20150321 Licia Lanera Due Teatro Laboratorio Verona 778 Teatro Laboratorio

Licia Lanera in 2 (Due)


Teatro Laboratorio di Verona
Sabato 21 marzo, ore 21.00

Sabato 21 marzo ore 21.00 al Teatro Laboratorio (Verona, ex arsenale asburgico) è di scena “2 (Due)” di Licia Lanera e Riccardo Spagnulo con Licia Lanera, premio Ubu 2014 come migliore attrice dell’anno under 35 per la sua interpretazione nella “Celestina” di Luca Ronconi, un premio che si aggiunge a molti altri. “L’amore non mi parla più, ma tanto io non sento più niente”: sono le prime parole di questo spettacolo che scavano subito il solco portato avanti fino in fondo da una Licia Lanera che non perde la sua presenza di lucida follia, di una insania che è difficile comprendere quanto sia generata dall’evento in sé, o piuttosto presente nell’animo della protagonista. In una piccola stanza c’è una donna dalle profonde occhiaie e dai capelli rossi. E’ vestita di bianco e cammina su dei tacchi alti. A metà tra un’infermiera e il vestito della prima comunione. Confinata tra quattro pareti, in uno spazio immaginario, della mente, c’è quello che rimane della vita di una donna, la cui storia d’amore è finita con un addio. Lui l’ha lasciata per un altro uomo. E’ un ritorno al massacro, in cui la narrazione si fonde con l’azione scenica e il bianco della purezza e dell’infermità si confonde con il nero della cronaca. Un racconto tra Copi e Almodòvar, interpretato con “disumana umanità”, che prendendo spunto da fatti di cronaca, intriga e coinvolge. Quasi un manifesto spietatodella ottusità che pervade la nostra civiltà, propria di una generazione educata dalle soap opera, affetta da una violenza nascosta, pronta ad esplodere al primo incrinarsi del precario equilibrio su cui poggia. Il vero racconto riguarda un momento, quello del forchettone che la donna pianta nel collo dell’amato, senza pietà. Lei non tralascia date ed eventi, anche i più piccoli della loro relazione, così come non risparmia un dettaglio dell’assassinio. Con brutale lucidità ricostruisce le sensazioni, le immagini, i respiri agonizzanti della vittima, le sue ultime forze, gli occhi vitrei. La recitazione è abolita: il testo, scomposto e sincopato, viene trasmesso dall’attrice attraverso una robotica e asettica sonnolenza. Una sorta di incubo splatter costruito sui brutali racconti di noti assassini, uno fra tutti Luigi Chiatti. Colpisce il racconto di eventi così gravi, fatto con leggerezza infantile. E’ l’inquietante straniamento di chi ragione non ha. E’ il muto grido di chi ha perso se stesso nella sua follia.

Primo premio Fringe/L’Altrofestival al 18° Festival Internazionale del Teatro di Lugano in Svizzera. Attrice dalla straordinaria presenza scenica e dal piglio recitativo insolito, Licia Lanera si cala nei panni della protagonista con una recitazione sospesa fra realismo e distacco allucinato, imperturbabile nel vivere la tragedia di quel momento, che anzi gioca con un glamour splatter, vagando in uno spazio bianco tra microfoni, strizzata in un abito tra l’infermiera e la star del burlesque,affondando nel ricordo di una tragedia di cui ripercorre i momenti con misurata commozione e sottile stupore. Luci e suono di Riccardo Spagnulo. Compagnia Fibre Parallele. Ingresso euro 10/8,00, euro 1+1 per persona disabile e accompagnatore. Il Teatro Laboratorio, accessibile alle persone con disabilità, fa parte dei teatri 10 e lode promosso da Dismappa.

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