W Verona italiana – 16 ottobre 1866
In Piazza Cittadella il ricordo dell’annessione di Verona all’Italia, 150 anni fa esatti
Nel 1861 venne proclamata l’Unità d’Italia, ma solo nel 1866 con la terza guerra d’
Il 3 ottobre 1866 con la Pace di Vienna cessarono le ostilità tra Italia e Austria, il 6 ottobre il Municipio di Verona pubblicò la notizia, aggiungendo che “in vista delle mutate circostanze” non si sarebbe opposto a che “vengano nelle botteghe esposti in vendita oggetti a tre colori”[12]. Immediatamente la città si mosse in festa. Non mancarono gli scontri che culminarono con l’uccisione di Carlotta Aschieri, all’epoca venticinquenne incinta di sette mesi[13]. Altre aggressioni, da parte degli austriaci, si registrarono per tutta la notte. Tali disordini si prolungarono per ulteriori due giorni.
Le truppe italiane entrarono in Verona il 16 ottobre e i 600 militi della Guardia Nazionale si riunirono in Piazza dei Signori. La città era in festa, le campane suonavano e la stessa guardia nazionale marciò per la città seguita dalla banda comunale.
Il 28 ottobre 1866 si tenne il plebiscito per l’annessione di Verona al Regno d’Italia: la città rispose con 88.864 si e 50 no.
La partenza dell’esercito austriaco fu accompagnata da qualche tumulto e funestata dalla morte di Carlotta Aschieri, incinta al settimo mese, trafitta dalle baoionette dei soldati austriaci mentre beveva un caffé con il marito in un bar di piazza Bra.
La situazione in città non cambiò molto: see le libertà personali furono comunque ristabilite, la città rimase uno strategico presidio di frontiera. Il Regio Esercito prese possesso delle fortificazioni austriache già presenti e ne invertì il tiro dell’artiglieria. Fu necessario aspettare la fine della prima guerra mondiale perché la città abbandonasse il suo ruolo di piazza fortificata di frontiera, con tutte le limitazioni che questo ruolo comportava.
Consegna delle bandiere e giuramento, in occasione dell’anniversario dell’entrata delle truppe italiane a Verona, il 16 ottobre 1867
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