DaCru Dance Company in Sakura Blues
Teatro Camploy di Verona
Sabato 18 luglio 2015, ore 21.15
DaCru Dance Company
Urban theatre
ideazione e regia Marisa Ragazzo
coreografie Marisa Ragazzo e Omid Ighanì
con Omid Ighanì, Samar Khorwash, Serena Stefani, Claudia Talon e Tiziano Vecchi
disegno luci Marisa Ragazzo e Gabriele Termine
editing musicale Omid Ighanì, Marisa Ragazzo e Samar Khorwash
abiti di scena Giorgia Corbi e Edyta Beata Martonik
scene Mattia Dalla Zanna
allestimento Roberto Rini
organizzazione Alessandra Pagni
coproduzione Festival Danza Estate 2015
con il sostegno di Permutazioni 2014 (Zerogrammi, Fondazione Live Piemonte dal Vivo, Balletto
dell’Esperia, Università degli Studi di Torino)
in collaborazione con T. S. Domenico di Crema
Video Gallery
La danza prosegue al teatro Camploy sabato 18 luglio alle 21.15 con lo spettacolo Sakura Blues, coreografie di Marisa Ragazzo e Omid Ighani, eseguite dalla DaCru Dance Company.
Nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese 2015, va in scena a Verona, al teatro Camploy sabato 18 luglio alle 21.15, Sakura Blues.
Con questo spettacolo La DaCru Dance Company chiude la trilogia, iniziata con Kafka sulla spiaggia, traduzione danzata dell’omonima opera letteraria di Murakami Haruki, e proseguita con Kaze Mononoke, ispirato al grande maestro Miyazaki: due spettacoli di successo, che hanno portato la compagnia in tour in tutta Italia. Si tratta dunque della terza e ultima coreografia, ideata come tributo alla cultura giapponese.
Galleria fotografica
I due coreografi hanno utilizzato un particolare linguaggio artistico, maturato dalla loro esperienza di danza urbana, per rappresentare il viaggio all’interno dell’anima segreta delle donne.
Sakura Blues è una donna che nel lontano primo giugno del 1976 scrisse una lettera a se stessa: una sorta di diario di un giorno, l’anticipo predittivo di una vita che diventerà un ricordo. Attraverso una scena, tinta del giallo di giugno, si alternano ricordi e pensieri, progetti e desideri di una donna bambina. Dopo trent’anni, la protagonista ritrova la lettera, scoprendo il motivo della malinconia che la accompagna da sempre. Ricorda i colori e gli odori di quello che è stato e, chiudendo gli occhi, capisce che niente è andato perso e dimenticato.
La DaCru Dance Company nasce nel 1996 da un’idea di due danzatori e coreografi molto rappresentativi nel panorama della danza metropolitana italiana, Marisa Ragazzo e Omid Ighani. Questo progetto artistico convoglia la sperimentazione urbana all’interno dei teatri, pratica piuttosto insolita per la street culture.
Biglietti in vendita al Camploy dalle ore 20. Posto unico: 10 euro
Gli spettacoli di danza prevedono ingresso gratuito per spettatori con disabilità e accompagnatori, visto il numero limitato dei posti si consiglia di prenotare con boxoffice
in stile giapponese
sabato 18 luglio 2015 SPETTACOLI, pagina 58
Danza anche al Camploy stasera alle 21,15. In scena i DaCru, progetto nato una ventina d’anni fa dall’unione artistica dei due coreografi più rappresentativi del panorama della danza urbana italiana: Marisa Ragazzo e Omid Ighanì.Lo spettacolo in tournée che passa anche a Verona è Sakura Blues, terza tappa che chiude un percorso dedicato alla terra dei ciliegi, iniziato con Kafka sulla Spiaggia, traduzione danzata dell’omonima opera letteraria di Murakami Haruki, e proseguita con Kaze Mononoke, un viaggio nel vento, ispirato a Miyazaki. Sakura Blues è dunque ancora dentro le atmosfere filo-giapponesi che coniugano hip hop e danza contemporanea. Ancora colori che sollevano i personaggi dentro spazi onirici, ancora danzatori leggeri come petali che entrano ed escono da luoghi trasparenti e oggetti sospesi (una seggiola, una bicicletta). Kaze Mononoke era una camera di vento, Sakura Blues muove ancora i suoi protagonisti dentro il tempo del sogno. Una scena bianca, con trasparenze. Si allude e si pensa agli Anime, si pensa ad una bellezza così elegante da essere irreale. Sakura è un «viaggio innamorato, dolente, ironico e liquido nell’anima segreta delle donne, profumate e lievi come fiocchi di neve». È un diario, una nostalgia, un insieme di ricordi, una lettera, una scrittura che si rivolge alla protagonista stessa. Sakura Blues «è una donna che chiama se stessa con il nome della nostalgia, che chiude tutto in una scatola faticosamente stipata in fondo al cuore». Una scatola candida, tinta del giallo di giugno. Una scatola come un cassetto con i suoi ricordi di odori e rumori, pensieri, progetti e desideri di una donna bambina.La danza è quella che prosegue dagli ultimi due lavori: una fusione tra hip hop, house dance, danza contemporanea, jazz rock e il breaking più innovativo. Danza che cerca nel teatro uno spazio fisico, danza che si muove negli spazi performativi black delle capitali europee. Sul palco Omid Ighanì, Samar Khorwash, Serena Stefani, Claudia Taloni e Tiziano Vecchi. Le scene sono di Mattia Dalla Zanna. I costumi di Giorgia Corbi ed Edyta Beata Martonik.S.Azz.
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