Teatro Ristori di Verona dicembre 2015-marzo 2016 DANZA 2015-16 VERONA JAZZ WINTER 2016 RIDUZIONE DISABILI: sono disponibili 6 posti disabili con carrozzina in platea (senza poltrona), con biglietto ridotto per disabili (riduzione del 50% per Danza e Verona Jazz Winter 2015; riduzione standard prevista per le Proiezioni dai grandi Teatri internazionali) e un biglietto gratuito per l’eventuale accompagnatore. Per assicurare il posto accompagnatore accanto a quello disabile è necessario che l’acquisto in tale modalità avvenga con un adeguato anticipo (minimo 15 giorni – salva disponibilità). Teatro Ristori

Danza e jazz 2015-2016 al Teatro Ristori


Teatro Ristori di Verona
dicembre 2015-marzo 2016

DANZA 2015-16

VERONA JAZZ WINTER 2016

RIDUZIONE DISABILI: sono disponibili 6 posti disabili con carrozzina in platea (senza poltrona), con biglietto ridotto per disabili (riduzione del 50% per Danza e Verona Jazz Winter 2015; riduzione standard prevista per le Proiezioni dai grandi Teatri internazionali) e un biglietto gratuito per l’eventuale accompagnatore. Per assicurare il posto accompagnatore accanto a quello disabile è necessario che l’acquisto in tale modalità avvenga con un adeguato anticipo (minimo 15 giorni – salva disponibilità).

mercoledì 2 dicembre 2015

ATERBALLETTO

LEGO, coreografia Giuseppe Spota
14’20”, coreografia Jiří Kylián
Rain Dogs, coreografia Johan Inger
Aterballetto è una delle principali Compagnie di danza in Italia. Presenta tre generazioni di coreografi. Con il nuovissimo lavoro del trentunenne Spota scopriamo un “giovane talentuoso, con il futuro davvero ricco di promesse” (S. Poletti, Delteatro 26.3.2015). Segue uno dei grandi coreografi degli ultimi decenni, Kylián. Conclude, su musica di Tom Waits, un recente lavoro di Johan Inger, Coreografo Associato del Nederlands Dans Theater. “Inger firma una pièce che duetta meravigliosamente con le infinite sfumature della voce del cantante, a cui fa corrispondere un‘uguale cangiante espressività coreografica grazie alla bravura dei ballerini.” (G.Gori, Drammaturgia, 29.10.2013)


lunedì 21 marzo 2016 
COMPAGNIA ZAPPALA’ DANZA 
I am beautiful, coreografia Roberto ZappalàFigura di riferimento nel panorama della danza contemporanea nazionale e internazionale”, così il Premio della Critica assegnato a Roberto Zappalà nel 2013. Presenterà una nuova creazione, con la sua “solida Compagnia, apprezzata in tutta Europa” (M.L. Buzzi, Danza & Danza, lug-ago 2015), e la sua “danza energica, forte, dinamica, densa” (S. Trombetta, L’Espresso, 28.5.2015).

venerdì 8 aprile 2016
BALLETTO NAZIONALE DELLA GEORGIA
Serenade, coreografia George Balanchine
Tarantella, coreografia George Balanchine
Caikovskij Pas de Deux, coreografia George Balanchine
Concerto Barocco, coreografia George BalanchineDal 2004 la grande étoile dell’American Ballet Theatre (e prima del Bolshoi), Nina Ananiashvili, guida la Compagnia georgiana. Con loro abbiamo l’ottima occasione di vedere tutta una serata dedicata a Balanchine, tra i più grandi coreografi del Novecento e forte innovatore del balletto classico: Serenade, capolavoro, del 1934; Tarantella, virtuosistico pas de deux del 1964, analogamente a Caikovskij Pas de Deux, del 1960; Concerto Barocco, del 1941.

 
sabato 30 gennaio 2016
Vijay Iyer, piano solo “il miglior pianista jazz non ancora quarantenne”, così scriveva Franco Fayenz sul Sole-24Orenel 2010. Quest’anno (come nel 2012) Iyer è risultato il primo nella categoria Jazz Artist, nell’annuale indicazione dei critici internazionali per Downbeat, la “bibbia“ americana del jazz. “Straordinario” e “travolgente”[…]uno dei gruppi di punta del jazz contemporaneo”, così Luca Conti (Musica Jazz) ha recensito il concerto del trio di Iyer a Umbria Jazz 2015. Lo si potrebbe dire un Keith Jarrett melodico e ostinato, con sfumature free jazz del Cecil Taylor meno radicale. Ha dichiarato che i suoi ideali maestri sono, nell’ordine, Monk, Ellington, Andrew Hill, Randy Weston.
mercoledì 3 febbraio 2015

JD Allen Trio 
(JD Allen sax, Rudy Royston batteria, Gregg August contrabbasso)Come Iyer, anche JD Allen appartiene alla generazione dei quarantenni. Il JD Allen Trio possiede un suono tra i più impellenti, furiosi, muscolari del jazz di oggi. Del suo ultimo album,Graffiti, è stato scritto che è “uno dei più coinvolgenti lavori pubblicati quest’anno” (Piacentino,Musica Jazz, ott 2015). “un giro con un trio tosto, che gira benone dall’inizio alla fine”, cosi John Corbett (Downbeat, ago 15), che gli assegna 4 stelle e mezza su 5. “Allen fa adesso parte di quel gruppo di alto lignaggio che include sassofonisti-compositori come John Coltrane, Benny Golson, Wayne Shorter. Come le composizioni di questi giganti del jazz, quelle di Allen sono destinate a rimanere per sempre“ (B. Zimmerman, Downbeat, set 15).
giovedì 11 febbraio 2016

Madelyn Renée e Stephonne Smith voci 
THE BEST OF BROADWAYGli standard del jazz, nutrimento fondamentale per generazioni di jazzisti, sono in gran parte le canzoni che sono state scritte per i musical di Broadway e per i film musicali di Hollywood. La raccolta di quelle più importanti e ispiratrici va sotto il nome di Great American Songbook: gli autori comprendono giganti come Gershwin, Cole Porter, Irving Berlin, Kern, Rodgers, Mercer, Arlen, fra gli altri. A presentarcene una scelta sono le voci degli americani Madelyn Renée e Stephonne Smith. Renée ha interpretato le grandi eroine del teatro musicale sui maggiori palcoscenici, dal Metropolitan di New York alla Scala di Milano. “Ella possiede voce intensa, di bel timbro, vibrante e omogenea lungo la gamma[…] è una lezione” (P. Isotta, Corriere della sera).
giovedì 18 febbraio 2016

Enrico Zanisi Trio, con Mattia Cigalini 
(Enrico Zanisi piano, Joe Rehmer contrabbasso, Alessandro Paternesi batteria, Mattia Cigalinisax)Zanisi, in trio con Rehmer e Paternesi, li abbiamo ascoltati qui con grande successo nella prima edizione del Verona Jazz Winter Festival, nel febbraio 2014. “Zanisi compone tutto muovendosi sulla linea di confine tra il jazz europeo contemporaneo più elegante e strutturato, un certo gusto classico nel trattamento di suono e melodie, e riferimenti d’oltreoceano.” (A. Iammarino, Musica Jazz)
Questa volta al trio del ventiquattrenne Zanisi si unisce il sax dell’altrettanto giovane Mattia Cigalini. I due brillanti talenti del jazz italiano hanno pubblicato nel 2015 l’album Right Now, che presenta sei composizioni originali. “Fraseggio introspettivo, colto, elegante, snocciolato in punta di dita” (Pavoni, Musica Jazz, apr 2015).
martedì 15 marzo 2016

Steve Lehman Octet

(Steve Lehman sax alto, Mark Shim sax tenore, Jonathan Finlayson tromba, Tim Albrighttrombone, Chris Dingman vibrafono, Dan Peck tuba, Matt Brewer contrabbasso, Tyshawn Soreybatteria)

Eccoci al terzo esponente della generazione dei trenta-quarantenni americani che il Verona Jazz Winter vuole presentare. Trentasette anni, Steve Lehman è risultato quest’anno il primo nella categoria Jazz Artist (Rising Stars), nell’annuale indicazione dei critici internazionali perDownbeat. In Italia ha vinto il premio della critica, il Top Jazz 2014, nelle categorie, per il Jazz Internazionale, di Musicista dell’AnnoFormazione dell’Anno, e Disco dell’Anno. L’album premiato è Mise En Abîme – premiato anche nella categoria Best Albums of 2014 dal mensileDownbeat. Al Newport Jazz Festival 2015 il suo è stato uno dei “concerti più attesi tra gli appassionati del progressive jazz:[…] la perfezione nell’architettura e negli incastri sonori” (E. Capua, Musica Jazz ott 2015).

MUSICA..Dal 30gennaio al15 marzo torna«Verona Jazz Winter»con cinque imperdibili appuntamenti internazionali

Al Ristori grande jazz d’inverno da Iyer ad Allena Broadway

Il pianista americano apre con un recital solistico. Poi il sassofonista con l’ultimo «Graffiti» icantanti Renée e Smith, il quartetto di Zanisi e Cigalini e l’ottetto del newyorkese Lehman

Il meglio del jazz internazionale fa tappa a Verona fra qualche settimana con la terza edizione di Verona Jazz Winter, la manifestazione organizzata dal Teatro Ristori. Sono cinque appuntamenti, dal 30 gennaio al 15 marzo, in cui si alterneranno proposte che spaziano dalla tradizione fino all’avanguardia. Il primo concerto è in programmaper sabato30 gennaio quando si ascolterà l’unica esibizione italiana del pianista di origine indiana Vijay Iyer, figura di spicco nel panorama jazz degli ultimi dieci anni. A Verona proporrà il suo recital di piano solo, una performance di grande intensità in cui in una visione d’insieme sempre molto geometrica si riconosce un grande istinto che rimanda ad anni di ascolti di Thelonious Monk e Cecil Taylor. L’appuntamento successivo (mercoledì 3 febbraio) è con JD Allen, un grande sassofonista della nuova generazione americana che si colloca in un ambito che potremmo definire di «modern mainstream», rientrando nei canoni archetipici del jazz post-bellico anche se con una forza d’immaginazione e una modernità interpretative innovative. Dotato di una dirompenza e allo stesso tempo di un’intensità poetica straordinarie, spesso è stato accostato nel suono e nello stile a John Coltrane. A Verona presenterà il suo ultimo lavoro Graffiti (Savant) assieme ai due musicisti con cui l’ha registrato: Rudy Roystone alla batteria e Gregg August al contrabbasso. Il terzo concerto è fissato per giovedì 11 febbraio con il titolo «The Best of Broadway», eloquente per una serata dedicata interamente agli standard e ai grandi capolavori del Great American Songbook. È un repertorio classico, ma con due cantanti fuori dal comune come Madelyn Renée e Stephonne Smith. Stephone Smith ha interpretato tutti i ruoli nelle varie opere del teatro americano nei principali teatri di Broadway. Laureato alla Manhattan School of Music di New York, è stato insignito di numerosi premi, tra cui il NY Five Town Young Artist Award, il Gran Premio Charlotte Opera, il Gran Premio MTNA e il Metropolitan Opera Audition. Nata a Boston, il soprano Madelyn Renée si è laureata alla Juilliard School of Music di New York e ha debuttato accanto a Luciano Pavarotti come Mimì ne La Bohème nella stagione 2002/2003. Ha calcato i palcoscenici dei principali teatri al mondo quali The Metropolitan Opera e la New York City Opera, il Teatro alla Scala, la Staatsoper di Vienna, l’Opéra Nationale e l’Opéra Comique di Parigi. L’unico concerto di Verona Jazz Winter dedicato al jazz italiano è quello di giovedì 18 febbraio con il quartetto guidato dal pianista Enrico Zanisi e dal sassofonista Mattia Cigalini. Due talenti under 30 del panorama italiano che recentemente hanno fatto un disco assieme intitolato Right Now su cui sarà in centrato il loro set tra intimismo e dinamiche focose. Assieme ai due ci saranno Joe Rehmer al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria. Verona Jazz Winter si chiuderà in bellezza il 15 marzo con un concerto molto stuzzicante: quello dell’ottetto guidato dall’altosassofonista Steve Lehman. Il trentasettenne newyorkese ha fatto uno strike di premi con il primo posto come miglior musicista, come titolare del miglior nuovo album e come leader della miglior formazione nel referendum Top Jazz del 2014. La sua carriera è stata prevalentemente incentrata sulla sua attività da solista e leader ma ha collaborato dal vivo e in studio con Anthony Braxton e Jason Moran. Il suo capolavoro Mise En Abîme rivela una visione architettonica complessa sia sul piano ritmico che armonica in cui un rigore matematico si sposa con una visione musicale aperta e libera. Info su programma, biglietti e abbonamenti su www.teatroristori.org