Il pesce d’aprile per il Comune di Verona
Lisca d’autore al municipio di Verona
Michele Simeoni, sculture del legno veronese si è tuffato nella rappresentazione del mondo ittiomorfo per sua pura e semplice passione, trasformandola in una vera e propria attività di scultura, utilizzando solo ed esclusivamente per l’esecuzione dei suoi lavori, legni antichi recuperati dalle ristrutturazioni dei palazzi del centro storico.
Già nel 2012 nasce il primo pesce istituzionale d’autore, esposto per un giorno sulla facciata del municipio del comune di Verona, riscuotendo immediatamente un grande successo trasmesso da televisioni e giornali di tutta Italia. Il messaggio è stato semplice ma di grande effetto, capace di far sorridere anche il più scettico degli spettatori.
Quest’anno invece le cose sono cambiate, anche se sono passati solamente 365 giorni il panorama non è più lo stesso. Quindi, Michele Simeoni, con il patrocinio del Comune di Verona dopo mesi di lavoro, non si è più sentito di rappresentare il primo di aprile come gli altri anni, ma ha cercato di dare un simbolo, di marchiare questa crisi che tocca ognuno di noi, trasformando il PESCE ( simbolo di ricchezza e prosperità), in una gigantesca “LISCA”, (circa sei metri di lunghezza) proprio nella città del patrono dei pescatori, lasciandoci intendere che siamo veramente arrivati all’OSSO. E’ stato mangiato perfino il nostro pesce d’Aprile. E adesso?
(fonte)
La crisi mangia pure il pesce d’aprile
Resta solo la lisca, anzi il… «Liscon»
PALAZZO BARBIERI. Davanti al municipio l’installazione artistica di uno scultore veronese. Creato da Michele Simeoni con legni antichi ricavati dalle ristrutturazioni dei palazzi del centro.
Il pesce, anzi il «Liscon d’aprile», dello scultore Michele Simeoni esposto a Palazzo Barbieri FOTO MARCHIORI
Verona. In tempo di crisi, anche il pesce d’Aprile fa la cura dimagrante. Forse un po’ troppo, infatti quest’anno ci è rimasta solo la lisca. Ma l’intento è sempre quello: strappare un sorriso. E così, Michele Simeoni, scultore veronese – quarantenne – specializzato nel rappresentare pesci (non stupitevi, diversi artisti hanno delle «fisse»: pensate agli orologi di Salvador Dalì o alle ninfee di Claude Monet), ha deciso di offrire alla città, per il secondo anno consecutivo, una sua opera per celebrare appunto il Pesce d’Aprile. Se lo scorso anno in cima alla gradinata di Palazzo Barbieri era possibile ammirare un panciuto «pesce d’artista» in legno riciclato, quest’anno sulla facciata del municipio fa bella mostra di sè una lisca gigante di sei metri per tre. «Siamo all’osso», dice Simeoni, «la crisi ci ha toccato tutti quanti e ho pensato che anche il pesce dovesse rappresentare il momento che viviamo. Così ho trasformato il pesce, simbolo di ricchezza e prosperità, in una gigantesca lisca proprio nella città del patrono dei pescatori, lasciandoci intendere che siamo veramente arrivati all’osso, che la crisi ci ha mangiato pure il pesce d’aprile». La lisca d’artista è realizzata con pezzi di legno antichi, recuperati cioè dalle ristrutturazioni dei palazzi del centro storico. Legni che hanno perso la loro funzione statica, che quindi vengono scartati dalle imprese e recuperati da Simeoni per le sue creazioni che vengono richieste in tutta Italia. Recentemente, infatti, il pesce realizzato per Verona lo scorso anno, con il placet dell’amministrazione comunale, è stato esposto alla fiera nautica di Roma, al Fuori Salone di Milano e presto andrà a Viareggio. «L’ho chiamato “Liscon”», precisa lo scultore, «da una parte di piazza Bra c’è il Liston per i ricchi, e dall’altra c’è il Liscon per i poveri. Il momento è difficile per tutti, ma l’obiettivo era far sorridere e credo di esserci riuscito». Perché forse un sorriso non rimpolpa il portafogli ma fa bene al cuore.