Maurizio Gioco: Burattini soccombenti
Teatro Satiro Off, Vicolo Satiro, 8 – Verona (zona Filippini)
Giovedì 30 aprile 2015, ore 21.00
Ingresso con contributo libero
Burattini Soccombenti
Tratto da “Il soccombente” di Thomas Bernhard
Ideazione e burattini – Maurizio Gioco
Musica – Daniele Pasquali
Origini della performance
Prendendo spunto dall’opera letteraria Il “Soccombente” di Thomas Bernhard questo studio- performance, realizzato e ideato da Maurizio Gioco, è una trasposizione/ riduzione da cui è scaturito un nuovo testo per burattinaio solista. Con questo spettacolo si chiude una trilogia iniziata nel 2013 che ha visto la presentazione presso lo spazio teatrale “ Satiro Off ” di tre performance, tutte messe in scena la sera del 30 aprile: “Se una marionetta uccide un uomo”, “La notte di Valpurga”, e “Burattini Soccombenti”.
Il soccombente è un romanzo in parte autobiografico dello scrittore austriaco Thomas Bernhard. È il primo in una trilogia sulle Arti (musica, teatro e pittura) che l’autore scrisse tra il 1983 e il 1985; ad esso seguirono A colpi d’ascia e Antichi maestri. Il soccombente tratta del fittizio rapporto tra il famoso pianista canadese Glenn Gould e due suoi giovani compagni di studio al Mozarteum di Salisburgo negli anni cinquanta. Sotto la guida di Vladimir Horowitz il trio studia musica e contemporaneamente sviluppa un rapporto di amicizia che si rivelerà drammatico per tutti e fatale per uno dei tre, il soccombente appunto.
Il narratore (un semi-reale Bernhard) e il suo amico Wertheimer abbandonano gli studi di pianoforte appena si rendono conto del genio superiore di Glenn Gould, quando lo sentono suonare le Variazioni Goldberg di Bach. Nessuno dei due può reggere il paragone con la sovrumana virtuosità del terzo. Alla fine, entrambi lasceranno il Mozarteum in profonda depressione, per non suonare mai più: uno, dopo qualche anno si toglierà la vita e l’altro, il narratore ossessivo, mordace e autocritico all’estremo, si ritirerà nella più completa oscurità.
Trama
Due burattini vivono il dramma di non essere manovrati dal “miglior burattinaio” del paese, un istrionico partenopeo di nome Edoardo che è incomprensibilmente scomparso. Ne scaturisce un dialogo crudo ed essenziale, che sfocerà in un’ azione tragica e definitiva. La pièces si caratterizza per una serie di rimandi provocatori tra la voce che prende corpo nella parte alta del teatrino, e il burattinaio che agisce nascosto. Sullo sfondo la figura di Pulcinella, emblema dell’antieroe ribelle e irriverente. Una rappresentazione di “teatro dentro il teatro”, una sorta di meta- comunicazione tra il manovratore e i personaggi – burattino.
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