La storia delle Paralimpiadi, aspettando Rio 2016
Le Paralimpiadi di Rio 2016 (Jogos Paralímpicos de Verão 2016) saranno la quindicesima edizione dei giochi estivi dedicati ad atleti con disabilità, e si svolgeranno a Rio de Janeiro (Brasile) dal 7 settembre al 18 settembre 2016.
Ad affrontarsi nelle 23 discipline paralimpiche, saranno oltre 4.300 atleti provenienti da 176 Paesi del mondo. Da questa edizione entrano negli sport paralimpici la canoa e il Triatlon. Le prossime Paralimpiadi saranno a Tokyo, Giappone per la XVI edizione estiva nel 2020.
Gli sport nei quali si sfideranno gli atleti provienti da 176 Paesi, sono: atletica, tiro con l’arco, boccia, canoa, ciclismo, equitazione, judo, calcio, peso, vela, tiro a segno, sitting volley, nuoto, tennis tavolo, basket in carrozzina, scherma in carrozzina, rugby in carrozzina, tennis in carrozzina, goalball.
Documentario realizzato da Ability Channel sulla storia delle paralimpiadi, la vita del fondatore del movimento paralimpico, Sir Ludwig Guttmann, le testimonianze di grandi personaggi del passato e del presente. Al minuto 29 inizia la parte dedicata alla campionessa veronese Paola Fantato.
Calendario delle gare e delle cerimonie di premiazione alle Paralimpiadi di Rio 2016:
Giochi paralimpici
Giochi paralimpici | |
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Altri nomi | Paraolimpiadi |
Sport | Multisport |
Federazione | CIO |
Organizzatore | CIO |
Motto | Spirit in Motion (Spirito in movimento) |
Titolo | Campione paralimpico |
Cadenza | Quadriennale |
Apertura | Luglio / agosto |
Chiusura | Agosto / settembre |
Sito Internet | paralympic.org |
Storia | |
Fondazione | 1960 |
Numero edizioni | 14 |
Ultima edizione | XIV Giochi paralimpici estivi |
Prossima edizione | XV Giochi paralimpici estivi |
Medaglie paralimpiche |
I Giochi paralimpici sono l’equivalente dei Giochi olimpici per atleti con disabilità fisiche. Pensati come Olimpiadi parallele, prendono il nome proprio dalla fusione del prefisso para con la parolaOlimpiade e i suoi derivati. La prima edizione riconosciuta come tale si disputò nel 1960 in Italia[1].
In Italia sono tuttora chiamati anche Paraolimpiadi, che fu il termine usato ufficialmente fino al 2004. “Norme per la promozione della pratica dello sport da parte delle persone disabili” designa laFederazione Italiana Sport Disabili come Comitato italiano paraolimpico (CIP) e usa termini qualiattività paraolimpica e Paraolimpiadi. Anche il successivo decreto di attuazione[2], pubblicato il 5 maggio 2004 sulla Gazzetta Ufficiale, mantiene la stessa terminologia. Con il decreto di approvazione dello statuto del CIP del 17 dicembre 2004 anche la normativa italiana recepisce la denominazioneComitato Italiano Paralimpico.
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Indice
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Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il medico britannico Ludwig Guttmann organizzò una competizione sportiva nel 1948 per veterani dellaseconda guerra mondiale con danni alla colonna vertebrale; nel 1952 anche atleti olandesiparteciparono ai giochi, dandogli un carattere internazionale. La competizione prendeva il nome daStoke Mandeville, la cittadina del Buckinghamshire che ospitava annualmente tali gare. Nel 1958 il medico italiano Antonio Maglio, direttore del centro paraplegici dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro propose a Guttmann di disputare l’edizione del 1960 aRoma, che nello stesso anno avrebbe ospitato la XVII Olimpiade. I “X Giochi internazionali per paraplegici” di Roma, ovvero la nona edizione internazionale dei Giochi di Stoke Mandeville, vennero posteriormente riconosciuti come I Giochi paralimpiadi estivi nel 1984, quando il Comitato Olimpico Internazionale approvò la denominazione “Giochi paralimpiadi”.
I contatti tra Guttmann e la delegazione giapponese presente a Roma in rappresentanza del Comitato Organizzatore della XVIII Olimpiade di Tokyo 1964 fecero sì che Tokyo ospitasse i Giochi internazionali di Stoke Mandeville del 1964, successivamente riconosciuti come II Giochi paralimpici estivi. Idealmente l’abbinamento avrebbe dovuto proseguire nel 1968 a Città del Messico, ma nel 1966 il progetto naufragò a causa del mancato sostegno del governo messicano. Fu allora Israele ad offrirsi di ospitare l’edizione del 1968, come parte delle celebrazioni per il ventesimo anniversario della nascita dello stato. I Giochi di Stoke Mandeville furono di nuovo ospitati nello stesso paese dei Giochi Olimpici nel 1972 in Germania e nel 1976 in Canada.
Le prime Paralimpiadi invernali furono tenute in Svezia nel 1976.
I giochi sono ormai abbinati sistematicamente ai Giochi olimpici veri e propri dal 19 giugno 2001 quando fu siglato un accordo tra il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ed il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), il quale garantisce che la città candidata ad ospitare le Olimpiadi deve organizzare sia i Giochi olimpici sia i Giochi paralimpici.
Dal 1994 al 2004 il logo dell’IPC era costituito da tre taegeuk coi tre colori più utilizzati nelle bandiere dei Paesi del Mondo cioè il rosso, blu e verde e simboleggiavano i tre aspetti più significativi dell’essere umano: mente, corpo e spirito. Durante il meeting del Comitato Esecutivo tenutosi ad Atene nell’aprile 2003, è stato scelto un nuovo logo paralimpico, in cui si trovano tre agitos dal latino agito, ovvero io mi muovo in blu, rosso e verde come nel precedente. È un simbolo in movimento attorno a un punto centrale, il che enfatizza il ruolo dell’IPC come raggruppatore degli atleti da ogni parte del mondo.
Gli ultimi Giochi paralimpici estivi si sono tenuti a Londra nel 2012, mentre gli ultimi Giochi paralimpici invernali si sono tenuti in Russia nel 2014.
Atleti paralimpiadi[modifica | modifica wikitesto]
Alcuni atleti diversamente abili in diversi arti, sono stati in grado di disputare e competere sia ai Giochi olimpici sia ai Giochi paralimpici. In campo femminile l’impresa è riuscita per prima alla neozelandese Neroli Fairhall e, poco dopo, all’italiana Paola Fantato, nel tiro con l’arco nel 1996 ad Atlanta; ad esse seguirono la polacca Natalia Partyka nel tennistavolo a Pechino 2008 e dalla sudafricana Natalie Du Toit nel nuoto sempre a Pechino 2008 ed in precedenza anche l’ipovedente Marla Runyan aveva disputato la finale dei 1 500 m a Sydney 2000[3]. Infine Oscar Pistorius ha preso parte alle gare dei 400 metri e della staffetta 4×400 metri ai Giochi della XXX Olimpiade di Londra 2012.
Edizioni e sedi dei Giochi paralimpici[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Cip – Il Cip
- ^ Decreto di attuazione pubblicato sulla G.U. il 5 maggio 2004
- ^ Claudio Arrigoni, Il bis dell’ipovendente McKeever: “Il mio messaggio di speranza”, in Corriere della Sera, 25 gennaio 2010, p. 41. URL consultato il 16 febbraio 2011(archiviato dall’url originale il ).
Voci correlate
- Sport paralimpici
- Giochi olimpici
- Giochi olimpici silenziosi
- Giochi olimpici speciali
- Categorie degli sport per disabili
Collegamenti esterni
- Giochi paralimpici, in Tesauro del Nuovo soggettario, BNCF, marzo 2013.
- (EN) Sito ufficiale del Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), paralympic.org.
- Sito ufficiale del Comitato Italiano Paralimpico (CIP), comitatoparalimpico.it.
- Calendario eventi organizzati dal CIP in Umbria, folignoweb.it.
Sport paralimpici
Con sport paralimpici si intendono tutte le competizioni sportive previste nei Giochi paralimpici estivied invernali, organizzate e realizzate sotto la sorveglianza del Comitato Paralimpico Internazionale e varie altre organizzazioni sportive internazionali. Al 2016, le paralimpiadi estive includono 22 sport e 526 medaglie assegnabili,[1] mentre quelle invernali prevedono 5 sport con 72 medaglie.[2] Come per i Giochi olimpici, il numero di eventi disputabili può cambiare da una paralimpiade alla successiva.
I Giochi paralimpici sono manifestazioni multisportive internazionali per atleti principalmente condisabilità fisiche, quali difficoltà nella deambulazione, amputazioni, cecità e paralisi cerebrale.
Indice
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Origine[modifica | modifica wikitesto]
Sport organizzati per persone con disabilità fisiche nacquero nell’ambito della riabilitazione: in seguito alla seconda guerra mondiale, come risposta alle esigenze di molte vittime di guerra civili e militari, questi sport divennero una parte chiave della riabilitazione. Dall’ambito riabilitativo si passò allo sport ricreativo fino a quello competitivo. Il pioniere di questo approccio fu Ludwig Guttmann dell’Ospedale di Stoke Mandeville, nel Regno Unito. Mentre si svolgevano i Giochi Olimpici di Londra 1948, Guttmann organizzò competizioni sportive per atleti in carrozzina, proprio a Stoke Mandeville. L’evoluzione di queste competizione divenne i Giochi Paralimpici, il primo dei quali fu Roma 1960.
Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]
A livello globale, il Comitato Paralimpico Internazionale è riconosciuto come organizzazione leader, con governance diretta su nove sport e responsabilità sui Giochi Paralimpici e altre manifestazioni multisportive per disabili. Altre organizzazioni internazionale, tra cui per esempio l’International Blind Sports Federation, gestiscono più sport relativamente ad alcune categorie di disabilità.[3] In aggiunta, alcune federazioni per singoli sport sono responsabili sia per la categoria di atleti disabili che per quella di normodotati come la Fédération équestre internationale, mentre altre federazioni per singoli sport gestiscono esclusivamente lo sport per disabili come accade per la pallacanestro in carrozzina.[4]
A livello nazionale, vi sono diverse organizzazioni responsabili degli sport paralimpici, inclusi i Comitati Paralimpici nazionali,[5] tutti membri del Comitato Paralimpico Internazionale.
Categorie di disabilità[modifica | modifica wikitesto]
Gli atleti che partecipano ai Giochi paralimpici sono divisi in dieci categorie, in base al tipo di disabilità:
disabilità fisica – Ci sono otto differenti tipologie:
- potenza muscolare – la forza generata da un muscolo, dai muscoli di un arto o di una parte del corpo è ridotta, per esempio a causa di una ferita spinale, della spina bifida o della poliomielite.
- Movimento ridotto – il range del movimento di uno o più giunti articolari sono ridotto in modo sistematico. Condizioni acute di artrite non sono incluse.
- Perdita o deficit di un arto – totale o parziale assenza di ossa o articolazioni dovuta a parziale o totale amputazione, causata da malattie, traumi o deficit congeniti come la micromelia.
- Differenza di lunghezza delle gambe – lunghezza differente significativa di un osso di una gamba dovuta a deficit o trauma.
- Statura bassa – statura ridotta a causa delle gambe, delle braccia o del tronco più corti a causa di deficit muscolo-scheletrici o relativi alle strutture ossee o cartilaginee.
- Ipertonia – l’ipertonia è una crescita abnorme nella tensione muscolare e una capacità ridotta del muscolo di distendersi. L’ipertonia può essere provocata da ferite, malattie o condizioni relative a danni al sistema nervoso centrale come una paralisi cerebrale.
- Atassia – l’atassia consiste nella mancanza di coordinazione del movimento muscolare dovuta per esempio ad una paralisi cerebrale o all’atassia di Friedreich.
- Atetosi – l’atetosi è caratterizzata generalmente da un movimento non bilanciato, involontario, e al mantenimento difficoltoso di una postura simmetrica dovute per esempio ad una paralisi cerebrale o alla coreoatetosi.
Disabilità visive – gli atleti appartenenti a questa categoria soffrono di disabilità visive parziali, ma sufficienti da essere considerati legalmente ciechi, o totali. Sono incluse forme di disabilità relative ad una o più componenti del sistema visivo, ovvero struttura oculare, recettori, nervo ottico e corteccia visiva.[6] Le guide per atleti con disabilità visive sono una parte essenziale della competizione, tanto che atleta e guida sono considerati una squadra. Dal 2012, anche le guide possono ricevere una medaglia in caso di podio.[7][8]
Disabilità intellettive – alla categoria appartengono atleti con significativi deficit nelle funzioni intellettive e limitazioni associate. Il Comitato Paralimpico Internazionale si occupa prevalentemente di disabilità fisiche, ma ad alcuni Giochi Paralimpici vi sono stati eventi per atleti con disabilità intellettive.[6]Tuttavia, i Giochi olimpici speciali, riconosciuti dal Comitato Olimpico Internazionale, sono aperti a tutte le persone con disabilità intellettive.[9][10]
La categoria di appartenenza determina contro quali atleti si compete e a quali sport si partecipa. Alcuni sport sono aperti a più categorie, come il ciclismo, mentre altre sono ristrette ad una sola, come per il calcio a 5-un-lato. In alcuni sport con più categorie, gli atleti competono all’interno della categoria di appartenenza, come per l’atletica leggera, mentre in altre gli atleti competono in eventi inter-categoria, come accade nel nuoto. Gli eventi paralimpici sono chiamati con il nome e tipo della disciplina, il genere degli atleti e la categoria di disabilità relativa alla gara.[11]
Classificazione[modifica | modifica wikitesto]
Una componente primaria degli sport paralimpici è la classificazione.[6] Essa dà una struttura alle competizioni che permette agli atleti di competere contro altri aventi similari disabilità o livello di funzionalità fisica. Questa classificazione è del tutto simile alle categorie, per esempio di peso, tipiche degli sport per normodotati.
La classificazione avviene attraverso vari processi che dipende dal gruppo a cui appartiene la disabilità e dallo sport a cui partecipano. La valutazione può includere un esame fisico o medico, una valutazione tecnica di come l’atleta esegue determinate funzioni fisiche relative allo sport, oltre ad un osservazione della performance dell’atleta in competizione e fuori competizione. Ogni sport ha il suo sistema specifico di classificazione che fa parte delle regole dello sport stesso.
Discipline ai Giochi paralimpici estivi[modifica | modifica wikitesto]
- Atletica leggera paralimpica
- Boccia
- Calcio a 5-un-lato
- Calcio a 7-un-lato
- Canoa paralimpica
- Canottaggio paralimpico
- / Ciclismo paralimpico (su strada e su pista)
- Equitazione paralimpica
- Goalball
- Judo paralimpico
- Nuoto paralimpico
- Pallacanestro in carrozzina
- Pallavolo paralimpica
- Pesistica paralimpica
- Rugby in carrozzina
- Scherma in carrozzina
- Tennis in carrozzina
- Tennistavolo paralimpico
- Tiro paralimpico
- Tiro con l’arco paralimpico
- Triathlon paralimpico
- Vela paralimpica