Flash Mob per la Biblioteca Capitolare
Stamattina in Piazza Bra si è tenuto un flash mob a favore della raccolta fondi per il progetto di riqualificazione della Biblioteca Capitolare di Verona (totalmente inaccessibile a chi si muove in carrozzina) qui descritto, in cui si legge:
Una volta terminato il crowdfunding (31 dicembre 2017), raggiunto l’obiettivo, si procederà con l’avvio dei lavori per la riqualificazione della Biblioteca e Museo.
Le opere comprenderanno l’adeguamento degli impianti di sicurezza, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la completa ristrutturazione degli ambienti per una migliore fruizione da parte dei visitatori.
Tutti i soldi raccolti andranno direttamente alla Biblioteca Capitolare di Verona e saranno investiti in primis per rendere la Biblioteca sicura e accessibile, poi per renderla maggiormente multimediale e fruibile a tutte le categorie di utenti.
La descrizione dettagliata degli interventi a favore dell’accessibilità non si trova sul sito, quando disponibile verrà qui integrata.
Al momento non esiste un vero progetto per l’eliminazione delle barriere architettoniche, ma solo un preventivo per l’allargamento dell’ascensore.
Nell’articolo del 6 ottobre non si parla dell’abbattimento delle barriere architettoniche, che non sembrano quindi risultare prioritarie nella raccolta fondi:
LA PROPOSTA. Monsignor Fasani ha spiegato a imprenditori e autorità l’idea di trasformare lo Scriptorium in museo
La Capitolare chiama a raccolta la città
Campagna sul web per salvare i tesori
Il sindaco Sboarina: «Sono disponibile a collaborare Vedremo come il Comune potrà dare una mano»
Foto del Flash Mob di Alessandra Corradi
LA BIBLIOTECA CAPITOLARE DI VERONA POSSIEDE UN TESORO di oltre 1200 manoscritti, 245 incunaboli, 2500 cinquecentine, 2800 seicentine e altri 70 mila volumi. Attualmente è completamente inaccessibile alle sedie a rotelle.
L’alto scalino del portone all’entrata della Biblioteca Capitolare:
FINANZIAMENTI. La Biblioteca Capitolare è primo cliente per la piattaforma «Avviamoci!»
Anche a Verona parte
la raccolta fondi fai da te
Francesca Saglimbeni
Un gruppo di professionisti guidati dal commercialista Gazzani ha dato vita alla piattaforma che fa incontrare idee e finanziatori
Parla veronese la prima piattaforma di crowdfunding del territorio, che mette in contatto idee e sostenitori finanziari. Si chiama Avviamoci! www.avviamoci.it ed è stata fondata da un gruppo di professionisti scaligeri, che ha già trovato un primo fruitore nella Biblioteca Capitolare.«La piattaforma di raccolta fondi online, prima anche in Veneto, va a colmare una carenza del nostro territorio, che da oggi può contare su uno strumento agile e facilmente accessibile, che in quattro clic consente di sostenere start up e progetti per la collettività, sia di natura charity che economici, come il sostegno a microaziende», spiega Massimo Gazzani, commercialista e promotore dell’iniziativaAvviamoci! vuole dunque essere punto d’incontro «fra chi cerca di realizzare il proprio obiettivo e chi è interessato a sostenere nuove idee e sogni, investendo risorse. In pratica, fra progettisti e sostenitori. Ma anche un canale di consulenza da parte di professionisti specializzati, per l’elaborazione dei progetti, stesura del business plan, affiancamento su servizi fiscali e contabili». La campagna di crowdfunding della Capitolare si prefigge di raccogliere 330mila euro entro dicembre, tramite donazioni, sponsorizzazioni e iniziative per garantirne l’accessibilità a tutti, ovvero realizzare aree espositive per mostre temporanee, «e da quando è partita, lo scorso settembre, ha già superato la soglia delle nostre aspettative», aggiunge Gazzani. Merito altresì dei vantaggi fiscali a beneficio del donante. «Più cultura, meno tasse! È il caso di dirlo. Perché all’atto della donazione online il sistema rilascia una ricevuta che l’utente può produrre nell’Unico usufruendo della deducibilità dell’erogazione». Con il crowdfunding si possono inoltre sostenere anche piccoli progetti come lavori di ristrutturazione di una scuola o miglioramenti di un’area verde di un quartiere. «Le idee che possono incrociare la generosità, anche di sconosciuti, sono davvero molte» precisa Gazzani.L’istituto nasce in Australia e si diffonde presto anche in Usa e in Europa, trovando prima adesione proprio in Italia, che alla raccolta fondi online dedica una serie di norme e leggi già introdotte nel proprio ordinamento.
UILDM VERONA – PER RENDERE LA BIBLIOTECA CAPITOLARE ACCESSIBILE A TUTTI
UILDM Verona ONLUS sarà l’associazione capofila per promuovere il MANIFESTO DELL’ ACCESSIBILITA’ CULTURALE promosso da Fondazione Discanto nell’ambito del progetto di raccolta fondi e di abbattimento delle barriere architettoniche della Biblioteca Capitolare di Verona.
Verranno coinvolti i rappresentanti delle varie associazioni aderenti alla Consulta della Disabilità del Comune di Verona che al termine di alcuni tavoli tecnici di concertazione sottoscriveranno il Manifesto che poi verrà diffuso dalle associazioni stesse e potrà essere preso come esempio dalle istituzioni culturali delle città.
Zaia cancella la legge «mancia» In fumo otto milioni per Verona
Salta anche quello per la Biblioteca Capitolare
L’avevano ribattezzata «legge mancia», lo stanziamento di 50 milioni ultimo atto della prima legislatura targata Zaia. Di questi, otto milioni per progetti sul territorio veronese. Ora il governatore vuole cancellare tutto, il provvedimento «moralizzatore» approda oggi in consiglio regionale. Se approvato, andranno in fumo i quasi 900mila euro per la biblioteca Capitolare (foto), oltre che per piste ciclabili, per gli ospedali e per le scuole. Gli ex consiglieri: «Non sono marchette, servono al territorio».
La scure di Zaia Due su Zaia Uno: oggi in consiglio regionale approda un provvedimento (che qualcuno ha già chiamato « moralizzatore » ) fortemente voluto dal governatore leghista, che cancella l’ultimo atto della sua prima legislatura, lo scorso aprile. Si tratta di quella che i giornali hann o ribattezzato «legge mancia»: uno stanziamento aggiuntivo di 50 milioni di euro frazionato in centinaia di interventi più o meno grandi direttamente indicati dai singoli consiglieri, in particolare quelli in rotta con l’allora maggioranza: Nuovo centrodestra e leghisti vicini a Flavio Tosi.
Fu la condizione per approvare il bilancio della Regione, ma era noto a tutti che la «mancia», in caso di bis di Zaia, avrebbe avuto i giorni contati. E così probabilmente sarà. Per Verona, stiamo parlando di circa otto milioni di euro (per l’esattezza: 7.906.055) che ora andranno in fumo. Ci sono, obiettivamente, stanziamenti che puzzano di marchetta, come i 20mila euro per ricordare la battaglia di Castagnaro o 100mila euro per la festa dell’Uva a Bardolino. «Ma attenzione – avverte l’oggi consigliere della Lista Tosi Andrea Bassi – quella festa permette di allungare la stagione estiva sul Garda di due settimane, con tutto l’indotto del caso». Bassi porta in particolare la paternità dei 300mila euro indirizzati a Valeggio per una pista ciclabile. «Non si può buttare il bambino con l’acqua sporca – continua – si riveda pure l’elenco, ma non può essere tutto considerato una porcheria. E se cancellare tutto è un modo per farla pagare ai consiglieri di allora, beh in realtà a pagare sono i Comuni, sempre più penalizzati, che aspettano quei fondi ».
Lo stanziamento più consistente, per Verona, sono gli 890mila euro che l’allora consigliere Ncd Giancarlo Conta fece destinare alla Biblioteca Capitolare, per un nuovo spazio espositivo e un archivio di catalogazione del patrimonio. «Per altro, era collegato ad uno stanziamento di 400mila euro di fondazione Cariverona, pure quello ora destinato a saltare – sospira Conta – Sarebbe stata una valorizzazione notevole di una realtà poco conosciuta, tra le più importanti a livello mondiale». Il prefetto della Capitolare, don Bruno Fasani, non sa se definire la vicenda «una presa per i fondelli o un voto di scambio» Questo perché «si è approvata una legge che distribuiva dei fondi, quando si aveva la coscienza che si trattava solo di uno specchietto per le allodole di tipo elettorale».
Altri consistenti finanziamenti ora a rischio sono quelli rivendicati da Sandro Sandri, allora consigliere Ncd e precedentemente assessore regionale alla Sanità per la Lega. Ce ne sono due, di 350mila euro ciascuno, per il Policlinico di Borgo Roma: uno per il reparto di Pediatria a indirizzo diabetologico, l’altro per l’unità di Endocrinologia, Diabetologia e malattie del metabolismo. Un terzo, di 800mila euro, era destinato all’Usl 21, per l’istituzione di una nuova automedica a Zevio, dopo la chiusura dell’ospedale. «Mi dà fastidio essere inserito nella grande confraternita del marchettari – sottolinea Sandri – questi erano soldi per progetti importanti, che ora chissà dove andranno a finire». Sulla stessa linea anche l’ex collega Conta, che tra le altre cose aveva strappato 50mila per il progetto «Le Casette» di un’associazione di Legnago, per aiutare i disabili a superare il trauma dei lutti familiari. «Se queste sono marchette, si assumerà la responsabilità Zaia di dire che non ci sono più risorse per l’handicap » , afferma. E i 441mila per sistemare il tetto della chiesa di Cerea? «Necessità che il territorio mi aveva comunicato, basta vedere quanti voti ho preso a Cerea per capire che non avevo tornaconti elettorali». Per la cronaca: trenta.
Se la legge «mancia» verrà abrogata, addio anche ai 500mila per le scuole elementari Pindemonte di San Giovanni Lupatoto, ai 445mila euro per un progetto di riqualificazione a Vigasio, ai 315mila per il restauro di Villa Aquadevita a Colognola ai Colli, ai 300mila per l’illuminazione pubblica a Rivoli o a quelli la messa a norma del campeggio comunale di Bardolino. Tutte marchette? Ai consiglieri, oggi, la sentenza.