Michela Cescon in Il Testamento di Maria
Teatro Nuovo di Verona
Rassegna Il Grande Teatro
dal 12 al 17 gennaio 2016
Giovedì 14 gennaio, ore 17.00 Incontro con Michela Cescon
Il testamento di Maria
TEATRO STABILE DI TORINO – TEATRO NAZIONALE / TEATRO STABILE DEL VENETO – TEATRO NAZIONALE
IN COLLABORAZIONE CON ZACHAR PRODUZIONI
Di: Colm Tóibín
Traduzione ed adattamento: Marco Tullio Giordana e Marco Perisse
Regia: Marco Tullio Giordana
con: Michela Cescon
Dopo il grande successo di The Coast of Utopia, prodotto dal Teatro Stabile di Torino nella stagione 2011/2012, si riforma la coppia artistica composta da Marco Tullio Giordana, che da tempo affianca alle regie cinematografiche quelle di prosa, e dalla pluripremiata attrice Michela Cescon. L’incontro avviene attraverso le parole di Colm Tóibín, uno dei maggiori scrittori irlandesi contemporanei, con un passato nell’IRA e un presente di impegno per i diritti gay, che riscrive in questo breve e intenso romanzo il rapporto fra Maria e suo figlio, nei giorni della predicazione alle folle e poi in quelli drammatici della condanna e della crocifissione. È la madre stessa che parla, che ricorda, cercando di accettare il destino atroce che ha colpito il giovane amatissimo figlio e lei stessa. Una Passione in cui la figura di Maria è solo e fortemente umana, lontana dall’agiografia cattolica che la vede dolente e consapevole del grande piano di salvezza di cui il figlio di Dio si è reso protagonista. Scrive Michela Cescon: «Nel progetto di Stoppard ho dovuto rinunciare a stare in scena perché la cura che mi richiedeva la produzione era tanta e impegnativa. Abbiamo cominciato a cercare un testo che avesse quindi un ruolo per me, certi di voler affrontare nuovamente un lavoro sul contemporaneo, ma che avesse sempre le stesse altezze dei classici. Quando ho letto The Testament of Mary di Tóibín ho capito subito che era il testo giusto, mi sono commossa, mi sono sentita avvolta e, chiuso il libro, la mia immagine di Maria non è più stata la stessa. Ho sentito profondamente il tema madre e figlio, come lo narra lo scrittore, dove la personalità, il talento e il forte destino di un ragazzo risultano dolorosamente incomprensibili e inaccettabili da una madre, perché troppo piena di paura e di amore. Sono certa che diretta dal tocco chiaro ed elegante di Giordana arriverò a “pronunciare” queste parole cariche di tenerezza e di rabbia facendo diventare per me e per gli spettatori Il Testamento di Maria un’esperienza importante e che ci riguarda personalmente».
I tanti, meritatissimi, applausi alla prima veronese
Galleria fotografica
GRANDE TEATRO. L’attrice trevigiana ha incontrato il pubblico
Cescon: scovare un testo per me è trovare casa
Michela Pezzani
È protagonista de «Il testamento di Maria» di Tòibìn fino a domenica: «Parlo alla solitudine che è in noi»
«Scovare un testo per me è come cercare casa. La trovi, ci entri e capisci che ci vuoi restare». L’attrice trevigiana Michela Cescon, 54 anni, di adozione romana e mamma di tre bambini, ha raccontato così la sua passione di ricercatrice di copioni. È quanto le è accaduto con Il testamento di Maria dello scrittore irlandese Colm Tòibìn, in scena al Teatro Nuovo per la rassegna Il Grande Teatro, con la regia di Marco Tullio Giordana, fino a domenica (alle 16). Nell’incontro con il pubblico l’attrice, laureata in architettura e che è uscita dalla scuola di Luca Ronconi, è stata intervistata dal giornalista e critico teatrale Enrico Pieruccini che al fianco del direttore dell’Estate Teatrale Veronese Gianpaolo Savorelli ha fatto emergere dall’interprete di questo monologo sulla figura di una inusuale Madonna, tutta la forza interiore di una donna vera che sa vedere oltre le consuetudini, ripensando il tema evangelico in un’accezione umana e contemporanea.«Ho scelto di non utilizzare musica nell’allestimento e sono Maria immersa nel silenzio per parlare alla solitudine che è in ognuno di noi. Una Madonna arrabbiata che non riesce a capire il perché di tanta sofferenza che tocca al Figlio», ha detto la Cescon che ha acquistato i diritti del testo e quando ha discusso con l’autore la sua idea ha ottenuto come risposta: «Fai come vuoi mi ha detto Tòibìn. Basta che non aggiungi pezzi di altri autori». «Ho scoperto il teatro a 19 anni quando ho fatto per due anni un corso che mi ha appassionata», ha raccontato. «Poi ho avuto un grosso incidente ed una operazione chirurgica importante di cui porto ancora una fastidiosa cicatrice, ed è proprio dopo quel trauma che ho deciso che nella vita avrei fatto l’attrice. La mia idea del mestiere però è di un teatro non condizionato dalle regole classiche. Mi piace stare dentro il progetto e scelgo la progettualità libera dalle tendenze di ruolo».Fuggita dalla scuola di Ronconi con il quale ebbe un grosso litigio proprio per le sue idee indipendenti, la Cescon ne riconosce pienamente la paternità artistica».
GRANDE TEATRO. Da stasera (alle 20,45) a domenica al Nuovo il monologo dal romanzo dello scrittore irlandese
Il lato oscuro della Madonna nel «Testamento» di Tóibín
Michela Cescon protagonista diretta da Marco Tullio Giordana: «Maria è una madre anziana che non accetta il destino del figlio»
Dopo il grande successo ottenuto con The Coast of Utopia di Tom Stoppard, si riforma la coppia artistica composta da Michela Cescon e da Marco Tullio Giordana. Da questa sera alle 20,45 al Teatro Nuovo l’attrice trevigiana sarà protagonista di Il testamento di Maria di Colm Tóibín, con la regia di Giordana che ha anche tradotto e adattato il testo con Marco Perisse.In questo breve e intenso romanzo, The Testament of Mary, del 2012 (uscito in italiano nel 2014 per Bompiani due anni dopo l’edizione inglese) Tóibín – uno dei maggiori scrittori irlandesi contemporanei, con un passato nell’IRA e un presente che lo vede impegnato per i diritti gay – affronta il rapporto fra Maria e suo figlio nei giorni della predicazione alle folle e in quelli drammatici della condanna e della crocifissione. La prima stesura era stata in forma di monologo teatrale andato in scena nel 2011 al Dublin Theater Festival nell’interpretazione di Marie Mullen. Dopo l’uscita del libro, il monologo è stato interpretato da Fiona Shaw a Broadway nella primavera del 2013. Qualche mese dopo ne è uscita un’edizione audiobook con la voce recitante di Meryl Streep.In Tóibín la figura di Maria è solo e fortemente umana, lontana dall’agiografia cattolica. Dice Michela Cescon: «Quando ho letto The Testament of Mary di Tóibín ho capito subito che era un testo giusto per il teatro. Mi sono commossa, mi sono sentita avvolta e, chiuso il libro, la mia immagine di Maria non è più stata la stessa».La Maria di Tóibín – una madre rabbiosa e cupa – può sotto certi versi richiamare un’altra celebre Madonna teatrale: quella di Mistero buffo (1969) di Dario Fo, opera-giullarata in grammelot ispirata a brani dei vangeli apocrifi e a racconti popolari, che cercava di convincere Gesù a liberarsi da quel supplizio. «Tóibín non ne ha mai parlato, ma secondo me» dice Marco Tullio Giordana, «ha anche attinto dal Vangelo secondo Matteo di Pasolini, film che ha creato un’iconografia molto forte della Madonna. Questo testo conserva, anche nelle sue pagine più dure, una forma di sacralità».Rispetto alle iconografie classiche, la Madonna di Tóibín è una donna anziana, amareggiata e delusa che ricapitola i fatti connessi all’atroce morte del figlio. Vive sola, abbandonata da tutti a eccezione di un paio di assidui visitatori (identificabili con i primi evangelisti) che tentano di estorcerle ricordi da sfruttare nei libri che stanno scrivendo.Dopo il diploma alla Scuola per Giovani Attori del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi, Michela Cescon si è divisa con successo tra teatro, cinema e televisione. Pluripremiata interprete di film di elevato spessore artistico (da Primo amore di Matteo Garrone a Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana, da L’aria salata di Alessandro Angelini a Vincere di Marco Bellocchio e a Il compleanno di Marco Filiberti), può vantare ben tre premi UBU per il teatro e successi televisivi come Braccialetti rossi.Nato nel 1955 a Enniscorthy (Irlanda), Colm Tóibín ha studiato Storia e Letteratura Inglese a Dublino. Tra le sue opere uscite in Italia Brooklyn, La famiglia vuota, The Master e Amore in un tempo oscuro. I suoi libri sono stati tradotti in almeno venti lingue.Lo spettacolo replica fino a sabato alle 20,45 e domenica alle 16. Giovedì 14 gennao alle 17, al Teatro Nuovo, Michela Cescon incontrerà il pubblico (ingresso libero).
COMUNICATO STAMPA venerdì 8 gennaio 2016
Martedì 12 gennaio quarto appuntamento con la trentesima edizione del Grande Teatro. In programma Il testamento di Maria di Colm Tóibín. Ne è protagonista Michela Cescon con la regia di Marco Tullio Giordana. Giovedì 14 alle ore 17.00 Michela Cescon incontrerà il pubblico.
Dopo Scandalo di Arthur Schnitzler il Grande Teatro 2015-16 propone, martedì 12 gennaio alle 20.45 al Nuovo, Il testamento di Maria di Colm Tóibín con la regia di Marco Tullio Giordana e con la traduzione e l’adattamento dello stesso Giordana e di Marco Perisse, protagonista Michela Cescon. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile di Torino, dal Teatro Stabile del Veneto e da Zachar Produzioni.
Dopo il grande successo ottenuto con The Coast of Utopia di Tom Stoppard, si riforma la coppia artistica composta da Michela Cescon e da Marco Tullio Giordana che alterna con successo le regie cinematografiche (undici, da Maledetti vi amerò del 1980 a Romanzo di una strage del 2012) a quelle di prosa. L’incontro avviene grazie al Testamento di Maria (The Testament of Mary, 2012), testo di Colm Tóibín, uno dei maggiori scrittori irlandesi contemporanei con un passato nell’IRA e un presente che lo vede impegnato per i diritti gay. In questo breve e intenso romanzo (uscito nel 2014 per Bompiani due anni dopo l’edizione inglese) Tóibín affronta il rapporto fra Maria e suo figlio nei giorni della predicazione alle folle e in quelli drammatici della condanna e della crocifissione. La prima stesura era stata in forma di monologo teatrale andato in scena nel 2011 al Dublin Theater Festival nell’interpretazione di Marie Mullen. Dopo l’uscita del libro, il monologo è stato interpretato da Fiona Shaw a Broadway nella primavera del 2013. Qualche mese dopo ne è uscita un’edizione audiobook con la voce recitante di Meryl Streep.
In Tóibín la figura di Maria è solo e fortemente umana, lontana dall’agiografia cattolica che la vede dolente e consapevole del grande piano di salvezza di cui il figlio di Dio si è reso protagonista. Dice Michela Cescon: «Quando ho letto The Testament of Mary di Tóibín ho capito subito che era un testo giusto per il teatro. Mi sono commossa, mi sono sentita avvolta e, chiuso il libro, la mia immagine di Maria non è più stata la stessa. Ho sentito profondamente il tema madre-figlio come lo narra lo scrittore. In tutta l’opera la personalità, il talento e il forte destino di un ragazzo risultano dolorosamente incomprensibili e inaccettabili da una madre, perché troppo piena di paura e di amore».
La Maria di Tóibín – una madre rabbiosa e cupa – può sotto certi versi richiamare un’altra celebre Madonna teatrale: quella di Mistero buffo (1969) di Dario Fo, opera-giullarata in grammelot ispirata a brani dei vangeli apocrifi e a racconti popolari sulla vita di Gesù. Interpretata da Franca Rame, era una Madonna che cercava di convincere Gesù a liberarsi da quel supplizio e aggrediva l’arcangelo Gabriele che, nel tentativo di consolarla, le ricordava che tutto era parte di un disegno divino. «Tóibín non ne ha mai parlato ma secondo me – dice Marco Tullio Giordana – ha anche attinto dal Vangelo secondo Matteo di Pasolini, film che ha creato un’iconografia molto forte della Madonna. Questo testo – prosegue – conserva anche nelle sue pagine più dure, persino quando ci gettano nell’abisso, una forma di sacralità. Ne è un esempio il finale, che è duro allo stesso modo per credenti e laici. Perché quando dicono a Maria – conclude il regista – che il figlio è morto per salvare il mondo, lei risponde con una sola frase: che “non ne valeva la pena”».
Rispetto alle iconografie classiche, la Madonna di Tóibín è una donna anziana, amareggiata e delusa che ricapitola i fatti connessi all’atroce morte del figlio. Vive sola, abbandonata da tutti a eccezione di un paio di assidui visitatori (identificabili con i primi evangelisti) che oltre a provvedere alle sue necessità, tentano di estorcerle ricordi da sfruttare nei libri che stanno scrivendo. Fanno parte, i due, dei seguaci del figlio morto, un gruppo di “cani sciolti” per i quali lei, che non ha alcuna fiducia negli uomini, non ha mai nutrito stima. Segretamente regressa a una concezione di vita quasi pagana, si è perfino comprata una statuetta di Afrodite che ovviamente tiene nascosta.
Dopo il diploma alla Scuola per Giovani Attori del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi, Michela Cescon si è divisa con successo tra teatro, cinema e televisione. Pluripremiata interprete di film di elevato spessore artistico (da Primo amore di Matteo Garrone a Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana, da L’aria salata di Alessandro Angelini a Vincere di Marco Bellocchio e a Il compleanno di Marco Filiberti), può vantare ben tre premi UBU per il teatro e successi televisivi come Braccialetti rossi di Giacomo Campiotti.
Nato nel 1955 a Enniscorthy (Irlanda), Colm Tóibín ha studiato Storia e Letteratura Inglese all’University College of Dublin. A vent’anni ha cominciato a viaggiare, prima in Spagna, poi in Argentina, in Sudan, in Egitto, negli Usa. Giornalista, saggista e romanziere, è considerato uno dei maggiori scrittori irlandesi contemporanei. Tra le sue opere uscite in Italia Brooklyn, La famiglia vuota, The Master e Amore in un tempo oscuro. I suoi libri sono stati tradotti in almeno venti lingue.
Il testamento di Maria ha avuto grandi apprezzamenti dalla stampa internazionale. «Tóibín raggiunge il massimo della sua espressione lirica in questo bellissimo lavoro» (The New York Times Book Review). «Un romanzo superbo. Tóibín dona a questa storia familiare un’intimità sorprendente» (The New Yorker). «Nessuno scrive come Tóibín: le sue frasi ritagliano nuovi spazi nel nostro immaginario» (The Guardian).
Dopo la “prima” di martedì, repliche tutte le sere alle ore 20.45 fino a sabato. L’ultima replica, domenica 17 gennaio, è alle ore 16.00.
Giovedì 14 alle ore 17.00, al Teatro Nuovo, Michela Cescon incontrerà il pubblico. L’ingresso all’incontro è libero.
Info e vendita biglietti al Teatro Nuovo, tel. 0458006100.
Biglietti disabile+accompagnatore a 10 euro
Il Teatro Nuovo è firmatario del Manifesto dei Teatri accessibili e aderisce alla promozione Teatri 10 e lode
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