Anche se Povegliano non è Melpignano, e i circa quattrocento spettatori presenti nel Parco di Villa Balladoro sono ben lontani dalle svariate decine di migliaia di persona che, ogni anno, partecipano al rito catartico/collettivo della Notte della Taranta nel centro del Salento, la partenza dell’edizione 2015 di Verona Folk, con il concerto dello storico Canzoniere Grecanico Salentino, va senz’altro annoverata tra le punte qualitative toccate nella storia di questa rassegna. Probabilmente il Canzoniere è più abituato a platee più predisposte al dialogo fisico’ con la musica. Anche a Villa Balladoro c’erano parecchie persone che dopo tre o quattro canzoni si sono messe a ballare, ma per lo più gli spettatori sono rimasti ad ascoltare seduti, affascinati da melodie, ritmi e parole per noi comunque ancora esotici. Magari, da parte di Mauro Durante e compagni, qualche spiegazione in più sul significato dei vari brani – sono pochi quelli in italiano amplierebbe ulteriormente quel gioco di «call and response», di crescente coinvolgimento, cui sembra sempre (sovrin) tendere in particolar modo il tamburello battuto quasi come uno sperone incalzante da Giancarlo Paglialunga, sorta di fisico conduttore del rito sonoro (è anche una delle voci soliste del gruppo) messo in scena dall’ensemble, di cui è invece Mauro Durante il direttore’ artistico (erede del padre Daniele, fondatore del Canzoniere nel 1975). Comunque il concerto di Povegliano ha confermato la valenza internazionale del Canzoniere, il suo ruolo di punta nel boom della pizzica tarantata salentina: con la colta consapevolezza storica di significato e funzione di tale musica («il tarantismo non c’è più», ha detto Durante, «ma c’è ancora la taranta. Sono tutti quei dèmoni presenti nella nostra attuale società, le solitudini, le migrazioni coatte, le frustrazioni»), il Canzoniere Grecanico Salentino è un unicum per qualità strumentale e canora dei vari componenti, la perfezione degli impasti timbrici e delle armonie vocali, la bellezza eclettica delle melodie, e naturalmente la pulsazione ritmica viscerale. Un’«eccellenza italiana», come si dice oggi. B.M.

Il Canzoniere Grecanico Salentino – che stasera alle 21,30 aprirà a Povegliano nel Parco di Villa Balladoro l’undicesima edizione di Verona Folk è una realtà tra le più significative e affermate, anche a livello internazionale, dell’intera storia del folk revival italiano. E’ nato nel 1975, per opera di Rina e Daniele Durante, sull’onda dei vari Canzonieri sviluppatisi in diverse parti d’Italia in quel periodo. Alle loro spalle la «scoperta» del Salento, dei riti della Taranta, della Pizzica. Mauro Durante, figlio di Daniele, dal 2007 ha raccolto dal padre il ruolo di guida del Canzoniere Grecanico Salentino, sicuramente il più antico e autorevole responsabile della diffusione di questa musica.«Io credo che il grandesuccesso della Pizzica e della Notte della Taranta sia un fatto da vedere positivamente. L’importante è che gli attori di questa scena, noi e i tanti altri gruppi salentini, siano consapevoli che ci sono la tradizione, ma anche una forma di spettacolo che è qualcosa di autonomo e di diverso dalla tradizione».Crede che la tradizione musicale della Pizzica consenta ancora margini di esplorazione, o ci sono dei paletti’ strutturali da cui è difficile sconfinare?La musica è per sua natura sempre creativa, non ci sono né ricette né barriere. I paletti’ possono essere semplicemente una guida.La musica del Canzoniere Grecanico Salentina invita al ballo ma anche all’ascolto. Secondo lei qual è l’elemento preponderante, che desidererebbe arrivasse in primis a chi viene ai vostri concerti? Noi sul palco ci disponiamo a semicerchio. L’altra metà del cerchio, simbolicamente, per noi è occupata dal pubblico, che ha un ruolo fondamentale come ricettore e trasmettitore dell’energia messa in circolazione dalla musica. Puntiamo ad una condivisione attiva di quest’energia con il pubblico, ma può verificarsi indifferentemente con la danza o con l’ascolto.E i testi (nell’ultimo album, «Quaranta», un brano è addirittura tratto da una poesia di Erri De Luca)sono un fattore secondario rispetto a ritmo e musiche?La nostra musica contiene elementi di coinvolgimento che in parte trascendono la comprensione precisa dei testi, ne abbiamo avuto riprova nella tournée in Nordamerica. Tuttavia il significato dei brani non è affatto secondario, e se risulta difficile capire immediatamente i pezzi in griko, ci piacerebbe stimolare un desiderio di approfondimento.

«Sono lieto di presentare l’undicesima edizione di Verona Folk, nonostante, come tutti sanno, anche per le Province i tempi sono cambiati, e abbiamo avuto grandi difficoltà di risorse e di tempo». Così Luca Zamperini, consigliere provinciale con delega alla Cultura, nel presentare la rassegna musicale in partenza venerdì con un appuntamento molto atteso, a Povegliano, nel Parco di Villa Balladoro, con il Canzoniere Grecanico Salentino, oggi forse il più celebrato gruppo folk italiano nel mondo. La rassegna consta di quattro concerti (Zamperini non ha escluso la possibilità che si riesca ad aggiungerne qualcuno in extremis), che si svolgeranno tutti nel mese di luglio, in luoghi anche esteticamente di grande prestigio. I prezzi sono molto popolari, con possibilità di riduzioni per giovani, associazioni e residenti nei comuni che ospitano i concerti. Per informazioni e prevendite ci si può rivolgere al Verona Box Office in via Pallone 16 (tel. 045.8011154) e online a www.boxoffice.it, www.geticket.it, www.ticketone.it.Quindi due appuntamenti nel Parco di Villa Venier, a Sommacampagna: martedì 14 luglio i Musici di Francesco Guccini, mercoledì 15 il duo Musica Nuda di Petra Magoni & Ferruccio Spinetti. «Guccini ha deciso definitivamente di ritirarsi dalle scene» ha spiegato Enricvo Garnero, di Box Office Live«ma ha dato il suo placet perché le sue canzoni continuino a circolare per opera dei suoi storici accompagnatori, cioè Flaco Biondini (chitarra e voce), Vince Tempera (piano e tastiere), Antonio Marangolo (sax), Pier Mingotti (basso) e Ivano Zanotti (batteria). Per quanto riguarda Magoni & Spinetti, è la terza volta che partecipano a questa rassegna, di cui si possono considerare ormai amici».La conclusione va sul sicuro: giovedì 23 luglio, al Castello di Zevio, concerto dei Nomadi, il gruppo più longevo d’Italia, sempre autorevolmente guidato da Beppe Carletti, con un’antologica di mezzo secolo di successi.