Pirandello secondo Michele Placido – Così è (se vi pare)
Il Grande Teatro 2012 2013
6-7-8-9-10 novembre 2012 ore 20.45
11 novembre 2012 ore 16
Teatro Nuovo
Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello
con Giuliana Lojodice, Pino Micol, Luciano Virgilio
regia Michele Placido
Incontri del Grande Teatro
(Piccolo Teatro di Giulietta – ingresso da via Cappello 23; più facilmente accessibile alle carrozzine dall’entrata laterale del Teatro Nuovo)
Accessibilità Foyer e prenotazioni disabile+accompagnatore
• Invito alla visione – ore 16.45
La metafora dello specchio: la satira filosofica di Pirandello a cura di Simone Azzoni
Come nella scorsa stagione, anche quest’anno la rassegna si apre nel nome di Luigi Pirandello (1867-1936): Così è (se vi pare) con Giuliana Lojodice -che nel mese di luglio 2012 è stata insignita al Teatro Romano del prestigioso “Premio Renato Simoni per la fedeltà al teatro di prosa”-, Pino Micol e Luciano Virgilio. A dirigerli è Michele Placido.
Definita da Pirandello “una parabola in tre atti”, la commedia ruota attorno alla ricerca della verità e alle diverse interpretazioni d’essa, tema assai caro al drammaturgo siciliano. In questo caso si tratta di stabilire chi sia realmente pazzo tra il signor Ponza e la sua suocera, la signora Frola. Il tutto, in un sapiente intreccio di enigmi e labirinti verbali.
Lo spettacolo è prodotto da Francesco Bellomo e dall’Isola trovata.
«Io sono colei che mi si crede». Sta in queste battute, pronunciate da una misteriosa donna con il volto coperto da un velo nero, l’essenza di Così è (se vi pare) che Luigi Pirandello (1867-1936) trasse dalla novella La signora Frola e il signor Ponza, suo genero. Composta nel marzo-aprile 1917, venne rappresentataper la prima volta pochi mesi dopo, in giugno, al Teatro Olympia di Milano. Definita dal suo autore una “parabola in tre atti”, la commedia sviluppa un tema molto caro al grande autore siciliano: l’impossibilità di conoscere del tutto la verità per il semplice motivo ch’essa non è assoluta ma è, si potrebbe dire prendendo a prestito il titolo di un’altra famosa opera di Pirandello, una, nessuna, centomila. Il reale, dunque, non si può conoscere perché è soggettivo in quanto si piega a diverse interpretazioni a seconda del sentire di ciascuno di noi. Ne scaturisce un relativismo delle forme, delle convenzioni, dell’esteriorità opportunamente sottolineato da quel Lamberto Laudisi che è l’alter ego dello stesso dram- maturgo.
«Qui − spiega il regista Michele Placido − c’è una verità invano cercata concitatamente da tutti i personaggi dall’inizio alla fine, invano affermata e contraddetta in un intrecciarsi di ipotesi senza sbocco così da condurre naturalmente lo spettatore a considerarne la relatività. La pièce è, in sostanza, una satira filosofica, sapientemente concepita, svolta in modo leggero e divertito, che evidenzia il malsano desiderio di conoscere i fatti altrui. E quanto più evidente è la differenza − osserva Placido − tra il salottiero rovello per conoscere i fatti privati degli altri e la ricerca della verità come assillo insito in ogni uomo, tanto più, per contrasto risulta efficace la tesi che Pirandello vuol dimostrare, affidata alla consapevolezza ironica di Laudisi che emerge dalla corale insipienza».
Trama
In casa del consigliere Agazzi si ritrova l’élite di un capoluogo di provincia pettegolo e morbosamente curioso, tutta intenta a discutere se sia pazzo il signor Ponza, nuovo impiegato della Prefettura, giunto da un paesino dell’Abruzzo terremotato o sua suocera, la signora Frola. Nel contempo, si deve anche appurare la reale identità della signoraPonza. Per cercare di capire come stanno realmente le cose, i due vengono dapprima ricevuti separatamente dalla comunità e poi messi a confronto.
Il Prefetto impone però al suo dipendente Ponza di chiamare anche sua moglie, l’unica in grado di sciogliere il dilemma, e chiarire se lei è davvero la figlia della signora Frola (che Ponza, pazzo, costringe a vivere lontano dalla madre) o se invece è solo la seconda moglie di Ponza (la prima è morta) che Frola, essendo pazza, pensa sia sua figlia.
A rendere ancora più complicate le cose, ecco giungere la signora Ponza con il volto coperto da un velo nero che simboleggia l’impenetrabilità della verità. Dichiara di essere contemporaneamente la figlia della signora Frola e la seconda moglie di Ponza, e di per sé nessuna («Io sono colei che mi si crede») di loro. Una “rivelazione” che Laudisi accoglie con una risata ironica dicendo con aria di sfida e derisione: «Ed ecco, signori, come parla la verità! Siete contenti?».
Durata: 2 ore e 15 minuti compreso l’intervallo
Informazioni e contatti
Comune di Verona – Spettacolo Tel. +39 045 8077201 e-mail spettacolo@comune.verona.it
Teatro Nuovo tel. 045 8006100 www.teatrostabileverona.it
Calendario rassegna Il grande teatro 2012/2013
IL GRANDE TEATRO / TEATRO NUOVO – VERONA
6-7-8-9-10 novembre 2012 ore 20.45
11 novembre 2012 ore 16.00
“Così è (se vi pare)”
regia di Michele Placido
IL GRANDE TEATRO / TEATRO NUOVO – VERONA
20-21-22-23-24 novembre 2012 ore 20.45
25 novembre 2012 ore 16.00
“Moscheta”
regia di Marco Sciaccaluga
IL GRANDE TEATRO / TEATRO NUOVO – VERONA
11-12-13-14-15 dicembre 2012 ore 20.45
16 dicembre 2012 ore 16.00
“Miseria e nobiltà”
regia di Geppy Gleijeses
IL GRANDE TEATRO / TEATRO NUOVO – VERONA
8-9-10-11-12 gennaio 2013 ore 20.45
13 gennaio 2013 ore 16.00
“Il gioco dell’amore e del caso”
regia di Piero Maccarinelli
IL GRANDE TEATRO / TEATRO NUOVO – VERONA
22-23-24-25-26 gennaio 2013 ore 20.45
27 gennaio 2013 ore 16.00
“Macbeth”
regia di Andrea de Rosa
IL GRANDE TEATRO / TEATRO NUOVO – VERONA
12-13-14-15-16 febbraio 2013 ore 20.45
17 febbraio 2013 ore 16.00
“Oscura immensità”
regia di Alessandro Gassman
IL GRANDE TEATRO / TEATRO NUOVO – VERONA
5-6-7-8-9 marzo 2013 ore 20.45
10 marzo 2013 ore 16.00
“La resistibile ascesa di Arturo Ui”
regia di Claudio Longhi
IL GRANDE TEATRO / TEATRO NUOVO – VERONA
19-20-21-22-23 marzo 2013 ore 20.45
24 marzo 2013 ore 16.00
“Art”
regia di Giampiero Solari