Mostra «Vivere o scrivere, Varlam Salamov» alla Biblioteca Frinzi
Biblioteca Arturo Frinzi
14 – 28 gennaio 2015
Inaugurazione 14 gennaio ore 14.45
È dedicata allo scrittore russo, uno dei massimi del Novecento, la mostra «Vivere o scrivere, Varlam Salamov» che si terrà da oggi al 28 gennaio alla Biblioteca Frinzi dell’Università (via San Francesco 20).
Figlio di un prete ortodosso, Varlam Tichonovic Salamov era nato a Vologda (a 200 chilometri da Mosca) il 18 giugno 1907. Internato nei gulag di Stalin, dopo la morte del dittatore sovietico (nel 1953) si dedicò per vent’anni alla stesura dei Racconti di Kolyma, la sua opera più celebre, summa delle sue esperienze all’interno dei campi dove il regime l’aveva spedito. Al pari di Aleksandr Isaevic Solzenicyn, Salamov ha descritto l’orrore del sistema staliniano, fornendo al lettore un’alta testimonianza sul percorso spirituale dell’uomo russo nella storia contemporanea. La prima edizione integrale in russo dei racconti venne stampata nel 1978 a Londra. Fu solo nel 1987, dopo la morte dello scrittore (il 17 gennaio 1982, in un ospedale psichiatrico di Mosca), quando ormai era vicino il crollo dell’Unione Sovietica, che l’opera vide la luce anche nella sua patria.
Nel gulag siberiano di Kolyma le condizioni di vita erano terribili, umanamente impossibili: temperature che raggiungono e superano i 50° sotto zero, baracche di legno mal riscaldate, una cronica mancanza di vestiti adeguati, orari di lavoro massacranti, penuria di cibo. Salamov vi finì nel 1937, dopo essere stato arrestato per attività antirivoluzionaria trotzkista
La mostra, composta da undici sezioni fotografiche e da testi, sarà inaugurata alle 14,45 con gli interventi di Francesca Gori, dell’associazione Memorial Italia, Sergio Rapetti, traduttore dell’edizione completa dei Racconti di Kolyma (Einaudi), Andrea Gullotta dell’ Università di Glasgow e Cinzia De Lotto e Manuel Boschiero dell’Università di Verona. Sarà aperta nello stesso orari della biblioteca Frinzi: dalle 8,15 alle 23,45.