20120920-veronalibriusatibancarellaviamazzini Letteratura, poesia, reading

Presentazione Bibliografia Veronese


Verona tutta in un libro

 

“Lasciare traccia per chi viene dopo, questa l’intenzione sempre sottesa ad ogni lavoro bibliografico ed è questo stesso spirito che ha mosso il presente lavoro di raccolta delle pubblicazioni che parlano di Verona, del suo territorio e dei veronesi”. Parla così di “Bibliografia Veronese”, Giancarlo Volpato, docente di Bibliografia e biblioteconomia  dell’Università di Verona che ha scritto il volume in collaborazione con Giuseppe Franco Viviani.

Un’opera unica. Dal 1966 Viviani e Volpato raccolgono tutto ciò che è stato scritto e pubblicato in Italia e all’estero su Verona, il veronese e i suoi abitanti, ponendo anche attenzione ad articoli di riviste e quotidiani. “Bibliografia Veronese” è il punto di partenza e il filo d’Arianna per ogni ricerca relativa al territorio veneto-occidentale. Una sfida lunga quasi 40 anni che ha dato ai due autori la soddisfazione  di sapere le loro opere nelle principali biblioteche d’Italia. Bibliografia Veronese infatti è, “l’unica bibliografia locale ad impronta generalista – ha spiegato Volpato . La selezione include tutto ciò che riguarda Verona e provincia pescando da vari campi d’interesse, dalla Filosofia alla Religione, dalle Scienze sociali alla  Linguistica e la Letteratura, passando poi per le Scienze pure e la Tecnologia ma anche le Arti la Storia e la Geografia. Sono presenti cataloghi di mostre, saggi sul collezionismo, raccolte di poesie, ma anche lettere private e diari, e ancora biografie di cantanti e artisti, storie di emigrazioni, racconti autobiografici e popolari accanto ad opere letterarie, antologie e saggi di Filosofia o Storia della religione. Ogni opera menzionata nella raccolta viene presentata da un breve abstract didascalico che è lontano da qualsiasi volontà di esprimersi in merito al valore editoriale. L’obiettivo è quello di consegnare alle generazioni future qualche punto fermo della memoria della gente, della creatività dell’intelletto umano, della tradizione culturale veronese”.

Un futuro digitale per “Bibliografia Veronese”. Un valore non in commercio, il lavoro di Volpato e Viviani, consultabile nelle biblioteche ma non acquistabile nelle librerie. “La larga diffusione del sapere di cui il lavoro è portatore sarebbe resa immediata dalla trasposizione in digitale dell’intera opera ma ad oggi –precisa Volpato– permangono degli ostacoli che riguardano in primis la conversione per la scrittura nel web della punteggiatura e dei caratteri tipografici che sono espressione di regole standard internazionali. Queste convenzioni di scrittura devono essere mantenute e rese anche in digitale perché permettono di consultare e decodificare  un’opera bibliografica nello stesso modo in tutto il mondo. A rendere tutto più difficile è anche la numerosità delle schede dei vari volumi della “Bibliografia Veronese”, questa volta 2302 e in media 3000 schede nei volumi precedenti. Nonostante queste difficoltà siamo consapevoli che la digitalizzazione è un passo necessario e l’orizzonte verso il quale ci stiamo muovendo”.

 

La città di Verona raccontata in un libro. E’ questo l’obbiettivo di “Bibliografia Veronese”, opera di Giancarlo Volpato, docente di Bibliografia e Biblioteconomia dell’Università di Verona, e Giuseppe Franco Viviani della biblioteca dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere. Il volume, la nona edizione della raccolta bibliografica, sarà presentato all’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di via Leoncino, venerdì 16 novembre alle 17.
A presentare il volume interverranno Piero Scapecchi della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e Loredana Olivato, docente di Storia dell’arte moderna dell’Ateneo.
Parteciperanno, inoltre, Galeazzo Sciarretta, presidente dell’Accademia e Gian Paolo Romagnani, direttore del Dipartimento Tempo, Spazio, Immagine,  Società dell’Università.
Dal 1966 Viviani e Volpato raccolgono tutto ciò che è stato scritto e pubblicato in Italia e all’estero su Verona, il veronese e i suoi abitanti, non tralasciando articoli di riviste e quotidiani. “Bibliografia Veronese” è il punto di partenza e il filo d’Arianna per ogni ricerca relativa al territorio veneto-occidentale. Si tratta di una sfida lunga quasi 40 anni. “Bibliografia Veronese – spiega Volpato – è l’unica bibliografia locale ad impronta generalista. La selezione include tutto ciò che riguarda Verona e provincia, attingendo da vari campi d’interesse, dalla filosofia alla religione, dalle scienze sociali alla linguistica e la letteratura, passando anche per le scienze pure, la tecnologia, le arti, la storia e la geografia. Sono presenti cataloghi di mostre, saggi sul collezionismo, raccolte di poesie, ma anche lettere private e diari, e ancora biografie di cantanti e artisti, storie di emigrazioni, racconti autobiografici e popolari accanto ad opere letterarie, antologie e saggi di filosofia o storia della religione. Ogni opera menzionata nella raccolta viene presentata da un breve abstract didascalico che è lontano da qualsiasi volontà di esprimersi in merito al valore editoriale. L’obbiettivo è quello di consegnare alle generazioni future qualche punto fermo per quanto riguarda la memoria della gente, la creatività dell’intelletto umano e la tradizione culturale veronese”.
Un futuro digitale per “Bibliografia Veronese”. Un valore non in commercio, il lavoro di Volpato e Viviani, consultabile nelle biblioteche, ma non acquistabile nelle librerie. “La larga diffusione del sapere di cui il lavoro è portatore sarebbe resa immediata dalla trasposizione in digitale dell’intera opera, ma ad oggi – precisa Volpato – permangono degli ostacoli che riguardano in primis la conversione per la scrittura nel web della punteggiatura e dei caratteri tipografici che sono espressione di regole standard internazionali. Queste convenzioni di scrittura devono essere mantenute e rese anche in digitale perché permettono di consultare e decodificare un’opera bibliografica nello stesso modo in tutto il mondo. A rendere tutto più difficile si aggiunge la numerosità delle schede dei vari volumi della “Bibliografia Veronese”, in questo caso 2302 e in media 3000 schede nei volumi precedenti. Nonostante queste difficoltà, siamo consapevoli che la digitalizzazione è un passo necessario ed è l’orizzonte verso il quale ci stiamo muovendo”.

La «Bibliografia Veronese» 150mila voci e nove volumi

EDITORIA. Uscito il repertorio completo per gli anni 2006-2008
Testi di Giuseppe F. Viviani e Giancarlo Volpato Domani la presentazione a Palazzo Erbisti

Domani alle 17 all’Accademia di agricoltura scienze e lettere (via Leoncino 6) gli autori Giuseppe Franco Viviani e Giancarlo Volpato presentano il novo volume della Bibliografia Veronese (2006-2008). Parleranno Galeazzo Sciarretta, presidente dell’Accademia, lo storico Gian Paolo Romagnani, Piero Scapecchi, della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e Loredana Olivato, dell’Università di Verona. Ai presenti verrà fatto omaggio di una copia del libro. Il volume, di 526 pagine è un repertorio che esibisce quanto pubblicato nel triennio 2006-2008 in tutto il mondo relativamente a un qualsiasi aspetto, fatto, personaggio, monumento, cosa, comunque afferente al territorio veronese: una realizzazione che richiede, fra l’altro, l’organizzazione di una rete informativa mondiale e la collaborazione di un gran numero di specialisti. Nel volume appena uscito appaiono lavori venuti alla luce in tutta Europa, negli Stati Uniti, nell’America latina, nel nord Africa, in Australia. Per avere un’idea del lavoro compiuto basti dire che allo scopo è stato esaminato, analizzato e spogliato un migliaio e mezzo di testate di periodici vari, d’ogni materia e lingua; fra di essi, anche il nostro giornale, quotidianamente schedato nei suoi articoli «documentaristici», ossia destinati a un loro utilizzo anche nel futuro. Tali sono in particolare le biografie, i revival, le cronache di eventi importanti, le recensioni e le segnalazioni. Nata nel 1966, la Bibliografia Veronese fa da asse portante di un articolato piano di organizzazione della ricerca; ne fanno parte alcune basi dati, alcuni cataloghi cartacei e gli indici delle maggiori riviste locali. L’iniziativa era partita come ripresa e aggiornamento delle secolari «osservazioni» curate dall’Accademia di Palazzo Erbisti nell’interesse della comunità scientifica. La ripresa avvenne un mezzo secolo dopo l’ultima Osservazione agraria (1910), rimasta senza seguito in conseguenza delle mutate condizioni politiche nazionali e del rinnovamento degli interessi scientifici accademici. Nel corso della sua ultraquarantennale vita la Bibliografia Veronese ha raccolto, organizzato sistematicamente e descritto scientificamente 23mila notizie bibliografiche, pari a 150mila voci e 600mila informazioni su autori, personaggi, luoghi, fatti, eventi. Particolare cura vi richiede la compilazione degli accuratissimi indici analitici, che nel solo nono volume occupano una novantina di pagine. Modello per varie iniziative similari per l’intera Penisola e recensita da firme autorevoli, la Bibliografia Veronese è divenuta nel tempo il punto di partenza e il filo d’Arianna per ogni bisogno conoscitivo del territorio veneto-occidentale; innanzi tutti la usano gli studenti di ogni ordine e grado e il mondo delle professioni, ma ha imparato a farvi ricorso anche qualche amministratore. Non è fuor di luogo, così, definirla uno strumento importante per lo sviluppo della comunità veneta. Sarebbe uno stupido autolesionismo lasciarla morire per carenza di fondi o per le conseguenze dell’anagrafe dei suoi padri.