marco paolini intervista la squadra femminile del CUS Verona. Time in Rugby: 50 anni di passione a Verona’. Questo il titolo del libro realizzato per raccontare e tramandare i cinquant’anni della storia del rugby verdeblu. Formato quadrato 28 x 28, in quadricromia e brossurato, splendida foto d’epoca in bianco e nero di copertina e 148 pagine di parole, immagini, ritagli di giornale, tabelle e soprattutto persone a snodare il filo o, meglio, a far scorrere il fiume – per usare la metafora che accompagna il volume – della vicenda del rugby verdeblu. Dopo i saluti istituzionali – di Sindaco, Assessore allo Sport, Presidente Onorario FIR, Presidente CUSI, Presidente CUS Verona e Presidente Cus Verona Rugby – e l’esposizione delle ‘radici del futuro’, cioè dei valori orienta tanti del club scaligero, e della poesia dello’sport degli dei’, il libro si articola in cinque capitoli, ognuno dedicato ad un decennio. Queste cinque cornici decennali – con incastonati in ognuna i ritratti dei due personaggi del decennio – scandiscono, dal 1963 sino al 2103, la vita del Cus Verona Rugby, illustrando i momenti difficili ed esaltanti, cupi e gloriosi, ma sempre vivi e palpitanti dei 50 anni scaligeri. Alternando epica a ironia, affetto a cronaca, il fiume della scrittura verdeblu tratteggia un affresco che costituisce anche uno spaccato di Verona e dell’evoluzione del rugby in Italia. Ma soprattutto ricrea atmosfere e persone, come tante tessere formate da volti, corpi, gesti, tournèe, mischie e mete che alla fine compongono un unico grande e toccante mosaico. Dopo la narrazione dei cinque decenni, il volume narra la realtà del movimento giovanile, del vivaio, verdeblu e quelle del Rugby femminile cussino, della gemellata Scaligera e del Seven universitario. E poi, con l’ausilio di grafici e tabelle, offre una sintesi fulminea ed efficace della crescita del Cus Verona Rugby, arrivando ad una proiezione del progetto futuro. Non solo, quindi, memoria e testimonianza, ma anche progetto e sguardo in avanti. A chiudere, assieme a schede di personaggi, i ringraziamenti personalizzati alle tante, tantissime persone che hanno dato una mano, da dentro o dall’esterno, a questo movimento. E una pagina bianca, alla fine, per aggiungere un ‘c’ero anch’io’, se qualche nome – come inevitabile – può essere sfuggito. I testi sono stati curati da Andrea Ranzato – che si è anche sobbarcato un enorme lavoro redazionale -, Sergio Caggia e Davide Adami. Elisabetta Gazzi Cruciani ha coordinato con inventiva e sensibilità la parte redazionale e grafica. Lo sviluppo grafico è di Stefano Torregrossa e la stampa è stata curata da Roberto Pusceddu. Le foto d’epoca sono di tanti, spesso anonimi, e benemeriti fotografi, quelle attuali vengono dagli scatti emozionanti di Maurilio Boldrini.