Ti voglio bene, Alan
TI VOGLIO BENE, ALAN
Teatro Filippini
1-2 giugno, ore 21.00
Investigare intorno alla prosa di Alan Bennett – grande maestro inglese del comico e del teatro contemporaneo – e riuscire a restituire almeno in parte il suo incomparabile humor e il suo graffiante e compassionevole psicologismo, è l’intenzione e la scommessa dello spettacolo TI VOGLIO BENE, ALAN prodotto da L’Ordine delle Lame Scaligere per la COMPAGNIA DI ILSE che debutterà presso il Teatro Filippini sabato 1 e domenica 2 giugno alle ore 21 per l’elaborazione e l’invenzione drammaturgica e la regia di Gloriana Ferlini.
Nella prima parte dello spettacolo – sulle note di “Qualcuno volò sul nido del cuculo” che rimanda alla familiarità che Bennett ebbe con l’ospedale psichiatrico – assistiamo a una plausibile terapia di gruppo di alcuni dei protagonisti dei monologhi che Bennet riunì sotto il titolo di “Talking Heads”. Questi personaggini, perlopiù timidi e dimessi, costituiscono un magnifico campionario di figurine a prima vista smorte e insignificanti, completamente prive di autorevolezza e senza alcuna patina di riuscita sociale. Per barcamenarsi alla deriva delle loro esistenze naufragate lontano dalla ribalta, queste donne e questi uomini, nostri contemporanei, hanno messo insieme un bagaglio morale che i benpensanti giudicherebbero, a dir poco, “stravagante” ma che, nel rito collettivo dello spogliarello terapeutico, a chi benpensante non è, tocca il cuore e fa ridere alle lacrime. Esposti come su una bancarella – Graham, Susan, Leslie e le sorelle Ruddok – stanno come oggetti di modernariato: soldatini di piombo senza gamba e ballerine dal tutù bruciacchiato; evocano e vivificano i comprimari dei loro drammi di vita vissuta e proseguono, sulla strada della perdizione o dell’autodistruzione, così lievi di incoscienza da sembrarci innocenti. Sanno che la redenzione non fa per loro, ed è proprio questo a redimerli.
Se la prima parte dello spettacolo è analitica e atrocemente intima, la seconda, ispirata ai due racconti brevi “Due storie sporche” è mondana e orgiastica. E’ complicata da una rutilante girandola di situazioni scabrose, ambigue, voyeristiche, da una confusione di amplessi, tradimenti incrociati e ipocrisie. E, per stupirci coi paradossi, le bugie e le simulazioni arrivano a toccare non solo i sentimenti dell’animo, ma addirittura i mali del corpo e a corrompere, senza scampo, giovani e anziani. Se ci fossero porte da aprire e chiudere – ma la regia le ha escluse, situando le “Due storie sporche” in un guazzabuglio di mobili che rimandano il magazzino di “Nudi e Crudi” – la seconda parte di TI VOGLIO BENE, ALAN potrebbe ricordare le trame di qualche pochade francese, ma le tematiche sono davvero inusuali e scanzonate e la malizia pruriginosa da salotto è piuttosto impertinenza da college.
Su uomini, donne e famiglia Alan Bennett ha lo sguardo dissacrante e spavaldo di chi dipinge di rosa il letto di noce degli Avi per la scenografia dello spettacolo e – per la scena del matrimonio più immorale del mondo – infila all’attrice l’abito da sposa di Mamma, ma ha anche un rispetto affettuoso e dolente e onesto di chi si autocensura, vietando quello stesso spettacolo ai minori di quattordici anni. Auspicando insieme al nostro caro Alan il maturare di tempi di maggiore naturalezza e semplicità di rapporti, La Compagnia di Ilse, dal più piccolo al più grande dei suoi membri, tiene per certo il mandato che con l’umorismo ci si può destreggiare tra le tragedie della vita e la senilità, ed augura un buon divertimento.
Regia e addattamento drammaturgico Gloriana Ferlini
Costumi Gaetano Miglioranzi
Sartoria Mariuccia Stacchino
Lucia Raso
Parrucchieri Massimo e Paola
Monica Acconciature
Giovanni Bertagnoli
Assistenza alla regia e Organizzazione Chiara Reggiani
Ingresso unico 10€
VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI