VeronaTeatro Laboratorio
Ilaria Dalle Donne e Silvia Costa in Sweet home + Tabula
Verona, Teatro Laboratorio
venerdì 29 novembre 2013 ore 21.00
Ilaria Dalle Donne & Silvia Costa
Sweet home e Tabula Continue Reading
Caterino Riccardi & The Fireplaces in concerto al Teatro Laboratorio
CATERINO RICCARDI & THE FIREPLACES
sabato 30 novembre – ore 21.00
TEATRO LABORATORIO ALL’ARSENALE – VERONA (c/o ex-Arsenale Asburgico – padiglione 2C) Continue Reading
“Invisibili” al Teatro Laboratorio
Teatro Laboratorio sabato 23 novembre ore 21.00 – domenica 24 novembre ore 16.30
INVISIBILI
il viaggio dei migranti africani
di e con Mohamed Ba Continue Reading
Groppi d’amore nella scuraglia – Photo Gallery
- Sabato 9 novembre ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio all'Arsenale, è di scena “Groppi d'amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa, scrittore/poeta/drammaturgo veneziano, premio Strega 2009 con “Stabat Mater”. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. “Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo-dice Tiziano Scarpa- Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce”.
- Sabato 9 novembre ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio all'Arsenale, è di scena “Groppi d'amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa, scrittore/poeta/drammaturgo veneziano, premio Strega 2009 con “Stabat Mater”. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. “Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo-dice Tiziano Scarpa- Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce”.
- Sabato 9 novembre ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio all'Arsenale, è di scena “Groppi d'amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa, scrittore/poeta/drammaturgo veneziano, premio Strega 2009 con “Stabat Mater”. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. “Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo-dice Tiziano Scarpa- Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce”.
- Sabato 9 novembre ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio all'Arsenale, è di scena “Groppi d'amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa, scrittore/poeta/drammaturgo veneziano, premio Strega 2009 con “Stabat Mater”. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. “Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo-dice Tiziano Scarpa- Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce”.
- Sabato 9 novembre ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio all'Arsenale, è di scena “Groppi d'amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa, scrittore/poeta/drammaturgo veneziano, premio Strega 2009 con “Stabat Mater”. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. “Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo-dice Tiziano Scarpa- Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce”.
- Sabato 9 novembre ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio all'Arsenale, è di scena “Groppi d'amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa, scrittore/poeta/drammaturgo veneziano, premio Strega 2009 con “Stabat Mater”. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. “Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo-dice Tiziano Scarpa- Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce”.
- Sabato 9 novembre ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio all'Arsenale, è di scena “Groppi d'amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa, scrittore/poeta/drammaturgo veneziano, premio Strega 2009 con “Stabat Mater”. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. “Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo-dice Tiziano Scarpa- Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce”.
Cristina Mazza festeggia 40 anni di musica al Teatro Laboratorio
CRISTINA MAZZA TRIO
“40 anni intorno alla musica”
Venerdì 10 maggio ore 21.00 a Verona, Teatro Laboratorio (ex Arsenale asburgico, entrata da piazza Arsenale o da via Todeschini), appuntamento da non perdere con “Cristina Mazza Trio”. A quarant’anni dal suo primo concerto torna al Teatro Laboratorio Cristina Mazza, tra le più significative presenze femminili del panorama jazzistico italiano. Continue Reading