20121026-marydeRachewiltzprofguidorizzi Letteratura, poesia, reading

Ezra Pound a 40 anni dalla morte


Il Premio 12 apostoli – Montblanc ha ricordato l’anniversario della morte del poeta statunitense Ezra Pound consegnando il premio per la poesia alla figlia Mary de Rachewiltz, nelle foto con il Prof. Guidorizzi e con gli altri due vincitori, il critico d’arte Philippe Daverio e il vignettista Emilio Giannelli
L’Omaggio al Grande Passato, terza sezione del Premio, viene assegnato al poeta statunitense Ezra Pound, per celebrare il particolare legame che il letterato aveva con Verona e, non ultimo, proprio con il 12 Apostoli.
Ezra Pound (nome completo Ezra Weston Loomis Pound, 1885-1972) è stato un celebre poeta americano ma che visse prevalentemente in Europa.
Ritenuto uno dei principali autori del movimento letterario del modernismo (principalmente dell’imaginismo e del vorticismo), ha influenzato in maniera significativa la lirica inglese, introducendovi al contempo elementi orientali, occidentali, americani ed europei.
Fu inoltre promotore della diffusione delle opere di Dante e Guido Cavalcanti presso il pubblico inglese.
Eco degli Angeli che cantano ExultastiNasce il silenzio da molte quiete
Così la luce delle stelle si tesse in corde
Con cui le Potenze di pace fanno dolce armonia.
Rallegrati, o Terra, il tuo Signore
Ha scelto il suo santo luogo di riposo.
Ecco, il segno alato
Si libra sopra quella crisalide santa.

L’invisibile Spirito della Stella risponde loro:

Inchinatevi nel vostro canto, potenze benigne.
Prostratevi sui vostri archi di avorio e oro!
Ciò che conoscete solo indistintamente è stato fatto
Su nelle corti luminose e azzurre vie:
Inchinatevi nella vostra lode;
Perché se il vostro sottile pensiero
Non vede che in parte la sorgente di misteri
Pure nei vostri canti, siete ordinati di cantare:
“Gloria! Gloria in excelsis
Pax in terra nunc natast”.

Angeli, che proseguono con il loro canto:

Pastori e re, con agnelli e incenso
Andate ed espiate l’ignoranza dell’umanità:
Con la vostra mirra rossa fate sapore dolce.
Ecco, che il figlio di Dio diventa l’elemosiniere di Dio.
Date questo poco
Prima che egli vi dia tutto.

Francesca

Venivi innanzi uscendo dalla notte
recavi fiori in mano
ora uscirai fuori da una folla confusa,
da un tumulto di parole intorno a te.
Io che ti avevo veduta fra le cose prime
mi adirai quando sentii dire il tuo nome
in luoghi volgari.
Avrei voluto che le onde fredde sulla mia mente fluttuassero
e che il mondo inaridisse come una foglia morta,
o vuota bacca di dente di leone, e fosse spazzato via,
per poterti ritrovare,
sola.

Histrion

Nessuno mai osò scrivere questo,
ma io so come le anime dei grandi
talvolta dimorano in noi,
e in esse fusi non siamo che
il riflesso di queste anime.
Così son Dante per un po’ e sono
un certo Francois Villon, ladro poeta
o sono chi per santità nominare
farebbe blasfemo il mio nome;
un attimo e la fiamma muore.
Come nel centro nostro ardesse una sfera
trasparente oro fuso, il nostro “Io”
e in questa qualche forma s’infonde:
Cristo o Giovanni o il Fiorentino;
e poi che ogni forma imposta
radia il chiaro della sfera,
noi cessiamo dall’essere allora
e i maestri delle nostre anime perdurano.

Soffitta

Vieni, compiangiamoli quelli che stanno meglio di noi.
Vieni, amica, e ricorda
che i ricchi han maggiordomi e non amici,
E noi abbiamo amici e non maggiordomi.
Vieni, compiangiamo gli sposati e i non sposati.
L’aurora entra a passettini
come una dorata Pavlova,
E io son presso al mio desiderio.
Ne ha la vita in sé qualcosa di migliore
Che quest’ora di chiara freschezza,
l’ora di svegliarsi in amore.

Contro l’usura

Con usura nessuno ha una solida casa
di pietra squadrata e liscia
per istoriarne la facciata,
con usura
non v’è chiesa con affreschi di paradiso
harpes et luz
e l’Annunciazione dell’Angelo
con le aureole sbalzate,
con usura
nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
non si dipinge per tenersi arte
in casa ma per vendere e vendere
presto e con profitto, peccato contro natura,
il tuo pane sarà staccio vieto
arido come carta,
senza segala né farina di grano duro,
usura appesantisce il tratto,
falsa i confini, con usura
nessuno trova residenza amena.
Si priva lo scalpellino della pietra,
il tessitore del telaio
CON USURA
la lana non giunge al mercato
e le pecore non rendono
peggio della peste è l’usura, spunta
l’ago in mano alle fanciulle
e confonde chi fila. Pietro Lombardo
non si fe’ con usura
Duccio non si fe’ con usura
nè Piero della Francesca o Zuan Bellini
nè fu “La Calunnia” dipinta con usura.
L’Angelico non si fe’ con usura, nè Ambrogio de Praedis,
nessuna chiesa di pietra viva firmata : “Adamo me fecit”.
Con usura non sorsero
Saint Trophine e Saint Hilaire,
usura arrugginisce il cesello
arrugginisce arte ed artigiano
tarla la tela nel telaio, nessuno
apprende l ‘arte d’intessere oro nell’ordito;
l’azzurro s’incancrena con usura; non si ricama
in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling
usura soffoca il figlio nel ventre
arresta il giovane amante
cede il letto a vecchi decrepiti,
si frappone tra giovani sposi
CONTRO NATURA
Ad Eleusi han portato puttane
carogne crapulano
ospiti d’usura.

A lume spento

Rendi forti i vecchi sogni
Perché questo nostro mondo non perda coraggio
A lume spento

Canti Pisani

Quello che veramente ami rimane,
il resto è scorie
Quello che veramente ami non ti sarà strappato
Quello che veramente ami è la tua vera eredità
Il mondo a chi appartiene, a me, a loro
o a nessuno?
Prima venne il visibile, quindi il palpabile
Elisio, sebbene fosse nelle dimore d’inferno,
Quello che veramente ami e’ la tua vera eredita’
La formica e’ un centauro nel suo mondo di draghi.
Strappa da te la vanità, non fu l’uomo
A creare il coraggio, o l’ordine, o la grazia,
Strappa da te la vanità, ti dico strappala
Impara dal mondo verde quale sia il tuo luogo
Nella misura dell’invenzione, o nella vera abilità dell’artefice,
Strappa da te la vanità,
Paquin strappala!
Il casco verde ha vinto la tua eleganza.
“Dominati, e gli altri ti sopporteranno”
Strappa da te la vanità
Sei un cane bastonato sotto la grandine,
Una pica rigonfia in uno spasimo di sole,
Metà nero metà bianco
Né distingui un’ala da una coda
Strappa da te la vanità
Come son meschini i tuoi rancori
Nutriti di falsità.
Strappa da te la vanità,
Avido di distruggere, avaro di carità,
Strappa da te la vanità,
Ti dico strappala.
Ma avere fatto in luogo di non avere fatto
questa non è vanità Avere, con discrezione, bussato
Perché un Blunt aprisse
Aver raccolto dal vento una tradizione viva
o da un bell’occhio antico la fiamma inviolata
Questa non è vanità.
Qui l’errore è in ciò che non si è fatto, nella diffidenza che fece esitare.

L’albero m’è penetrato nelle mani

L’albero m’è penetrato nelle mani,
La sua linfa m’è ascesa nelle braccia,
L’albero m’è cresciuto nel seno –
Profondo,
I rami spuntano da me come braccia.
Sei albero,
Sei muschio,
Sei violette trascorse dal vento –
Creatura – alta tanto – tu sei,
E tutto questo è follia al mondo.

Ezra Pound

Ezra Pound nel 1913

Ezra Weston Loomis Pound (Hailey, 30 ottobre 1885Venezia, 1º novembre 1972) fu un poeta, saggista e traduttore statunitense.

Visse per lo più in Europa e fu uno dei protagonisti del modernismo e della poesia di inizio XX secolo. Costituì la forza trainante di molti movimenti modernisti, principalmente dell’imagismo e del vorticismo, correnti che prediligevano un linguaggio d’impatto, un immaginario spoglio e una netta corrispondenza tra la musicalità del verso e lo stato d’animo che esprimeva, in contrasto con la letteratura vittoriana e coi poeti georgiani.

Durante gli anni Trenta e Quaranta espresse ammirazione per Mussolini, Hitler e Oswald Mosley; trasferitosi in Italia nel 1924, sostenne il regime fascista fino alla caduta della Repubblica di Salò. Catturato dai partigiani, venne consegnato alle forze armate degli Stati Uniti, dove fu processato e condannato per tradimento. Dichiarato incapace, non fu eseguita alcuna pena e passò molti anni in un manicomio, fino a quando, liberato, tornò in Italia dove trascorse gli ultimi anni.

Indice

Biografia

I primi anni

Nacque il 30 ottobre 1885 a Hailey, nell’Idaho, ove il padre era occasionalmente giudice fondiario. Trascorse la giovinezza a Filadelfia. Iniziati gli studi, si prefisse fin da adolescente di essere poeta.

Nel 1898, con una prozia, visitò per la prima volta l’Europa. Studiò alla Cheltenham High School, allo Hamilton College di Clinton e all’Università di Pennsylvania, a Filadelfia, dove conobbe e frequentò i futuri poeti William Carlos Williams e H. D. (pseudonimo di Hilda Doolittle), che fu un suo amore giovanile. Nel 19071908 insegnò letteratura spagnola e francese al Wabash College (Indiana), ma si dimise dopo essere stato criticato per i suoi atteggiamenti disinvolti.

Nel 1908 lasciò gli Stati Uniti per l’Europa. Approdò dapprima a Gibilterra, poi si stabilì a Venezia. Qui pubblicò il suo primo libro di poesie, A lume spento. Nel settembre 1908 raggiunse Londra, dove rimase 12 anni.

La rivoluzione londinese

Copertina del numero del 1915 (edito durante la prima guerra mondiale) della rivista vorticista BLAST.

La prima poesia di Pound fu ispirata dalle sue letture dei preraffaelliti, da altri poeti dell’Ottocento e dalla letteratura medievale, in particolare dalla letteratura cortese, ma anche da letture di filosofia neo-romantica e occultismo. Trasferitosi a Londra e dopo un periodo parzialmente antiquario (Personae, 1909; Canzoni, 1910), sotto l’influsso di Ford Madox Ford e T. E. Hulme cominciò ad adottare un linguaggio poetico e forme di poesia più moderni (Lustra, 1915).

Credeva che William Butler Yeats fosse il più grande dei poeti contemporanei: lo conobbe e ne divenne amico, svolgendo per alcuni anni funzione di segretario del poeta irlandese. La collaborazione tra Yeats e Pound fu indispensabile a far sì che ciascuno riuscisse a modernizzare la propria poesia. Durante la guerra, Pound e Yeats trascorsero alcuni periodi insieme nel casolare Stone Cottage nel Sussex, in Inghilterra, studiando fra l’altro letteratura giapponese, specialmente i drammi del genere . Nel 1914, sposò un’artista inglese, Dorothy Shakespear.

Negli anni antecedenti la prima guerra mondiale, Pound fu tra i principali promotori dell’imagismo e del vorticismo. Questi movimenti, che richiamarono l’attenzione sull’opera di poeti e artisti quali James Joyce, T.S. Eliot, Wyndham Lewis, William Carlos Williams, Hilda Doolittle, Richard Aldington, Marianne Moore, Rebecca West e Henri Gaudier-Brzeska, ebbero importanza cruciale nella nascita del modernismo di lingua inglese. La guerra distrusse la fiducia di Pound nella moderna civiltà occidentale, ed egli decise di abbandonare Londra per Parigi, ma non prima di aver pubblicato Omaggio a Sesto Properzio (Homage to Sextus Propertius) nel 1919 e Hugh Selwyn Mauberley nel 1920. Se questi due fondamentali poemetti rappresentano l’addio di Pound a Londra e alla sua cultura, i Canti (The Cantos), che iniziò a pubblicare nel 1917, annunciavano il suo futuro cammino letterario.

Parigi: la “festa mobile” e la scelta italiana

Nel 1920 abbandonò la conservatrice Londra per Parigi, pulsante scena per avanguardie culturali ed avanguardisti. Frequentò Constantin Brâncuşi, Francis Picabia, Georges Braque, Ernest Hemingway (che testimonierà: “Io gl’insegnai a tirare di pugilato e Pound a me ciò che si doveva e non si doveva scrivere”), Pablo Picasso, Jean Cocteau, Tristan Tzara, Erik Satie. Presentò James Joyce a Sylvia Beach, proprietaria della famosa libreria Shakespeare & Co., che nel 1922 pubblicò Ulisse.

Nel 192122 aiutò a rivedere e scorciare il manoscritto di The Waste Land di Thomas Stearns Eliot, che dedicò il poema “Ad Ezra Pound – il miglior fabbro“, citando la definizione che nel Purgatorio, Canto 26, Guido Guinizelli dà del trovatore Arnaut Daniel. Negli anni di Londra e Parigi e anche in seguito si adoperò perché Eliot, Joyce ed altri artisti potessero avere agio di lavorare, sollecitando finanziamenti e aiutandoli di persona.

A Parigi si dedicò con sempre maggior passione agli studi musicali, scrivendo un eccentrico Trattato d’armonia e componendo in collaborazione con amici musicisti il melodramma Le Testament, da François Villon, che ebbe la sua prima esecuzione in forma concertistica nel 1926. Nel 1925 usciva a Parigi un primo volume di XVI Canti.

Stanco dell’atmosfera urbana e del freddo nord, nel 1924 si stabilì definitivamente in Italia, a Rapallo, cittadina ligure sul golfo del Tigullio, dove avrebbe potuto dedicarsi indisturbato alle sue passioni artistiche e storiografiche e allo sport preferito, il tennis.

Il ventennio italiano e il legame col fascismo

Nel 1926 nacque a Parigi, dalla moglie Dorothy, il figlio Omar Shakespear Pound. Anche a Rapallo Pound creò un circolo di amici artisti e progettò iniziative letterarie e musicali, quali il Supplemento Letterario (19311932) del Mare (settimanale rapallese) e le stagioni di concerti degli “Amici del Tigullio” che si svolsero per tutti gli anni trenta. Nei concerti era spesso impegnata Olga Rudge, violinista americana che nel 1925 ha dato a Pound una figlia, Mary de Rachewiltz.

Già dagli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale, a Londra, Pound aveva iniziato a maturare una complessa e articolata visione del mondo, legata a correnti politiche e culturali di ispirazione tanto anticapitalista quanto antimarxista[1]. Con il suo ritorno in Italia nel 1925, Ezra Pound comincia ad avvicinarsi al fascismo, che intanto era arrivato al potere. Del regime apprezzò i provvedimenti sociali in favore dei lavoratori, le opere pubbliche e una politica economica di ricerca della «Terza Via» tra liberismo e collettivismo. Il poeta americano descrive così il suo primo approccio con il fascismo: «Durante il tempo in cui ho vissuto in Europa ho spesso visitato Roma e dopo l’ultima guerra ho notato il rinascimento o ringiovanimento della nazione. Io e mia moglie abbiamo sottoscritto 25mila lire a testa al primo prestito del Littorio»[2].

Negli anni 1930 Ezra Pound rivolse i suoi interessi sempre più alla politica e all’economia, pubblicando un pamphlet dal titolo ABC dell’economia, e Jefferson e Mussolini, opera in cui dava un’interpretazione liberale e artistica del dittatore italiano. Insieme diede diverse sistemazioni alle sue intuizioni critiche nei volumi Come leggere, ABC del leggere, Rinnovare, Guida alla cultura, Carta da visita. In particolare “Rinnovare” (“Make it new”), motto confuciano, divenne la sua insegna. A Confucio e alla scrittura cinese dedicò diversi studi, traduzioni e gruppi di canti. Infatti negli anni di Rapallo pubblicò via via i volumi contenenti i canti 31-41 (“Jefferson”), 42-51 (“La quinta decade: Siena”) e 52-71 (“Cina – John Adams”). In questi volumi il poema d’ispirazione dantesca diventa una rivisitazione di momenti storici esemplari e un atto di accusa contro l'”usura” (canto 45).

Il 30 gennaio del 1933 riuscì a farsi ricevere a Roma da Benito Mussolini: fu la prima e unica volta che i due si incontrarono. In quell’occasione Pound regalò al Duce una copia dei suoi Cantos, e illustrò al capo del fascismo alcune proposte in materia economica pronunciando una delle sue più famose frasi: ” Duce, ho la possibilità di non far pagare le tasse ai cittadini.”

Nel 1935 viene pubblicato il libro Jefferson and Mussolini, nel quale il primo ministro italiano è paragonato alla figura del terzo presidente degli Stati Uniti. Secondo Pound «il primo atto del Fascismo è stato salvare l’Italia da gente troppo stupida per saper governare, voglio dire dai comunisti senza Lenin. Il secondo è stato di liberarla dai parlamentari e da gruppi politicamente senza morale. Quanto all’etica finanziaria, direi che dall’essere un paese dove tutto era in vendita, Mussolini in dieci anni ha trasformato l’Italia in un paese dove sarebbe pericoloso tentare di comperare il governo»[3].

Lontano dagli Stati Uniti dal 1911, vi ritornò nel 1939 con l’intenzione, affermò, di mediare fra le posizioni della patria e del paese di adozione, ma non trovò ascolto. In compenso il suo collegio, l’Hamilton College, gli conferì il dottorato honoris causa.

Durante il 1940 Ezra Pound iniziò a trasmettere dalle frequenze dell’EIAR il programma radio in lingua inglese «Europe calling, Ezra Pound speaking», in cui difendeva il fascismo e accusava gli angloamericani e la finanza internazionale di aver provocato la guerra contro i paesi che si erano ribellati al giogo dell’usura. In tutto tenne circa 600 discorsi prima della deposizione di Mussolini il 25 luglio, in seguito alla quale Pound aderì alla Repubblica Sociale.

Pound aderì alla Repubblica Sociale Italiana (ottobre 1943aprile 1945) e si trasferì a Milano per continuare le sue trasmissioni radio. In questo periodo intensificò gli attacchi verbali alla finanza internazionale, colpevole a suo dire di aver complottato per trascinare gli Stati Uniti nella guerra, e si fece portavoce di campagne antisemite.[4]

Pound compose inoltre due canti in italiano (72-73) in cui ribadiva la solidarietà al fascismo: famoso è il verso “Rimini arsa e Forlì distrutta” (Canto 72), in cui deplora i bombardamenti Alleati nella Città del Duce (Forlì) e nella sua provincia[5].

Foto segnaletica di Ezra Pound alla sua cattura (1945)

Il 3 maggio 1945 fu arrestato da partigiani italiani e consegnato ai militari statunitensi, che lo trattennero per alcune settimane a Genova e poi lo trasferirono in un campo di prigionia dell’esercito americano a Metato, tra Pisa e Viareggio.[6]. A causa delle sue prese di posizione durante il conflitto mondiale, una volta terminato il conflitto mondiale, Pound fu accusato negli Stati Uniti di collaborazionismo e alto tradimento.

Dopo alcune settimane di reclusione in una cella di sicurezza (la “gabbia da gorilla”, disse lui), subì un tracollo fisico e mentale. Gli fu assegnata una tenda presso l’infermeria e gli fu consentito di scrivere e adoperare la macchina per scrivere nelle ore serali. Instancabile, trascorse i mesi pisani componendo gli undici Canti pisani (dal 74 all’84) e traducendo ancora Confucio.

A fine novembre 1945 fu trasferito in aereo a Washington per il processo. In seguito a una perizia psichiatrica che lo dichiarò infermo di mente, il processo fu rinviato e Pound fu internato nell’ospedale criminale federale di St. Elizabeths di Washington.

Al St. Elizabeths Hospital di Washington

Recluso nell’ospedale di St. Elizabeth, circondato da un grande parco, Pound fu visitato regolarmente dalla moglie e da vecchi e nuovi amici artisti: Eliot, Cummings, William Carlos Williams, Marianne Moore, e tra i giovani: Robert Lowell, James Laughlin (che, con “New Directions”, fu suo editore), Sheri Martinelli, e molti altri. Trovò anche proseliti per le sue idee sociali e ispirò la pubblicazione di opere rare di Louis Agassiz, Alexander Del Mar, Edward Coke, ecc. Questi stessi autori diventavano nel frattempo protagonisti dei canti che continuava a scrivere e pubblicare. Nel 1948 i Canti pisani ottennero il Premio Bollingen per la poesia della Library of Congress provocando non poche polemiche visto che Pound era nel contempo ospite involontario del governo americano in un manicomio criminale. Della giuria facevano parte T.S. Eliot e W.H. Auden, che in questo modo pensavano di attirare l’attenzione sulla pietosa situazione del non più giovane poeta. Ma la polemica finì più per nuocere che per giovare e per molti anni del caso Pound non si parlò più.

Nel 1957 un gruppo di amici fra cui Hemingway, Robert Frost, Archibald MacLeish e anche il giovane editore Vanni Scheiwiller si prodigarono perché si trovasse una soluzione. La pubblica accusa, verificato che Pound non si sarebbe potuto processare, perché un processo era incompatibile con l’infermità mentale, ritirò le accuse, e il poeta tornò in libertà, ripartendo poco dopo per l’Italia.

Ritorno in Italia

Nel 1959 Pound fu candidato al Premio Nobel dallo scrittore Johannes Edfelt, nella sua veste di presidente del Pen Club di Svezia. Come risulta però dal resoconto finale della riunione della Commissione Nobel del 14 settembre 1959[7], essa non gradì Pound che, pur non trovandosi più in condizioni di prigionia dagli americani, venne escluso dal premio. Il presidente della Commissione Nobel Anders Osterling osservò che il candidato non raggiungeva i requisiti necessari per il premio, in quanto responsabile della propagazione “di idee che sono decisamente in contrasto con lo spirito del Premio Nobel”.[8]

Targa presso la residenza zoagliese di Pound.

Pound abitò dal 1958 al 1962 fra Brunnenburg, nel comune di Tirolo, a monte di Merano, (che era abitazione dell’egittologo Boris de Rachewiltz, il quale aveva sposato Mary, figlia di Pound ed Olga Rudge), Rapallo, Sant’Ambrogio (Zoagli) e Roma. Dal 1962 Olga Rudge si prese cura di lui a Venezia e a Rapallo.

In questo periodo Pound pubblicò un volume di Cantos, Thrones 96-109 (1959) e lavorò all’ultima sezione della sua opera, rimasta incompiuta per l’aggravarsi della stanchezza e della depressione.

Nel 1964, “Le Testament”, melodramma di Pound su parole di Villon, fu eseguito in forma di balletto al Festival dei Due Mondi di Spoleto per iniziativa di Gian Carlo Menotti. Anche negli anni seguenti Pound tenne letture nell’ambito del Festival, circondato dall’affetto di poeti come Lawrence Ferlinghetti e Pier Paolo Pasolini, che lo intervistò a Venezia per un servizio della RAI.

Morì a Venezia il 1º novembre 1972. Riposa nel locale cimitero all’isola di San Michele, con accanto Olga Rudge, sopravvissutagli 26 anni.

La poetica poundiana

La poesia e la poetica di Pound hanno avuto molta influenza. Le sue prime opere portarono nella lirica inglese un linguaggio più concentrato e sperimentale, e una visione sincretistica in cui entravano America ed Europa, Oriente e Occidente. Fecero scuola i suoi rifacimenti dal cinese e le sue “maschere” provenzali. Pound fu anche influente promotore di Guido Cavalcanti e Dante presso il pubblico inglese, sulla scia di Dante Gabriel Rossetti e altri. I Cantos sono un’epica autobiografica sulla cui struttura e riuscita la critica non è concorde, ma pochi dubitano della grandezza di alcune pagine, specie nei Canti pisani del 1945.

Teorie economiche di Pound

Pound, convinto che la figura del poeta non possa astrarsi dalle circostanze in cui si trova a vivere, individua nel conflitto tra economia e finanza la chiave di volta del «mondo moderno» e dedica perciò ampia parte della sua letteratura e della sua poetica alla riflessione sul tema. Il fulcro del conflitto, raffigurato come riproposizione della disfida tra guelfi e ghibellini di dantesca memoria, è rappresentato dall’usura: all’argomento il poeta ha dedicato, oltre al Canto XLV dei suoi Cantos, due libri: Abc dell’Economia e Lavoro e Usura.

Il pensiero economico di Pound può essere brevemente riassunto nei seguenti postulati:

  • Il denaro non è una merce, ma una convenzione sociale[9];
  • Il lavoro non è una merce, ma fondamento della ricchezza ed il modo più logico per distribuire ricchezza è distribuire lavoro[10];
  • Lo Stato dispone del credito, non è quindi necessario che si indebiti[11].

La somma di queste tre proposizioni è nello strumento della moneta, nella cui funzione Pound individua il centro dei problemi di un’economia reale sempre più dipendente dalla finanza, quando in realtà questa dovrebbe essere per lui nient’altro che uno strumento a sostegno della prima. Per Pound era inconcepibile che le banche potessero creare denaro dal nulla attraverso semplici operazioni contabili.

A causa di questo capovolgimento nei rapporti di forza, anche il lavoro (e di conseguenza l’economia di cui il lavoro è base imprescindibile) risulta vincolato alle decisioni prese da coloro che Pound definisce daneistocrati, ovvero individui che fondano il loro potere sul diritto di prestare denaro.

Se quindi è nel denaro il carattere di ingiustizia, per Pound è dal denaro che deve partire un progetto di riforma: riprendendo l’idea di Silvio Gesell, propose di tassare non i cittadini produttori, sul cui lavoro si regge la prosperità della Nazione, ma il denaro stesso, ponendo ogni mese una marca da bollo pari ad un centesimo del valore nominale delle banconote ed ottenendo così i seguenti effetti:

  • allo Stato, senza alcuna spesa di riscossione e senza alcuna possibilità di evasione fiscale, sarebbe garantito un reddito pari al 12% annuale della massa monetaria[12];
  • le banche verrebbero ridotte a meri intermediari finanziari, perché non potrebbero rinchiudere il denaro nei propri forzieri, pena perdere tutti i propri averi in 100 mesi;
  • lo Stato riacquisterebbe sovranità monetaria, garantendo un’adeguata emissione[13].

Opere

  • 1908 A Lume Spento, poesie.
  • 1908 A Quinzaine for This Yule, poesie.
  • 1909 Personae, poesie.
  • 1909 Exultations, poesie.
  • 1910 Provença, poesie.
  • 1910 The Spirit of Romance, saggi.
  • 1911 Canzoni, poesie.
  • 1912 Ripostes of Ezra Pound, poesie.
  • 1912 Sonnets and ballate of Guido Cavalcanti, traduzioni.
  • 1915 Cathay, poesie / traduzioni.
  • 1916 Certain noble plays of Japan: from the manuscripts of Ernest Fenollosa, traduzioni.
  • 1916 “Noh”, or, Accomplishment: a study of the classical stage of Japan, di Ernest Fenollosa e Ezra Pound.
  • 1917 Lustra of Ezra Pound, poesie.
  • 1917 Twelve Dialogues of Fontenelle, traduzioni.
  • 1918 Quia Pauper Amavi, poesie.
  • 1918 Pavannes and Divisions, saggi.
  • 1919 The Fourth Canto, poesie.
  • 1920 Umbra, poesie e traduzioni.
  • 1920 Hugh Selwyn Mauberley, poesie.
  • 1921 Poems, 1918-1921, poesie.
  • 1922 The Natural Philosophy of Love, di Rémy de Gourmont, traduzione.
  • 1923 Indiscretions, autobiografia in prosa.
  • 1923 Le Testament, opera musicale.
  • 1924 Antheil and the Treatise on Harmony, saggi.
  • 1925 A Draft of XVI Cantos, poesie.
  • 1927 Exile, rivista.
  • 1928 A Draft of the Cantos 17-27, poesie.
  • 1928 Ta hio, the great learning, newly rendered into the American language, traduzione.
  • 1930 Imaginary Letters, saggi.
  • 1931 How to Read, saggio.
  • 1933 A Draft of XXX Cantos, poesie.
  • 1933 ABC of Economics, saggio.
  • 1933 Cavalcanti, opera musicale.
  • 1934 Homage to Sextus Propertius, poesie.
  • 1934 Eleven New Cantos: XXXI-XLI, poesie.
  • 1934 ABC of Reading, saggi.
  • 1935 Make It New, saggi.
  • 1936 Chinese written character as a medium for poetry, di Ernest Fenollosa, a cura di Ezra Pound.
  • 1936 Jefferson and/or Mussolini, saggi.
  • 1937 The Fifth Decade of Cantos, saggi.
  • 1937 Polite Essays, saggi.
  • 1937 Digest of the Analects, by Confucius, translation.
  • 1938 Culture, saggi (tradotto in italiano come Guida alla Cultura, Sansoni, ISBN 88-383-1351-2).
  • 1939 What Is Money For?, saggi.
  • 1940 Cantos LII-LXXI, poesie.
  • 1942 Carta da visita, saggi.
  • 1944 Cantos LXXII-LXXIII, poesie.
  • 1944 L’America, Roosevelt e le Cause della Guerra Presente], saggi.
  • 1944 Introduzione alla Natura Economica degli S.U.A., saggi.
  • 1947 Confucius: the Unwobbling pivot & the Great digest, traduzione.
  • 1948 The Pisan Cantos [74-84], poesie.
  • 1950 Seventy Cantos, poesie.
  • 1953 Canti pisani [74-84], poesie.
  • 1951 Confucian analects, traduzione.
  • 1954 Lavoro ed usura, saggi.
  • 1956 Section Rock-Drill, 85-95 de los Cantares, poesie.
  • 1956 Women of Trachis, da Sofocle, traduzione.
  • 1959 Thrones: 96-109 de los Cantares, poesie.
  • 1964 The Cantos [1-109], poesie.
  • 1968 Drafts and Fragments: Cantos CX-CXVII, poesie.
  • 1970 Opere scelte.
  • 1985 The Cantos [1-116], poesie. Edizione integrale italiana.
  • 1986 The Cantos [1-116], poesie.
  • 1988 Trattato d’armonia ed altri scritti musicali, saggi.
  • 1997 Ezra Pound and Music, saggi.
  • 1998 Radiodiscorsi, 50 radiodiscorsi dal 1941 al 1943.
  • 2002 Canti postumi, poesie.
  • 2003 Ego scriptor cantilenae: The Music of Ezra Pound, musica.
  • 2005 Carte italiane 1930-1944. Letteratura e arte.
  • 2008 Rose rampicanti, a cura di Francesco Cappellini, Via del Vento edizioni.

Note

  1. ^ “Le origini del Fascismo di Ezra Pound” – Luca Gallesi
  2. ^ EZRA POUND: «IL MIO FASCISMO ERA ONESTO» – il Piccolo dal 2003.it » Ricerca
  3. ^ La Repubblica
  4. ^ Cfr. Leonard W. Doob, “Ezra Pound Speaking”. Radio Speeches of World War II., Westport, Conn., Greenwood Press, 1978.
  5. ^ Rimini all’epoca era infatti nella provincia di Forlì.
  6. ^ Vedi Ezra e Dorothy Pound, Letters in Captivity 1945-1946, New York, Oxford Univ. Press, 1999, e Mario Curreli, Scrittori inglesi a Pisa, Pisa, ETS, 2005 e Antonio Pantano, Ezra Pound e la Repubblica Sociale Italiana, Roma, I libri del Borghese, 2011, p. 179-185.
  7. ^ Enrico Tiozzo, docente di letteratura italiana all’Università di Goteborg, pubblicato sul fascicolo del giugno 2010 della rivista ‘Belfagor’
  8. ^ Nobel, rivelato il motivo della bocciatura di Pound: È fascista, niente premio. adnkronos.com
  9. ^ ‘Lavoro e Usura’, pag. 130-147
  10. ^ ‘Abc dell’Economia’ pag. 47
  11. ^ ‘Abc dell’Economia’ pag. 66
  12. ^ Abc dell’Economia pag. 113
  13. ^ Abc dell’Economia pag. 114

Bibliografia

In italiano (IT) :

  • AA.VV. (G. Accame, F.M. D’Asaro, G. De Turris, F. Grisi, A.Pantano), Ezra Pound 1985 – Economia Ortologica di Ezra Pound A.Pantano ed., Roma, 1985.
  • Giano Accame, Ezra Pound economista. Contro l’usura, Roma, Settimo Sigillo, 1995.
  • Maria Luisa Ardizzone, Ezra Pound e la scienza. Scritti inediti o rari, Libri Scheiwiller, Milano, 1987.
  • Giacinto Auriti, Il paese dell’utopia. La risposta alle cinque domande di Ezra Pound, Tabula Fati, Chieti, 2003.
  • Ezra Pound, The Fifth Decad of Cantos, traduzione di Mary de Rachewiltz, Raffaelli Editore, Rimini, 2006.
  • Massimo Bacigalupo, L’ultimo Pound, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1981.
  • Massimo Bacigalupo, Ezra Pound. Un poeta a Rapallo, Edizioni San Marco dei Giustiniani, Genova, 1985.
  • Nemi D’Agostino, Ezra Pound, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 1960.
  • Boris de Rachewiltz, L’Elemento magico in Ezra Pound, All’insegna del pesce d’oro, Milano, 1965.
  • Boris de Rachewiltz, L’Elemento magico in Ezra Pound, Raffaelli Editore, Rimini, 2008.
  • Mary de Rachewiltz, Discrezioni, storia di un’educazione, Rusconi, Milano, 1973.
  • Arnaldo Di Benedetto, Su Ezra Pound e l’Italia: intorno al carteggio Pound/Pea, in «Giornale storico della letteratura italiana», CXXV (2008), pp. 372-98.
  • Arnaldo Di Benedetto, Un saggio non scritto: Ezra Pound, poeta, in Elaborazioni poetiche e percorsi di genere, a cura di M. Mastroianni, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2010, pp. 363-72.
  • Arnaldo Di Benedetto, Tre poeti e il futurismo: Ezra Pound, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale (con un cenno su Saba), in «Italica», LXXXVIII (2011), pp. 198-218.
  • Luca Gallesi, Le origini del Fascismo di Ezra Pound, Edizioni Ares, 2005. ISBN 88-8155-337-6
  • H.D. [Doolittle, Hilda], Fine al tormento. Ricordo di Ezra Pound. Con le lettere di Ezra Pound all’autrice, Rosellina Archinto, Milano, 1994.
  • Girolamo Mancuso, Pound e la Cina, Feltrinelli, Milano, 1974.
  • Antonio Pantano, Ezra Pound e la Repubblica Sociale Italiana, Pagine, 2009.
  • Ezra Pound, Indiscrezioni o Une revue de deux mondes, traduzione di Caterina Ricciardi, Raffaelli Editore, Rimini, 2004.
  • Ezra Pound, Orazio – Horace, a cura di Caterina Ricciardi, Raffaelli Editore, Rimini, 2009.
  • Ezra Pound, Il fiore dei Cantos: XVIII interpretazioni. Saggio introduttivo di Vittorio Vettori. Pisa, Giardini, Biblioteca dell’Ussero, 1962.
  • Tim Redman, Ezra Pound and Italian Fascism, Cambridge University Press, Cambridge, 1991.
  • Caterina Ricciardi, Ezra Pound. Ghiande di luce, Raffaelli Editore, Rimini, 2006.
  • Piero Sanavio, Ezra Pound – Bellum perenne, Raffaelli Editore, Rimini, 2002.
  • Ghan Singh, Pound, La Nuova Italia, Firenze, 1979.
  • Ghan Singh, Pantano, A. La Musa di Ezra Pound: Olga Rudge, ed. dell’APE, Roma, 1994.
  • Giulio Vignoli, Artisti in Riviera: Sibelius, Nietzsche e Pound a Rapallo, in Scritti politici clandestini, Genova, 2000. ECIG, pag. 19.
  • Niccolò Zapponi, L’Italia di Ezra Pound, Bulzoni, Roma, 1977.

In inglese (EN) :

  • Humphrey Carpenter, A Serious Character: The Life of Ezra Pound, Houghton Mifflin, Boston, 1988.
  • Julien Cornell, The Trial of Ezra Pound. A Documented Account of the Treason Case by Defendant’s Lawyer, The John Day Company, New York 1966 (Faber & Faber, London 1967)
  • Hugh Kenner, The Pound Era, University of California Press, Berkeley, 1973.
  • James Longenbach, Stone Cottage: Pound, Yeats and Modernism., Oxford University Press, New York, 1991.
  • Peter Makin, Ezra Pound’s Cantos: A Casebook,, Oxford University Press, New York, 2006.
  • Ira Nadel, The Cambridge Companion to Ezra Pound, Cambridge University Press, Cambridge, 1999.
  • Kevin Oderman, Ezra Pound and the Erotic Medium, Duke University Press, Durham, N.C., 1986.
  • Bob Perelman, The Trouble with Genius: Reading Pound, Joyce, Stein, and Zukofsky, University of California Press, Berkley, 1994.
  • Noel Stock, The Life of Ezra Pound, Routledge & Kegan Paul, London, 1970.
  • Leon Surette, The Birth of Modernism: Ezra Pound, T.S. Eliot, W.B. Yeats, and the Occult. McGill-Queen’s University Press, 1994
  • Demetres P. Tryphonopoulos e Stephen J. Adams (2005). The Ezra Pound Encyclopedia. Westport, Conn.: Greenwood Press, 2005.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Mary de Rachewiltz

Mary de Rachewiltz

Mary de Rachewiltz (Bressanone, 9 luglio 1925) è una poetessa e saggista statunitense.

Indice

Biografia

Nata dalla relazione tra il poeta statunitense Ezra Pound e la violinista Olga Rudge, originaria dell’Ohio, inizialmente non viene riconosciuta dal padre ed è affidata ad una famiglia di contadini tirolesi della Val Pusteria. Poi, col sostegno dei genitori, viene mandata a studiare in un collegio di Firenze che smette di frequentare nel 1941, a causa della mancanza di mezzi. Quindi va a vivere con la madre a Sant’Ambrogio, sopra Rapallo.

Alla fine della guerra il padre, arrestato dagli Americani per tradimento e detenuto nel campo di prigionia di Metato, in provincia di Pisa, viene trasferito in America dove, dichiarato incapace di intendere, è recluso al Saint Elizabeths Hospital, un manicomio criminale in cui rimane per dodici anni. È qui che Mary e la madre lo visitano. Ezra Pound fu rilasciato nel 1958 grazie anche a una mobilitazione internazionale di intellettuali e scrittori.

Dall’età di 14 anni il padre le affidò come esercizio delle traduzioni di sue poesie e in seguito Mary ha tradotto con molto impegno alcune delle principali opere di Pound, pubblicando nel 1985 la traduzione integrale dei Cantos in italiano. Ha firmato inoltre importanti traduzioni italiane di poeti americani come Robinson Jeffers, Edward Estlin Cummings, Ronald Duncan e Denise Levertov. Poeta in proprio, è autrice di diverse raccolte edite in Italia, Stati Uniti e altrove, e di un importante memoriale, Discrezioni. Storia di un’educazione (1973).

Sposata nel 1946 all’egittologo italo-russo Boris de Rachewiltz, vive a Castel Fontana (Merano) dove custodisce l’archivio paterno e mantiene contatti con artisti e studiosi che si occupano di Pound.

Negli ultimi anni è intervenuta più volte contro le strumentalizzazioni ideologiche della figura di Pound, prendendo le distanze da alcuni movimenti di estrema destra (particolarmente i gruppi di CasaPound) che, a suo avviso, si appropriano indebitamente della memoria del padre.[1]

Opere

Mary de Rachewiltz al Premio Monselice 1986

(bibliografia tratta dalla compilazione in margine a Processo in Verso)

  • Maschere tirolesi, collana “All’insegna del pesce d’oro”, serie illustrata, n. 55, 1957
  • 12 poesie con 12 incisioni di Silvano Scheiwiller, Milano, Scheiwiller, 1963
  • Il diapason, Milano, Scheiwiller, 1965
  • Di riflesso, Milano, Scheiwiller, 1966
  • Discretions, Boston, Little, Brown; Londra, Faber & Faber, 1971 (edizione italiana, Discrezioni. Storia di un’educazione, Milano, Rusconi, 1973)
  • Processo in Verso, Milano, Scheiwiller, 1973
  • Whose World?: Selected Poems, Saint Andrews College Press, 1998
  • For the Wrong Reason, New York, Edgewise, 2002

Curatele

  • A Catalogue of the poetry notebooks of Ezra Pound, con D. C. Gallup, D. Ross, Center for the Study of Ezra Pound and His Contemporaries, Yale University Press, 1980
  • Lettere dalla Sicilia e due frammenti ritrovati, Edizioni del Girasole, 1998 (con Matteo Cullura)
  • Small Boy. The Winsconsin Childhood of Homer Pound, di Homer Pound (18581942), padre di Pound, autore di una biografia della famiglia Pound, a cura di Alec Marsh e con una prefazione di Mary de Rachewiltz, Hailey, Idaho, The Ezra Pound Association, 2003
  • Indiscrezioni o Une revue de deux mondes, a cura di Caterina Ricciardi con Nota per Indiscrezioni a cura di M. de Rachewiltz, Rimini, Raffaelli editore, 2004
  • EP-EP: Ezra Pound-Enrico Pea, in Enrico Pea, Moscardino, Brooklyn , Archipelago Books, 2004

Traduzioni

  • Poesie di E. E. Cummings, prefazione (Nonintroduzione, IX) e traduzione a cura di Mary de Rachewiltz, 1974
  • Ezra Pound, I Cantos, Milano, Mondadori

Note

  1. ^ 10 novembre 2009, Pound: Non chiamatelo fascista, FQ (Il Fatto Quotidiano), intervista a Mary de Rachwiltz.

Bibliografia