Luca Lazzareschi e Gaia Aprea in Macbeth
Teatro Nuovo di Verona
Rassegna Il Grande Teatro
31 gennaio e 1-2-3-4 febbraio 2017, ore 20.45; 5 febbraio ore 16.00
Incontro con gli attori (ingresso libero) Giovedì 2 febbraio, ore 17.00
Teatro Stabile di Napoli / Teatro Stabile di Catania
Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro
Festival Italia
Macbeth
di William Shakespeare
con Luca Lazzareschi, Gaia Aprea
e con: Fabio Cocifoglia, Paolo Cresta, Francesca De Nicolais, Claudio Di Palma, Luca Iervolino, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Federica Sandrini, Paolo Serra, Enzo Turrin e le danzatrici della “Compagnia Körper” Chiara Barassi, Sibilla Celesia e Sara Lupoli
regia Luca De Fusco
Il Grande Teatro prosegue con Luca Lazzareschi e Gaia Aprea protagonisti di Macbeth di William Shakespeare nella traduzione di Gianni Garrera con la regia di Luca De Fusco. L’allestimento è del Teatro Stabile di Napoli, del Teatro Stabile di Catania e della Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia. Macbeth (1605-6) fa parte delle grandi tragedie scritte da Shakespeare agli inizi del Seicento: Giulio Cesare (1599-1600), Amleto (1600-1), Otello (1604-5), Re Lear (1605-6) e Antonio e Cleopatra (1606-7). Sono anni in cui, se la commedia si alimenta sarcasticamente dei vizi umani, la tragedia accentua la sua carica di disperazione, la solitudine dei suoi eroi. «Col suo immergersi in una violenza primordiale, col suo evocare dal profondo dell’uomo i tristi fantasmi che ne determinano il destino, Macbeth – sottolinea la Garzantina della letteratura – suscita nella sua atmosfera di notte sanguinosa non tanto emozioni, quanto la lucida consapevolezza che l’esistenza è “una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e furore, che non significa nulla”». «Questo allestimento – spiega Luca De Fusco – è la prosecuzione del lavoro avviato con Antonio e Cleopatra e Orestea, due spettacoli connotati dalla contaminazione tra linguaggi.
Galleria fotografica
Anche in Macbeth il teatro si mescola con i video. Lo spettacolo si collega molto a Orestea per il rapporto tra teatro, musica e danza. Si richiama invece più ad Antonio e Cleopatra per l’analogia testuale, per il ritorno della coppia Lazzareschi-Aprea. Viene assecondata la natura fantastica del testo che vede tutti i suoi momenti fondamentali contrassegnati dal tema del sogno, del delirio, insomma dell’irreale. L’ambientazione non è in un’epoca precisa ma in una dimensione atemporale sospesa tra Medioevo e cinema anni ’40 con uno sguardo al futuro. Partendo dagli studi di Bloom e Freud possiamo porci delle domande sull’origine del male. Un grande tema, che in Macbeth si può intendere in modo immanente (come sostiene Freud) ma che sopporta anche un’interpretazione trascendente, visto che le streghe non sono solo il frutto della fantasia di Macbeth e la loro apparizione trasforma un “uomo fatto di latte”, come dice Lady Macbeth , in una bestia feroce. Nella commistione di teatro e video – conclude De Fusco – si potrà incrociare qualche citazione cinematografica (Kubrick a esempio) e riferimenti alla pittura surrealista di Delvaux, Magritte e Dalí». Trama Vittoriosi su un esercito di ribelli, Macbeth e Banquo (generali di Duncan, re di Scozia) incontrano tre streghe che salutano Macbeth come futuro signore di Cawdor e futuro re, e Banquo come progenitore di re. Arriva l’annuncio che Macbeth è stato effettivamente nominato signore di Cawdor. Tentato dalla profezia in parte avveratasi e dall’ambiziosa moglie, Macbeth uccide Duncan mentre è ospite nel suo castello. Malcolm e Donaldbain, figli di Duncan, riescono a mettersi in salvo. Incoronato re, Macbeth elimina anche Banquo. Interrogate da Macbeth che è perseguitato dai rimorsi e dallo spettro di Banquo, le streghe profetizzano enigmaticamente che nessun nato di donna potrà nuocergli e che resterà re finché la foresta di Birnam non giungerà a Dunsiname. Malcolm e Macduff, signore di Fife, muovono contro di lui. Lady Macbeth impazzisce e si uccide. L’esercito nemico avanza mimetizzato con rami e fronde degli alberi della foresta di Birnam e Macduff, che è stato estratto anzitempo dal ventre materno, uccide Macbeth. Malcolm diventa re di Scozia. Accanto ai due protagonisti, sono in scena Fabio Cocifoglia, Paolo Cresta, Francesca De Nicolais, Claudio Di Palma, Luca Iervolino, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Federica Sandrini, Paolo Serra, Enzo Turrin e le danzatrici della “Compagnia Körper” Chiara Barassi, Sibilla Celesia e Sara Lupoli. Le scene sono di Marta Crisolini Malatesta, i costumi di Zaira de Vincentiis, le luci di Gigi Saccomandi, le musiche di Ran Bagno, le installazioni video di Alessandro Papa e le coreografie di Noa Wertheim. La voce fuori campo è di Angela Pagano. Dopo la “prima” di martedì repliche tutte le sere fino a sabato 4 febbraio alle 20.45. Ultima replica domenica 5 febbraio alle 16.00. Giovedì 2 febbraio, alle 17.00 al Teatro Nuovo, gli interpreti di Macbeth incontrano il pubblico. Conduce l’incontro Enrico Pieruccini, l’ingresso è libero.
Applausi per il cast
La rassegna ha sottoscritto il manifesto dei teatri accessibili e ha aderito all’iniziativa Teatri 10 e lode promossa dall’Associazione disMappa: compatibilmente al numero dei posti riservati, disabile e accompagnatore potranno assistere a ogni spettacolo al prezzo speciale di 10 euro.
INFORMAZIONI tel. 0458006100 e www.ilgrandeteatro.comune.verona.it
e www.teatrostabileveneto.it
Vendita biglietti al Teatro Nuovo, tel. 0458006100.
Servizio biglietteria anche presso BOX OFFICE, via Pallone 16, tel. 0458011154.
Teatro Nuovo di Verona, ultimi 10 post
- Il Teatro Stabile di Verona ha ottenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il riconoscimento di Centro di Produzione Teatrale
- Torna Romeo e Giulietta itinerante del Teatro Nuovo
- Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia in Non mi hai più detto ti amo
- Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio al Nuovo con Delitto e castigo
- Una delle ultime sere di Carnovale
- Raoul Bova e Chiara Francini in Due
- Enrico Bertolino, Di male in seggio
- Il nome della rosa per Il Grande Teatro
- Francesco Alberoni e Domenico De Masi dialogano di amore e solidarietà
- SEO & Content, la grande storia d’amore