Chiara Frigo, West End
Teatro Camploy di Verona
Rassegna l’altro TEATRO
Venerdì 16 dicembre 2016, ore 20.45
West End
West End è uno spettacolo che riflette sul declino e sulla possibile rinascita dell’Occidente (West), con un gioco di parole che allude alla zona londinese del West End, famosa per i suoi teatri e per questo soprannominata “Theatreland”. West End parte dalla ricerca condotta da Chiara Frigo nell’ambito del progetto europeo Act your age, e prosegue l’indagine nelle storie, nei significati e nei simboli del mondo dell’intrattenimento in stretta collaborazione con la performer e coreografa Amy Bell e il drammaturgo Riccardo de Torrebruna. Il linguaggio della danza contemporanea attinge qui al tip-tap, che la straordinaria capacità di Amy Bell riesce a declinare in toni alternativamente leggeri e drammatici, in un’altalena che è metafora dell’essere artista, oggi come ieri.
La rassegna ha sottoscritto il Manifesto dei teatri accessibili e ha aderito all’iniziativa Teatri 10 e lode promossa dall’Associazione disMappa: compatibilmente al numero dei posti riservati, disabile e accompagnatore potranno assistere a ogni spettacolo al prezzo speciale di 10 euro.
TEATRO CAMPLOY. Venerdì alle 20.45 il nuovo spettacolo della performer veronese
Chiara Frigo e il declino teatrale dell’Occidente
Simone Azzoni
«West End», elaborato con il drammaturgo Riccardo de Torrebruna, porta nel dramma a ritmo di tip-tap
West end, ossia, come recita il sottotitolo, “ritmo e leggerezza, cenere e rinascita. Uno sguardo all’Occidente a ritmo di tip tap”. La danza, anche se nel cartellone, “fuori abbonamento”, arriva al Camploy con lo spettacolo promosso e voluto dall’Associazione Are We Human. Venerdì 16 alle 20.45, Chiara Frigo, ritorna nella città in cui è nata con un lavoro che approfondisce la sua ricerca sul mondo dell’entertainment. «West End» è uno spettacolo che “riflette sul declino e sulla possibile rinascita dell’Occidente (West), con un gioco di parole che allude alla zona londinese del West End, famosa per i suoi teatri e per questo soprannominata Theatreland”. In collaborazione con il drammaturgo Riccardo de Torrebruna, Chiara Frigo pone le domande sul nostro essere occidentali, attraverso un percorso di citazioni e rimandi si scende il declino dell’Occidente senza i drammi della tragedia o l’impasse del dubbio. «Il nostro non può essere drammatico tout court, perché ha le cadenze del tip tap», dice Frigo. Attraverso il ritmo del tip-tap, riferimenti ai numeri del vaudeville, con leggerezza la performance “vuole onorare le ceneri e la rinascita”. Danza come metafora nell’essere artisti oggi, cioè capaci di far fronte alla sconfitta, alla prova, e all’ostacolo, anche professionale. Armata di claquettes nelle suole delle scarpe per ritmare storie di Debiti, di Dignità, di Documenti, di Venerdì Nero, ci sarà la performer e coreografa londinese Amy Bell che recentemente ha partecipato a ChoreoRoam Europe. «West End» prosegue la ricerca condotta da Chiara Frigo nell’ambito del progetto europeo Act your age, che aveva ispirato Ballroom, precedente spettacolo dell’artista veronese.