Tina Modotti. Retrospettiva
Dal 29 novembre 2014 all’8 marzo 2015, il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri ospita la mostra dedicata alla grande fotografa Tina Modotti.
“Sempre, quando le parole “arte” e “artistico” vengono applicate al mio lavoro fotografico, io mi sento in disaccordo… Mi considero una fotografa, niente di più. Se le mie foto si differenziano da ciò che viene fatto di solito in questo campo, è precisamente perché io cerco di produrre non arte, ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni.” (Tina Modotti, Sulla fotografia).
Fotografa, attrice, musa di artisti e poeti, attivista politica,Tina Modotti è stata una delle personalità più eclettiche del panorama artistico del secolo scorso.
La mostra, realizzata da Cinemazero e curata da Riccardo Costantini, ripercorre l’intera vita di Tina e ne ricostruisce sia la sua straordinaria esperienza artistica – che la vide prima attrice di teatro e di cinema in California, e poi fotografa nel Messico post-rivoluzionario degli anni venti – sia la sua non comune vicenda umana.
Un cammino che educa l’occhio dello spettatore contemporaneo, riportandolo alla misura calibrata e meditata che caratterizza tutta l’opera della Modotti, cogliendo la forza caratteristica della fotografia: il suo non voler essere a tutti i costi “arte”, ma il suo dover essere qualitativamente valida per raccontare al mondo gli infiniti aspetti della vita.
Galleria fotografica
La mostra ripercorre l’intera vita di Tina Modotti (1896-1942) come fotografa, musa, attivista politica e ne ricostruisce sia la straordinaria esperienza artistica – che la vide prima attrice di teatro e di cinema in California e poi fotografa nel Messico post-rivoluzionario degli anni Venti – sia la non comune vicenda umana. La mostra è stata presentata alla stampa dal Consigliere comunale incaricato alla Cultura Antonia Pavesi e da Riccardo Costantini di Cinemazero. «Una mostra dal contenuto importante –ha detto Pavesi- che ripercorre la vita e la storia artistica di un personaggio femminile assolutamente affascinante: una donna di grande coraggio e di altrettanto grande sensibilità nell’affrontare i soggetti umani, ritratti in molte delle sue fotografie. Una “pioniera” dalla vita avventurosa, che ha saputo diventare una protagonista degli inizi della storia della fotografia».
«L’esposizione è un cammino –ha detto Costantini- che educa l’occhio dello spettatore contemporaneo, riportandolo alla misura calibrata e meditata che caratterizza tutta l’opera della Modotti, cogliendo la forza caratteristica della fotografia: il suo non voler essere a tutti i costi “arte”, ma il suo dover essere qualitativamente valida per raccontare al mondo gli infiniti aspetti della vita”. Orario di apertura al pubblico: da martedì a domenica dalle 10 alle 19 (chiusura biglietteria 18.30); lunedì chiuso. Aperta il 26 dicembre 2014, 1 gennaio (dalle 14.30) e 6 gennaio 2015. Biglietti: intero 7 euro (con audio guida); ridotto 5 euro (con audio guida); ridotto scuole e ragazzi 1 euro. Catalogo: Silvana Editoriale. Eventi collaterali Giovedì 4 dicembre, ore 17, visita guidata e presentazione agli insegnanti della mostra e delle proposte didattiche. Venerdì 5 dicembre, ore 18.30, «Tina, hermana, no duermes», reading itinerante sulla vita , l’arte e la passione politica di Tina Modotti. In occasione dell’evento, la mostra rimarrà aperta fino alle ore 21. Replica il 20 febbraio 2015. Domenica 21 dicembre, dalle 15 alle 19, «…perché il fuoco non muore» (Pablo Neruda), regia di Matteo Spiazzi. Laboratorio con rievocazioni poetiche, teatrali, musicali e fotografiche ispirate alla mostra, proposto dalla 1^ circoscrizione centro storico in collaborazione con l’Università della terza età.
SCAVI SCALIGERI. Aperta la retrospettiva con un centinaio di scatti
Tina Modotti, il fascino di una pioniera
Dunya Carcasole
Fotografa, musa, attrice e attivista politica, fece del Messico la sua seconda casa. La mostra ne ricostruisce la straordinaria esperienza artistica
Il Centro internazionale di fotografia Scavi Scaligeri ha inaugurato la retrospettiva su Tina Modotti (1896-1942), la modella, attrice e attivista politica friulana che fece del Messico la sua seconda casa. In mostra oltre un centinaio di scatti, messi a disposizione dall’associazione Cinemazero, co-organizzatore dell’esposizione assieme a Comune di Verona, Scavi Scaligeri e Silvana Editoriale. Alle immagini si aggiungono il documentario di Laura Martinez Diaz, l’intervista a Gianni Pignat e un raro spezzone di film.
La mostra rimarrà aperta fino all’8 marzo, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19, e sarà visitabile anche nei giorni festivi di Santo Stefano e Capodanno dalle 14,30. Il percorso sarà correlato da alcuni eventi a tema. Il 5 dicembre e il 20 febbraio dal reading Tina, hermana, non duermes e il 21 dicembre da un ciclo di laboratori artistici diretti da Matteo Spiazzi. In data ancora da definirsi sarà ospite il biografo Pino Cacucci.
Ad accogliere il visitatore all’ingresso della mostra è lo sguardo della Modotti, ritratto dal fotografo Edward Wesson, di cui fu musa e compagna di vita, e che Cacucci ha descritto «profondo, struggente, malinconico». Dagli occhi si passa al volto e ad alcune immagini sui set hollywoodiani come in momenti di relax accanto ai suoi cari e finalmente, dopo averla osservata dall’esterno, si giunge nel cuore dell’esposizione per cogliere il mondo come lei lo voleva ritrarre.
IN UNO DEI POCHI scritti lasciati ai posteri, Tina Modotti spiegava: «Cerco di produrre non arte, ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni». Con questa consapevolezza, gli scatti, raccolti per tipologia di soggetto prima ancora che cronologicamente, acquistano maggiore significato. Fiori e burattini (di cui poi si scoprono le mani che ne muovono i fili) come particolari architettonici introducono a istantanee di vita vissuta di cui non sempre si riteneva soddisfatta. Donne e uomini ritratti nella fatica del lavoro non sono mai in posa così, talvolta, le immagini risultano mosse e per questo ancor più vere.
Nella conferenza stampa che ha preceduto l’inaugurazione, il dirigente dell’area cultura del Comune di Verona Gabriele Ren ha raccontato che la scelta di portare a Verona gli scatti di Tina Modotti «è stata sofferta, perché molte e valide erano le proposte». A supportarla è stata Antonia Pavesi, consigliere comunale delegato alla cultura: «Sono affascinata dal femminile e dalle pioniere che hanno fatto storia». Al loro fianco, il curatore Riccardo Costantin di Cinemazero ha precisato: «Con questa mostra vorremmo staccarci dall’idea di “pasionaria” o femme fatale con cui Tina viene solitamente descritta e ricordare che fu una donna di discrezione assoluta».
VERONA. Conquista un’intera pagina sull’«International New York Times» la mostra dedicata a Tina Modotti, in corso al Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri di Verona. L’articolo, che è stato pubblicato sull’edizione del 27 gennaio, è un’ulteriore testimonianza del grande interesse che l’esposizione veronese sta suscitando. Realizzata dall’associazione culturale Cinemazero in collaborazione con il Comune di Verona e Silvana Editoriale, la mostra rende omaggio ad una delle fotografe più celebri al mondo, oltre che ad una donna dalla vita avventurosa e dalla personalità straordinariamente eclettica. L’esposizione ripercorre l’intera vita di Tina (1896-1942), come fotografa, musa e attivista politica, ricostruendone sia la sua straordinaria esperienza artistica – che la vide prima attrice di teatro e di cinema in California e poi fotografa nel Messico post-rivoluzionario degli anni Venti – sia la sua non comune vicenda umana.
Aperta al pubblico fino all’8 marzo, da martedì a domenica dalle 10 alle 19 (chiusura biglietteria 18.30); lunedì chiuso. In occasione della manifestazione «Verona in Love», nei giorni dal 12 al 15 febbraio sarà possibile visitare la mostra con biglietto a 3 euro (con audioguida); 5 euro in coppia.