Simona Marchini… Signora mia
Lunedì 22 settembre 2014, ore 21.00
Sala Maffeiana, via Roma, Verona
CROCE E DELIZIA… SIGNORA MIA
Storie di vita vissuta per pianoforte e voce recitante.
Uno spettacolo di Simona Marchini e Claudio Pallottini.
E’ uno speciale omaggio a Giuseppe Verdi : la voce di Simona Marchini ci racconta tre storie appassionanti, la Traviata, Rigoletto e il Trovatore, la così detta trilogia popolare, interprete delle più celebri parafrasi di Litz su temi verdiani.
Voce recitante: Simona Marchini
Produzione: Simonpietro Cussino
Comunicato Stampa:
Croce e Delizia… Signora mia! Storia di vita vissuta per pianoforte e voce recitata inaugura la seconda parte della stagione di appuntamenti promossi da ASLC progetti per l’arte.
Lo spettacolo nasce dalla passione di Simona Marchini per l’opera. Una passione che ha radici nella sua infanzia come lei stessa racconta: eroi, eroine, drammi, passioni…..tutto ha nutrito la mia vita, e quella della mia famiglia, da quando ho memoria condivisa con nonni e genitori. Spesso l’immedesimazione era fortemente emotiva, fino alle lacrime. Passavo tutto il repertorio, dal martirio d’amore alla malizia giocosa dell’intrigo sentimentale… Insomma ero totalmente immersa in un fantastico mondo pieno di suoni, costumi, luci e voci “miracolose”…. Bene, tutto questo si è sedimentato, depositato, nei molti strati del mio patrimonio di vita e di esperienza ed è diventato “spettacolo”.
L’esperienza artistica di Simona Marchini nell’ambito di un genere di teatro dedicato all’opera con spettacoli come “Salotto Carmen” (1986) e “Dossier Trovatore” (1990 Festival Verdiano, Parma), senza dimenticare i monologhi da personaggio di “Quelli della notte” con tutta l’ingenuità, la tenerezza, e l’immedesimazione di un’anima semplice, ha dato vita al progetto di raccontare tre storie appassionanti (Traviata, Rigoletto, Trovatore), la cosiddetta trilogia popolare accolti e nello spettacolo.
L’interpretazione di Simona Marchini, fatta di ironia leggera e commozione allo stesso tempo,con temi verdiani attraverso la parafrasi di Liszt, delinea i tratti di un “genere” di teatro che è denso di storia e di identità culturale. Marchini lo definisce un connubio audace, ma l’intenzione è un intrattenimento colto, gentile, e appassionato su una “materia” che risuona nel profondo di ciascuno di noi. Basta che abbia occhi sensibili e “sorridenti” per guardare il melodramma con l’amore dovuto.
Simona Marchini con Claudio Pallottini e Simonpietro Cussino, che ha prodotto lo spettacolo, firmano un‘esperienza artistica di grande originalità e, senza mai allontanarsi dal rispetto intellettuale, propongono un punto di vista “altro” della presenza del bel canto nel tessuto culturale italiano.
Lo spettacolo è stato proposto in alcuni dei più importanti teatri italiani quali Teatro nazionale di Roma, Teatro La fenice e il Teatro Bibiena di Mantova ed è stato proposto ora a Verona grazie all’iniziativa di Giovanni Giusti del Giardino, socio ASLC e dell’Accademia Filarmonica di Verona.
Prevendita biglietti:
presso Box Office, Via Pallone 16, Verona – info@boxofficelive.it / T. 045 8011154
SIMONA MARCHINI
«Vi racconterò Verdi
L’idea mi è venuta nel traffico di Roma»
venerdì 19 settembre 2014 SPETTACOLI, pagina 55
Presentare Simona Marchini non è semplice: attrice, cantante, regista, gallerista, sovrintendente del Festival di Todi dal 2000 al 2007, ambasciatrice Unicef, un florilegio di espressioni artistiche e una vita spesa nelle arti. Un impegno civile il suo, volto alla diffusione dei valori e della conoscenza della cultura, con raffinata attenzione filologica e rigore intellettuale. Lunedì prossimo alla Sala Maffeiana dell’Accademia Filarmonica, inaugurerà la seconda parte della stagione di appuntamenti promossi dall’associazione Aslc progetti per l’arte con lo spettacolo Croce e delizia… Signora mia! Storia di vita vissuta per pianoforte e voce recitante (inizio alle 21, biglietti in vendita al Box Office di via Pallone 16 e on-line su www.boxofficelive. it). Sarà un omaggio a Giuseppe Verdi: le storie di Traviata, Rigoletto e Trovatore, la cosiddetta trilogia popolare, narrate nello stile ingenuo e appassionato della «Signora Simona», si alterneranno alle parafrasi di Liszt su Aida, Rigoletto e Trovatore.
Simona Marchini, questo spettacolo nato in occasione del bicentenario verdiano, ha riscosso grande successo sotto il profilo artistico in molti teatri italiani. Tra essi La Fenice. Qual è la vera anima, il messaggio che lei offre al pubblico nella narrazione e nel canto di queste opere?
Sono cresciuta nella musica e nelle arti in generale e questo mi ha permesso di comprendere il valore della cultura nella formazione delle persone. Conoscere la storia della civiltà artistica italiana – determinante nello sviluppo culturale e sociale di tutta l’Europa – è fondamentale. L’opera, ad esempio, vive nel patrimonio genetico del nostro paese e non è solo storia, è un’identità. La mia è una lettura rivolta a tutti, per accogliere anche coloro che hanno poca dimestichezza con questo teatro. Conoscere vuol dire crescere e solo “crescendo” possiamo poi scegliere ciò che ci piace. È per questo che da anni mi impegno per la diffusione della conoscenza dell’opera, non solo in programmi televisivi, come quelli per la Rai, ma anche nelle scuole perché la narrazione dei melodrammi incanta e interessa i bambini, li stimola sul piano emozionale e creativo. Più in generale posso dire che il mio lavoro suggerisce questo: mettersi al servizio degli altri con la propria esperienza è gratificante, ma, oggi, è soprattutto necessario.
In questo senso l’amore per la storia della cultura del nostro paese è tutt’uno con la grande passione per le espressioni artistiche contemporanee. Che effetto le fa cantare nella sala di una delle più antiche accademie musicali italiane?
È un grande onore e allo stesso tempo rappresenta la sintesi perfetta del mio lavoro: vivere la contemporaneità immersi nella storia grazie a una rappresentazione che è un connubio audace e intrattenimento colto, gentile, appassionato, contemporaneo insieme.
Ci racconta quale di queste opere è stata “ripensata” per prima?
Le tre opere “ripensate”, come dice lei, sono nate in momenti diversi. La prima è stata Traviata. La sua genesi è quanto di più comune si possa immaginare. Qualche anno fa ero bloccata nel traffico di Roma, così per far passare il tempo ho incominciato a raccontarmi Traviata a modo mio. È il risultato di un entusiasmo e di un gioco raffinato e popolare insieme che ci auguriamo seduca anche questa bella città.
Simona Marchini su dismappa: