Giornata della memoria 2015: conferenza, spettacoli e fiaccolata
21-28 gennaio 2015
Varie sedi accessibili a Verona
Domenica 1 febbraio alle ore 11, in piazza Isolo, davanti al monumento che rappresenta il nodo di filo spinato, opera dello scultore Pino Castagna, si svolgerà la cerimonia in ricordo dei cittadini italiani deportati ed internati nei campi di concentramento nazisti. La commemorazione fa parte delle iniziative dedicate alla Giornata della Memoria.
Interverranno l’assessore al Decentramento Antonio Lella, il vicepresidente del Comitato monumento Dario Basevi, il Rabbino di Verona, il presidente dell’Aned Verona Gino Spiazzi, lo storico Carlo Saletti; seguirà un Canto ebraico eseguito dal tenore Angel Harkatz, accompagnato al violino dal Maestro Andrea Testa.
TEATRO CAMPLOY
VIA CANTARANE, VERONA
Durata: 60 minuti
Fiaccolata della Memoria
Il 27 gennaio cade la Giornata della Memoria, data istituita dallo stato Italiano e riconosciuta dall’Onu, per commemorare le vittime delle persecuzioni naziste e fasciste. Insieme a ebrei, zingari, testimoni di Geova, oppositori politici, apolidi, asociali e criminali comuni, furono trucidate o imprigionate all’interno dei campi di concentramento e di sterminio dalle 10.000 alle 100.000 persone omosessuali.
Oggi, è più che mai importante ricordare questa ricorrenza, non solo per tenere viva la memoria di ciò che è stato, ma anche per dire no a questo pericoloso clima di generale intolleranza, razzismo, antisemitismo, omofobia, bifobia e transfobia che si sta di nuovo diffondendo in Europa.
Il Comitato Verona Pride invita tutte e tutti alla FIACCOLATA DELLA MEMORIA, Domenica 25 Gennaio 2015 in Piazza Bra, alle ore 17.00, davanti al monumento dei campi di concentramento.
Giornata della memoria e cinema
Martedì 27 gennaio ore 16 in Sala Farinati. Ingresso libero.
Il Centro Audiovisivi intende celebrare la Giornata della memoria, il 27 gennaio, proiettando un film in omaggio al grande regista italiano Francesco Rosi, recentemente scomparso.Il film è tratto dal racconto dell’esperienza vissuta in prima persona dallo scrittore Primo Levi: i giorni trascorsi nel campo di concentramento di Auschwitz e il lungo viaggio di ritorno verso casa, alla fine della guerra.
«L’amico ritrovato» nonostante il nazismo
Spettacolo di Fondazione Aida per 700 studenti
Appuntamento con la storia, appuntamento con l’amicizia: il 21, 22 e 28 gennaio al teatro Stimate di Verona (alle 10), quasi 700 studenti prenderanno parte alle repliche di L’amico ritrovato, nuova produzione di Fondazione Aida allestita in occasione della Giornata della memoria, e nell’ambito della rassegna Teatro Scuola, tratta dall’omonimo romanzo, e da alcuni passi di Un’anima non vile, di Fred Uhlman.
«L’amico ritrovato di Uhlman», spiega Roberto Terribile, codirettore artistico di Fondazione Aida, «è un romanzo che fin dalla sua prima uscita – nel 1971 in America e nel ’76 in Italia – è stato amato dai suoi giovani lettori e anche da quelli meno giovani. È un inno all’amicizia e un commovente racconto sulla crudeltà degli uomini e della storia. È inoltre un affresco intenso della vita di due giovani in un periodo pieno di odio e paura, come quello del nazismo in Germania. Abbiamo scelto, con Pino Costalunga, di presentare questo testo per mantenere un filo diretto con la storia anche rispetto ai fatti di cronaca a cui stiamo assistendo».
«Non è stato semplice», racconta Pino Costalunga, regista, drammaturgo con Jacopo Pagliari e codirettore artistico di Fondazione Aida, «lavorare su un “monumento” come questo, fatto soprattutto di pensieri e di ricordi, per questo ho scelto il massimo rispetto del testo, bellissimo, e l’uso di azioni e immagini semplici, incisive e chiare».
Ecco allora sulla scena il salottino della casa americana di Hans Schwarz, dove il protagonista, ormai vecchio, legge la lettera speditagli molti anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale dal liceo dove fu studente. Ed ecco quel salottino animarsi, diventare prima la classe, poi la palestra dove Max Muscolo tiene le sue divertenti lezioni di ginnastica, i luoghi delle vacanze e della felicità e i luoghi del dolore. Ecco allora apparire come in un sogno Konradin Von Hoenfels e il ricordo di quella lontana amicizia forte e tradita.
«Sono immagini», conclude Costalunga, «nitide, a volte sbiadite, ma sempre forti, benché lontane, che ritornano alla mente di Hans e che si materializzano sulla scena.
Lo spettacolo racconta la storia di Hans e Konradin, due sedicenni che vivono nella Germania ai tempi in cui il nazismo sale al potere. Hans ha origini ebree e Konradin proviene da una nobile famiglia tedesca. Tra i due ragazzi nasce un’amicizia profonda e sincera. Ma non è destinata a durare: Hitler sale al potere e in Germania gli ebrei si sentono sempre più in pericolo. Hans viene spedito dai genitori in America, da alcuni zii, e Konradin, come molti giovani tedeschi, aderisce al nazismo. Solo dopo molti anni, raggiunto da una lettera, speditagli dal liceo tedesco in cui aveva studiato, che chiede dei fondi per la costruzione di un monumento funebre agli ex alunni caduti nella Seconda guerra mondiale, Hans rilegge i nomi dei compagni e tra quelli elencati legge, con grande stupore e commozione, anche il nome di Konradin e viene a sapere che è stato giustiziato perché coinvolto nel complotto per uccidere Hitler. Proprio leggendo quella lettera, Hans si rende conto di aver ritrovato, almeno nel suo cuore, l’amico che credeva perduto.
27 GENNAIO, GIORNATA DELLA MEMORIA. Venerdì in Bra il vagone ferroviario delle deportazioni nei campi di sterminio
Shoah, in piazza per non dimenticare
Domenica sul Liston una conferenza con il generale Pisani. Martedì cerimonia ufficiale alla Gran Guardia
Il «Carro della memoria», il vagone ferroviario utilizzato per la deportazione nei campi di concentramento nazifascisti, venerdì tornerà in piazza Bra, come ogni anno, restando esposto fino al primo febbraio. Domenica prossima poi, alle 11, davanti al carro si terrà la conferenza «Gli internati militari nei campi di sterminio», a cura dell’associazione Figli della Shoah e di Assoarma, con il generale Edgardo Pisani come relatore.
Sarà questa la prima delle diverse iniziative per celebrare la Giornata della Memoria, nel settantesimo anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, il 27 gennaio 1945. Momento clou sarà ovviamente il giorno 27, martedì. Di seguito, gli appuntamenti calendarizzati dal Comune, cui si aggiungeranno quelli organizzati dalla Comunità ebraica, dall’Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea e dalle associazioni dei deportati e dei sopravvissuti, eventi dei quali a breve daremo notizia.
27 GENNAIO. Dunque, martedì 27 gennaio la cerimonia ufficiale inizierà in piazza Bra, alle 9, con la deposizione di una corona di alloro davanti al monumento ai Deportati. Poi ci si trasferirà nell’auditorium della Gran Guardia, dove alle 9.30 il prefetto Perla Stancari consegnerà le onorificenze del Governo. Seguirà l’intervento del sindaco Flavio Tosi, con l’assegnazione di alcune medaglie della città. Alle 10, il discorso dell’oratore ufficiale, Anna Foa. La manifestazione proseguirà nel pomeriggio al cimitero ebraico di via Badile, in Borgo Venezia, con la deposizione di una corona; come pure avverrà, alle 15.45, al sacrario del cimitero monumentale. Si tornerà in Gran Guardia, alle 17.30, per la proiezione nell’auditorium del film «Kapò» di Gillo Pontecorvo. Infine, in serata alle 20.45, l’istituto Pasoli (via Dalla Corte, 15) ospiterà l’evento «Non basta ricordare»: concerto, riflessioni e letture a cura dell’Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) e dei Musici di Santa Cecilia, per la direzione artistica di Dorino Signorini.
28 GENNAIO. Le iniziative continueranno mercoledì 28 gennaio, alle 18, in Gran Guardia, con l’intervento dei testimoni residenti nella nostra città sul rischio dell’oblio dopo la scomparsa dei sopravvissuti alla Shoah. L’incontro sarà condotto da Roberto Israel e da Paola Sofia Baghini.
1 FEBBRAIO. Domenica primo febbraio, alle 11, la settimana della memoria si chiuderà con la cerimonia in piazza Isolo, al monumento che rappresenta il nodo di filo spinato. Interverranno il sindaco Tosi, Dario Basevi, vice presidente del Comitato del Monumento, il rabbino Cesare Moscati, e lo storico Carlo Saletti. La cerimonia sarà impreziosita dalle note del tenore Angel Harkatz accompagnato al violino dal maestro Andrea Testa. L.CO.