Concerto di primavera in Sala Maffeiana
Sala Maffeiana
Giovedì 7 maggio 2015, ore 20.30
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«Concerto di primavera» con l’orchestra, in formazione da camera, Città di Verona, gruppo musicale fondato nel 1966 dal maestro Enrico De Mori. Per l’occasione la dirige il giovane maestro Francesco Mazzoli, erede musicale di De Mori. Il concerto si terrà giovedì alle 20,30 in Sala Maffeiana, organizzato da La giovane classicità, associazione culturale che punta alla diffusione e alla valorizzazione del patrimonio musicale più alto.
Il programma della serata, che gode del patrocinio di Expo e del Comune di Verona e viene realizzato grazie al contributo di Amia, prevede il Concerto in la minore op. 2 n° 4 di Evaristo Felice Dall’Abaco, il Concerto brandeburghese n° 5 BWV 1050 di Johann Sebastian Bach, il Concerto per pianoforte e orchestra n°13 K415 e la celebre Eine kleine Nachtmusik K525 di Wolfang Amadeus Mozart.
Il maestro Mazzoli (reduce da successi come direttore e pianista al teatro Filarmonico, al Palasport nel concerto di capodanno. al Ristori, al Vittoriale degli Italiani, a Parigi e con già sette dischi al suo attivo) suonerà al pianoforte durante il Quinto concerto brandeburghese assieme alla violinista Giada Broz e alla flautista Federica Giacomuzzi.
Nato a Verona nel 1988, pianista, clavicembalista, organista e direttore d’orchestra, Francesco Mazzoli discende dalla scuola pianistica di Ferruccio Busoni, Carlo Zecchi e Arturo Benedetti Michelangeli. È stato ospite di vari enti per suonare le collezioni tra le più prestigiose di strumenti a tastiera del mondo. Da sempre particolarmente interessato al repertorio bachiano e mozartiano (ha suonato l’integrale per tastiera delle opere di Bach, i Concerti per pianoforte di Mozart), ha coltivato accanto al pianoforte lo studio dell’organo cui ha affiancato dal 2008 lo studio del clavicembalo. Si è perfezionato in direzione d’orchestra con De Mori.
Biglietto d’ingresso unico a 5 euro. Per prenotazioni si può scrivere a biglietteria@orchestradjk.org; i biglietti saranno disponibili a partire dalle 20 del giorno del concerto alla biglietteria della Sala Maffeiana, in via Roma, 1/G.
Mazzoli, leggerezza e armonia nel «Concerto» di Dall’Abaco
Dedicato a De Mori, è raramente eseguito ma molto emozionante
- Un’eccellente e gradevolissima serata di musica quella proposta dalla Giovane Classicità nella raccolta sala Maffeiana. Musica splendidamente eseguita dalla formazione cameristica di soli archi «Città di Verona», complesso fondato da Enrico de Mori nel 1966 ed altrettanto ben diretta, con precisione e gusto squisito, dal maestro Francesco Mazzoli, erede musicale di De Mori.
Ad impreziosire ancor più il concerto hanno contribuito il violino di Giada Broz ed il flauto traverso di Federica Giacomuzzi, ambedue artiste di talento raffinato e ormai più che delle promesse nel panorama musicale.
Brano d’apertura il Concerto in la minore op. 2 n. 4 del veronese Evaristo Felice Dall’Abaco. Un pezzo musicale, purtroppo, raramente eseguito, ma molto caro al maestro De Mori a cui era dedicato. I suoi tre movimenti (Aria, Largo, Presto) hanno offerto gradevoli sensazioni di leggerezza, di intensità dei suoni e di rarefatta armonia che hanno convinto il pubblico presente.
Di grandissimo rilievo il Concerto brandeburghese n. 5 BWV 1050 di Johann Sebastian Bach in cui Mazzoli ha messo in mostra le già ben conosciute doti di pianista potente e virtuoso capace di superare brillantemente le insidie della partitura (che è quasi da considerarsi come un vero concerto per pianoforte e orchestra) soprattutto nel primo tempo. Sebbene questo Concerto fosse stato pensato per clavicembalo dal suo compositore, la sua esecuzione con il pianoforte ha portato la sua espressione e la sua cifra stilistica ad una dimensione più sinfonica e concertata, la cui visione d’insieme e l’equilibrio delle parti sono mutati rispetto alla versione originale ma sono apparsi altrettanto interessanti. Un’esecuzione davvero convincente e molto applaudita grazie anche al contributo delle due soliste Giada Broz e Federica Giacomuzzi.
Il programma è proseguito con il marziale Concerto per pianoforte e orchestra n. 13 K415 di Mozart. Un plauso sincero va anche all’orchestra che ha saputo accompagnare con grande eleganza, raffinatezza e senso di misura il pianista. Un tocco propriamente primaverile hanno contribuito a dare sia l’ultimo brano in programma, la celeberrima Eine kleine Nachtmusik K525 di Mozart, sia la Badinerie (un movimento di danza in tempo pari di carattere gioioso e leggero) di Bach in cui ha potuto ancora brillare, il flauto traverso di Federica Giacomuzzi e la grande coesione dell’orchestra diretta da Mazzoli sempre con ispirazione mai priva di rigore.
Convinti ed assai prolungati gli applausi finali per questo Concerto di primavera realizzato col patrocinio di Expo 2015, del Comune di Verona e il contributo di Amia.
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