Mostra antologica Cino Granata
Palazzo della Gran Guardia
27 febbraio – 3 marzo 2016
Ingresso libero
Dal 27 febbraio al 3 marzo alla Gran Guardia si tiene la mostra di Cino Granata, un pittore contemporaneo veronese, promossa da Smart Gallery. Verranno esposte opere di grandi dimensioni che ripercorrono il lavoro dell’artista dal 2002 ad oggi. L’esposizione è presentata dalla pittrice Rosabianca Cinquetti, e gode del patrocinio del Comune di Verona, con la collaborazione della Società Belle Arti Verona.
Il 27 febbraio 2016
alle ore 18 in Sala Polifunzionale del Palazzo della Gran Guardia si terrà l’inaugurazione della mostra antologica di
Cino Granata, artista veronese conosciuto per i suoi studi sulla luce e i lavori che richiamano il mondo del teatro.
Luce e teatro sono elementi costantemente presenti nelle sue opere, in fusione con altri elementi, come il buio.
In questo dialogo si delineano figure e volti in cui le emozioni risultano evidenziate, in una sorta di “scena teatrale”.
Cino Granata alterna arte figurativa e astratta: le sue opere, mai definitivamente realistiche, sono sempre portatrici di qualcosa di visionario e sospeso.
Al Palazzo della Gran Guardia sarà possibile ammirare opere di genere astratto e di grande respiro, che richiamano le esperienze artistiche di Granata, in un racconto che accompagna il visitatore in un mondo sempre meno realistico e sempre più spirituale.
Nato a Verona il 2 giugno 1950, negli anni sessanta e settanta si dedica alla musica, facendosi conoscere ed apprezzare in ambito cittadino e lavorando per alcuni anni in RAI. Negli anni ottanta abbandona la musica e rinuncia ad un’ offerta di lavoro che lo avrebbe portato lontano dalla sua città per un lungo periodo. Si appassiona allora al teatro, che intraprende come attore e come ideatore e costruttore di scenografie. Scrive Camilla Bertoni: Il teatro nel lavoro di Cino Granata si percepisce ovunque,basta percorrere la galleria dei ritratti e degli autoritratti. Lo studio della luce discende dalla scena, ma parla del teatro anche il gioco di apparizione e sparizione in cui i volti sono sfumati, il teatro si percepisce anche nei vuoti immensi, senza presenza umana, dove i protagonisti sono gli alberi, gli sfondamenti dell’ orizzonte prospettico e le ombre che disegnano partizioni geometriche nere e profonde come ferite. I ritratti e i paesaggi procurano a Cino Granata le prime due importanti mostre personali cittadine, nel maggio del 2003 e nell’ ottobre del 2005, quando lo Spazio Pisanello prima e in seguito la galleria Scala Arte espongono i suoi lavori. Ma la forte motivazione a seguire un suo percorso di ricerca lo porta a sperimentare nuove forme espressive, approfondendo alcuni aspetti già presenti nella sua poetica. In particolare quella dimensione visionaria che caratterizza il suo mondo statico, sospeso e pesante nella sua lontananza dal vero, come scrive ancora Camilla Bertoni. Nascono così iVasovelieri e le sue Vasovisioni (L’ incanto del visibile, Scala Arte 2006), dove il gioco della sparizione-apparizione si focalizza su un’ immagine che ne vela e nasconde un’ altra . Come a dire che l’ immagine visibile è soltanto una parte di qualcosa che si può solo intuire attraverso l’ arte.
Cino Granata ha esposto anche all’ estero. Risale al settembre 2006 una sua importante personale all’ E.S.A., Agenzia Spaziale Europea.