Festival della bellezza 2015
Teatro Romano di Verona, Polo Zanotto, Giardino e Palazzo Giusti
1-7 giugno 2015
Programma Festival della bellezza 2015
Lunedì 1 giugno
Teatro Romano, ore 21.30
Bernard- Henri Lévy, «All’Hotel Europa con Dante, Kafka, Baudelaire»
Indagine di uno dei più influenti filosofi internazionali sui fenomeni letterari che hanno dato il tono all’Europa.
Martedì 2 giugno
Teatro Romano, ore 21.30
Umberto Galimberti, «La doppia vita»
Individuo e specie, l’ambigua convivenza. Tra filosofia e psicoanalisi, le intuizioni di Schopenhauer, Nietzsche e Freud nell’irriverente tragitto di un’introspezione spalancata sull’umano.
Mercoledì 3 giugno
Polo Zanotto, ore 18.30
Luigi Lo Cascio, «Cento passi. Da Shakespeare andata e ritorno»
Drammi shakespeariani e cinema d’autore nel percorso di un primattore.
Teatro Romano, ore 21.30
Philippe Daverio, «Il secolo spezzato delle avanguardie»
La contorsione della modernità nell’immaginario di frontiera che ha alterato la visione delle cose. Cézanne e Picasso, Klimt e Kandinskij
Giovedì 4 giugno
Teatro Romano, ore 18.30
Michele Serra, «Satira preventiva»
Se la prevenzione è meglio della cura, intuizioni sagaci e parole incisive possono scongiurare sbadate neutralità, rovinose banalità.
Teatro Romano, ore 21.30
Fabrizio Gifuni, «Gadda e il teatro, un atto sacrale di conoscenza»
In scena un corpo a corpo con la lingua più sconvolgente del Novecento. Neologismi, vortici lessicali, lo stile più elevato a meglio esprimere le universali miserie.
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Venerdì 5 giugno
Mario Brunello, «Bach, toccate, fughe e silenzi» (dialogo-concerto, Giardino Giusti, 18.30). Il grande violoncellista alterna all’esecuzione di opere di Bach riflessioni sull’armonia di suoni e pause, in simbiosi con il microcosmo antico dello strumento.
Luca Carboni, «Fisico & politico» (concerto, Teatro Romano, 21.30). L’impeto rock intona note avvolgenti su un drappo di seta sonora. Ruvide morbidezze e timidezze sfrontate tra riverberi confidenziali decifrati sullo specchio.
Sabato 6 giugno
Alberto Arbasino, «Ritratti italiani» (Giardino Giusti, 18.30). Acute catalogazioni umanistiche di uno dei massimi osservatori della cultura del Novecento
Paolo Sorrentino, «La grande bellezza» (Teatro Romano, 21.30). Sentenze alla Oscar Wilde, battute definitive alla Céline. Titta Di Girolamo, Jep Gambardella, il Divo Giulio tornano in scena tra false partenze, dissipazioni e digressioni: la visionaria indolenza delle illusioni.
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Domenica 7 giugno
Massimo Cacciari, «Re Lear» (Teatro Romano, 21.30). Maschera e messa in scena, apocalisse e destino, orgoglio e inganno. La rinuncia all’autorità per un amore dovuto, vocazione di padre e invocazione di erede in cieca collisione
Ulteriori informazioni su festivalbellezza.it
1-7 GIUGNO. Ritorna la rassegna promossa dal Comune e organizzata dall’associazione Idem
Il Festival della bellezza è l’avventura dello spirito
Si parte con Bernard-Henri Lévy, chiusura con Massimo Cacciari Tra i volti nuovi gli attori Luigi Lo Cascio e Jasmine Trinca
Una settimana nel segno della bellezza, non solo quella anche esteriore dell’attrice Jasmine Trinca attesa al penultimo appuntamento, bensì come avventura del pensiero: dall’1 al 7 giugno tornerà il Festival della Bellezza, manifestazione intitolata ai «Maestri dello Spirito» in riferimento ai grandi protagonisti della storia culturale e artistica della città, da Dante a Shakespeare, da Goethe a Mozart. A questi ed altri artisti è dedicato il festival, promosso dal Comune e organizzato da una tra le più numerose e vivaci realtà culturali veronesi, l’associazione Idem, con eventi ideati per la manifestazione in format teatrale, con musica dal vivo, immagini, filmati. Due le sedi: il Teatro Romano e il Giardino Giusti con un doppio appuntamento giornaliero (alle 18,30 e alle 21,30) a partire dalla terza giornata.
APRIRÀ Bernard-Henri Lévy con una riflessione sui vertici letterari che hanno segnato l’antropologia spirituale dell’Europa, Dante e Baudelaire, Goethe e Kafka, chiuderà Massimo Cacciari su Re Lear, capolavoro shakespeariano sull’ambivalenza dei sentimenti tra eros e potere. Nel mezzo, riflessioni e spettacoli di alcune tra le personalità di maggiore talento e originalità della nostra cultura: dallo sguardo di Philippe Daverio sui protagonisti della grande stagione delle avanguardie, alla verve di Alberto Arbasino sullo star system della cultura del Novecento; dalla satira letteraria di Michele Serra, all’introspezione filosofica di Umberto Galimberti sulla duplicità della vita tra Schopenhauer, Nietzsche e Freud. Ospite speciale Paolo Sorrentino, tra i più celebrati artisti internazionali, intervistato al Teatro Romano da Beppe Severgnini, con proiezione di sequenze dei film.
MOLTO PRESENTE la settima arte: tra gli ospiti, due tra i maggiori protagonisti del nostro cinema d’autore, Jasmine Trinca e Luigi Lo Cascio; Fabrizio Gifuni con un suo spettacolo teatrale porterà in scena il grande fascino della lingua di Carlo Emilio Gadda. Completerà le espressioni artistiche la musica: il violoncellista Mario Brunello, nella Corte d’Onore di Giardino Giusti in cui fu ospite Mozart, si esibirà in un dialogo-concerto sull’armonia di musica e silenzio da Bach a Cage; al Teatro Romano concerto con la poetica rock dall’irruenza intimista di un protagonista della nostra canzone d’autore, Luca Carboni.
I PREZZI sono popolari, come si addice a un festival: 8 euro a evento (15 la gradinata e 25 la platea per il concerto di Luca Carboni). L’abbonamento che darà diritto a posti riservati nelle prime file in ogni evento costa di 90 euro (40 per i soci Idem) e potra essere prestato, non è nominale. Per gli studenti sonp previsti sconti del 30 per cento. I biglietti sono acquistabili al Verona Box Office di via Pallone e sul circuito Geticket.
Promossa dal Comune di Verona, la manifestazione è come detto organizzata da Idem che per gli associati farà condizioni di favore: sette eventi omaggio e sconto del 50 per cento negli altri; l’adesione all’associazione costa 40 euro, 20 per gli studenti. Ci si può iscrivere al Verona Box Office o alla Libreria Antiquaria Perini). Direttore artistico è Alcide Marchioro, ideatore anche della rassegna culturale di Idem in scena in inverno e primavera al Teatro Filarmonico.
Per informazioni: www.festivalbellezza.it.
POLO ZANOTTO. Uno degli incontri del Festival, quello di mercoledì pomeriggio, ospitato per la prima volta dall’ateneo
Con Lo Cascio l’approdo all’Università
L’attore e regista parlerà dei drammi shakespeariani e del cinema d’autore
Non solo il Teatro Romano e il Giardino e il Palazzo Giusti: anche l’Università diventa sede del Festival della bellezza. L’aula magna del Polo Zanotto ospiterà infatti uno degli incontri dedicati al cinema: quello di mercoledì alle 18,30 con l’intervento di Luigi Lo Cascio. «Cento passi. Da Shakespeare andata e ritorno» è il titolo.
Gaia Guarienti e Laura Peloso dialogheranno con Lo Cascio sui drammi shakespeariani e sul cinema d’autore nel percorso di un primattore, sull’importanza delle parole, sui movimenti dell’attore nell’ambivalenza del testo e nella sua ridefinizione, sull’umorismo nel dramma, sulla battuta e sulla maschera intese come due interfacce destinate a confondersi nel colloquio ironico tra naturalezza e finzione, il tutto accompagnato da spezzoni di film e fuoriscena improvvisati.
Protagonista del cinema d’autore e del teatro italiano contemporaneo, dopo gli studi di medicina Lo Cascio si è diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica con un saggio su Amleto, diretto dal maestro Orazio Costa. Già a inizio carriera ha recitato con alcuni tra i maggiori registi teatrali, tra cui Patroni Griffi e Cecchi. L’esordio al cinema risale al 2000 con Marco Tullio Giordana nel film I cento passi, con il quale l’attore ha ottenuto il David di Donatello come miglior attore protagonista. Nel 2012 ha esordito alla regia con La città ideale, premiato al Festival del Cinema di Venezia.
Al cinema Lo Cascio ha affiancato l’attività teatrale vincendo, per due anni consecutivi, il Premio Ubu come miglior attore. Lo scorso anno è stato autore di una riscrittura di Otello, di cui è stato anche regista e interprete.
RASSEGNA. Da domani, per tutta la settimana, la manifestazione dedicata alle arti e ai maestri dello spirito
Dante e Shakespeare, i due poli
del Festival della bellezza
Il primo incontro, con il filosofo Bernard-Henri Lévy, prenderà le mosse dall’Alighieri. L’ultimo, con Massimo Cacciari, dal «Re Lear»
Con una riflessione del filosofo Bernard-Henri Lévy sui vertici letterari che hanno segnato l’antropologia spirituale dell’Europa, Dante e Baudelaire, Goethe e Kafka, si aprirà domani al Teatro Romano la seconda edizione del Festival della bellezza.
Promossa dal Comune di Verona e organizzata dall’associazione Idem nell’ambito dell’Estate Teatrale veronese, sarà una settimana nel segno della bellezza come avventura del pensiero, intitolata ai «maestri dello spirito» in riferimento ai grandi protagonisti della storia culturale e artistica della città, da Dante a Shakespeare, da Goethe a Mozart.
A questi e altri artisti è dedicato il festival, con eventi ideati per la manifestazione in format teatrale, con musica dal vivo, filmati. Dopo le prime due giornate, fino a domenica ci sarà un doppio appuntamento quotidiano (alle 18.30 e alle 21.30), in luoghi carichi di fascino e tradizione: il Teatro Romano ospiterà otto eventi, tre si terranno al Giardino e al Palazzo Giusti e uno al Polo Zanotto dell’Università
Apre dunque Bernard-Henri Lévy, partendo da Dante. La chiusura, domenica sera, è affidata a Massimo Cacciari su Re Lear, capolavoro shakespeariano sull’ambivalenza dei sentimenti tra eros e potere. Tra questi due poli, riflessioni e spettacoli di alcune tra le personalità di maggiore talento e originalità della nostra cultura: dallo sguardo intrigante di Philippe Daverio sui protagonisti della grande stagione delle avanguardie, alla verve di Alberto Arbasino sullo star system della cultura del Novecento; dalla satira letteraria di Michele Serra all’introspezione filosofica di Umberto Galimberti sulla duplicità della vita tra Schopenhauer, Nietzsche e Freud. «Guest star» Paolo Sorrentino, tra i più celebrati artisti internazionali, intervistato al Teatro Romano da Beppe Severgnini, con proiezione di sequenze dei suoi film. Molto presente la settima arte: tra gli ospiti, due tra i maggiori protagonisti del nostro cinema d’autore, Jasmine Trinca e Luigi Lo Cascio; Fabrizio Gifuni con un suo spettacolo teatrale porterà in scena il grande fascino della lingua di Carlo Emilio Gadda. Completerà le espressioni artistiche la musica: il violoncellista Mario Brunello, nella Corte d’onore di Giardino Giusti in cui fu ospite Mozart, si esibirà in un dialogo-concerto sull’armonia di musica e silenzio da Bach a Cage; al Teatro Romano concerto con la poetica rock dall’irruenza intimista di un protagonista della nostra canzone d’autore, Luca Carboni.
I prezzi sono popolari: 8 euro a evento con l’eccezione del concerto di Luca Carboni (15 euro per la gradinata e 25 per la platea). L’abbonamento che dà diritto al posto riservato nelle prime file in ogni evento è di 90 euro (40 per i soci Idem); può essere prestato, non è nominale. Per gli studenti sconti del 30 per cento. I biglietti sono in vendita al Verona Box Office di via Pallone e sul circuito Geticket. Direttore artistico del Festival è Alcide Marchioro.
Il violoncello di Brunello
e il rock di Carboni
GLI ULTIMI INCONTRI. A Palazzo Giusti e al Teatro Romano
Finale da Oscar
al Festival
della bellezza
Adamo Dagradi
I grandi visti da Arbasino, il cinema del ricordo e delle visioni di Paolo Sorrentino. E oggi l’attrice Jasmine Trinca, Massimo Cacciari e Re Lear
Ultima giornata di un Festival della bellezza da record: quasi tutti gli incontri sold out, col Teatro Romano costretto a lasciare fuori spettatori e lunghe file davanti a Giardino Giusti. Un successo incredibile che premia la raffinata qualità culturale inseguita e catturata da Idem: «la grande bellezza» è tutta veronese e lo sarà anche oggi, con due appuntamenti conclusivi.
Bellezza e bravura femminile alle 18,30 a Giardino Giusti, dove il presidente del Circolo del Cinema Roberto Bechis dialogherà con l’attrice Jasmine Trinca. Dall’esordio con Nanni Moretti, ne La stanza del figlio (ma tornerà anche ne Il Caimano), Jasmine è stata protagonista del miglior cinema italiano, diretta da Placido, Giordana, Diritti ma anche bandiera della nostra qualità all’estero, in ultimo al fianco di Sean Penn in The Gunman, di Pierre Morel. Alle 21,30 Massimo Cacciari, al Teatro Romano, porterà il pubblico nel mondo di Re Lear: padre tradito, Re sfortunato, figura tragica tutta da indagare. Letture di Marco Ongaro; interventi musicali di Stefano Benini, Sbibu e Diane Peters.
Ieri La grande bellezza è stata sul serio a Verona, portata dal suo regista premio Oscar: Paolo Sorrentino, in un Teatro Romano pieno all’inverosimile. Il cineasta, reduce da Cannes, dove ha concorso con Youth (ancora nelle sale), si è raccontato ed ha raccontato la sua eccezionale filmografia del ricordo e delle visioni, iniziata con un Nastro d’Argento nel 2001 per L’uomo che non c’era.
Prima di lui, al Giardino Giusti, uno dei più grandi scrittori e intellettuali italiani, Alberto Arbasino, ha presentato il bestseller Ritratti italiani. Qualche posto libero, per colpa dell’afa e dei soliti vip, con prenotazione e nome in bella vista sulla sedia vuota. Per fortuna gli organizzatori hanno concesso ai presenti di muoversi in avanti e occupare gli spazi degli assenti. La galleria di personaggi è, nelle parole dell’autore, «un mosaico» dell’Italia del secondo ‘900, una nazione che «aveva un certo tipo di statura che oggi ci manca». Tra le figure evocate nel dialogo con Marco Ongaro (con interventi musicali del Beppe Zorzella Trio): Agnelli, Gadda («io su Gadda avevo già scritto L’ingegnere in blu»), Flaiano («ci si vedeva quasi tutti i giorni da Cesaretto perché gli piaceva mangiare in modo economico. Anche a Parigi si faceva una vita rionale, tranquilla, anche un po’ triste, perché lui non parlava mai della figlia sventurata». Lèlè, che soffriva di Encefalopatia n.d.r.). Qualche frecciata su Antonioni e la sua alienazione «cercata col lanternino». «Lavorare in équipe non mi piaceva»: ricorda a proposito del film da lui sceneggiato La bella di Lodi. Un po’ di malinconia nel ricordare gli amici: «molti se ne sono andati presto e questo ti fa sentire all’improvviso vecchio e solo». «Andavo spesso con Citati a casa di Calvino, che scriveva le Lezioni Americane e vedevo che faceva una tale fatica…. mi chiedevo se ne valeva la pena…. visto che poi ne hanno composte altri scrittori senza farla tanto difficile…»
Idem su dismappa
- Idem 2018 – Il Novecento
- Gino Paoli e il Cielo in una stanza a Idem
- Idem 2017 – Il classico
- Festival della bellezza 2016
- Festival della bellezza 2015
- Teatro per tutti
- Lella Costa tra Traviata e Alice per Idem
- Idem 2015: la fusione delle arti
- L’ironia in giallo di Daniel Pennac
- Francesco De Gregori ad Idem: galleria foto e video
- Un amore di Dino Buzzati e gli applausi per Beppe Severgnini
- Foto Idem
- Philippe Daverio: Chagall, Duchamp, Magritte
- Idem – Percorsi di relazione 2014. L’immaginifico
- Shakespeare secondo Alessandro Baricco
- Veronica Marchi canta Fabrizio De André
- Michele Serra parla di Fabrizio De André
- Beppe Severgnini, Indro Montanelli ed Ennio Flaiano
- Beppe Severgnini al Teatro Nuovo
- Salman Rushdie stasera al Teatro Nuovo di Verona
- Dialogo concerto con Samuele Bersani al Teatro Nuovo
- Rassegna “Maestri dello spirito” al Teatro Nuovo
- Umberto Galimberti su Gesù e Socrate al Teatro Nuovo
- La fine dell’ugualianza – Incontro con Enrico Letta e Vittorio Emanuele Parsi