De rerum natura – Mostra collettiva
Studio La Città
Opening sabato 17 maggio, ore 11.30
Dal 17 maggio al 15 settembre 2014
Artisti:
EMANUELE BECHERI
ANDREA CARETTO | RAFFAELLA SPAGNA
LYNN DAVIS
MIKALA DWYER
STUDIO FORMAFANTASMA
HERBERT HAMAK
JACOB HASHIMOTO
ESTHER MATHIS
LAURA PUGNO
LUCA RENTO
ELISABETH SCHERFFIG
ELISA SIGHICELLI
ELTJON VALLE
MASSIMO VITALI
ANDRE WOODWARD
Studio la Città inaugura sabato 17 maggio 2014 De Rerum Natura, mostra collettiva curata da Angela Madesani, con la collaborazione di Andrea Lerda. L’esposizione si propone di indagare il complesso rapporto fra arte contemporanea e natura attraverso alcune possibili declinazioni: natura naturans come oggetto e soggetto dell’arte attraverso la sua presentazione diretta, natura come entità portatrice di una sacralità laica e, infine, natura, etica ed ecologia.
De Rerum Natura è un’approfondita riflessione da parte di un selezionato gruppo di artisti italiani e stranieri, appartenenti a diverse generazioni, che si spinge ben oltre a una semplice mostra sul paesaggio, superando inevitabilmente anche la visione portata avanti tra gli anni Sessanta e Settanta dalla Land Art.
In mostra, una quindicina di artisti, che operano con diversi linguaggi (dall’installazione alla fotografia al video al disegno), indagheranno alcune tematiche legate al rapporto uomo-ambiente-natura: dalla semplice osservazione del circostante, alla sacralizzazione della natura, dalla sua presenza fisica, sinonimo di bellezza e purezza, alla devastante realtà delle problematiche ambientali. Tutto questo all’interno di un contesto, quello odierno, in cui la natura è oggetto quotidiano di discussione, di studio e di cronaca.
Così come è avvenuto a partire dagli anni Sessanta con l’accentuarsi a livello internazionale del dibattito ecologico, anche in questo caso l’arte e il design diventano lo spunto per una serie di riflessioni che ci porteranno ad affrontare domande, senza la certezza di risposte ferme e univoche.
Oltre alla prospettiva data dalle arti figurative, dalla scultura, dalla fotografia e dal video, la mostra proporrà allo spettatore anche il punto di vista del mondo del design.
Il titolo della rassegna arriva da molto lontano, è quello che il poeta latino Lucrezio, nel I secolo d.C., ha dato al suo poema epico-didascalico sulla natura. La scelta non è stata casuale: se l’opera di Lucrezio era un richiamo alla responsabilità personale, un invito alla presa di coscienza sulla sfaccettata realtà del circostante, con tutti i suoi problemi, qui ci troviamo in una posizione assai vicina, in cui l’arte dovrebbe, potrebbe servire da monito all’uomo a porsi in maniera diversa all’interno del suo contesto vitale.
Emanuele Becheri
Emanuele Becheri è nato a Prato nel 1973. Dal 2004, dopo una serie di permanenze all’estero, si stabilisce nel suo paese d’origine, Vaiano, una cittadina tranquilla che si arrampica verso l’Appennino. Qui stabilisce nuovi legami con persone perse di vista precedentemente e inizia nuovi percorsi che aderiscono ad una diversa idea di disegno. Le prime prove, nel 2004, sono legate all’esperienza del disegno come assenza della vista, nel preciso tentativo di riportare l’esperienza ad uno stato primario, dove la mimesi è messa in uno stato di latenza. La ricerca si svilupperà, da questo punto in poi, come tergiversazione sull’origine del gesto disegnativo e non come tentativo di fare qualcosa di originale a tutti i costi. Passi successivi portano ad affermare un disegno che si auto produce attraverso un gesto liberatorio che l’artista mette in pratica attraverso vari gesti, come ad esempio posando delle chiocciole su fogli di carta per studiare la traccia di bava che rimane alla fine del loro cammino. Gesti semplici che mostrano ciò che la natura delle cose ha in se come potenziale, rivelando nient’altro se non ciò che sta sotto gli occhi di tutti ma che è ancora da scoprire. Nei lavori successivi, la traccia sonora di autocombustioni di accendini, rileva mondi di suoni insospettabili. Becheri si concentra, nei suoi lavori più recenti, su una serie di gestualità filmate da una telecamera fissa o impaziente, dove il gesto, come era avvenuto nelle prime prove, diventerà ancora una volta il centro della sua ricerca. In quest’ultimo anno di attività, l’artista si sta concentrando su una serie di performance live dal titolo “IMPRESSIONS” dove, insieme ad una compagine ogni volta diversa di ‘musicisti’, crea su un film visto per la prima volta con una colonna sonora improvvisata.
Lynn Davis
Lynn Davis si è diplomata al San Francisco Art Institute nel 1970 ed è stata apprendista di Berenice Abbott durante l’estate del 1974. Ha esposto in oltre 68 personali dal 1980 e i suoi lavori sono stati acquisiti da numerosi musei e collezioni. Ha fotografato il oltre 48 paesi, inclusi Egitto, Yemen, Birmania, Cambogia, Russia, Kazakhstan, China, Etiopia, Sudan, Mali, Iran, Groenlandia, e più recentemente in Grecia e Brasile. Nel 2005, la Davis ricevette un Academy Award dall’American Academy of Arts & Letters. Il suo Artist’s Books include: Space Project (2009), Illumination (2007), American Monument (2004), Monument (1999), Wonders of the African World (1999) e Bodywork (1994). Lynn Davis vive e lavora a Hudson, New York e Cape Breton, Nuova Scozia.
Mikala Dwyer
Mikala Dwyer è nata a Sydney nel 1959, dove vive e lavora.
Ha completato il Bachelor of Visual Arts (scultura / suono) al Sydney College of the Arts nel 1983, ha studiato alla Middlesex Polytechnic a Londra, nel 1986, e ha frequentato il Master of Fine Arts presso la Fine Arts University in Galles, nel 1993.
L’artista utilizza materiali quali la plastica, il polistirolo, il tessuto e la plastilina cercando di oltrepassare le nozioni convenzionali di materialità e spazio interno. Anche se la Dweyer non è molto conosciuta al di fuori dell’Australia, le sue opere ricordano in forma giocosa le idee scultoree di Eva Hesse, Jessica Stockholder, Sarah Sze e Terri Friedman. Tra le sue mostre personali recenti: Swamp Geometry, Anna Schwartz Gallery, Melbourne, 2008; Black Sun Blue Moon, Spielhaus Morrison Galerie, Berlino, 2007; The Additions and Subtractions and the Hanging Garden, Galerie Wascherie, Potsdam, 2007; The Shape of the Thought’s Own Making, Peleton Gallery, Sydney, 2007; I Maybe We, Museum of New Zealand Te Papa Tongarewa, Wellington.
Studio Formafantasma
Andrea Trimarchi ( 1983) e Simone Farresin ( 1980) sono due designer italiani che hanno fondato a Eindhoven, Paesi Bassi, Studio Formafantasma .
La collaborazione tra i due è iniziata illustrando libri e riviste durante il olro periodo di laurea in design della comunicazione. Il loro interesse per il design di prodotto si è sviluppato frequentando il master IM alla Design Academy di Eindhoven, dove si sono laureati nel luglio 2009 con una tesi basata sull’artigianato popolare siciliano .
Il lavoro di Formafantasma esplora temi quali il ruolo del design nell’artigianato popolare, il rapporto tra tradizione e cultura locale, l’approccio critico alla sostenibilità e il significato degli oggetti come canali culturali.
I due designer identificano il loro lavoro come un ponte tra artigianato, industria, oggetto e utente finale, cercando di stimolare un dialogo più critico e una progettazione concettuale attraverso il loro opertato.
Il design di Studio Formafantasma è stato presentato durante il Design Week milanese e olandese, l’Abu Dhabi Art , durante l’ICFF di New York, il Design Miami \ Basel e dalla prestigiosa casa d’aste Sotheby’s a Londra, solo per citarne alcuni.
Herbert Hamak
Herbert Hamak nasce nel 1952 a Unterfranken. Vive e lavora a Hammelburg. L’artista tedesco lavora su quelle che lui definisce “pitture”, ovvero pure forme di colore tridimensionale che risultano da una fusione tra pigmenti naturali e resine sintetiche, opere trasparenti in grado di catturare la luce e trattenerla. Recentemente si è dedicato, in Italia, ad un’installazione per Palazzo Fortuny a Venezia, oltre a progetti pubblici all’Archiginnasio di Bologna, nella cattedrali di Atri e presso Museo di Castelvecchio a Verona, solo per citarne alcuni. I suoi lavori sono presenti in alcune tra le principali collezione europee come la Collezione Guggenheim di Venezia o la collezione Panza di Biumo. Dagli anni ’80 la sua attività espositiva lo porta in Europa, in America e in Giappone. Tra le mostre più recenti: nel 2013 a Studio la Città, Verona, Windows”, nel 2011 alla Galerie Geukens & de Vil, Knokke e alla Galleria 200&Novecento di Reggio Emilia.
Jacob Hashimoto
Hashimoto è nato a Greeley, U.S.A., nel 1973. Vive e lavora a New York.
Jacob Hashimoto è da un certo punto di vista un’artista decisamente americano, ma recupera in profondità ed in maniera assolutamente creativa una certa eredità giapponese. L’ultimo sviluppo del suo lavoro in cui si ergono colline e onde, è delicato come le sue prime opere costituite da cascate di aquiloni. E, come in precedenza dominava un senso di levità, ora c’è un senso di sollevamento. La delicatezza delle sue forme, che scendono e avvolgono o che si espandono e salgono, crea spazio tanto per lo spirito quanto per il corpo. Tra le sue più importanti esposizioni recenti ricordiamo: “Gas Giant” al Moca di Los Angeles e alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, nel 2013 tre personali presso Studio la Città, Verona, Galerie Forsblom, Helsinki e lo Schauwerk Sindelfingen in Germania.
Esther Mathis
Nata nel 1985, Esther Mathis vive e lavora a Zurigo. Si laurea allo IED di Milano e nel 2012 inizia il Master Fine Arts Zürcher Hochschule der Künste, a Zurigo. Ha esposto in mostre personali presso Christophe Guye Galerie a Zurigo (2013-2011). Tra le numerose mostre in spazi pubblici e privati si segnalano le collettive presso Kunstmuseum Winterthur (2012-2011-2010); Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano (2013); Bündner Kunstmuseum Chur (2012); Galleria Le Dictateur, Milano; Cullen Art Services, Zurigo (2011); Raiffeisen Bank, Winterthur; Jarach Gallery, Venezia (2010); Galleria Traghetto, Roma; Galleria San Fedele, Milano (2009); Biennale Internazionale di Fotografia, Milano (2008). Nel 2013 ha vinto il premio del Kunstmuseum Winterthur e ha partecipato ad una residenza d’artista a Reykjavik. Le sue opere fanno parte delle collezioni svizzere di Raiffeisen Bank e della Kunstkommission Winterthur.
Laura Pugno
Laura Pugno vive e lavora a Torino, fra le sue recenti mostre personali : 2014 Form in progess, Galleria Alberto Peola, Torino. 2013 Altri sensi, MAN Museo d’arte della provincia di Nuoro, a cura di Lorenzo Giusti, Nuoro 2012 Greater Torino, Rä di Martino e Laura Pugno, Fondazione Sandretto Rebaudengo a cura di Irene Calderoni e Maria Teresa Roberto,Torino. 2011 Non per caso, Studiolo5 Cabinet, Milano; 2010 Ricordo di esserci stata, Galleria Alberto Peola, Torino; Ci sono raramente degli spazi interi, Studio Mdt, Prato. Fra le partecipazioni a mostre collettive: 2014 Frownland II – Events in Dense Fog, a cura di Carlo Fossati per e/static, Torino. 2013 La Logica del Tornasole, CARS – Cusio Artist Residence Space, Omegna; Meet Again, Galleria Alberto Peola, Torino; Rosa Piero, Rosa Tiepolo, Rosa Spalletti, Rosa…, a cura di Marco Meneguzzo e Andrea Lerda, Studio la Città, Verona. 2011 Mars Mission, Geh8 Kunstraum, Dresda; Aghilysti, Gum Studio, Artissima Lido, testo di Eva Fabbris, Torino; Azimut, Sass Muss, Dolomiti Contemporanee, a cura di Alice Ginaldi, Belluno; Tre millimetri al giorno, Cripta747,Torino. 2010 Fort/Da, Cars, Cusio Artist Run Space a cura di Alis/Filliol, Omegna; Impresa Pittura, CIAC, Castello Colonna, a cura di Raffaele Gavarro e Claudio Libero Pisano Genazzano (Roma); Passaggi, Pinacoteca Civica, a cura di Maria Chiara Valacchi, Follonica. 2009 Plenitudini, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, a cura di Alberto Zanchetta, San Marino; Translation Paradoxes and Misunderstandings, Shedhalle, Zurich. 2008 Italian Contemporary Painting, Deanesi Gallery, Rovereto. Experimenta, Collezione Farnesina, MAE, Roma
Dal 2007 membro co/fondatore e parte attiva di progettodiogene.eu
Luca Rento
Luca Rento è nato a Feltre nel 1965 dove vive e lavora.
Tra le sue mostre più importanti sono da ricordare Alpenrepublik, Kunstraum Innsbruk, 2014, Apparentemenmte nulla, MAN, Nuoro 2010 e le due personali al Cairne Centre d’Art, Digne le Bains 2009 e al CeSAC, Caraglio 2007. L’artista è anche uno dei recenti vincitori, insieme a Gianluca D’Incà Levis, del Premio Città Impresa 2012, che gli è stato assegnato per meriti legati alla sua capacità innovativa proprio nella costruzione di un linguaggio, di una poetica e di un’opera artistica profondamente originale, che ne fa uno dei videoartisti più interessanti oggi sul territorio nazionale.
Elisabeth Scherffig
Elisabeth Scherffig, nata a Düsseldorf nel 1949, vive e lavora a Milano dal 1970. Ha esposto in prestigiose sedi istituzionali e gallerie private a Milano, New York, Londra, Düsseldorf. Nel 2009 l’editore Baldini Castoldi Dalai le ha dedicato una monografia, Urbs et Civitas, a cura di Angela Madesani, con testi di Gillo Dorfles, Angela Madesani, Antonello Negri. Elisabeth Scherffig analizza lo spazio urbano come organismo in perpetua metamorfosi; la sua tecnica caratteristica è il disegno realizzato con tratto energico e incisivo. Negli ultimi anni l’artista ha usato parallelamente materiali eterogenei quali seta, porcellana, silicone e metalli.
Elisa Sighicelli
Realizza lavori fotografici, video, e film in 16 mm.
Attualmente vive e lavora a Torino.
Ha esposto con mostre personali alla Gagosian Gallery di Londra, Los Angeles, New York e di recente nella sede di Ginevra.
Ha avuto mostre personali in musei italiani, alla GAM di Torino e a Palazzo delle Papesse di Siena. Ha inoltre preso parte a mostre collettive in istituzioni pubbliche italiane e internazionali: MAMbo, Bologna; MAXXI, Roma; PAC, Milano; MCA, Sidney, FACT, Liverpool; Hertzliya Museum, Tel Aviv e ICA, Londra.
A giugno avrà una mostra personale alla galleria MOT International di Londra.
Andrea Caretto | Raffaella Spagna
Andrea Caretto (Torino, 1970) e Raffaella Spagna (Rivoli, 1967), concepiscono l’arte come una forma di ricerca, un modo libero di investigare le dimensioni multiple della realtà; i loro lavori sono sempre il risultato di un “processo relazionale”, nel senso che emergono dalla complessa rete di relazioni che gli autori stabiliscono con differenti elementi (organici, inorganici, viventi, ecc.) dell’ambiente in cui operano. Negli ultimi anni la loro ricerca si è fondata sull’idea che la forma delle cose possa essere intesa come l’espressione di un “campo relazionale”, manifestazione di forze incorporate, con il quale, come artisti, essi intendono confrontarsi. Collaborano stabilmente dal 2002 esponendo in istituzioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Sono tra i membri fondatori dell’associazione di artisti Progetto Diogene di Torino. www.esculenta.org
Tra le istituzioni con cui hanno lavorato ricordiamo: GAM (Torino), Collezione Sistemica (2012); Khoj International Artists Associations, New Delhi, In Context (2012); CAP, Centre d’Art Plastiques, Saint-Fons, Francia (2011); art3, art contemporain, Valence, Retour sans préavis (2011); Mudam Luxembourg, Musée d’Art Moderne Grand-Duc Jean, Sketches of Space (2010); Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, T1 Torino Triennale (2005); Domaine de Chamarande (Vivre/s, in programmazione 2014); Museo Marino Marini (Firenze) Azioni 2000-2006 (2006); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), Exit e How Latitudes Become Forms (2002 e 2003); MART (Rovereto), Eurasia (2008); Strozzina – Centro di Cultura Contemporanea Palazzo Strozzi (Firenze) Green Platform (2009); PAV – Parco d’Arte Vivente (Torino), Village Green, Ecosoft Art e Living Material (2009, 2008, 2007); CeSAC – Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee – Caraglio (Cn), Chronos (2005); Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce e Villa Bombrini, Genova, Empowerment (2004); CAIRN – Centre d’Art Informel de Recherche sur la Nature, Digne-les-bains, (Francia), De La Transformation Des Choses (2008); Centre d’Art Le Parvis, Ibos (Francia), Matières Premières (2007); Rurart Centre d’Art, Rouillé (Francia), Exposition O (2008), Obra Social Caja Madrid (Spagna), Los Limites del Crecimiento (2007)
Eltjon Valle
Eltjon Valle è nato a Kuçova nel 1984, vive e lavora a Milano. Ha studiato all’Accademia delle belli arti di Brera a Milano, diplomandosi nel 2007 con una tesi sulla argomento del territorio. Il tema centrale del suo lavoro ha una precisa connotazione ecologica (che comunque stimola riflessioni e suggestioni più ampie). Concentrare l’attenzione sull’espressività primaria dei materiali, non quelli tradizionali della pittura e della scultura ma quelli di fondamentale importanza della dimensione urbana e naturale, è senza dubbio uno dei contributi più rilevanti dell’arte processuale e ambientale degli anni ‘60/’70. Valle ha partecipato a mostre quali: La 54ma Biennale di Venezia, Fondazione Bevilaqua Venezia, Micro Museum New York, National center for Contemporary Moscow, The National Gallery of Arts Tirana, The National Gallery of Arts Prishtina, Taller Siete Medellin, Parco del Contemporaneo Forte Marghera e Museo D’Arte Contemporanea Villa Croce Genova.
Massimo Vitali
Massimo Vitali è nato a Como nel 1944. Vive e lavora tra Lucca e Berlino.
Si trasferì a Londra dopo il liceo, dove studiò fotografia al London College of Printing. Nei primi anni Sessanta iniziò a lavorare come fotogiornalista, collaborando con numerose riviste e agenzie in Italia e in Europa. Proprio durante questo periodo incontrò Simon Guttmann, fondatore dell’agenzia Report, che diventerà una tappa fondamentale nella crescita di Massimo come “Concerned Photographer”. All’inizio degli anni Ottanta una crescente sfiducia nella convinzione che la fotografia avesse una capacità assoluta di riprodurre le sottigliezze della realtà, lo portò a modificare il percorso che aveva in mente per la sua carriera. Cominciò a lavorare come direttore della fotografia per la televisione e il cinema. Tuttavia, il suo rapporto con la macchina fotografica non cessò mai, anzi, ebbe il sopravvento diventando il suo mezzo privilegiato di ricerca artistica. Cominciò la sua celebre serie sulle spiagge nel 1955 per approdare ad una descrizione del mondo tramite la fotografia delle masse, del gregge.
Andre Woodward
Andre Woodward è uno scultore che vive e lavora in Costa Mesa, California. Nato a Newport Beach, Woodward ha conseguito una laurea in Studio Art presso la UC Irvine e un MFA in scultura presso il CSU di Long Beach. Il suo lavoro è stato esposto in location alternative e più tradizionali, tra cui il Museo d’Arte Torrance e l’Huntington Beach Art Center, in California. Woodward ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui un Hoff Foundation Grant e, nel 2011, il New California Award.
Woodward è interessato alla biodiversità, alla teoria della complessità e all’unico all’equilibrio che essi incarnano. Le sue sculture tentano di personificare il significato ecologico del rapporto tra natura, tecnologia e umanità, utilizzando una miscela di materiali naturali e artificiali. I suoi oggetti, accuratamente composti, evidenziano la relazione tra l’ambiente urbano e il mondo naturale.
De Rerum Natura
dal 17 maggio 2014 | comunicato stampa – press release
Emanuele Becheri |
Lynn Davis Iceberg III, Disko Bay, Greenland – 2004 Stampa ai sali d’argento, virata all’oro, 91,5 x 91 cm / Gold toned gelatin silver print Courtesy Studio la Città – Verona |
Lynn Davis Iceberg VIII, Disko Bay, Greenland – 2004 Stampa ai sali d’argento, virata all’oro, 91 x 91 cm / Gold toned gelatin silver print Courtesy Studio la Città – Verona |
Lynn Davis Iceberg XXVIII, Disko Bay, Greenland – 2004 Stampa ai sali d’argento, virata all’oro, 114 x 114 cm / Gold toned gelatin silver print Courtesy Studio la Città – Verona |
Mikala Dwyer Hanging Garden, Berlin – 2007 Plastica, terriccio, piante, corda, dimensioni variabili / Plastic, dirt, plants, rope, variable dimensions Courtesy Hamish Morrison Galerie |
Jacob Hashimoto Tree III – 2008 Legno, ferro, sfere di plastica, lampadine, 500 x 400 x 400 cm / Wood, iron, plastic spheres, bulbs Courtesy Studio la Città – Verona |
Jacob Hashimoto Untitled #8 – 2008 Acrilico, carta uretano su lino, 152,2 x 145 x 5 cm / Acrylic, paper, urethane on linen Courtesy Studio la Città – Verona |
Esther Mathis 1 year of atmospheric exposure – 2013 Stampa ai sali d’argento, 43,7 x 36,8 cm / Gelatin silver print Courtesy Studio la Città – Verona |
Laura Pugno Quel che Annibale non vide – 2012 Abrasione su stampa digitale, 5 fotografie (61 x 46 cm l’una) / Abrasion on digital print, 5 photos (61 x 46 cm each) Courtesy Studio la Città – Verona |
Laura Pugno Meccanismi di difesa – 2013 Still da video, 4 min. / Still from the video Courtesy Studio la Città – Verona |
Elisabeth Scherffig Cava – 2012 Pastello su carta Arches / Chalk lead on Arches paper Foto di: A. Guidetti e G. Ricci Courtesy Studio la Città – Verona |
Elisabeth Scherffig Cava – 2012 Pastello su carta Arches / Chalk lead on Arches paper Foto di: A. Guidetti e G. Ricci Courtesy Studio la Città – Verona |
Elisabeth Scherffig Cava – 2010 Pastello su carta Arches / Chalk lead on Arches paper Foto di: A. Guidetti e G. Ricci Courtesy Studio la Città – Verona |
Elisa Sighicelli Dance Bound – 2007 Video proiezione (loop, colore, suono) – 2’39” / Video projection (loop, color, sound) |
Eltjon Valle 400 kg Oil Earth – 2013 Tecnica mista, 6 pezzi 91 x 91 x 5 cm cad. / Mixed media, 6 pieces 91 x 91 x 5 cm each Courtesy Nuova Galleria Morone |
Massimo Vitali Firiplaka Red Yellow Diptych – 2011 C-print con diasec mount, 230 x180 cm cad. per due panelli / C-print with diasec mount, 230 x180 cm each Courtesy Studio la Città – Verona |
Andre Woodward Just Out of Reach – 2012 Cemento e Ficus, 76,2 x 127 x 55,8 cm / Cement and Ficus Courtesy Studio la Città – Verona |
ASLC progetti per l’arte
Lungadige Galtarossa, 21
Verona, Veneto 37133
Italy