Flexus in concerto al Camploy
Teatro Camploy di Verona
Lunedì 16 marzo 2015, ore 21.00
CAMPLOY. Il gruppo di Carpi sarà in concerto lunedì prossimo alle 21
I Flexus cantano le terre di speranza e libertà
Una sola «voce» narrante memoria delle lotte per i diritti dell’uomo in un viaggio senza fine
I Flexus in concerto al teatro Camploy. Lunedì prossimo alle 21 il gruppo musicale di Carpi sarà ospite della città con il concerto This land is your land – voci di terre, uomini, speranze e libertà.
Un concerto che prende il nome dalle parole di una canzone del 1940 di Woody Guthrie. In esso la band racconta il rapporto tra gli uomini e le proprie terre. Un viaggio in musica che affianca i nuovi brani della band a un secolo di canzoni di «terre e libertà». Dal Messico a Cuba, dall’Irlanda al Sud Africa, dai Balcani alla Spagna, fino a giungere all’Italia. Luoghi, lingue e tempi diversi che hanno una sola voce: quella dell’uomo che canta la sua terra, dell’emigrante costretto ad abbandonare la propria casa, dell’oppresso che lotta contro l’occupazione. Resistenze sempre antiche e sempre attuali che diventano canto di lotta, di gioia, di speranza. Alla formazione classica dei Flexus composta da Gianluca Magnani (voce e chitarre), Daniele Brignone (basso) e Enrico Sartori (batteria e percussioni), si affiancano il virtuoso violino di Mario Sehtl (da Sarajevo), la suggestiva voce di Elisa Meschiari e il polistrumentista Enrico Pasini al pianoforte, tromba, flicorno e fisarmonica.
Il concerto parte dall’antica ballata The foggy dew che racconta un episodio delle lotte dell’indipendenza irlandese di inizio secolo per arrivare alla Shosholoza che Nelson Mandela cantava durante la sua prigionia fino a toccare una Cielito lindo completamente riarrangiata, simbolo dell’identificazione del popolo messicano e giungere agli antichi ritmati canti degli scaricatori del porto di New York.
Ai brani tradizionali si affiancano alcune nuove produzioni originali che creano ponti narrativi tra i vari brani del concerto, tratteggiando storie di singoli uomini e delle terre da cui provengono.
Un viaggio di musiche e parole lontane che raccontano fatti sempre più vicini, in un vortice di ritmi, lingue, suggestioni e speranze che vuole fondere pensiero e divertimento. Da oltre dieci anni questo complesso cavalca la scena musicale con il personale rock d’autore. La band ha all’attivo quattro album, centinaia di concerti in Italia e all’estero e frequenti collaborazioni con molte realtà del teatro indipendente italiano. G.C.
BIOGRAFIA
I Flexus, una storia del tutto particolare: band attiva da 10 anni, ha esplorato contesti musicali profondamente differenti; dal rock al teatro, passando per l’acustico fino a giungere agli spettacoli di teatro ragazzi. Un percorso costellato da centinaia di concerti in Italia e all’estero, e non solo.
Dieci anni di esperienze professionali significative: cinque dischi, alcune tournée nazionalie collaborazioni con Ottavia Piccolo, Paola Pitagora, Gabriele Cirilli di Zelig (con cui i Flexus hanno intrapreso una lunga tourneé teatrale nel 2006), Ivana Monti, Stefano Cenci, “Cisco” dei Modena City Ramblers e gli scrittori Flavio Soriga e Chiara Carminati.
Nel 2010 vengono prodotti due album: Il conformista, dedicato al repertorio di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, e il disco dal vivo Flexus e il Coro delle Mondine di Novi cantano De André, ambizioso progetto che li vede protagonisti insieme alle mondine in una lunga serie di concerti nel nord Italia.
Nel luglio del 2011 sono ospiti del IMARTS FESTIVAL come opening act di Joan As Police Woman.
Il 25 novembre 2011 esce Satelliti inversi, primo album composto interamente da brani originali della band.
I Flexus sono:
voce, chitarre
basso
batteria
Collaborano stabilmente con la band:
chitarre elettriche ed acustiche, bouzouki,
banjo
pianoforte, fisarmonica
sax, tin whistle, tastiere
http://www.flexus.it/bio.php