Flavio Caroli presenta Il volto dell’Occidente al Teatro Nuovo
Presentazione al Teatro Nuovo del nuovo libro di Flavio Caroli
Il volto dell’Occidente. I venti capolavori che hanno fatto l’immagine della nostra civiltà
Giovedì 15 novembre 2012, ore 17.00
Teatro Nuovo
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
Per riservare il posto disabile+accompagnatore contattare il Teatro Nuovo
Tel. 0458006100
Fax. 0458030815
Mail. segreteria@teatrostabileverona.it
Flavio Caroli alla trasmissione Che tempo che fa
È uscito per Mondadori l’ultimo lavoro di Flavio Caroli,
Il volto dell’Occidente. I venti capolavori che hanno fatto l’immagine della nostra civiltà. Un appassionato tuffo nel XX secolo, attraverso le opere e gli artisti più rappresentativi di quello che lo storico Eric Hobsbawn ha definito il secolo breve. L’ipotesi che il professore azzarda è che le opere fondamentali dell’Occidente moderno si possano racchiudere nel numero di 20: il volto dell’Occidente avrebbe dunque la forma di un icosaedro, un solido a venti facce.
Dalla Notte stellata di Van Gogh alle immagini seriali di Warhol: è in questo arco che Flavio Caroli — storico dell’arte noto al grande pubblico per la sua partecipazione al programma Che tempo che fa di Fabio Fazio — pone i venti autori che «hanno fatto l’immagine della nostra civiltà». Questa tesi (e le obiezioni che lo stesso autore si fa) è sostenuta ne Il volto dell’Occidente, saggio appena uscito per Mondadori.
Caroli parte dalla convinzione che se «non ci fossero state le aperture in direzione delle dimensioni occulte e magiche della visione da parte del simbolismo (Van Gogh, Bernard, Gauguin) o dei miti della velocità da parte del futurismo (Boccioni) e via dicendo, le immagini, dunque le parole, dunque le cose, non sarebbero evolute verso quell’entità complessamaconcreta e strutturata che è l’Occidente moderno».
Poi, un altro punto di partenza, legato alle avanguardie che sono diventate «la forza trainante di tutta una civiltà. Le formazioni a testuggine, guidate da individui di genio, hanno rincalzato i loro colpi, per fare dell’arte la guida di un mondo sottoposto a modificazioni vertiginose. Sforzo gigantesco, e premiato da risultati immensi: quasi un’eruzione degli impulsi più profondi del pensiero occidentale ».
Non solo, ma ogni avanguardia contiene in se stessa un elemento profondamente legato alla tradizione, o quella che Caroli definisce l’‘avanguardia del dubbio’. Si tratta di un’idea opinabile— per quanto esaustivamente spiegata dallo studioso—e il fatto stesso di circoscrivere a venti gli autori può sembrare arbitrario. Ma il saggio ha soprattutto un carattere divulgativo e ha il merito di avvicinare all’arte moderna e contemporanea i lettori.
Dei venti artisti — tra loro Matisse, Mondrian, Klee, Carrà, Hopper, Picasso e Pollock —, con un linguaggio coinvolgente, sono tratteggiati anche episodi legati alla loro vita e aneddoti curiosi. Il saggio è quindi un viaggio affascinante alla scoperta di uomini che hanno contribuito a creare il nostro immaginario.
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