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VenerAzioni di fine agosto: il Teatro romano calza rosso per raccontare il femminicidio


Serena Dandini ha attinto dalla cronaca e dalle indagini giornalistiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”. Per una volta, sono loro a parlare in prima persona. Come in una Spoon River del femminicidio, ognuna racconta la sua storia dall’esatto punto in cui si trova ora e riprende vita e spessore, uscendo finalmente da una catalogazione arida e fredda. Serena Dandini, con la collaborazione ai testi e alle ricerche di Maura Misiti, ricercatrice del CNR, ha scritto una breve storia per ciascuna di loro, pensata in chiave teatrale per sensibilizzare, attraverso il linguaggio della drammaturgia, le Istituzioni italiane e l’opinione pubblica circa un fenomeno dai dati ancora incerti, ma che comporta in Italia – come ci raccontano le rare statistiche – una vittima ogni due, tre giorni. Sul palco, a interpretare le vittime, le più importanti attrici italiane e donne della società civile che si alternano a dare voce a queste storie, in uno spettacolo teatrale drammatico, ma giocato, a contrasto, su un linguaggio leggero e coi toni ironici e grotteschi propri della scrittura di Serena Dandini

Per prenotare i posti disabile in carrozzina + accompagnatore (1 ingresso + 1 omaggio)   agli spettacoli di VenerAzioni contattare

Verona Box Office s.r.l.

Via Adigetto, 6  37122 Verona-Italy

tel 045/8034165 fax 045/8026490

[learn_more caption=”26 agosto Verona, Teatro Romano – Teresa Mannino in Terrybilmente divagante”]26 agosto Verona, Teatro Romano – Teresa Mannino in “Terrybilmente divagante”
Teresa Mannino è una presenza solare del panorama comico italiano, ha dimostrato di avere le capacità per coniugare una raffinata tecnica attoriale con un’improvvisazione assolutamente spontanea e originale. Laureata in filosofia a Palermo e poi in recitazione al Teatro Carcano di Milano, fortemente legata alla sua Sicilia, è una comica, cabarettista, attrice e conduttrice televisiva. Ha portato il suo cabaret nel piccolo schermo fino a condurre Se stasera sono qui su La7 e Zelig su Canale 5. Ha recitato per il grande schermo in sei film tra cui due diretti da Carlo Vanzina. Sul palcoscenico Teresa racconta, sorride e allo stesso tempo graffia. Teresa ha la dolce consapevolezza del fuori luogo, della bimba siciliana che ama Heidi, nella sua Palermo la chiamano ‘la milanese’. E’ costantemente in bilico fra mondi contrapposti: il Nord operoso e il Sud filosofico; l’universo operoso femminile e quell’infantile materialista maschile. Teresa racconta e chiacchiera. Con la spontaneità di chi si trova su un palcoscenico, però conserva la stessa immediatezza che avrebbe in un salotto. Ovviamente in un salotto senza pretese di mondanità, un salotto qualsiasi, in un pomeriggio qualsiasi, mentre in cucina la mamma sta preparando il the, da accompagnare ovviamente con le paste, tanto per lei i problemi di linea non esistono.
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[learn_more caption=”27 agosto Verona, Teatro Romano – Serena Dandini e altre artiste in Ferite a morte”]27 agosto Verona, Teatro Romano – Serena Dandini e altre artiste in “Ferite a morte”

Serena Dandini ha attinto dalla cronaca e dalle indagini giornalistiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”. Per una volta, sono loro a parlare in prima persona. Come in una Spoon River del femminicidio, ognuna racconta la sua storia dall’esatto punto in cui si trova ora e riprende vita e spessore, uscendo finalmente da una catalogazione arida e fredda.
Serena Dandini, con la collaborazione ai testi e alle ricerche di Maura Misiti, ricercatrice del CNR, ha scritto una breve storia per ciascuna di loro, pensata in chiave teatrale per sensibilizzare, attraverso il linguaggio della drammaturgia, le Istituzioni italiane e l’opinione pubblica circa un fenomeno dai dati ancora incerti, ma che comporta in Italia – come ci raccontano le rare statistiche – una vittima ogni due, tre giorni.
Sul palco, a interpretare le vittime, le più importanti attrici italiane e donne della società civile che si alternano a dare voce a queste storie, in uno spettacolo teatrale drammatico, ma giocato, a contrasto, su un linguaggio leggero e coi toni ironici e grotteschi propri della scrittura di Serena Dandini.
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[learn_more caption=”30 agosto Verona, Teatro Romano – Paola Turci, Marina Rei, Cristina Donà”]
30 agosto Verona, Teatro Romano – Paola Turci, Marina Rei, Cristina Donà
Paola Turci
Paola Turci esordisce nel 1986 al Festival di Sanremo, dove ritornerà altre 9 volte. Affianca al successo di critica di quegli anni, un crescente apprezzamento del pubblico, sia nel live che nelle produzioni discografiche. Il suo percorso artistico è ricco di numerose collaborazioni, da quella con Riccardo Cocciante a quelle con Luca Carboni, Vasco Rossi, Carmen Consoli e Max Gazzè. La discografia di questa artista è ricca di album importanti, che toccano i temi dell’amore, dell’universo femminile, della libertà. Le sue esperienze toccano anche altri ambiti artistici con collaborazioni anche molto particolari come quella avviata con Giorgio Rossi, uno dei coreografi e danzatori italiani più creativi, col quale ha firmato il “concerto danzato” Cielo concerto per un corpo sonoro e una voce danzante.

Marina Rei
Marina Rei debutta nel 1994 e partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo nel 1996 con il pezzo “Al di la di questi anni”, col quale vince il Premio della Critica. Da allora ha pubblicato 8 album l’ultimo dei quali, “La conseguenza naturale dell’errore” è uscito nel settembre 2012 e anticipato dal singolo “Qui è dentro” che tratta il delicato tema delle carceri italiane sovraffollate, una canzone che nasce da una raccolta di lettere messe insieme dal giornalista Riccardo Arena. “La cosa che mi ha colpito di più di queste parole – spiega l’artista romana – è il fatto che i detenuti non chiedono uno sconto della pena né la grazia ma solo vivere la loro condizione in maniera dignitosa. Ci sono ben 13mila persone in attesa di giudizio, questo vuol dire che non sono stati riconosciuti né colpevoli né innocenti ma sono in carcere lo stesso.”

Cristina Donà
Chi già conosce e ama quest’artista sa che da lei ci si aspetta l’inatteso, l’ingrediente imprevedibile che nell’esperienza live ha sempre ipnotizzato e creato una forte empatia con le migliaia di persone che riempiono i suoi concerti. Cristina Donà è molto legata alle versioni acustiche dei suoi brani (l’album “Piccola Faccia” del 2008 ne è un esempio), all’essenza della canzone e ogni tanto le piace rispolverare questa dimensione per riappropriarsi di quell’ossatura nuda ed essenziale. In occasione del concerto di Verona, Cristina ha pensato, di raccontare se stessa attraverso una sorta di story-telling preparato per l’occasione. Ad affiancarla in quest’avventura ci sarà Saverio Lanza, polistrumentista e produttore dell’ultimo, fortunato album “Torno a casa a piedi” (2011).[/learn_more]

 


L’arte dei Madonnari in piazza dei Signori


Manifestazione della Scuola Internazionale dei Madoneri

Piazza dei Signori – Luglio 2013
Martedì e Sabato dalle ore 9 alle ore 11

disegno su pavimentazione - collegamento al sito www.luceartsworkshop.it , Regolamento

Riapre la sessione estiva della “Scuola Internazionale dei Madoneri”, con il corso estivo di specializzazione per persone di età superiore ai 16 anni.

L’aula è piazza dei Signori, i giorni di lezione il martedì e il sabato: il corso è rivolto a chi conosce già le regole della rappresentazione figurativa e intende approfondire questa particolare tecnica. Il metodo adottato dalla Scuola è quello dell’esercitazione sull’asfalto con l’utilizzo di tecniche a fregazzo con i gessi colorati.

L’iniziativa ha lo scopo di promuovere e valorizzare la tecnica del gessetto su pavimentazione usata da sempre dai madonnari, perpetuando una particolare tradizione di immagini. Si viene così a formare un museo vivente all’aperto con lo scopo di non dimenticare tecniche antiche e iconografie cristiane. E’ anche l’occasione per mettere in evidenza alcune realtà culturali e artistiche del tessuto internazionale.

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Il laboratorio visto dalla webcam in Piazza Dante


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Giuseppe Verdi in Piazza dei Signori


Concerto “Giuseppe Verdi: la colonna sonora del nostro risorgimento”

Giuseppe Verdi: la colonna sonora del nostro risorgimento - concerto del Coro Lirico San Giovanni. Collegamento al sitoLunedì 15 luglio 2013 ore 21, in Piazza dei Signori, il Coro lirico di San Giovanni e il direttore artistico Claudio Nezzi, propongono il concerto”Giuseppe Verdi: la Colonna Sonora del nostro Risorgimento”

L’evento è organizzato per festeggiare il celebre compositore italiano, nel bicentenario della nascita.

Concerto gratuito, posti a sedere fino ad esaurimento della disponibilità.
Eventuali offerte verranno devolute a Telethon per lo studio delle malattie genetiche Continue Reading


Joji Hirota, The Taiko Drummers & KyoShinDo – Photo&Video Gallery


Joji Hirota con The Taiko Drummers e gli italiani KyoShinDo hanno inaugurato ieri sera l’edizione 2013 della rassegna Voci e luci in Lessinia all’ex Cementificio di Tregnago





[learn_more caption=”KyoShinDo”]

KyoShinDo

Via dell’Eco del Cuore

KyoShinDo è il nome del gruppo italiano di Taiko che interpreta con passione, gioia ed energia la tradizione dei tamburi giapponesi.Simbolo KyoShinDo

KyoShinDo significa Via dell’Eco del Cuore. Questo nome è stato scelto dal Maestro Kurumaya Masaaki, per sottolineare l’energia creativa che può scaturire dal cuore di ciascuno.

Ogni membro del KyoShinDo ricerca una peculiarità espressiva accrescendo la qualità esecutiva del gruppo.

Il KyoShinDo segue lo stile Mitsuuchi, tipico della regione Hokuriku, proposto dal Maestro Kurumaya. Questo stile permette di creare brani dove esiste lo spazio per l’improvvisazione individuale e dove anche il silenzio, scandito da un movimento del corpo, crea bellezza ed equilibrio all’interno della parte ritmica.

Così, cavalcando l’onda del ritmo ciascuno esprime potenza e staticità, velocità ed interpretazione personale. Non si tratta più di suonare a tempo, ma di vivere il tempo.

Percorrere la Via del Taiko è cercare il suono come espressione di armonia, di collaborazione, di uso del cuore (Kokoro) e dell’energia (Ki).

Il Taiko come Performing Art

Il Taiko non è solo musica da ascoltare, ma anche da guardare e da vivere: i tamburi vengono suonati con la dinamicità e il rigore tipici delle arti giapponesi e la gestualità è parte integrante dello spettacolo.Taiko Performing Art

Il gesto, il movimento del corpo, crea bellezza ed equilibrio all’interno della parte ritmica ed è una forma di espressione strettamente legata alla tradizioni delle arti giapponesi.

Suonare i tamburi Taiko richiede un’intensa abilità fisica e tecnica e tanto allenamento, coordinazione tra mente e corpo, sincronia ed armonia tra i suonatori.

Chi assiste ad un concerto-spettacolo di Taiko rimane colpito dall’intensità del suono e dall’energia espressa nella performance.

Suonare il Taiko significa esprimere lo spirito della musicalità giapponese e muoversi con precisione e intensità; è far esplodere la propria energia, suonare dipingendo il proprio sogno intimo, impegnando tutta la potenza delle proprie forze e della propria anima.

Il ritmo creato ridesta nel cuore dell’uomo il respiro primitivo della vita.

Sito web – Pagina facebook

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[learn_more caption=”Taiko Drummers & KhyiShinDo a Tregnago”]«È il miglior inizio possibile per il vostro festival perché il suono dei tamburi taiko purifica e scaccia gli spiriti malvagi.» Il maestro giapponese Joji Hirota ci fa dono di questo suo augurio nel cuore della Valdillasi, verde come non mai dopo la lunga primavera di pioggia. Ci chiediamo come faranno a starci i dodici tamburi “nagado daiko” e “tsukeshime daiko” nel furgone con cui è arrivato insieme con i suoi musicisti giapponesi. In occasione di questo concerto di apertura di Voci e Luci in Lessinia, i Taiko Drummers di Joji Hirota si sono uniti con i KhyoShinDo che significa “Via dell’Eco del Cuore. Avvolto nel velluto, doga dopo doga, corda dopo corda, sotto i nostri occhi viene montato l’odaiko, il tamburo grande. «È il più grande che esista fuori del Giappone» ci dice il maestro. «L’ha costruito Luciano Parisi, grande campione di karatè, con i figli Chiara e Stefano e con Mirco Taddei che suonano con noi questa sera. Ne hanno costruito uno anche per me. Lo smonto e lo imbarco in aereo quando parto per le mie tournée.» Suono, energia, ritmo, danza, arte marziale, meditazione, slancio, ipnosi, acrobazia, eleganza, mistero… Il boato di tamburi taiko è tutto questo e inonda la valle, sale fino all’alta Lessinia e scuote le montagne. Joji Hirota intona un canto tradizionale giapponese, la sua voce evoca la magia dell’Oriente. Poi, con il flauto shakuhachi, fa cantare il pubblico di Tregnago un ritornello in giapponese. «La settimana scorsa ero a Londra e nessuno cantava. Qui invece…» Dall’alto dei suoi 58 metri, anche la ciminiera dell’Ex Cementirossi di Tregnago è scossa da un brivido, e gli spiriti malvagi fuggono come fumo dal suo camino. Dal Giappone la musica ci ha abbracciato con un messaggio di amore per la terra e di fratellanza universale. Quale migliore inizio per Voci e luci in Lessinia?[/learn_more]
[learn_more caption=”Tamburi taiko”]

I nostri tamburi

I tamburi Taiko che abbiamo costruito per il nostro studio sono:

 

NAGADO DAIKO o MIYADAIKO – tamburo a corpo lungo

KyoShinDo NagadoIl corpo è  tradizionalmente composto da un unico tronco di albero, scavato al suo interno, che costituisce la cassa armonica.

Le pelli (bovino) sono tese e poi fissate con bullette (chiodi a testa grossa) al corpo di legno. Il suono è profondo e lungo.

Noi usiamo soprattutto il Nagado Daiko posto con la pelle in posizione orizzontale, secondo lo stile Mitsuuchi di Fukui, ma lo utilizziamo anche suonandolo lateralmente secondo lo stile Miyake, posto  su un sostegno apposito.

 

OKEDO DAIKO – tamburo con corpo a doghe

KyoShinDo OkedoIl corpo infatti è composto da doghe di legno. La tensione della pelle (bovino o cavallo) è ottenuta da corde che collegano le due facce del tamburo.

Il suono può essere più acuto e meno duraturo di quello del Nagado.

Anche questo tamburo viene suonato con la pelle in posizione orizzontale, ma lo studiamo anche secondo lo stile KATSUGI DAIKO indossandolo a tracolla.

 

TSUKESHIME DAIKO – tamburo legato

KyoShinDo ShimeLa forma è più piccola rispetto ai tamburi Okedo. Lo caratterizza un suono breve e acuto.

La tensione della pelle è ottenuta da corde o ferri.

Lo si usa per scandire la base nelle canzoni o per giocare con i differenti toni suonandolo insieme agli altri tamburi dai suoni più gravi.

 

 

Gli ultimi tre tipi di tamburo che usiamo appartengono alla categoria ODAIKO “grande tamburo”:

HIRADO ŌDAIKO – tamburo a corpo corto

KyoShinDo Hirado OdaikoCome il nagado ha la pelle fissata al corpo con dei chiodi, ma il suo corpo è più largo che alto.

Lo usiamo appoggiato su un alto supporto.

 

 

 

UCHIWA ŌDAIKO – tamburo a ventaglio

KyoShinDo Uchiwa OdaikoStrumento formato da una pelle tesa e cucita attorno a un anello metallico.

Non possiede una cassa armonica come gli altri tamburi.

 

 

 

ORITATAMI SHIKI OKEDO ŌDAIKO – grande tamburo smontabile con corpo a doghe

KyoShinDo Oritatami OdaikoPer facilitarne il trasporto abbiamo inventato il modo di  smontare e rimontare facilmente questo grande tamburo.

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Voci e luci in Lessinia: gli spettacoli accessibili alle carrozzine


per le persone disabili e il loro accompagnatore l’ingresso è gratuito. La cassa degli spettacoli apre un’ora prima dell’inizio nel luogo dove si svolge l’evento. Per informazioni contattare il numero 347 7137233

manifesto luci e voci della lessinia 2013Voci e Luci in Lessinia è realizzato da Comunità Montana della Lessinia e Parco Naturale Regionale della Lessinia con il sostegno dell’Assessorato all’Identità Veneta e Manifestazioni della Provincia di Verona, del Comune di Ala e della Cassa Rurale Bassa Vallagarina. La rassegna rientra in “Provincia in Festival 2013”, il progetto culturale di rete promosso dall’assessorato alla Cultura e Identità Veneta della Provincia di Verona nell’ambito di “RetEventi Cultura Veneto” il network tra istituzioni locali e operatori dello spettacolo della Regione del Veneto, nella provincia scaligera realizzato con la direzione artistica di Fondazione Atlantide – Teatro Stabile di Verona e il supporto organizzativo e promozionale della società Provincia di Verona Turismo.
Info: www.vocieluciinlessinia.it

Photo/Video Gallery Taiko Drummers

[learn_more caption=”Gli spettacoli accessibili della Rassegna”]

JOJI HIROTA, THE TAIKO DRUMMERS AND KYOSHINDO

Ex Cementificio – Tregnago
Domenica 30 giugno 2013 – Ore 21.15

In caso di maltempo il concerto si terrà
alle ore 21.15 nell’Auditorium dell’Ex Cementificio di Tregnago

Ingresso € 10 – Gratuito per disabile+accompagnatore

Nato a Hokkaido, la più settentrionale delle quattro maggiori isole dell’arcipelago giapponese, Joji Hirota è un compositore e multistrumentista conosciuto in tutto il mondo come virtuoso di flauto shakuhachi e come maestro di taiko, il tipico tamburo giapponese usato nella musica popolare e religiosa. Come direttore musicale della prestigiosa Lindsay Kemp Dance Company ha composto ed eseguito le musiche del pluripremiato spettacolo Onnagata. Il suo gruppo, Joji Hirota & The Taiko Drummers, è considerato una delle migliori formazioni nipponiche di musica tradizionale e contemporanea, con tournée in tutti i continenti. Ai suoi Taiko Drummers si uniranno per Voci e Luci in Lessinia i tamburi del KyoShinDo, il più importante gruppo italiano di taiko.
Un progetto di recupero archeologico industriale sta reinventando l’area dell’Ex Cementificio di Tregnago, in Valdillasi, trasformandola in un luogo che può accogliere proposte culturali e di spettacolo. Voci e Luci in Lessinia si apre nella piazza adiacente agli affascinanti ruderi sui quali svetta l’inconfondibile ciminiera. L’area, raggiungibile dalla circonvallazione di Tregnago, è munita di ampio parcheggio, di servizi igienici e priva di barriere architettoniche.

Debutto roboante per Voci e luci in Lessinia. Negli spazi di archeologia industriale dell’ex Cementificio di Tregnago, domenica 30 giugno (alle 21.15), l’Oriente incontra l’Occidente al ritmo dei tamburi giapponesi di Joji Hirota e del suo gruppo The Taiko Drummers.

Il festival musicale organizzato dall’agenzia di spettacolo Aìssa Maìssa e dall’associazione Film Festival della Lessinia, con la direzione artistica di Alessandro Anderloni, inizia il suo itinerario a tappe nei luoghi più suggestivi della montagna veronese, trentina e da quest’anno vicentina. A partire dalle atmosfere del Giappone in un concerto nel quale s’intrecciano musica, danza e ritualità per un cerimoniale dall’alta intensità emotiva. Sul palcoscenico, ai Taiko Drummers si uniscono i tamburi del KyoShinDo, il più importante gruppo italiano di “taiko”. Alle percussioni si aggiungono performance di flauto “shakuhachi” e canzoni tradizionali giapponesi arrangiate e cantate dallo stesso Hirota.

Nato a Hokkaido, nella più settentrionale delle quattro maggiori isole dell’arcipelago giapponese, Hirota è artista eclettico: vocalista, compositore di creazioni musicali per teatro e televisione, multi-strumentista noto in tutto il mondo come virtuoso del flauto “shakuhachi” e da quarant’anni maestro di “taiko”, il tamburo dalla storia millenaria utilizzato nella musica popolare e religiosa. Si avvicina giovanissimo alle percussioni e ne approfondisce lo studio alla Kyoto Arts University. Diventa direttore musicale del gruppo Stomu Yamash’ta al Red Budda Theatre e nel 1977 della Lindsay Kemp Dance Company, per la quale compone ed esegue le musiche dello spettacolo “Onnagata”, vincitore di numerosi riconoscimenti. Il primo album di Joji Hirota, “Sahasurara”, esce in Giappone nel 1976 per la Kings Records; incide il secondo album, “The wheel of fortune”, nel 1981. Nei primi anni Ottanta fonda il gruppo Joji Hirota & The Taiko Drummers: composto attualmente dieci musicisti, è considerato una delle migliori formazioni nipponiche di musica tradizionale e contemporanea. Con loro si è esibito in prestigiosi festival in tutta Europa oltre che in America, Australia, Nuova Zelenda, Korea, Sri Lanka. Nel 2007 hanno aperto il Live Earth al Wembley Stadium di Londra.

Biglietti (10 euro) in vendita sul luogo del concerto dalle 20.
Info: http://www.vocieluciinlessinia.it/

FRANCESCO BACCINI

Villa Arvedi (Grezzana)
Venerdì 19 luglio 2013 – Ore 21.00

In caso di maltempo il concerto si terrà alle ore 21.00 nel Teatro Valpantena di Grezzana

Ingresso € 10 Gratuito per disabile+accompagnatore

Ai piedi del dolce declivio del versante occidentale della Valpantena, la seicentesca Villa Arvedi è coronata da vigneti, da olivi e da un folto bosco di roveri e carpini.Si trova poco a sud del paese di Grezzana. Il concerto si terrà nel cortile dietro la villa, sotto la chiesetta barocca dedicata a San Carlo Borromeo, accessibile anche alle persone con ridotta mobilità. La villa è dotata di un ampio parcheggio per gli spettatori.
Un Tenco come non l’avete mai sentito: ironico, socialmente impegnato, intimista. Un cantautore dalle tinte forti, assai lontano dall’immagine in bianco e nero impressagli dopo la sua tragica morte. Il Tenco rock, co-autore del celebre Ciao ti dirò. Il Tenco romantico del successo internazionale Ho capito che ti amo. Il Tenco malinconico di Ciao amore ciao, l’ultimo brano, legato alla sua misteriosa morte al Festival di Sanremo del 1967. «Vi porto nel mondo sconosciuto di Luigi» scrive Francesco Baccini, autore del recital Baccini canta Tenco insieme con Marzio Angiolani e accompagnato dagli arrangiamenti e dalla “chitarra che sorride” di Armando Corsi, insieme con Luca Falomi (chitarre), Filippo Pedol (contrabbasso) e Federico Lagomarsino (percussioni). «Tenco non ha mai fatto una tournée», scrive ancora Baccini. «Negli anni Sessanta non si usava e lui dopo non ne ha avuto il tempo. Mi è sempre sembrata un’ingiustizia. Anche per questo ho deciso di cantarlo.»

RADIODERVISH

Bosco de La Regina (Sega di Ala)
Sabato 20 luglio 2013 – ore 15.00

In caso di maltempo il concerto si terrà alle ore 16.00 nel Teatro Sartori di Ala
Ingresso libero

Il Mediterraneo può separare o unire. Per il cantante palestinese Nabil Salameh e il chitarrista pugliese Michele Lobaccaro questo mare è stato il luogo di incontro e l’inizio di un sodalizio musicale che ha oltrepassato frontiere, lingue e culture. Le loro storie musicali hanno versi in arabo, inglese, italiano, spagnolo e francese e si ispirano ai testi persiani del XII secolo, come ai versi del Cantico dei Cantici, alle storie arabe e alle sonorità tradizionali pugliesi. Insieme con il pianista Alessandro Pipino, i Radiodervish propongono nell’auditorium di faggi de La Regina i nuovi brani del loro ultimo disco, Human. A rispecchiare i cambiamenti delle nostre vite, lo stile da intimo e caldo esplode in improvvise cavalcate ritmiche. L’universo sonoro delle chitarre e degli strumenti etnici mediterranei dialoga con gli inserti meditativi dell’elettronica. Una pluralità di suoni, di lingue, di luoghi, di etnie, di culture. Una Babilonia dell’anima.
La Regina troneggia tra i faggi secolari del piccolo bosco sui pascoli di Sega di Ala. Il luogo del concerto è raggiungibile solo a piedi da Passo Fittanze, scendendo la così detta Strada dei Ladri, o da Sega di Ala, percorrendo la carrareccia che sale verso Malga Maia. La strada sarà interdetta ai mezzi a motore fin dal mattino. Alle persone con ridotta mobilità sarà consentito salire in automobile fino ai margini del bosco.

TANGERI CAFÈ ORCHESTRA JAMAL OUASSINI GAIA SCUDERI

Villa Della Torre (Fumane)
Venerdì 26 luglio 2013 – ore 21.00

In caso di maltempo il concerto si terrà alle ore 21.00 nel Centro Appassimento Terre di Fumane (Via Vajo – Fumane)

Ingresso € 10 Gratuito per disabile+accompagnatore

L’atmosfera urbana di Tangeri ha ispirato l’orchestra che il violinista Jamal Ouassini ha fondato nel 2005, dandole il nome del locale che fu mitico luogo ritrovo di musicisti negli anni Settanta. È nella città marocchina di case bianche, crocevia tra Africa ed Europa, tra Oceano e Mediterraneo, che Jamal Ouassini ha compiuto i suoi primi studi di musica arabo-andalusa e che anni dopo è tornato per riunire musicisti marocchini, spagnoli e italiani e percorrere con loro un viaggio che guarda al di là dei mari. Nel suggestivo parco di Villa della Torre, alla Tangeri Cafè Orchestra si accompagna il “flamenco arabo” di Gaia Scuderi. La fusione della danza araba con il flamenco diventa, nel personalissimo stile di questa artista, fusione di mondi e di culture. Musica e danza abbattono i confini e le frontiere, così si può ballare e cantare su un tappeto di mille suoni e di mille lingue nel segno dell’incontro tra l’Africa e l’Europa.
Gioiello del Cinquecento Italiano, Villa della Torre, con l’elegante Peristilio, gli impressionanti Mascheroni, il raffinato Bucintoro, vede tra i nomi che ne definirono il progetto Giulio Romano e Michele Sanmicheli. È oggi proprietà dell’azienda agricola Allegrini, cantina tra i leader mondiali dell’Amarone. La Villa si raggiunge dal centro di Fumane, è dotata di parcheggio e accessibile anche alle persone con ridotta mobilità.

JUANJO MOSALINI, ADRIÀN FIORAMONTI, RUBÉN PELONI

Contrada Valle (Velo Veronese)
Sabato 3 agosto 2013 – Ore 17.00

In caso di maltempo il concerto si terrà alle ore 18.00 nella Sala dei Centomila di Velo Veronese
Ingresso € 10 Gratuito per disabile+accompagnatore

Tra(d)icional ovvero traición a la tradición, tradimento della tradizione. Così hanno intitolato il loro ultimo album gli argentini Juanjo Mosalini (bandoneon) e Carlos Adriàn Fioramonti (chitarra). Il loro tango attinge dalla tradizione ma non fa orecchie da mercante alla modernità, senza timore di confrontarsi con elementi jazz e rock. Nato e cresciuto musicalmente a Buenos Aires, Juanjo Mosalini, figlio del leggendario bandoneoista Juan José Mosalini, è figura prominente delle avanguardie musicali argentine in Europa. Carlos Adriàn Fioramonti è tra i compositori che più hanno sperimentato la contaminazione della musica argentina, senza tradire la tradizione tangueradella sua Santa Fe da dove arriva anche il cantante Rubén Peloni, ospite speciale del concerto. Voce, chitarra e bandoneon ci portano ai tanghi tradizionali ballati nei vicoli di Buenos Aires, alle travolgenti milonghe, al tango nuevo di Astor Piazzolla fino alle nuove composizioni.
Con un progetto di recupero firmato da Paolo Portoghesi, la Comunità Montana della Lessinia ha reinventato la Contrada Valle di Velo Veronese, destinata a diventare un centro studi e un nuovo spazio per la cultura. La si raggiunge solo a piedi in dieci minuti, lasciando l’automobile a Camposilvano, salendo verso Conca dei Pàrpari e imboccando poi la ripida stradina tra i faggi. Alle persone con ridotta mobilità sarà consentito arrivare in automobile fino alla contrada.

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Arena Time Capsule 2013 -> 2113


Capsula del Tempo: è uno strumento che combina mirabilmente aspetti virtuali e aspetti reali. Il concetto è molto semplice: riunire in un unico spazio gli oggetti e le idee che le persone ritengono importanti nella propria percezione del futuro. La combinazione tra realtà e virtualità sta nel fatto che gli oggetti o gli scritti saranno inseriti concretamente e realmente nella Capsula del Tempo che verrà aperta nel 2113, ma grazie alla tecnologia e alla virtualità ciascuno potrà vedere da subito il contenuto della Capsula utilizzando il monitor touch posizionato al di fuori della Capsula stessa.

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Creatività e arte sui ponti di Verona


Prenderà il via domenica l’iniziativa “Creatività – arte – sociale sui ponti”, organizzata dall’associazione Eurodonne Italia con il patrocinio del Comune di Verona. In esposizione, sul ponte di Castelvecchio e sul ponte Pietra, oggetti di artigianato, dipinti, quadri, borse realizzate a mano, composizioni floreali, bijoux, oggetti smaltati, giocattoli in legno e molto altro. Il ricavato servirà a finanziare un corso di formazione, rivolto ad operatori e volontari, organizzato dal Consultorio Verona Nord e dall’associazione Eurodonne Italia con l’intento di accrescere la consapevolezza degli effetti della violenza intrafamiliare, potenziare i servizi di protezione, accoglienza ed assistenza per le donne vittime di violenza, incrementare le strategie a contrasto della violenza di genere e dello stalking, promuovere azioni di risocializzazione degli autori di violenza. Le bancarelle si potranno trovare domenica 30 giugno sul ponte di Castelvecchio dalle 9.30 alle 18.30. Nello stesso orario il mercatino sarà presente domenica 21 luglio e domenica 29 settembre sul ponte Pietra e domenica 13 ottobre di nuovo sul ponte di Castelvecchio.