Studio la Città è lieta di annunciare la seconda mostra personale in galleria dell’artista Michael Najjar dove, per la prima volta in Italia, l’artista presenterà il suo nuovo progetto dal titolo outer space. Il ciclo di opere, nato a seguito della scalata del Monte Aconcagua nelle Ande argentine – l’impresa documentata dalle fotografie esposte nella mostra high altitude, financial markets between reality and simulationdel 2010 –, attesta l’ambizione di Najjar a diventare il primo artista nello spazio.Nuovi veicoli spaziali per uso privato o commerciale, hotel nello spazio, estrazione di minerali dalla luna e dagli asteroidi sono solo alcuni degli sviluppi che l’evoluzione del volo nello spazio porterà con sé. Lo spazio extraterrestre, o meglio quello che l’artista definisce outer space, avrà un ruolo sempre più importante nella nostra vita fino a diventare parte integrante delle infrastrutture della nostra quotidianità. Tutto questo influenzerà notevolmente il nostro modo di vivere sulla terra e porterà chiunque a mettere in discussione due delle domande fondamentali dell’esistenza umana, ovvero: “chi siamo?” E “da dove veniamo?”. Lo scopo della serie outer space è di spiegare la dimensione culturale implicita negli sviluppi tecnologici e trasporre questa in un processo di trasformazione artistica.
A sottolineare l’obiettivo dell’artista, il video MISSION: SPACE che documenta la sua preparazione per il viaggio nello spazio nei vari centri di formazione aerospaziale in Germania, Stati Uniti e Russia al fine di imbarcarsi in uno dei viaggi programmati per il periodo 2015/2016 della Space ShipTwo.
Michael Najjar, nato nel 1966 a Landau in Germania, vive e lavora a Berlino. L’artista lavora con la fotografia e il video focalizzandosi sugli elementi chiave della nostra società guidata e “controllata” da tecnologie informatiche e dell’informazione. Najjar, da molti considerato un “futurista” visivo, trasforma la scienza, la storia e la filosofia in visioni e utopie di future strutture sociali emergenti, sotto l’impatto di tecnologie all’avanguardia. La fusione di elementi realistici con realtà fittizie, è un marchio ricorrente nel suo lavoro che di solito è composto da serie di opere focalizzate tematicamente. Najjar dimostra il potenziale dell’immagine fotografica, capace di rendere visibile ciò che normalmente è invisibile all’occhio umano. Il suo lavoro visualizza quello che molto spesso va oltre i limiti della nostra percezione, svelando ciò che si nasconde sotto la superficie di quello che egli chiama “la società telematica”.
Tra le sue principali mostre personali del 2015 sono da ricordare: Who gave us the sponge to wipe away the entire horizon? Video works from the “outer space” series,presso il Museo Es Baluard di Palma de Mallorca e outer space alla Galerìa Juan Siliò. Le opere di Michael Najjar sono parte di importanti collezioni private e pubbliche di tutto il mondo.