20160419-Emma-Dante-Le-Sorelle-Macaluso-foto-Maringola

LE SORELLE MACALUSO, “storia matriarcale” di una famiglia di sette sorelle (Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella) che ha debuttato a Napoli con grande successo lo scorso anno. Una storia che prende corpo dopo il funerale di Antonella quando le sue sei sorelle si fermano a ricordare, a evocare eventi passati, a rinfacciarsi molte cose, e a piangere e a ridere della loro storia. È il funerale di una di loro con i morti che stanno in fondo, pronti ad apparire e a scomparire, pronti a portarsi via la defunta mentre una strisciata di scotch sul pavimento segna il confine tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu, una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano. «Tutto s’ispira – dice Emma Dante – al piccolo racconto che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando.

LE SORELLE MACALUSO, “storia matriarcale” di una famiglia di sette sorelle (Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella) che ha debuttato a Napoli con grande successo lo scorso anno.

Una storia che prende corpo dopo il funerale di Antonella quando le sue sei sorelle si fermano a ricordare, a evocare eventi passati, a rinfacciarsi molte cose, e a piangere e a ridere della loro storia. È il funerale di una di loro con i morti che stanno in fondo, pronti ad apparire e a scomparire, pronti a portarsi via la defunta mentre una strisciata di scotch sul pavimento segna il confine tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu, una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano.

«Tutto s’ispira – dice Emma Dante – al piccolo racconto che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando.

LE SORELLE MACALUSO, “storia matriarcale” di una famiglia di sette sorelle (Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella) che ha debuttato a Napoli con grande successo lo scorso anno.

Una storia che prende corpo dopo il funerale di Antonella quando le sue sei sorelle si fermano a ricordare, a evocare eventi passati, a rinfacciarsi molte cose, e a piangere e a ridere della loro storia. È il funerale di una di loro con i morti che stanno in fondo, pronti ad apparire e a scomparire, pronti a portarsi via la defunta mentre una strisciata di scotch sul pavimento segna il confine tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu, una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano.

«Tutto s’ispira – dice Emma Dante – al piccolo racconto che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando.

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