Le meraviglie del 2000 – Collezione Stellatelli
Museo di Castelvecchio
10 ottobre – 13 dicembre 2015
Da un’idea di Beatrice Benedetti e Paola Marini nasce Le meraviglie del 2000, una mostra che fa dialogare diciotto capolavori del Museo di Castelvecchio con altrettante opere contemporanee tratte dalla sezione India-Cina-Pakistan della Collezione «Arte 2000» di Antonio Stellatelli.
Il titolo della mostra, organizzata dal Comune di Verona – Direzione Musei d’Arte e Monumenti in collaborazione con Veronafiere, rimanda all’omonimo romanzo fantascientifico di Emilio Salgari, scrittore veronese e figura guida dei collateral di questa edizione di ArtVerona. In Le meraviglie del 2000, del 1907, Salgari immagina infatti un balzo di un secolo, dal 1903 al 2003, verso i prodigi e i mali del nuovo millennio: inquinamento, terrorismo e una nociva frenesia.
Il 2000 del titolo s’intreccia poi con il nome dato dal mecenate, Antonio Stellatelli, alla sua raccolta, a partire dall’anno spartiacque in cui essa ringiovanisce: dal contemporaneo “storico” alle avanguardie più recenti. Dopo quella data la collezione «Arte 2000», ha accolto artisti con passaporto non necessariamente italiano, tra i quali i quattordici autori delle diciotto opere esposte, in accordo con l’andamento girovago dell’universo attuale.
Venute al mondo in luoghi lontani ‒ seppur non più misteriosi come al tempo di Salgari ‒ le tele 2.0, le sculture e le installazioni esposte al castello di Cangrande sono figlie di un tempo a noi molto vicino.
Le assonanze tra esse e il Museo si rivelano al visitatore già all’ingresso, nella Galleria delle sculture, dove il collegamento tra Medioevo e Contemporaneità coinvolge l’intero ambiente. Legno, ferro e cemento sono infatti elementi base dell’intervento architettonico di Carlo Scarpa a Castelvecchio ‒ ultimato nel 1964 ‒ così come della prima opera in mostra dell’indiano Riyas Komu. Il legno di Left Leg, proveniente dal Kerala come l’artista, è poi comune denominatore tra la scultura di Komu e l’Arca dei Santi Sergio e Bacco, un sarcofago di epoca romanica su cui è raffigurato il martirio dei cavalieri Sergio, decapitato, e Bacco, al centro della scena, ucciso a bastonate.
«L’innesto delle opere della collezione privata Stellatelli nello spazio pubblico del Museo di Castelvecchio – dichiara Paola Marini, direttore Musei d’Arte e Monumenti Comune di Verona – aiuta a riaccendere l’attenzione sulla raccolta storica del museo, a definire permanenze e differenze tra passato e presente. Si tratta di una selezione, chiaramente senza pretese esaustive, peraltro assenti in grandi mostre recenti come No Country al Solomon Guggenheim o India Mon Amour nella multietnica Parigi del Centre Pompidou. Ne nasce un percorso temporaneo originale, fortemente personalizzato nel tema e nelle scelte curatoriali, che mira a esaltare le svariate anime del castello, già frequentato in anni recenti dalle opere di artisti contemporanei, tra cui Pietro Consagra, Herbert Hamak, Maria Morganti e Giorgio Vigna. Passando da artisti italiani, per lo più non figurativi, ad autori orientali che si cimentano con vari linguaggi, abbiamo sensibilmente innalzato la “temperatura” del nostro confronto».
Emilio Salgari è nato a Verona, ma è improbabile sia morto a Torino dove il suo corpo è stato rinvenuto. Si trovava di certo altrove quando una tigre gli squarciò il petto sotto le mentite spoglie del suo rasoio.
Salgari in carne ed ossa, prima che i suoi personaggi, frequentava infatti luoghi ignoti ai più. Compreso il futuro. Così come Dante rintraccia Firenze nell’aldilà e Alessandro Manzoni descrive la Milano coeva vestendola d’antan, nel 1907 Salgari compie uno scarto di un secolo grazie al romanzo Le Meraviglie del Duemila, immaginando un viaggio nel tempo dal 1903 al 2003.
Anche i capolavori distribuiti nel Museo di Castelvecchio, ormai oltre mezzo secolo fa, sono nati in epoche differenti; seppur “locali”, essi sono spesso imbevuti del gusto internazionale di cui è pervasa la Verona gotica di Pisanello, fino al Settecento.
Capolavori che, da un’idea di Beatrice Benedetti e Paola Marini, si accordano a le meraviglie del 2000 della Collezione «Arte 2000» di Antonio Stellatelli. Un balzo spazio–temporale che permette di vedere accostate, nelle sale del castello scaligero, una ventina di dipinti e sculture dal Trecento al Seicento e altrettante opere di artisti attivi in India, Pakistan e Cina.
L’incrocio tra i luoghi “esotici” frequentati dalla fantasia di Emilio Salgari e la sezione East di «Arte 2000» ‒ attributo dell’intera raccolta di Stellatelli ‒ permette di rintracciare assonanze tra opere lontane nello spazio, ma vicine nel tempo, e altre prodotte a Verona nel suo fecondo passato. Il tutto allestito nell’imperturbabile atmosfera regalata al museo dal riallestimento del crono-nauta Carlo Scarpa, coetaneo del romanzo salgariano e, allo stesso modo, ultracontemporaneo.
L’inaugurazione è in programma sabato 10 Ottobre ore 11.00 – in occasione dell’XI Giornata del Contemporaneo. Stesso traguardo, undicesima edizione, per ArtVerona 2015, che annovera Le meraviglie del 2000 tra i suoi eventi collaterali, tutti ispirati a Emilio Salgari, e organizza appuntamenti e visite guidate al Museo nei giorni di manifestazione, dal 16 al 19 Ottobre.
Le 8 opere della mostra (su 18) accessibili a tutti
Gallerie delle sculture
Riyas Komu, Left Leg, 2011
Riyas Komu, Roll Models, 2011
Shilpa Gupta, Blindstars, 2008
Zang Dali, Chinese Offspring, 2003
Galleria dei dipinti
Liu Bolin, N. 2 Civilian and Policeman, 2006
Barthi Kher, In your absence, 2010
Zang Dali, Slogan 86, 2011
Cang Xin, Growth from the Inside to Outside #11 e #17, 2011
Mostra Le meraviglie del 2000. Collezione Stellatelli. ArtVerona 2015 al Museo di Castelvecchio. Le 8 opere (su 18) accessibili ai visitatori con disabilità in carrozzina (Galleria delle sculture e Galleria dei Dipinti)
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Orari di apertura
lunedì 13.30 – 19.30
da martedì a domenica 8.30 – 19.30
chiusura biglietteria 18.45
Cina e India tra le opere del museo
venerdì 09 ottobre 2015 CULTURA, pagina 53
Si intitola Le meraviglie del 2000: il riferimento salgariano è dunque esplicito. Si tratta della mostra che si inaugurerà sabato a Castelvecchio (in corso fino al 13 dicembre), realizzata a cura di Beatrice Benedetti e Paola Marini, vista ieri in anteprima. La mostra mette in dialogo diciotto capolavori del Museo di Castelvecchio con altrettante opere contemporanee tratte dalla sezione India-Cina-Pakistan della collezione Arte 2000 di Antonio Stellatelli.Il titolo della mostra rimanda all’omonimo romanzo fantascientifico di Emilio Salgari: in Le meraviglie del 2000, del 1907, lo scrittore immagina infatti un balzo di un secolo, dal 1903 al 2003 verso i prodigi ma anche i mali del nuovo millennio, come inquinamento, terrorismo e una nociva frenesia. È lo stesso «grido d’allarme» che arriva anche dalle 18 opere contemporanee esposte. Del resto, anche i capolavori distribuiti dal genio scarpiano nel Museo di Castelvecchio, ormai oltre mezzo secolo fa, sono nati in epoche differenti; seppur “locali”, essi sono spesso imbevuti del gusto internazionale di cui è pervasa la Verona gotica di Pisanello, fino al Settecento.Proprio questi capolavori, da un’idea di Beatrice Benedetti e Paola Marini, si accordano con le opere contemporanee in un balzo spazio-temporale che permette di vedere accostate dipinti e sculture dal Trecento al Seicento e altrettante opere di artisti attivi in India, Pakistan e Cina.
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