Verona Jazz Winter 2014
Il 26 gennaio 2014 al Teatro Ristori prende il via la stagione invernale del celebreVerona Jazz Festival, che nei decenni in estate ha accolto nei magnifici teatri all’aperto di Verona le grandi star del jazz mondiale.
Il Verona Winter Jazz Festival, nato da una collaborazione tra Teatro Ristori e il Comune di Verona, prevede in cartellone sei appuntamenti, proposti in due sale: il Teatro Ristori e il Teatro Camploy.
Il Ristori presenta grandi nomi internazionali come Richard Galliano, la giovane rising star americana Cécile McLorin Salvant e Brad Mehldau.
Il Camploy dà voce ai giovani talenti italiani e sono: il veronese Mauro Ottolini, il trio di Enrico Zanisi e di Giovanni Guidi.
domenica 26 gennaio 2014 ore 21
Teatro Ristori
Richard Galliano Sextet
“I remember Astor”
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Richard Galliano bandoneon
Bertrand Cervera primo violino
Saskia Lethiec violino
Jean Paul Minali Bella viola
Eric Levionnois violoncello
Sylvain Le Provost contrabbasso
Per aprire il Verona Jazz Winter Festival il Ristori ha invitato un musicista jazz come Richard Galliano, che ha trasformato la fisarmonica, chiedendogli di “parlarci” di un altro grande innovatore, Astor Piazzolla.Quando sembrava che la fisarmonica non avrebbe mai dovuto incontrare solisti di grande spicco e fosse uno strumento con cui sarebbe stato impossibile swingare, è apparso Richard Galliano a imporre la stessa dignità riservata a tromba e sassofono, che sono gli strumenti guida della musica jazz. Ed ecco il nuevo tango di uno dei grandi autori del Novecento, Astor Piazzolla, interpretato dall’amico Richard Galliano (nato da genitori italiani), suo erede, che con l’argentino ha lungamente collaborato. Nell’incontro tra i due (Parigi,1983) Astor, che era di origini pugliesi, l’ascolta e osserva: «Perbacco, suoni come un argentino. Anzi no, come un italiano».
Galliano incide in esclusiva per la Deutsche Grammophon; il suo cd bachiano ha registrato le migliori vendite del 2010.
“I musicisti della vecchia guardia mi odiavano, perché glielo stavo portando via. Ma il vecchio tango, che loro amavano tanto, stava morendo. Eppure mi hanno minacciato, aspettato sotto casa e malmenato.
“Si direbbe che senza i crepuscoli e le notti di Buenos Aires non possa nascere un tango, e che in cielo ci attende, noi argentini, l’idea platonica del tango, la sua forma universale” (Jorge Luis Borges) Mi hanno persino puntato addosso una pistola, una volta. In Argentina il tango non si tocca. Puoi cambiare tutto: il presidente, i ministri, il vescovo, ma quello non si tocca” (Astor Piazzolla)
foto di Vincent Catala
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lunedì 3 febbraio 2014 ore 21
Teatro Ristori
[toggle title=”Cécile McLorin Salvant“]
ESCLUSIVA ITALIANA
Aaron Diehl piano
Paul Sikivie contrabbasso
Pete Van Nostrand batteria
Cécile si è rivelata nel 2010 a Washington dove i giurati del Thelonious Monk Jazz Competition (nomi come Patti Austin, Dee Dee Bridgewater, Kurt Elling, Al Jarreau, Dianne Reeves), fra i massimi concorsi, le hanno assegnato il Primo Premio. “Se alcuna possa essere considerata l’erede delle Big Three – Billie Holiday, Sarah Vaughan, Ella Fitzgerald – è questa virtuosa di 23 anni” (S. Holden, New York Times, 3.2.2013). In Italia si è ascoltata solo quest’anno a Umbria Jazz, guest artist con Winton Marsalis; ritorna alla fine dell’anno a Orvieto, per Umbria Jazz Winter; e poi al Ristori, unica data italiana, nell’ambito di una tournée europea.
Nata a Miami da un dottore haitiano e da una docente francese della Guadalupa, Cécile McLorin Salvant ha iniziato con la formazione musicale classica, proseguendo in Francia, dove accresce l’interesse per il jazz e il blues. Il primo cd Cécile viene infatti registrato a Parigi nel 2009 con jazzisti francesi; il secondo, WomanChild, è uscito invece nel 2013 negli Stati Uniti. Tra i musicisti di quest’ultimo album il pianista Aaron Diehl, parte della formazione che ascolteremo al Ristori.
Così lo recensisce la rivista francese Jazz Hot: “Una straordinaria rivelazione del jazz vocale contemporaneo […] La sua maturità artistica (miracolosa per la sua età) si combina con le sue intuizioni culturali e con il giovane impulso di una cantante che ha da poco passato i venti. Cécile già possiede qualcosa di eccezionale: una compiuta personalità artstica” (Y. Sportis, Jazz Hot primavera, 2013).
“Voglio arrivare quanto più mi sia possible al cuore di una canzone. Quando trovo qualcosa di bello e commovente cerco di andarci vicino e di condividerlo con il pubblico”
(Cécile McLorin Salvant)
foto di John Abbott
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venerdì 7 febbraio 2014 ore 21
Teatro Camploy
Mauro Ottolini Sousaphonix
“Bix Factor”
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Mauro Ottolini trombone, sousaphone, voce
Vanessa Tagliabue Yorke voce
Stephanie Ocean Ghizzoni voce, riti voodoo
Vincenzo Vasi voce, theremin, strumenti giocattolo
Paolo Degiuli cornetta
Mauro Negri clarinetto, sax alto
Dan Kinzelman sax tenore, clarinetto, clarinetto basso
Paolo Botti viola, dobro
Enrico Terragnoli banjo, chitarra, podofono
Franz Bazzani pianoforte, armonio liturgico a pedali Galvan
Danilo Gallo contrabbasso
Zeno De Rossi batteria
Ecco l’ultimo progetto del veronese Mauro Ottolini (vincitore del Top Jazz 2012, il Premio della Critica Italiana) e del suo ensemble Sousaphonix, un concept album dedicato alla musica degli anni Venti e Trenta, record di vendite per l’Egea Records, colonna sonora a un racconto fantastico che ha come protagonisti personaggi dell’epoca che rivivono in musicisti di oggi.
Mauro Ottolini è un polistrumentista e la sua musica è polistilistica. L’uso del mutevole trombone con le sue sordine, della saettante slide trumpet, del corposo quanto agile sousaphone lo ispira nel generare brani che esprimono una personalità complessa, frutto di una storia personale che comprende musica classica e operistica, popolare, jazz e afroamericana.
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lunedì 17 febbraio 2014 ore 21
Teatro Camploy
Enrico Zanisi Trio
[toggle title=”Enrico Zanisi Trio”]
Enrico Zanisi piano
Joe Rehmer contrabbasso
Alessandro Paternesi batteria
Vincitore al Top Jazz 2012 come Miglior Nuovo Talento, ventitre anni, ha pubblicato nel 2012 Life Variations, suo secondo cd. “I pezzi da lui scritti – dove blues, bebop, swing e classica coesistono – sono veramente composizioni a tutto tondo. […] Mostrano un pianista in ascesa, conscio del suo passato classico, ma dedicato al suo futuro nel jazz.” (J. Ross, Downbeat)
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lunedì 24 febbraio 2014 ore 21
Teatro Camploy
[toggle title=”Giovanni Guidi Trio”]
Giovanni Guidi piano
Thomas Morgan contrabbasso
João Lobo batteria
“Il jazz italiano ha oggi un altro peso nel panorama internazionale rispetto al passato. E i giovani talenti non si contano. Non ho avuto esitazioni a scritturare Giovanni Guidi dopo averlo visto al lavoro con il Quintetto Tribe di Enrico Rava” (M. Eicher, Presidente ECM, intervistato da G. Videtti, La Repubblica, 15.4.2012)
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domenica 2 marzo 2014 ore 21
Teatro Ristori
[toggle title=”Brad Mehldau Trio“]
Brad Mehldau piano
Larry Grenadier contrabbasso
Jeff Ballard batteria
Ha ricevuto ben quattro nominations agli Oscar della Musica, i Grammy Awards. È stato il primo musicista jazz a ricevere la Carnegie Hall Composer Chair – un onore che in precedenza hanno avuto solo John Adams, Th
omas Adés, Louis Andriessen, Elliott Carter, Pierre Boulez. In questa Stagione, fittissima di concerti in Stati Uniti e in Europa, tocca in Italia il Ristori e Roma, all’Auditorium Parco della Musica.
Ma è solo qui a Verona che viene in trio. Where do you start è il suo ultimo cd, uscito nel 2012 per la Nonesuch. L’album “indica che Mehldau sta entrando in una nuova formidabile fase della sua carriera” (M. Longley, BBC Music, 2012). “La conversazione musicale fra i tre è una fra le più magiche del jazz di oggi” (Downbeat, la “Bibbia” del jazz americano, che lo ha premiato nel 2004 e nel 2007). Attraverso la formazione del trio Mehldau rende omaggio alla tradizione del jazz e, al tempo stesso, sperimenta la sua personale visione musicale.
La sua musica è stata scelta per la colonna sonora di film come Eyes wide shut, il film di Kubrick con Tom Cruise e Nicole Kidman, e in The Million Dollar Hotel, di Wenders, fra gli altri.
“A star in the jazz world”
(A. Kozinn, The New York Times, 11.9.2010)
“Brad Mehldau non lascia mai che la sua tecnica impareggiabile e il preciso senso del tempo interrompano il flusso narrativo di una storia ben raccontata. Qui il pianista e il trio si immergono nel “left-field” pop e negli standard americani, e danno entusiasmanti scintille al jazz di oggi.”
(M. Hobart, Financial Times, 14.9.2012)
“il pianista che, in pochi anni, ha saputo conquistare l’apprezzamento di un pubblico non soltanto jazzistico. Merito della sua vena romantica che gli consente di far filtrare dalle musiche sentimenti capaci di colpire chiunque: ballate elegiache, una splendida tecnica, linguaggio originale”
(V. Franchini, Corriere della Sera, 18.3.2008)
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Informazioni e contatti:
- Teatro Ristori
tel. 045 6930000
email info@teatroristori.org
www.teatroristori.org - Comune di Verona – Settore Spettacolo
Teatro Camploy
tel. 045 8009549
email teatrocamploy@comune.verona.it