Nutrimentum. L’arte alimenta l’uomo
Museo di Castelvecchio, Museo di Storia Naturale e Galleria d’Arte Moderna Achille Forti a Palazzo della Ragione.
5 giugno – 30 agosto 2015
Nutrimentum. L’arte alimenta l’uomo è un evento ideato da Studio Chiesa e curato da Elisabetta Pozzetti, che si fonda sulla contaminazione dei saperi e la multidisciplinarietà. Il tema, oggetto della sinergia intellettuale, è “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”.
L’esito sono le opere d’arte esposte, dal 5 giugno al 30 agosto, nelle tre sedi museali veronesi del Museo di Castelvecchio, Museo di Storia Naturale e Galleria d’Arte Moderna Achille Forti a Palazzo della Ragione.
Artisti e scienziati di vari atenei sono stati chiamati a lavorare insieme e realizzare opere d’arte in grado di veicolare i contenuti scientifici di cui sono espressione. Arte e Scienza si sono unite per raccontare il futuro alimentare del Pianeta.
L’iniziativa, condivisa dal Comune di Verona e dalla Direzione Musei d’Arte e Monumenti, gode del patrocinio di Expo Milano 2015 ed è gemellata con Foodcast. Gli enti partecipanti sono l’Università di Bologna, l’Università di Milano, l’Università di Perugia, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (SISSA), l’Istituto per i Servizi Agricolo Alimentare (ISMEA), il Ministero Politiche Agricole e Forestali, l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Milano. Inoltre, il progetto è nato nel 2012 sensibilizzando le gallerie d’arte grazie alla collaborazione di ArtVerona. Il contributo scientifico, rilevante nel progetto, ha portato all’organizzazione di un convegno, nella stessa giornata delle inaugurazioni della mostra, che vedrà presenti una parte degli scienziati coinvolti, che divulgheranno la ricerca di loro competenza.
Nel percorso espositivo, che si snoderà nelle tre sedi museali, verranno presentati alcuni dei filoni tematici.
Al Museo di Storia Naturale, saranno visibili le opere “Tu puoi” di Arcangelo Ciaurro in collaborazione con Mario Turci (Università di Perugia) e “A huevo mi luz” di Maria Teresa Gonzalez Ramirez in collaborazione con Adele Meluzzi (Università di Bologna).
Alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, nella Sala degli Scacchi, si imporrà alla vista “Complex Network” diMichelangelo Penso nato in collaborazione con Flavia Clemente e Piero Nasuelli (Università di Bologna).
Il racconto espositivo al Museo di Castelvecchio inizia nel Mastio con le fotografie di “Oro Bianco” di Stefano Olivieri realizzate in partnership con Milena Bertacchini (Università di Modena e Reggio Emilia); continua nella Reggia con le opere “Bread Wine Flesh” e “Pane quotidiano” di Julia Krahn, scaturite dalla sinergia con Francesco Foroni (SISSA – Trieste) e Cesare Zanasi (Università di Bologna); si conclude nel giardino dove spicca “Trasmutanza” di Nicola Biondani che ha collaborato con Laura Lo Bianco (Università di Bologna),Vittorio dell’Orto (Università di Milano) e Gabriele Canali (Università Cattolica del Sacro Cuore).
Le inaugurazioni, nelle singole sedi, saranno la naturale continuazione del convegno scientifico del 5 giugno: si inizierà dal Museo di Storia Naturale alle 14.30, per proseguire alla Galleria d’Arte Moderna alle 16 e chiudere con una performance dell’artista Julia Krahn a Museo di Castelvecchio alle ore 18.
Artisti
Nicola Biondani, Arcangelo Ciaurro, Maria Teresa Gonzalez Ramirez, Julia Krahn, Stefano Olivieri, Michelangelo Penso .
Scienziati Milena Bertacchini, Vittorio Dell’Orto, Laura Lo Bianco, Gabriele Canali, Flavia Clemente,Francesco Foroni, Adele Meluzzi, Giulia Morra, Piero Nasuelli,Mario Turci, Cesare Zanasi
Catalogo
A cura di Elisabetta Pozzetti – Edizioni Studio Chiesa
Info
www.nutrimentum.org
www.studiochiesa.it
Quando
La mostra è aperta dal 5 giugno al 30 agosto 2015 con orari diversi per le tre sedi museali:
- Museo di Storia Naturale
- orari mostra:
- lunedì – giovedì dalle 9 alle 17 (chiusura biglietteria: ore 16.30)
- sabato, domenica e festivi dalle 14 alle 18 (chiusura biglietteria: ore 17)
- chiuso il venerdì
- orari mostra:
- Galleria d’Arte Moderna Achille Forti
- orari mostra:
- martedì – domenica 11 – 19 (chiusura biglietteria ore 18.15)
- chiuso il lunedì
- orari mostra:
- Museo di Castelvecchio
- orari mostra:
- lunedì 13.30 – 19.30 (chiusura biglietteria: ore 18.45)
- martedì – domenica 8.30 – 19.30 (chiusura biglietteria: ore 18.45)
- chiuso il lunedì
- orari mostra:
Nei Musei civici di Verona disabile + accompagnatore entrano gratis.
PERCORSI EXPO. Tre sedi storiche veronesi, undici scienziati di varie università italiane e sei artisti internazionali sono i protagonisti di un inedito progetto culturale
Nutrimentum, quando l’arte alimenta l’uomo
Maria Teresa Ferrari
Le opere esposte fino al 30 agosto nelle sedi del Museo di Castelvecchio, Museo di Storia Naturale e Galleria d’Arte Moderna
Nutrimentum. L’arte alimenta l’uomo. Un titolo significativo per un progetto che unisce arte e scienza ribadendo ancora una volta quanto l’uomo sia sempre più bisognoso di cibo per la mente e per il cuore. Tre sedi museali veronesi, undici scienziati di varie università italiane e sei artisti internazionali sono i protagonisti a Verona dell’interessante progetto culturale – ideato da Studio Chiesa, curato da Elisabetta Pozzetti, patrocinato da Expo Milano 2015 e gemellato con Foodcast, condiviso e voluto dal Comune di Verona e dalla Direzione Musei d’Arte e Monumenti – che si fonda sulla contaminazione dei saperi partendo dal tema universale dell’Expo «Nutrire il pianeta. Energia per la vita».Arte e Scienza si sono incontrate, sta succedendo di frequente ultimamente, per raccontare il futuro alimentare del Pianeta: l’esito sono le opere d’arte esposte fino al 30 agosto nelle sedi del Museo di Castelvecchio, Museo di Storia Naturale e Galleria d’Arte Moderna Achille Forti. «L’oggetto degli animati confronti – ha sottolineato la curatrice Elisabetta Pozzetti – è stato il futuro alimentare nelle sue molteplici e a volte contradditorie sfaccettature. Come avviene per le affinità elettive, similmente gli artisti hanno intrecciato il loro percorso di ricerca con quegli scienziati che più erano vicini ai loro interessi e sintonizzati sulle stesse corde. Ne sono nati progetti e poi opere».Per scoprire il frutto di questo lavoro, partiamo dal Museo di Castelvecchio dove nel Mastio ci si imbatte in Oro bianco di Stefano Olivieri, realizzato con Milena Bertacchini. L’artista e la geologa, mediante una sessione di fotografie allo stereomicroscopio, hanno colto le peculiarità fisiche, cromatiche e strutturali dei cristalli di salgemma che da bianchi si trasformano nelle tinte calde della terra con impennate di pagliuzze dorate.Il percorso continua nella Reggia con le opere «Bread Wine Flesh» e «Pane quotidiano» di Julia Krahn, scaturite dal confronto con i ricercatori Francesco Foroni e Cesare Zanasi. L’artista ripercorre uno dei grandi temi della pittura religiosa nei secoli, l’Ultima cena, ridando ritualità al convivio serale.Pane Quotidiano è un’ostia che riporta l’effigie dell’uomo vitruviano al centro di un cerchio, simbolo della perfezione, della proporzione e dell’equilibrio. La materia prima dell’ostia è la farina, alimento dalla forte valenza simbolica; colpiscono nella sala del museo i 144 corvi, animali ambigui, disseminati e il video Bread Wine Flesh pensati anch’essi sul sottile filo dell’ambivalenza.Nel giardino del Castello spicca un giovane filiforme che cavalca fiero un maiale forte e ardito. Si intitola «Trasmutanza» di Nicola Biondani, che ha collaborato con Laura Lo Bianco, Vittorio dell’Orto e Gabriele Canali.Il percorso espositivo continua nella sede della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti dove, nella sala degli Scacchi, troneggia Complex network di Michelangelo Penso, realizzata in collaborazione con Flavia Clemente. La scienziata ha tessuto un modello di rete complessa applicata alle filiere dei prodotti di origine animale; l’artista dà vita a questa rete, fatta di evoluzioni formali, curve, rientranze, gimcane.Ultima tappa al Museo di Storia Naturale dove si è accolti dall’evoluzione tonale e timbrica dell’opera «Tu puoi» di Arcangelo Ciaurro, nata in sintonia con Mario Turci. Si vive un crescendo sinfonico di cromie e gestualità: dalla profondità del nero, che evoca l’infinito, all’azzurro di un cielo primaverile. Alcune pagine tratte dal libro L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono, ci invitano a scrivere il nostro rinnovato impegno nel rispetto dell’ecosistema.Nel cavedio del Museo spicca al centro l’installazione A huevo mi luz di Maria Teresa Gonzalez Ramirez, realizzata con Adele Meluzzi. Per lei l’arte è cibo per l’anima, è evidente nelle sue opere che hanno sempre una spinta vitalistica, quasi sacrale.La purezza della forma dell’uovo, portatore, di vita si sposa con l’iniezione vitale e luministica della lampadina. Il racconto dell’artista è suggestivo: noi siamo luce, prima durante e dopo la vita terrena. L’impilarsi serrato di portauova di cartone, esplode in una distesa solare di “lampaduova” che è gioia per la vista e per il cuore