La sottile linea del tempo
Museo Miniscalchi-Erizzo
9 ottobre – 10 novembre 2015
La sottile linea del tempo. Opere dalla collezione Agi Verona
Organizzata dall’Accademia Cignaroli
Le opere di oggi esposte tra dipinti, sculture, reliquie, arredi, libri del passato
Passato e presente, classico e contemporaneo, differenti ma accomunati: a palazzo Miniscalchi Erizzo, il 9 ottobre, sarà inaugurata la prima di una serie di mostre – questo almeno l’intento – di collezioni private d’arte. L’esposizione «La sottile linea del tempo. Opere dalla collezione Agi Verona», a cura di Marinella Paderni, è stata organizzata dall’Accademia Cignaroli e Scuola Brenzoni di pittura e scultura di Verona, che qui ha tenuto negli ultimi due anni le mostre delle selezioni delle opere dei suoi allievi, in collaborazione con la Fondazione Museo Miniscalchi-Erizzo.Nelle sale e nelle stanze del museo di via San Mammaso 2/A (in centro a Verona) saranno collocate opere di una quarantina di artisti contemporanei, una sorta di fusione e confronto tra le produzioni artistiche del passato (dipinti, sculture, reliquie, arredi, libri) e le espressioni del presente.L’incontro di visioni, sensibilità e contesti storici diversi ha dato vita a un progetto che riflette sul concetto moderno di museo universale, produttore di nuove differenze oltre a quelle storiche e sul ruolo delle collezioni d’arte oggi. «La differenza oltre la differenza» è stata scelta come chiave di lettura della relazione tra antico e nuovo. Le quaranta opere provenienti dalla collezione Agi Verona saranno presentate nel museo secondo accostamenti inediti con l’antico: a volte per associazione simbolica, per assonanza estetica o per contrasto antropologico; altre volte per meglio guardare l’antico attraverso la lente d’ingrandimento del nuovo (e viceversa); e infine, per mostrare ogni volta quella sottile linea che il tempo disegna tra noi e le cose, sempre indissolubile e infinita.«La sottile linea del tempo» sarà inaugurata alle 18,30 di venerdì prossimo e rimarrà aperta (a ingresso libero) fino al 10 novembre, inserendosi così tra le tante iniziative che accompagnano la fiera Art Verona. Il valore dell’iniziativa è testimoniano anche dalla visita in anteprima che sarà organizzata per un gruppo di collezionisti provenienti dall’estero.
LE OPERE contemporanee che saranno esposte in mostra sono di Meris Angioletti, Elisabetta Benassi, Gianni Caravaggio, Francesco Carone, Étienne Chambaud, Giovanni De Lazzari, Tomaso De Luca, Haris Epaminonda, Christian Fogarolli, Anna Galtarossa, Andrea Galvani, Alberto Garutti, Jitka Hanzlova, Graham Hudson, Salomon Huerta, Jiri Kovanda, Paolo Icaro, Igino Legnaghi, Armando Lulaj, Fausto Melotti, Helen Mirra, Jonathan Monk, Giovanni Morbin, Giovanni Ozzola, Giulio Paolini, Pino Pascali, Alessandro Pessoli, Luca Pessoli, Dominique Petitgand, Susan Philipsz, Pratchaya Phinthong, Vanessa Safavi, Nida Sinnokrot, Renzo Sommaruga/Salvatore Quasimodo, Ettore Spalletti, Luca Trevisani, Eugenia Vanni, Sislej Xhafa, Nari Ward, Christian Manuel Zanon.
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Incursioni d’artecontemporanea
tra opere antiche
Alessandra Galetto
Il Museo Miniscalchi Erizzo ospita una quarantina di lavori di artisti internazionali del nostro tempo Ironia e rimandi in un dialogo tra passato e presente
giovedì 08 ottobre 2015 CULTURA, pagina 49
Nell’antica quadreria di famiglia, due ritratti contemporanei: accostamenti arditi e ironici
Il progetto nasce dalla ricerca di nuove pratiche espositive, in grado di mettere in dialogo le produzioni artistiche del passato con le espressioni più attuali dell’arte: come dire, tra antiche armature, settecenteschi dipinti, porcellane rococò, ecco sculture realizzate con materiali di recupero, icone dell’arte pop e installazioni visive multimediali. È quanto propone la Fondazione Museo Miniscalchi Erizzo dove domani alle 18,30 sarà inaugurata la mostra La sottile linea del tempo. Opere della collezione Agi Verona (fino al 10 novembre) a cura di Marinella Paderni, organizzata dall’Accademia Cignaroli e Scuola Brenzoni di Pittura e Scultura. Si tratta di una quarantina di opere che provengono dalla collezione privata del veronese Giorgio Fasol, tra i maggiori collezionisti della nostra città di opere di giovani artisti internazionali. I lavori sono presentati nel museo secondo accostamenti inediti con l’antico, a volte per associazione simbolica, per assonanza estetica o per contrasto antropologico; altre volte l’impressione è che proprio attraverso il nuovo si aprano impreviste prospettive per guardare all’antico e scoprirne echi di grande modernità; sempre emerge quella «sottile linea» appunto che il tempo disegna tra noi e gli oggetti e tra noi e il modo di rappresentare il mondo esterno.«La collaborazioni con l’Accademia Cignaroli è partita già da alcuni anni», ha spiegato Gian Paolo Marchini, conservatore della Fondazione Museo Miniscalchi Erizzo presentando la mostra, insieme al presidente della Cignaroli Stefano Dorio, alla curatrice Marinella Paderni e a Giorgio Fasol. «Queste opere contemporanee arrivano da una collezione privata e in tal senso stanno in linea con il dna della Fondazione Miniscalchi, che raccoglie appunto preziose collezioni private. Si tratta inoltre di un’occasione per far conoscere il museo ad un pubblico più ampio».«Sempre di più l’arte contemporanea interviene nelle collezioni dei musei», ha spiegato la curatrice. «Espressione di un tempo non linearmente storico e di una memoria culturale trasversale, la collezione d’arte si presta ad ospitare un dialogo con il presente, dato anche che l’arte oggi significa esperienza prima e più che contemplazione. Ecco dunque ad esempio che sulla elegante scalinata che introduce alle collezioni del museo, tra la quadreria di famiglia, abbiamo collocato due ritratti contemporanei: un gioco di rimandi, tra ironia e dialogo artistico».In una delle prima sale, che ospita una vetrina con reliquie in avorio, è stata collocata una suggestiva scultura dell’artista slavo Armando Lulaj: una sorta di piattaforma bianca in cui sono conficcati proiettili lavorati, quasi che le pallottole venissero assurte dall’artista al valore di cimeli. «È evidente il contrasto», spiega la Paderni, «tra le reliquie e questo lavoro dalla forte valenza sociale e politica. Invece una sorta di analogia, sia pure per distanza, si può cogliere con l’opera di Graham Hudson che ha raccolto una serie di sedie vecchie da differenti zone del pianeta: vecchie carrozelle per infermi, sedie di arredi preziosi, sedie da ufficio, sedie povere, raccontando così una sorta di storia dell’umanità attraverso le sedie, quasi reliquie del nostro tempo».Suggestiva la collocazione di un lavoro di Giulio Paolini, tra i grandi rappresentanti dell’arte povera, che ha creato un set con le immagini incorniciate di artisti a teatro; sempre restando all’arte povera, di Pino Pascali è esposto nella sala del Procuratore, tra i leziosi arredi di una tavola carica di porcellane, uno scopino viola, icona immediatamente identificabile della sua produzione. Nella stessa stanza, un quadro del veronese Andrea Galvani che introduce il gusto minimalista a contrasto con l’antico sfarzo. Sono solo alcune delle sorprese che attendono il visitatore: il percorso è davvero fitto di spunti intriganti.