La Messa da Requiem di Verdi in Arena tra lampi e tuoni
Giuseppe Verdi, Messa da Requiem
Arena di Verona 13 luglio 2013
Direttore d’orchestra | Myung-Whun Chung |
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Mezzosoprano | Daniela Barcellona |
Scene | Igor Mitoraj |
Tenore | Fabio Sartori |
Soprano | Hui He |
Basso | Vitalij Kowaljow |
Luci | Paolo Mazzon |
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In occasione del Bicentenario Verdiano l’Arena di Verona celebra il maestro con la Messa da Requiem, suonata da Orchestra e Coro della Fondazione Arena di Verona e Orchestra e Coro della Fondazione La Fenice di Venezia.
Orchestra, Coro e Tecnici dell’Arena di Verona
Direttore del Coro dell’Arena di Verona Armando Tasso
Direttore Allestimenti scenici Giuseppe De Filippi Venezia
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice di Venezia
Maestro del Coro del Teatro La Fenice Claudio Marino Moretti
[learn_more caption=”Messa da Requiem”]MESSA DA REQUIEM
per soprano, mezzosoprano, tenore, basso, doppio coro e orchestra
Composta nell’anno 1874 in occasione del primo anniversario della morte di Alessandro Manzoni.
Prima esecuzione nella chiesa di San Marco a Milano il 22 maggio 1874 diretta da Giuseppe Verdi.
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Requiem e Kyrie – quattro voci soliste e coro
Requiem aeternam dona eis Domine: et lux perpetua luceat eis
Te decet hymnus, Deus, in Sion, et tibi redetur votum in Jerusalem:
exaudi orationem meam, ad te omnis caro veniet.
Requiem aeternam dona eis, Domine: et lux perpetua luceat eis.
Kyrie eleison, Christe eleison.
Dies Irae – coro
Dies irae, dies illa, Solvet saeclum in favilla, Teste David cum Sybilla.
Quantus tremor est futurus, Quando judex est venturus, Cuncta stricte discussurus!
Tuba mirum – basso e coro
Tuba mirum spargens sonum, Per sepulchra regionum, Coget omnes ante thronum.
Mors stupebit et natura, Cum rcsurget creatura, Judicanti responsura.
Liber scriptus – mezzosoprano e coro
Liber scriptus proferetur, In quo totum continetur, Unde mundus judicetur.
Judex ergo cum sedebit, Quidquid latet apparebit, Nil inultum remanebit.
Dies irae, dies illa, Solvet saeclum in favilla,Teste David cum Sybilla.
Quid sum miser – soprano – mezzosoprano e coro
Quid sum miser tunc dicturus, Quem patronum rogaturus, Cum vix justus sit securus!
Rex tremendae – quartetto e coro
Rex tremendae majestatis, Qui salvandos salvas gratis, Salva me, fons pietatis.
Recordare – soprano e mezzosoprano
Recordare, Jesu pie, Quod sum causa tuae viae, Ne me perdas illa die. Quaerens me, sedisti lassus, Redemisti crucem passus, Tantus labor non sit cassus. Juste judex ultionis, Donum fac remissionis Ante diem rationis.
Ingemisco – tenore solo
Ingemisco tamquam reus, Culpa rubet vultus meus, Supplicanti parce, Deus. Qui Mariam absolvisti, Et latronem exaudisti, Mihi quoque spem dedisti. Preces meae non sunt dignae, Sed tu bonus fac benigne, Ne perenni cremer igne. Inter oves locum praesta, Et ab hoedis me sequestra, Statuens in parte dextra.
Confutatis – basso e coro
Confutatis maledictis, Flammis acribus addictis, Voca me cum benedictis. Oro supplex et acclinis, Cor contritum quasi cinis, Gere curam mei finis. Dies irae, dies illa, Solvet saeclum in favilla,Teste David cum Sybilla.
Lacrymosa – quartetto e coro
Lacrymosa dies illa, Qua resurget ex favilla, Judicandus homo reus. Huic ergo parce Deus. Pie Jesu Domine, Dona eis requiem! Amen.
Domine Jesu – offertorio a quattro voci soliste
Domine Jesu Christe, rex gloriae, libera animas omnium fidelium defunctorum de poenis iinferni et de profundo lacu.
Libera eas de ore leonis, ne absorbeat eas tartarus, ne cadant in obscurum: sed signifer sanctus Michael repraesentet eas in lucem sanctam, quam olimAbrahae promisisti et semini ejus.
Hostias et preces tibi, Domine, laudis offerimus.
Tu suscipe pro animabus illis, quarum hodie memoriam facimus, fac eas, Domine, de morte transire ad vitam, quam olim Abrahae promisisti et semini ejus.
Libera animas omnium fidelium defunctorum de poenis inferni et de profundo lacu, de morte transire ad vitam.
Sanctus -fuga a due cori
Sanctus Dominus Deus Sabaoth, Pleni sunt coeli et terra gloria tua.
Hosanna in excelsis!
Benedictus, qui venit in nomine Domini.
Pleni sunt coeli et terra gloria tua.
Hosanna in excelsis!
Agnus Dei – soprano, mezzosoprano e coro
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona eis requiem sempiternam
Lux Aeterna – mezzosopmno, tenore e basso
Lux aetema luceat eis, Domine, cum sanctis tuis in aeternum, quia pius es. Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.
Libera me – soprano e coro
Libera me, Domine, de morte aeterna, in die illa tremenda; quando coeli movendi sunt et terra. Dum veneris judicare saeculum per ignem.
Tremens factus sum ego et timeo, dum discussio venerit atque ventura ira.
Dies irae, dies illa, dies calamitatis et miseriae, dies magna et amara valde.
Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.
Libera me, Domine, de morte aeterna, in die illa tremenda;
quando coeli movendi sunt et terra. Dum veneris judicare saeculum per ignem.
Libera me, Domine, de morte aeterna, in die illa tremenda.
Libera me, Domine.
La Messa di Requiem
notizie storiche
Un primo numero (Libera Me) della futura Messa da Requiem, fu scritto da Verdi in occasione della morte di Gioacchino Rossini e doveva far parte di un progetto di stesura collettiva di una Messa in Suffragio per Rossini, fra i musicisti dell’epoca. L’idea della composizione collettiva cadde, ma nel 1873 la morte di Manzoni diede l’occasione a Verdi per la stesura definitiva del Requiem, che fu rappresentato un anno dopo (1874) nella Chiesa di San Marco, a spese del Comune di Milano. Il Requiem è una rappresentazione musicale del terrore dell’uomo serrato in un confronto con la propria natura, della sua ribellione di fronte alla morte, del suo sgomento alla soglia dell’ignoto. Verdi vi ha profuso sapienza armonica e genialità melodica; è una espressione artistica a contenuto religioso che si eleva al di sopra di ogni stretta considerazione di carattere stilistico, in quanto vivida rappresentazione del dramma spirituale dell’uomo al cospetto dell’Onnipotente, proteso nell’angosciosa ricerca di una risposta all’interrogativo che incombe sulla propria esistenza.
Lettera di Giuseppe Verdi al Sindaco di Milano Giulio Bellinzaghi
Milano, 25 maggio 1874
lll.mo Sig. Sindaco, la dolorosa notizia della perdita di Manzoni mi spinse a scrivere la Messa da Requiem. Fu slancio del cuore, tributo di riverente affetto, espressione del mio cordoglio. Mi è ora di moltissima soddisfazione il sapere da Lei, Sig. Sindaco, che tale mio atto tornò gradito alla S. V. e alla Cittadinanza ch ‘Ella degnamente rappresenta. Ringrazio per le cortesi espressioni ch ‘Ella m’invia, e Le ripeto i sensi della mia stima. A Lei Dev.mo G. Verdi.
Il Requiem venne eseguito per la prima volta il 22 maggio 1874 nella Basilica di San Marco a Milano. Solisti Teresa Stolz, Maria Waldmann, Giuseppe Capponi e Ormondo Maini, direttore lo stesso Verdi, con la partecipazione di 110 professori d’orchestra e 120 coristi.
Tre giorni dopo il Requiem fu eseguito alla Scala, ancora diretto da Verdi; seguirono due repliche dirette da Franco Faccio.
Dell’esecuzione alla Scala il giornale “Il trovatore” riferì:
“Questa settimana il primo posto nella Cronaca spetta alla Messa di Verdi, che si è data tre volte alla Scala, con incassi eccezionali. La prima esecuzione, diretta da Verdi, ebbe un successo di entusiasmo: tre pezzi furono bissati, e alla fine della Messa il pubblico pareva impazzito. Si assicura che il marchese Calcagnini, spaventato, mandò in fretta a prendere tutte le camicie di forza disponibili alla Senavra. Gli applausi andarono alle stelle e Verdi ebbe un numero incalcolabile di chiamate…” (31 maggio 1874)
Altra cronaca dell’epoca tratta da “La frusta teatrale”:
“Poche volte nella vita abbiamo assistito a uno spettacolo solenne come quello della sera del 25 maggio al Teatro della Scala, ove ebbe luogo la Messa da Requiem di Verdi, già data il 22 a S. Marco, in commemorazione dell’anniversario della morte di Alessandro Manzoni.
L’arte musicale in questo genere ha toccato in tale incontro alle maggiori altezze… Tutto questo Requiem è di una fattura stupenda…Verdi in persona dirigeva la Messa. Il maestro, i cantanti e le masse si sarebbero detti un essere solo, tanto pronto e immediato era il volere che li univa insieme. Il genio di Verdi pareva alitasse sugli esecutori, che tutti li animasse di uno stesso pensiero, che a tutti infondesse qualche cosa della sua potenza. La Stolz, la Waldmann, Capponi, Maini furono pari all’alta loro fama.
Noi non sappiamo quali parole adoperare per degnamente encomiare questi sommi campioni dell’arte.
I cori e l’orchestra fecero meravigliare per la perfetta intonazione, pel colorito e l’inappuntabile fusione dei suoni e delle voci. L’illustre maestro e i principali esecutori vennero durante il Requiem fatti segno a frequenti e veramente straordinarie ovazioni, che si rinnovarono, terminata la Messa, con incredibile entusiasmo.
A Verdi, dopo la replica del Sanctus, venne offerta una corona d’oro e d’argento massiccio, con nastri verdi, sui quali sono ricamati in oro il nome del maestro sormontato da una stella in brillanti, e le date del 22 e 27 maggio. A questa memorabile solennità musicale assistevano parecchie migliaia di persone…” (31 maggio l874)
Composer | Verdi, Giuseppe |
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Movements/Sections | 7 sections
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Year/Date of Composition | 1874, rev. 1875 |
First Performance | 1874-05-22 in Milan. San Marco (original version)
1875 in London. Albert Hall (revised version) |
First Publication | 1874 |
Language | Latin |
Dedication | In memory of Alessandro Manzoni |
Average Duration | 85-90 minutes |
Piece Style | Romantic |
Instrumentation | Vocal soli and Mixed Chorus with Orchestra
|
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[learn_more caption=”Libretto”]
MESSA DA REQUIEM
I. REQUIEM
Coro
Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux perpetua luceat eis.
Te decet hymnus, Deus in Sion,
et tibi redettur votum in Jerusalem,
exaudi orationem meam,
ad te omnis caro veniet.
Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux perpetua luceat eis.
Quartetto e coro
Kyrie eleison;
Christe eleison;
Kyrie eleison..
II. DIES IRAE
Coro
Dies irae, dies illa,
solvet saeculum in favilla,
teste David cum Sibylla.
Quantus tremor est futurus,
quando judex est venturus,
cuncta stricte discussurus.
Tuba mirum spargens sonum,
per sepulchra regionum,
coget omnes ante thronum.
Basso
Mors stupebit et natura,
cum resurget creatura,
judicanti responsura.
Mezzo Soprano e Coro
Liber scriptus proferetur,
in quo totum continetur,
unde mundus judicetur.
Judex ergo, cum sedebit,
quidquid latet, apparebit,
nil inultum remanebit.
Coro
Dies irae, dies illa,
solvet saeclum in favilla,
teste David cum Sibylla.
Soprano, Mezzo Soprano e Tenore
Quid sum miser tunc dicturus,
quem patronum rogaturus,
cum vix justus sit securus?
Quartetto e Coro
Rex tremendae majestatis,
qui salvandos salvas gratis,
salva me, fons pietatis.
Soprano e Mezzo Soprano
Recordare Jesu pie,
quod sum causa tuae viae,
ne me perdas illa die.
Quaerens me, sedisti lassus,
redemisti crucem passus,
tantus labor non sit cassus.
Juste judex ultionis,
donum fac remissionis,
ante diem rationis.
Tenore
Ingemisco, tamquam reus,
culpa rubet vultus meus,
supplicanti parce, Deus.
Qui Mariam absolvisti,
et latronem exaudisti,
mihi quoque spem didisti.
Preces meae non sunt dignae,
sed tu bonus fac benigne,
ne perenni cremer igne!
Inter oves locum praesta,
et ab haedis me sequestra,
statuens in parte dextra.
Basso e Coro
Confutatis maledictis,
flammis acribus addictis,
voca me cum benedictis.
Oro supplex et acclinis,
cor contritum quasi cinis,
gere curam mei finis.
Coro
Dies irae, dies illa,
solvet saeclum in favilla,
teste David cum Sibylla.
Quartetto e Coro
Lacrymosa dies illa,
qua resurget ex favilla,
judicandus homos reus.
Huic ergo parce Deus.
Pie Jesu Domine,
dona eis requiem. Amen.
III. OFFERTORIUM
Quartetto
Domine Jesu Christe, Rex gloriae,
libera animas omnium fidelium
defunctorum de poenis inferni
et de profundo lacu..
Libera eas de ore leonis,
ne absorbeat eas tartarus,
ne cadant in obscurum:
Sed signifer sanctus Michael
repraesentet eas in lucem sanctam,
quam olim Abrahae promisisti
et semini ejus.
Hostias et preces tibi,
Domine, laudis offerimus.
Tu suscipe pro animabus illis,
quarum hodie memoriam facimus;
Fac eas, Domine,
de morte transire ad vitam,
quam olim Abrahae promisisti
et semini ejus..
Libera animas omnium fidelium
defunctorum de poenis inferni.
Fac eas de morte transire ad vitam.
IV. SANCTUS
Due Cori
Sanctus, sanctus, sanctus,
Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt coeli et terra
gloria tua.
Hosanna in excelsis.
Benedictus, qui venit
in nomine Domini.
Hosanna in excelsis!
V. AGNUS DEI
Soprano, Mezzo Soprano e Coro
Agnus Dei,
qui tollis peccata mundi,
dona eis requiem.
Agnus Dei,
qui tollis peccata mundi,
dona eis requiem sempiternam.
VI. COMMUNIO
Mezzo Soprano, Tenore e Basso
Lux aeterna luceat eis, Domine,
cum sanctis tuis in aeternum,
quia pius es.
Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux perpetua luceat eis,
cum sanctis tuis in aeternum,
quia pius es.
VII. RESPONSORIUM
Soprano e Coro
Libera me, Domine, de morte aeterna,
in die illa tremenda,
quando coeli movendi sunt et terra,
dum veneris judicare
saeculum per ignem.
Tremens factus sum ego et timeo,
dum discussio venerit
atque ventura ira,
quando coeli movendi sunt et terra.
Dies irae, dies illa,
calamitatis et miseriae,
dies magna et amara valde,
dum veneris judicare
saeculum per ignem.
Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux perpetua luceat eis.
Libera me, Domine, de morte aeterna,
in die illa tremenda,
quando coeli movendi sunt et terra,
dum veneris judicare
saeculum per ignem.[/learn_more]
[learn_more caption=”Spartiti”]
1. Requiem
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2. Sequence (Dies Irae)
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3. Offertorio
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4. Sanctus
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5. Agnus Dei
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6. Lux aeterna
#00203 – 0.97MB, 14 pp. – 246810 (0) – 6290x⇩
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7. Libera me
#01190 – 4.69MB, 65 pp. – 246810 (0) – 9621x⇩
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1874 version
Complete Score
#254034 – 7.84MB, 237 pp. – 7.5/10246810 (4) – 4615x⇩
PDF scanned by Bibl. Dig. Hispánica Caprotti (2012/10/9) |
Michele Saladino (1835-1912)
Paris:Leon Escudier, nd (1874)
1875 version
Complete Score
#43944 – 17.42MB, 241 pp. – 6.3/10246810 (7) – 16459x⇩
Michele Saladino (1835-1912)
Latin
Milan: G. Ricordi & C., n.d.(1875). Plate 44004.
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[learn_more caption=”Rassegna stampa”]
Il Requiem di Verdi ha sempre goduto di speciali attenzioni in Arena, nel senso che fin dalla sua prima apparizione, nel 1966, è vissuto su grandi interpreti, a partire dalle direzioni di Antonino Votto, della duplice (1973-74) affidata a Giannadrea Gavazzeni, di Riccardo Muti nel 1980, Vladimir Delman nell’86, Lorin Maazel nel 1990, Zubin Mehta nel 1997 e da ultimo Georges Pretre nel 2001. Anche la nona edizione della celebre pagina in programma per questa sera (alle 22) avrà un celebrato direttore, il coreano Myung-Whun Chung, con solisti i cantanti Hui He, Fabio Sartori, Daniela Barcellona e Vitalij Kowaljow. Sarà un’edizione del tutto particolare, che vedrà per la prima volta riuniti sul palcoscenico areniano le forze congiunte del Teatro La Fenice di Venezia e dell’Arena di Verona e che sarà ripresa venerdì 19 nel cortile del Palazzo Ducale del capoluogo lagunare. Ieri in Sala Boggian accanto al sovrintendente Francesco Girondini, per la presentazione ufficiale della celebre pagina verdiana c’era anche il consigliere comunale delegato alla cultura Antonia Pavesi in rappresentanza del sindaco, la direttrice dei Musei Civici Paola Marini e lo scultore polacco Igor Mitoraj, le cui opere saranno in parte esposte in Arena per l’occasione del Requiem. Ai direttori artistici delle due fondazioni musicali, Paolo Gavazzeni e Fortunato Ortombina, è spettato il compito di illustrare l’evento. «Questo Requiem è un progetto importante che vede riunite per la prima volta le forze dei due teatri», sono state le parole di Gavazzeni, «con in più un apparato scenografico che sottolineerà il carattere umano in preda ai tumulti dei sentimenti quando prende coscienza dell’avvicinarsi della fine. Nelle prove abbiamo avuto una partecipazione commovente delle due formazioni che si sono immediatamente fuse come avessero suonato e cantato insieme da sempre, in un ambiente che non è certo di facile esecuzione ed in un momento non dei più semplici essendo anche La Fenice impegnata in questi giorni con l’esecuzione dell’Otello di Verdi». Fortunato Ortombina si è dichiarato «grato per l’invito ricevuto dall’Arena che sottolinea l’armonia e la collaborazione esistente tra i due teatri, unico esempio nazionale, anche nello scambiarsi spesso gli allestimenti di alcune produzioni. Una unione quasi naturale». La direttrice dei Musei Paola Marini ha infine introdotto lo scultore Igor Mitoraj e le sue opere. «Speriamo che questo sia una sorta di anno zero, che ci riporti ad avere fra noi una grande personalità artistica ogni anno, come era negli auspici di Licisco Magagnato negli anni Cinquanta/Sessanta». Igor Mitoraj ha concluso brevemente gli interventi -questa sera alle 19,30 ci sarà l’apertura ufficiale della sua personale in Castelvecchio- affermando che «nella grande nave areniana», le sue sculture sono anche un inno contro le guerre e la sopraffazione dei conflitti, nella certezza della resurrezione». (fonte)[/learn_more]