La notte di Valpurga, tra musica, danza e burattini
Mercoledì 30 Aprile 2013 – ore 21.00
Satiro Teatro Off (vicolo Satiro 8) presenta :
La notte di Valpurga – Omaggio a Venedikt Vasilevic Erofeev
Ideazione e burattini – Maurizio Gioco
Musica – Daniele Pasquali
Coreografia e danza – Malvina Cerneavscaia
Ingresso con contributo libero
LA NOTTE DI VALPURGA
La notte di Valpurga, conosciuta in tedesco come Walpurgisnacht, è una festa di celebrazione della primavera, tipica delle regioni centrali e settentrionali d’Europa.
Si festeggia tra il 30 aprile ed il 1º maggio tramite canti, balli e falò; assume diversi significati a seconda delle differenti tradizioni e culture dei Paesi presso i quali è celebrata. La vigilia del primo giorno di maggio è stata sempre tradizionalmente ricordata con danze e canti e prende il nome di Walpurgisnacht.
Secondo vecchie tradizioni germaniche le streghe, nella notte tra il 30 aprile e il 1º maggio, uscivano dai loro rifugi per danzare in onore della luna sul monte Brocken (Harz). Questa tradizione si sovrappose alla festa di Santa Valpurga, fino a divenire la “notte di Valpurga”.
Venedikt Vasilevic Erofeev
Venedikt Vasilevic Erofeev nasce nel 1938 a Cupa,in Karelia. Il padre è vittima delle repressioni staliniane e viene condannato nel 1945 a cinque anni di reclusione e a tre di privazione dei diritti civili. La madre si trasferisce a Mosca abbandonando i figli Venedikt , Nina e Boris nell’orfanotrofio di Kirovsk. Venedikt, intelligentissimo, dalla prodigiosa memoria, consegue la medaglia d’oro al termine della decima classe della scuola dell’obbligo e si iscrive nel 1955 alla Facoltà di filologia dell’Università statale Lomonosov di Mosca. Fortissimo lettore, autore di un diario lirico già nel 1956 (Memorie di uno psicopatico) Erofeev supera brillantemente gli esami del primo anno, ma verrà poi espulso dall’Università per mancata frequenza. Fa ogni genere di lavoro e vive sempre senza fissa dimora. “Che cosa feci? E cosa non feci? Ho lavorato come muratore, stuccatore, aiutante di cantiere, ho preso parte alle spedizioni geologiche in Ucraina, sono stato bibliotecario a Brjansk, magazziniere del cemento a Dzerzinskij… Ne ho fatte di cose “.
Si appassiona sempre di più alla letteratura, ai testi proibiti dal regime (Mandelstam, Cvetaeva) e anche alla musica proibita (Mahler, Stravinskij ecc.). E’ un campione nelle gare di bevute senza ubriacarsi. Si sposa con Valentina Vasilevna Zimakova e vive con lei, la suocera e una capra in una vecchia izba fatiscente non lontano da Petuski. Nel 1966 ha un figlio. Nel 1970 scrive Mosca-Petuski (Mosca sulla vodka) Nel 1974 conosce Galina Pavlovna Nosova che diventerà la sua seconda moglie.
Nel 1985 agli arresti nella dacia di Kanatcikovo, dove viene rinchiuso a condizione che non beva, scrive, La notte di Valpurga, nel 1988 La mia piccola leniniana. Muore nel 1990 per un tumore alla gola, dopo che per anni gli era stato proibito di andare ad operarsi in Francia.
La performance
La notte di Valpurga
Ideata da Maurizio Gioco su testo di Vasilevic Erofeev , la notte di Valpurga viene agita con quattro personaggi burattini, che si muovono in uno spazio minimale attorniati da pochi elementi presenti in scena.
Ricreando l’atmosfera del racconto, il burattinaio percorre le tappe della narrazione del poeta russo che porta chi vive ai margini della società ad un riscatto individuale. Questo si concretizza nella lotta tra potere normato ( la medicina e le sue certezze) e devianza, che è rappresentata da Gurevic l’etilista, Il dialogo che ne nasce contiene elementi rivoluzionari e surreali. Come nel Faust di Goethe, la lotta tra bene e il male, tra l’oscuro e la luce trova nell’amore una risposta che il protagonista, mantenendo una sua coerenza ribelle mette in atto alla fine. Sullo sfondo i metodi brutali di coercizione e di annientamento della diversità.
Come nel rito di passaggio tra la cattiva e la bella stagione, nella notte di Valpurga il male viene “bruciato” per lasciare il posto ad un alba “sociale” dove gli individui “marginali”, pur racchiusi in se stessi, trovano nell’amore una speranza per continuare a vivere.
Durata 40 minuti circa