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Gli Scaligeri e i “pori cani”


Gli Scaligeri sono stati quasi tutti grandi amatori e hanno generato moltissimii figli illegittimi, che normalmente non ricevevano eredità e ricchezze e vivevano modestamente; il povero figlio illeggittimo era chiamato dal popolo “poro can” per distinguerlo dal ricco figlio legittimo (Cansignorio, Canfrancesco, Cangrande).
L’appellativo si è tramandata fino ai nostri giorni e viene normalmente usato per appellare le persone indigenti.

Verona e la sua cultura, di Giovanni Luigi Lugoboni, Edizioni Fiorini, Verona 2012, p. 55


Il busto dedicato a Caterina Bon Brenzoni alla Bibilioteca Civica di Verona


 Il fondo presso la Biblioteca Civica

Denominazione del fondo:
Caterina Bon Brenzoni
Titolo di possesso:
Dono di G.B. Carlo Giuliari.
Data di accesso:
12 luglio 1888
Consistenza:
Sono presenti 2 buste, contenenti il carteggio ed altri documenti.
Collocazione:
Carteggi buste 103-104
Estremi cronologici:
Sec. XIX
Mezzi di corredo:
Catalogo generale dei carteggi.

Breve profilo biografico:

Caterina Bon Brenzoni nasce a Verona il 28 ottobre 1813. Fin dall’adolescenza coltiva studi astronomici, filosofici, teologici, musicali, e si diletta di poesia. Scrive pregevoli versi, che risentono tuttavia dei suoi studi di autodidatta. Appena diciottenne sposa il conte Paolo Brenzoni e la coppia anima un importante circolo culturale d’orientamento liberale, frequentato dai più illustri veronesi del tempo, fra cui Aleardo Aleardi. I suoi primi scritti, Armonia ed Epistola alla contessa Serego, sono pubblicati entrambi a Verona nel 1841. Purtroppo, la fragile salute e le gravi sventure familiari, che prematuramente la colpiscono, le faranno abbandonare quasi del tutto le attività letterarie. Muore a Verona, a soli 43 anni, l’1 ottobre 1856.  Continue Reading