Il Grande Teatro 2016-2017 e i 170 anni del Teatro Nuovo
Teatro Nuovo di Verona
8 novembre 2016 – 2 aprile 2017
31ma edizione de “Il Grande Teatro”
Grandi classici e testi contemporanei, che avranno per interpreti attori straordinari, che con il loro talento hanno scritto la storia del teatro italiano. Dall’8 novembre al 2 aprile, per complessive 48 rappresentazioni, torna al Teatro Nuovo la rassegna Il Grande Teatro, organizzata dal Comune di Verona e dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale che arriva quest’anno alla sua 31a edizione portando a Verona nomi come Glauco Mauri, Umberto Orsini, Eros Pagni, solo per citare i tre Premi Simoni che vedremo sul palco del Nuovo.
La rassegna è stata presentata ieri in Comune dal consigliere Antonia Pavesi, dal direttore artistico Gianpaolo Savorelli, dal direttore del Nuovo Paolo Valerio e da Massimo Ongaro e Angelo Tabaro, rispettivamente direttore e presidente del Teatro Stabile del Veneto.
«Un cartellone di alto livello», ha confermato Savorelli, «in grado di esprimere per autori individuali, per interpreti di straordinario talento e per originali allestimenti, che incrociano tradizione e contemporaneità, le caratteristiche proprie di una stagione di Grande Teatro. L’anno scorso le presenze sono state 31mila, duemila più dell’anno precedente». «Siamo ancora all’avvio della stagione estiva, ma è quantomai opportuno presentare ora il cartellone del Nuovo in modo che gli amanti del teatro possano organizzarsi», ha osservato Valerio, confermando il successo della Rassegna. Tra l’altro, chi fa l’abbonamento ora avrà ingressi omaggio per la presa al Romano. E anche quest’anno è previsto l’ingresso under 26 e Esu a 3 euro.
Ad inaugurare il Grande Teatro, dall’8 al 13 novembre, una produzione del Teatro Stabile del Veneto e del Teatro Stabile di Torino: Smith & Wesson di Alessandro Baricco, Smith & Wesson non è il nome di una pistola, è quello di storia di una coppia sgangherata, un meteorologo (Natalino Balasso) e un pescatore (Fausto Russo Alesi). In un mondo popolato da truffatori e falliti, i due vengono avvicinati da una giornalista alla caccia di una storia memorabile.
Per il secondo appuntamento, dal 13 al 18 dicembre, arriva con il suo nuovo spettacolo Numero primo Marco Paolini, con un testo di Gianfranco Bettin. Insieme raccontano la storia di un futuro probabile, fatto di cose, di bestie e di umani rimescolati insieme come le carte di un mazzo prima di giocare. Gli altri sei titoli vedono in scena altrettanti mattatori del palcoscenico: Glauco Mauri, Gabriele Lavia, Eros Pagni, Umberto Orsini, passando per i più giovani Elio De Capitani, Massimo Popolizio e Luca Lazzareschi. Una straordinaria occasione per confrontare interpretazioni e approcci ai testi da parte di artisti che, con la loro concezione del teatro, hanno accompagnato generazioni intere di spettatori.Torna così (dal 17 al 22 gennaio) anche la tragedia classica con Edipo – il mito, progetto fortemente voluto da Glauco Mauri. Accanto a lui il giovane e talentuoso regista Andrea Baracco e lo storico compagno di viaggio Roberto Sturno. Lo spettacolo è incentrato su due capolavori di Sofocle: Edipo Re e Edipo a Colono. Due opere fondamentali nella storia del teatro, per gli interrogativi che pongono e per la ricchezza di umanità che contengono.
In occasione dei 400 anni dalla morte di Shakespeare, Luca De Fusco firma Macbeth, in programma dal 31 gennaio al 5 febbraio. L’interpretazione di Luca Lazzareschi domina un allestimento che viaggia sul confine tra teatro e video, citando il cinema di Stanley Kubrick e la pittura di Salvador Dalí. Grande spazio viene riservato al 900 nella seconda parte della rassegna che propone tre autori simbolo del secolo passato: Arthur Miller, Luigi Pirandello e Thomas Bernhard.
Di Arthur Miller dal 21 al 26 febbraio Morte di un commesso viaggiatore, proposto dal Teatro Elfo Puccini in un’appassionata versione diretta e interpretata da Elio De Capitani. Un classico degli anni Cinquanta, che parla del nostro presente, raccontando l’ultimo giorno di vita di Willy Loman, commesso viaggiatore pronto a tutto per vendere e per vendersi.
Dal 7 al 12 marzo sarà in scena L’uomo dal fiore in bocca, piccolo capolavoro del teatro pirandelliano che Gabriele Lavia dirige e interpreta con precisione chirurgica. Il breve atto unico è stato integrato da brani di novelle che affrontano il tema del rapporto tormentato tra marito e moglie, visto col distacco di un’ironia che rende i personaggi estremamente contemporanei. Il più grande attore tedesco del dopoguerra, Minetti, dà il proprio nome alla commedia dell’austriaco Thomas Bernhard, qui diretta da Marco Sciaccaluga, in programma dal 14 al 19 marzo. Nella notte di Capodanno, in attesa di chi gli ha offerto di ritornare sulla scena nel ruolo di Re Lear, il protagonista s’interroga sull’arte dell’attore come riflesso di un mondo grottesco, assediato da una metaforica tempesta di neve.
A firma di Miller anche lo spettacolo che chiude la rassegna dal 28 marzo al 2 aprile, Il prezzo (The Price): indagine del rapporto tra responsabilità individuale e collettiva alla luce degli effetti della crisi del ’29 sulla società americana. Umberto Orsini e Massimo Popolizio mettono il loro sconfinato talento al servizio di questo dramma avvincente ed ironico.