SOCIAL DISTORTION | MAURIZIO SAVINI Inaugurazione sabato 11 ottobre ore 18.30 11 ottobre - 8 novembre 2014 Galleria MARCOROSSI artecontemporanea di Verona Il nuovo progetto artistico dello scultore romano Maurizio Savini. Maurizio Savini (1962 Roma) è noto per servirsi di una materia del tutto anomala come il chewing-gum per creare le sue sculture. La gomma arabica dall’acceso colore rosa o policroma, diventa nelle mani dell’artista un mezzo che gli permette un’analisi attenta su argomenti di interesse comune. Scultura e installazioni

Mostra Social Distortion di Maurizio Savini


SOCIAL DISTORTION | MAURIZIO SAVINI

Inaugurazione sabato 11 ottobre ore 18.30
11 ottobre – 8 novembre 2014
Galleria MARCOROSSI artecontemporanea di Verona

Il nuovo progetto artistico dello scultore romano Maurizio Savini.
Maurizio Savini (1962 Roma) è noto per servirsi di una materia del tutto anomala come il chewing-gum per creare le sue sculture. La gomma arabica dall’acceso colore rosa o policroma, diventa nelle mani dell’artista un mezzo che gli permette un’analisi attenta su argomenti di interesse comune.
Savini esamina le relazioni fra l’essere umano e ciò che lo circonda, creando così una realtà fatta di paradossi che viene rivisitata, attraverso un’estetica iper-moderna, composta di oggetti e simboli. La sua è un’arte che, sebbene colta e impegnata, non dimentica mai gli stimoli dell’infanzia ed è permeata da una profonda ironia che gli permette di trattare, con apparente leggerezza, temi impegnativi.
Con la mostra Social Distortion l’artista intende evidenziare, in chiave visiva, come nel mondo moderno l’ economia e la politica siano dominati da dicotomie, fratture e contrasti evidenti che si articolano come una lunga serie di categorie binarie: ricchezza e povertà, potere e impotenza, genere maschile e femminile, profitto ed etica, legalità ed illegalità, guerra e pace, consumo umano e danno ambientale.
La forte contraddizione tra la serietà del tema e l’ironia determinata da un materiale così effimero e profumato come la gomma da masticare, è la cifra stilistica di Savini.
Tra i lavori che verranno esposti, una bandiera americana, icona di tutte le culture occidentali, viene spogliata dei propri colori, eliminando quel condensato di retorica che vive nei vessilli di ogni nazione, e diventa completamente inerme; una fanciulla, abbigliata in modo rispettabile, in equilibrio su un trave di legno sospeso, evocherà un momento di riflessione sulla precarietà dello stato attuale delle cose e sul futuro.
Alcuni animali che fanno parte del bestiario e della produzione di Savini negli ultimi anni, completeranno la mostra: tartarughe, caprette, maiali, destinati all’ estinzione e alla sperimentazione di laboratorio, condensano una sorta di diniego dell’ esistenza: personificano la distruzione e la scomparsa dal ciclo biologico e, contemporaneamente, sono vittime della materia di cui sono fatti, il chewin gum, che è essa stessa un rifiuto solido.
Per informazioni: Francesco Sandroni, 045597753 f.sandroni@marcorossiartecontemporanea.com