Scheda accessibilità Chiesa San Nicolò all’Arena
La Chiesa di San Nicolò all’Arena, con scalini nell’entrata principale, è accessibile, per le persone con disabilità che si muovono in carrozzina, tramite scivolo all’entrata laterale sulla destra guardando la Chiesa.
Nella piazza antistante la Chiesa si può ammirare la grande scultura bronzea Frutto, oggetto, scultura (1990) dell’artista veronese Gino Bogoni (1921-1990), e nei giardini una targa ricorda lo storico studio dei fotografi Tommasoli
Vedi anche
I SUONATORI DI CAMPANE – CHIESA SAN NICOLÒ ALL’ARENA
Chiesa di San Nicolò (Verona)
Chiesa di San Nicolò all’arena | |
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Paese | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Verona |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Diocesi | Diocesi di Verona |
Annoconsacrazione | 1697 |
Stile architettonico | barocco |
Inizio costruzione | 1627 |
Completamento | 1697 |
La chiesa di San Nicolò all’Arena è una chiesa situata nel centro storico di Verona, alle spalle dell’Arena di Verona.
Nel 1591 i dei padri Teatini si stabiliscono inizialmente nel convento e Santa Maria della Ghiara, fino a quando ottennero il permesso di trasferirsi a San Nicolò, dove esisteva già una chiesa, sempre dedicata a San Nicolò, costruita probabilmente nel XII secolo (forse dopo il terremoto del 1117).
Storia
I lavori iniziarono il 21 marzo 1627, quando fu posta la prima pietra, e continuarono lentamente fino al 1630, quando si fermarono per via della peste. Passato questo periodo i lavori della fabbrica proseguirono più velocemente di prima. Grazie a nuovi fondi furono terminate le due cappelle laterali ed altre due della crociera, venne costruita la sacrestia ed iniziata la volta della navata. Con l’esaurirsi dei fondi non fu possibile realizzare la cupola e di decorare la facciata, ma la decorazione interna venne finita grazie agli aiuti di alcune famiglie aristocratiche veronesi, ed il 27 maggio 1697 ilvescovo di Verona consacrò ufficialmente la chiesa.
Nel 1806 i Teatini furono costretti ad abbandonare Verona e la chiesa venne chiusa, come molte altre, in seguito alle soppressioni volute da Napoleone Bonaparte, mentre la facciata, la cupola e la torre campanaria erano ancora incomplete. Riemerse tuttavia il problema del completamento dei lavori, ma solo nel dopoguerra si decise di finire la facciata, che mancava ancora di numerose decorazioni, trasponendo quella della chiesa di San Sebastiano, situata dove ora sorge la Biblioteca Civica e la cui facciata si era preservata mentre il resto dell’edificio era stato distrutto dai bombardamenti. Nonostante ciò la chiesa resta un importante monumento dell’architettura sacra veronese e costituisce una galleria dell’arte barocca.
L’incompleto campanile ospita un concerto di sei grosse campane in scala diatonica maggiore nella tonalità di Do3 calante, che vengono suonate a concerto manualmente secondo la tecnica delle Campane alla Veronese. Queste campane presentano valori di struttura tonale ed armonica di alta precisione. Fuse dalla ditta Cavadini nel 1930, sostituiscono 4 precenti campane in accordo armonico, risalenti al XVII secolo.