Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia in Non mi hai più detto ti amo
Teatro Nuovo di Verona (vedi scheda accessibilità)
Rassegna Divertiamoci a Teatro
20-21-22-23 marzo 2018, ore 21.00
Mercoledì 20 marzo alle ore 18.00 gli artisti incontrano il pubblico.
Ingresso libero
NON MI HAI PIÚ DETTO TI AMO
Con Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia
Regia: Gabriele Pignotta
Scene: Alessandro Chiti
Costumi: Silvia Frattolillo
Musiche originali: Giovanni Caccamo
Luci: Umile Vainieri
Produzione
MILLELUCI ENTERTAINMENT
La famiglia è ancora il cardine della società e il nostro punto di riferimento assoluto? Come si stanno evolvendo le nostre famiglie alla luce delle trasformazioni sociali, politiche ed economiche in atto? E’ questo il tema attualissimo sul quale nasce e si sviluppa questa ironica e sorprendente “pièce” teatrale.
In sintesi si tratta della storia di una famiglia italiana contemporanea costretta ad affrontare un cambiamento traumatico improvviso che, alla fine di un percorso umano difficile ed intenso, si ritroverà completamente trasformata e forse più preparata a sopravvivere. Lorella Cuccarini accetta la sfida di interpretare il ruolo che le è più congeniale, quello di una madre, Serena, che trova la forza di mettersi in discussione. In seguito ad un imprevedibile, ma forse “salvifico” incidente di percorso infatti, questa super-mamma e moglie perfetta, che porta sulle sue spalle tutta l’organizzazione e la responsabilità della famiglia, capisce che forse questo ruolo non è più funzionale alla sua felicità e con grande coraggio decide di recuperare se stessa e il suo essere donna rimettendo completamente in gioco l’equilibrio su cui poggia l’intera famiglia.
DOVE ACQUISTARE I BIGLIETTI
Teatro Nuovo dal lunedì al sabato, ore 15.30 -20.00 (tel. 045 8006100)
Cinema Teatro Alcione, via Verdi, 20 in orario di proiezioni cinematografiche
(tel. 045 8400848)
Box Office, via Pallone 16, dal lunedì al venerdì ore 9.30-12.30 e 15.30-19.30,
sabato ore 9.30-12.30 (tel. 045 8011154)
Su proposta dell’Associazione disMappa e con la collaborazione del Comune di Verona, il Teatro Nuovo (che ha sottoscritto il MANIFESTO DEI TEATRI ACCESSIBILI) promuove le proprie attività artistiche e culturali rendendo più semplice la partecipazione del pubblico con disabilità. Per la rassegna, limitatamente ai posti disponibili, vale la tariffa TEATRI 10 e LODE: 10 euro per carrozzina e posto di platea, 20 euro se i posti da occupare sono due.
DIVERTIAMOCI A TEATRO. Applausi a scena aperta per la commedia di Pignotta, in scena al Nuovo fino a venerdì
Cuccarini e Ingrassia, la coppia torna dirsi ti amo a ritmo rock
Alessandra Galetto
Lorella in forma smagliante alla suo debutto con la prosa per una piéce capace di offrire un ritratto ironico e molto attuale sulla famiglia oggi
mercoledì 21 marzo 2018 SPETTACOLI, pagina 48
Una scena della commedia «Non mi hai più detto ti amo» al Nuovo fino a venerdì FOTO BRENZONI
Un matrimonio, e una famiglia, praticamente perfetti, costruiti su una quotidianità impeccabile che rende per tutti i protagonisti la vita sicura, la casa accogliente, i rapporti felici e, sembrerebbe, il futuro senza troppe preoccupazioni. Non un sogno, ma la realtà della famiglia sulla quale si apre il sipario di Non mi hai più detto ti amo, lo spettacolo scritto e diretto da Gabriele Pignotta, andato in scena ieri sera al Nuovo per la rassegna Divertiamoci a Teatro (repliche fino a venerdì, alle 21), con protagonisti Lorella Cuccarini e Giampietro Ingrassia, affiancati da Raffaella Camarda, Francesco Maria Conti e Fabrizio Corucci. Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi di Silvia Frattolillo, le musiche originali di Giovanni Caccamo e le luci di Umile Vainieri. L’incanto di questa famiglia che pare uscita da una pubblicità, però, dura ben poco: si interrompe infatti quando Serena (Cuccarini), la moglie e madre perfetta, comincia a mettersi in discussione. Angosciata da un problema di salute, che tiene per se stessa per non preoccupare gli altri, lei che ha sempre portato sulle spalle tutta l’organizzazione e la responsabilità della famiglia, capisce che questo ruolo non è più quello che vuole dalla vita, che la felicità non si annida tra le pareti linde di una casa impeccabile, nella quotidianità senza strappi che crea un tran tran magari rassicurante per tutti ma ormai insostenibile, almeno per lei. Come una reazione a catena, ecco allora che anche marito e figli si trovano a fare i conti con il cambiamento: tutto quello che era fino a poco prima scontato diventa qualcosa da reinventare. Sia per Giulio (Ingrassia), il marito medico dedito al lavoro, impigrito da un menage diventato abitudine, sia per la figlia ribelle Tiziana (la brava Raffaella Camarda) che per il figlio mamma-dipendente Matteo (Francesco Maria Conti, anche per lui applausi calorosi quanto meritati): classici ventenni carichi di insicurezze che non si allontanano dal nido. Ma è proprio quando l’ingranaggio apparentemente perfetto si inceppa, mentre padre e figli non fanno che ripetersi che bisogna tenere la situazione «sotto controllo», che scopriamo insieme ai protagonisti quanto, paradossalmente, la preoccupante rivoluzione creata da Serena finisca per restituire a tutti un modo nuovo di stare in famiglia. Il ritmo incalzante della messinscena, che si snoda tra un brano dei Kiss e uno di Caccamo, tra ironie e ripensamenti, travolge lo spettatore, catturato dal succedersi degli avvenimenti: il pubblico si identifica nella storia, che riesce a trovare, grazie alla spigliata presenza in scena dei protagonisti, il linguaggio più attuale, quello della nostra quotidianità, consentendo a ciascuno di ritrovarsi nella pièce. Trovata azzeccata anche quella del personaggio di Stefano (un efficace Fabrizio Corucci), il paziente ipocondriaco e rompiscatole, mal sopportato da Giulio, che alla fine riesce a mostrare un inaspettato, esilarante quanto indicativo capovolgimento dei ruoli. Ingrassia e Cuccarini, insieme dopo 20 anni dal grande successo del musical Grease, si rivelano ancora una volta coppia affiatatissima, brillanti e accattivanti, perfetti quando si tratta di muoversi come in un musical tanto quanto la commedia assume toni più romantici e intimi. Con colpo di scena finale accolto da applausi scroscianti.