Doppio appuntamento al cinema K2
Cinema K2, martedì 14 maggio 2013, ore 21
DELL’AMMAZZARE IL MAIALE (Italia, 2011, 6’)
Ideazione e realizzazione: Simone Massi, riprese: Julia Gromskaya,
musica: Stefano Sasso, tecnica: pastelli a olio su carta, formato: DigiBeta.
«Se penso al cinema di Simone Massi penso al procedere dei ricordi com’è dato in psicanalisi. I suoi lavori, sospesi in una dimensione onirica, sono viaggi nella memoria che la terra ha di se stessa ed in quella degli uomini che l’hanno abitata. Coerenza ed ostinazione procedono di pari passo nelle sue opere e nella sua vita, in un equilibrio faticoso che sfiora l’utopia. Dell’ammazzare il maiale è il frutto di 15 mesi di lavoro e 2300 tavole realizzate con la tecnica del disegno con pastelli ad olio su carta. Una tecnica in apparenza semplice, assai vicina a quei lavoretti che in molti abbiamo svolto durante le scuole elementari. Fare un disegno colorato, coprirlo di nero e poi graffiarlo per portarlo a nuova luce.»
[quote style=”1″]“Mentre viene trascinato fuori dalla stalla il maiale ha modo di vedere il cielo”.
“While the pig is being dragged out from the sty he has the chance to see the sky”.[/quote]
ore 21.15
THE WAY BACK (Usa, 2010, 133’)
Regia: Peter Weir, sceneggiatura: Keith R. Clarke, Peter Weir dal romanzo The Long Walk di Slavomir Rawicz, fotografia: Russell Boyd, scenografia: John Stoddart, interpreti: Colin Farrell, Ed Harris, Saoirse Ronan.
«Siamo nel 1940, all’interno di un gulag sovietico. Janusz, soldato polacco, è stato appena rinchiuso nella struttura e condannato a 25 anni di lavori forzati, dopo essere stato denunciato da sua moglie, forse vittima di torture, con l’accusa di spionaggio. Mentre un inverno rigidissimo gela la natura tutto intorno al campo, Janusz fa la conoscenza di un eterogeneo gruppo di persone: tra questi, l’ex attore dissidente Khabarov, l’ingegnere americano Smith, emigrato con la sua famiglia in fuga dalla Depressione, il cinico criminale Valka, il cuoco artista Tomasz, il compatriota Kazic, il prete lettone Voss e lo jugoslavo Zoran. Janusz inizia a progettare una fuga apparentemente folle: un progetto che prevede l’attraversamento del vicino lago Baikal e una estenuante marcia verso sud fino al confine con la Mongolia, per migliaia di chilometri.»