La Venere Kate Moss di Marc Quinn a Porta Borsari (2009)
IL MITO – MARC QUINN
Evento collaterale alla 53. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
23 maggio – 27 settembre 2009
Marc Quinn Myth Venus 2006 bronzo dipinto/painted bronze cm 275x220x200
«Myth» (Venus).
Katherine Ann Moss, detta Kate (Croydon, 16 gennaio 1974) è una supermodella e stilista britannica qui ritratta in una posa yoga – novella Afrodite del XXI secolo – dallo scultore britannico Marc Quinn in questa statua di bronzo imbiancato, pesante 4 tonnellate.
“Myth” (Venus).
Katherine Ann Moss, known as Kate (Croydon, 16 January 1974) is a British supermodel and fashion designer portrayed here in a yoga pose – Aphrodite novel of the twenty-first century – by the British sculptor Marc Quinn in this bleached bronze statue and weighing 4 tons.
Tutte le Kate Moss di Marc Quinn
Installazioni in città. Mostra alla Casa di Giulietta
Mostra realizzata in collaborazione con la Byblos Art Gallery
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Biografia
Marc Quinn nasce a Londra nel 1964.
Raggiunge la notorietà all’inizio degli anni novanta, protagonista della Young British Art (di cui fanno parte artisti come Damien Hirst e Tracey Emin), con opere di grande sensazionalità mediatica, sorprendenti o drammaticamente paradossali, la prima delle quali fu Self, che riproduce la sua testa ottenuta con 5 litri del suo sangue congelato, mentre la più recente, Sky, come un inquietante leitmotiv, ricostruisce la testa del figlio dell’artista utilizzando la placenta ed il cordone ombelicale del bambino.
La forza espressiva della ricerca estetico-concettuale dell’artista inglese è orientata soprattutto alla trattazione dell’ ‘essere umani’, con tematiche di grande interesse ed attualità e una costante riflessione sulla Natura, la vita e la morte, in cui l’arte svela spesso verità rovesciate o enigmatiche: “così, nell’immagine serena di un fiore si svela il ghigno di una celata decomposizione, allo stesso modo in cui un miscuglio ripugnante di sangue e placenta disegna i tratti teneri e commoventi di una nuova vita.”
Nel 2005 realizza Sphynx in cui la modella Kate Moss, presentata in una contorsionistica posa yoga, diviene un simbolo contemporaneo di bellezza assoluta, “una figura eroica e ultraterrena”. Tale effige viene poi ripresa nella famosa Siren, esposta recentemente al British Museum di Londra, in cui “la statuaria eleganza della modella è plasmata nell’adorazione estatica dell’oro zecchino” .
Quinn utilizza anche tecniche “tradizionali” in senso concettuale e simbolico: la famosissima Alison Lapper, esposta nel settembre del 2005 a Trafalgar Square, è il calco in marmo bianco di Carrara del corpo nudo di una amica artista, una donna focomelica e felicemente incinta, e fa parte della serie “The complete Marbles“, in cui, appunto, persone affette da malformazioni fisiche sono rappresentate come naturali discendenti dei modelli delle sculture classiche.
L’artista inglese spazia da sempre anche nel campo della pittura, delle stampe e della fotografia, sono ad esempio celebri le serie ‘macro’ di fiori coloratissimi e un po’ minacciosi.
“La ricerca di Marc Quinn, anche se apparentemente sembra orientata sul bagliore dell’effetto, della sorpresa, dello scandalo, in realtà vuole sfruttare l’evidenza di certi “inganni” linguistici per spezzare la spirale transitoria dell’attualità e misurarsi con il grande mistero della storia”.
Un evento internazionale
Un artista di riconosciuta fama internazionale come l’inglese Marc Quinn è presente a Verona con alcune delle sue opere monumentali collocate nei principali siti storici della città e con altri lavori concentrati in un allestimento importante presso la Casa di Giulietta.
Questo conferma l’intenzione dell’Amministrazione comunale di portare a Verona, grazie ad una politica di fattiva collaborazione tra le realtà operative pubbliche e private, eventi culturali improntati a contenuti e forme originali di vasto respiro, che evidenzino anche i temi di forte impatto emotivo e di provocazione intellettuale che l’arte sa esprimere confrontandosi con il mondo contemporaneo.
E’ pertanto con soddisfazione e orgoglio che presentiamo alla cittadinanza un grande artista come Quinn, la cui capacità di parlare della realtà complessa dei nostri giorni, con linguaggi che uniscono tradizione e innovazione, umanesimo e dimensione mediatica, lo rende congeniale al nostro sentire. E’ un fatto rilevante che la mostra dell’artista britannico sia stata inserita tra gli eventi collaterali alla 53.
Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia di quest’anno: ciò dà lustro ulteriore alla proposta veronese e avvalora la dimensione internazionale del programma culturale intrapreso.
Per questo ringraziamo vivamente il curatore Danilo Eccher, la Byblos Art Gallery, ArtVerona e tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questa prestigiosa iniziativa.
Flavio Tosi, Sindaco di Verona
Erminia Perbellini, Assessore alla Cultura