La mela di Alan – Hacking the Turing Test al Teatro Ristori
LA MELA DI ALAN
La vera storia del padre del primo computer
7 novembre 2012 ore 21:00
Teatro Ristori
Una cybertragicommedia scritta e diretta da VALERIA PATERA
con
DAVID SEBASTI nel ruolo di Alan Turing
e con
Alessandra Fallucchi
Sara Turing / Joan Clarke
Giovanni Carta
John Turing / Claude Shannon
Giovanni De Giorgi
Julius Turing / Robin Gandy
in video Zac e Hardo …due navigatori della rete
installazione scenica di VALERIA PATERA
video project di Valeria Spera / Blowaz
musica di Clubbasik
Biglietti al botteghino dalle ore 20:00 del 7 Novembre 2012
Info & prenotazioni: timosturing@gmail.com Cell. 3312102332
Le persone con disabilità pagano il biglietto ridotto (8 euro) per sé e per l’accompagnatore.
Teatro Ristori: accessibilità
Nel 2012 ricorre un centenario celebrato in tutto il mondo ovvero quello della nascita di ALAN TURING, padre del primo calcolatore e uno dei fondatori dell’informatica, fu colui che decrittò il Codice Enigma nella Seconda Guerra Mondiale e morì suicida, mangiando una mela avvelenata da lui stesso dopo aver subito un processo per omosessualità. Turing fu una delle figure più geniali del ‘900, outsider sia nella vita che nella scienza fu un personaggio indimenticabile per la sua originalità, coraggiosa umanità, senso dell’umorismo e in questo spettacolo rivive, insieme ai personaggi che collaborarono con lui a realizzare il sogno dell’intelligenza artificiale,come se fosse il viaggio in Internet di due giovani navigatori della Rete. Video, musica, nove personaggi che si muovono nel tempo per raccontarvi che cosa c’è dietro il computer. Uno spettacolo per tutti come lo è il computer stesso.
Alan TURING_postcard_Verona
Alan TURING_locandina_Verona
Festeggiamenti per il centenario di Alan Turing al Teatro Ristori
Il dipartimento di Informatica celebra l’inventore del computer
Il 7 novembre, al Teatro Ristori, uno spettacolo per il centenario di Alan Turing
Al via i festeggiamenti per il centenario di Alan Turing, l’inventore del computer e uno dei fondatori dell’informatica. Per celebrare il padre dell’intelligenza artificiale il dipartimento di Informatica dell’Università di Verona ha deciso di dar vita ad una serie di incontri culturali nella città scaligera. Ad inaugurare le celebrazioni sarà lo spettacolo “La mela di Alan – Hacking the Turing test” una produzione di “Timos teatro eventi”, che andrà in scena mercoledì 7 novembre, alle 20.30, al teatro Ristori. Il progetto è stato co-organizzato dall’Esu di Verona, l’azienda regionale per il diritto allo studio universitario.
Il testo teatrale pensato e realizzato da Valeria Patera, scrittrice e regista amante del teatro – scienza, è una tragicommedia che fonde gli aspetti drammatici con quelli umoristici della vita di Alan Turing. Questo genio riconosciuto da tutto il mondo infatti ha sempre vissuto da outsider, sia come uomo che come scienziato, a scanso di ogni convenzione. La trama racconta del viaggio in internet di due giovani navigatori degli anni ‘90 alla scoperta dei passaggi più significativi della sua esistenza e dalla sua grande creazione, “la macchina di Turing”, progettata nel 1936 e stimata la capostipite dei computer. Un racconto teatrale multimediale, un modo di usare il palcoscenico dove agiscono un gruppo di attori di grande qualità e dinamismo, un linguaggio contemporaneo, una regia fresca e coinvolgente.
“Lo scopo delle iniziative che partono con lo spettacolo dedicato a Turing – afferma Roberto Giacobazzi, docente di Informatica di ateneo – è quello di far conoscere al pubblico veronese e non uno dei più grandi scienziati del XX secolo che ha rivoluzionato la nostra esistenza. La sua straordinaria invenzione infatti ha cambiato il nostro modo di comunicare, pensare e lavorare. Sarà quindi una serie di appuntamenti ricchi di informazione, arte e approfondimenti per capire più a fondo il tempo in cui viviamo e gli strumenti che usiamo quotidianamente, aprendo fondamentali domande relative all’informatica e alla cultura digitale”. “Il rapporto di collaborazione consolidato con l’Università di Verona – aggiunge Domenico Francullo, presidente dell’Esu scaligero – permette all’azienda del diritto allo studio universitario di offrire agli studenti un’ulteriore possibilità di crescita e completamento del percorso culturale, nel segno indicato dalla nuova legge 68 sul diritto allo studio. Come presidente prima e informatico poi, ringrazio Roberto Giacobazzi per l’impegno profuso per realizzare una serie di appuntamenti così importanti per l’Ateneo e per tutta la città.”
Alan Turing. Matematico, ingegnere informatico, biologo, criptoanalista. Turing è considerato il più grande pensatore e scienziato del Novecento che ha cambiato profondamento la storia del nostro secolo. Come criptoanalista ha reso possibile la vittoria su Hitler da parte delle forze alleate, decodificando il codice della macchina Enigma usata dai tedeschi durante la guerra per mascherare le loro comunicazioni strategiche. Come matematico e ingegnere ha sviluppato la teoria alla base dell’attuale informatica e dell’intelligenza artificiale, da cui derivano i primi calcolatori elettronici e l’attuale computer. Condannato per omosessualità, è morto suicida mangiando una mela da lui stesso avvelenata con cianuro di potassio. Attorno alla sua morte rimane ancor oggi un alone enigmatico, alcuni pensano infatti che sia stato ucciso dai servizi segreti.
Ricordo di Alan Turing il papà del computer
RISTORI. Il 7 novembre in scena la commedia «La mela di Alan». Centenario del matematico che decifrò i codici nazisti
7 novembre. Uno spettacolo teatrale apre i festeggiamenti per il centenario di Alan Turing, l’inventore del computer e uno dei fondatori dell’informatica, una serie di incontri culturali organizzati dal dipartimento di Informatica dell’Università di Verona. La mela di Alan – Hacking the Turing test, produzione di Timos Teatro Eventi, andrà in scena mercoledì 7 novembre alle 20,30, al teatro Ristori. Il progetto è stato co-organizzato dall’Esu di Verona, l’azienda regionale per il diritto allo studio universitario. Il testo teatrale pensato e realizzato da Valeria Patera, scrittrice e regista amante del teatro–scienza, è una tragicommedia che fonde gli aspetti drammatici con quelli umoristici della vita del padre dell’intelligenza artificiale. Questo genio riconosciuto da tutto il mondo, infatti, ha sempre vissuto da outsider, sia come uomo che come scienziato. La trama racconta del viaggio in internet di due giovani navigatori degli anni ’90 alla scoperta dei passaggi più significativi della sua esistenza e dalla sua grande creazione, «la macchina di Turing», progettata nel 1936 e stimata la capostipite dei computer. Un racconto teatrale multimediale, un modo di usare il palcoscenico dove agiscono un gruppo di attori di grande qualità e dinamismo, un linguaggio contemporaneo, una regia fresca e coinvolgente. «Lo scopo delle iniziative che partono con lo spettacolo dedicato a Turing», afferma Roberto Giacobazzi, docente di Informatica di ateneo, «è quello di far conoscere al pubblico veronese e non, uno dei più grandi scienziati del XX secolo che ha rivoluzionato la nostra esistenza. La sua straordinaria invenzione, infatti, ha cambiato il nostro modo di comunicare, pensare e lavorare. Sarà quindi una serie di appuntamenti ricchi di informazione, arte e approfondimenti per capire più a fondo il tempo in cui viviamo e gli strumenti che usiamo quotidianamente, aprendo fondamentali domande relative all’informatica e alla cultura digitale». «Il rapporto di collaborazione consolidato con l’Università di Verona», aggiunge Domenico Francullo, presidente dell’Esu scaligero, nel ringraziare Giacobazzi dell’iniziativa, «permette all’Azienda del diritto allo studio universitario di offrire agli studenti un’ulteriore possibilità di crescita e completamento del percorso culturale, nel segno indicato dalla nuova legge 68 sul diritto allo studio». (Fonte L’Arena.it)
Google per il papà dell’informatica
Scuse tardive
« Per quelli fra noi che sono nati dopo il 1945, in un’Europa unita, democratica e in pace, è difficile immaginare che il nostro continente fu un tempo teatro del momento più buio dell’umanità. È difficile credere che in tempi ancora alla portata della memoria di chi è ancora vivo oggi, la gente potesse essere così consumata dall’odio – dall’antisemitismo, dall’omofobia, dalla xenofobia e da altri pregiudizi assassini – da far sì che le camere a gas e i crematori diventassero parte del paesaggio europeo tanto quanto le gallerie d’arte e le università e le sale da concerto che avevano contraddistinto la civiltà europea per secoli. […] Così, per conto del governo britannico, e di tutti coloro che vivono liberi grazie al lavoro di Alan, sono orgoglioso di dire: ci dispiace, avresti meritato di meglio. » | |
(Gordon Brown, in risposta alla petizione[11]) |
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