VeronaArte e cultura


Jazz, arte e psicologia in Sala Farinati


Le influenze e le ispirazioni tra Jazz e Arte

Conferenza in Sala Farinati venerdì 12 aprile ore 15.30. Ingresso libero

Venerdì 12 aprile alle ore 15.30 presso in Sala Farinati, la Biblioteca Civica ospita la lettura interdisciplinare della dott.ssa Sabrina Baldanza, storica dell’arte, proporrà una nella quale saranno mostrati gli intrecci, le influenze e le ispirazioni tra Jazz e Arte. Introduce l’evento la dott.ssa Mara Forghieri, psicoterapeuta e analista junghiana. Lo chiude, aprendo alla possibilità di riflessioni a più voci, la dott.ssa Anita Sanvitto, psicoterapeuta ad orientamento sistemico. Continue Reading


RUMORS Festival – Illazioni Vocali al Teatro Romano


foto notturna del teatro romano di verona da ponte pietraRumors nella sua prima edizione verrà ospitato nella splendida cornice del Teatro Romano di Verona, all’interno dell’Estate teatrale Veronese, nei giorni 19-20-21 giugno.
Il Teatro Romano dispone di 4 posti in platea per le persone in carrozzina; disabile e accompagnatore entrano con 1 biglietto ridotto e 1 gratuito. 

Vedi anche:

Teatro degli orrori @ Rumors festival – Photo & video gallery

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Concorso Fotografico Verona Wine Top 2013: Vino e Convivialità


logo (1)

La Camera di Commercio di Verona organizza il Concorso Fotografico Verona Wine Top 2013: Vino e Convivialità

Per partecipare al concorso è necessario:

–  registrarsi gratuitamente sulla  pagina web photo.veronawinetop.it  ed inviare foto che rappresentino il rapporto esistente tra il vino e i momenti di socializzazione. Le foto saranno raccolte fino alla fine di aprile mentre potranno essere votate fino al 31 maggio. Continue Reading


Verona da vedere: lo studio dello scultore Gino Bogoni


Qualche tempo fa ho avuto la fortuna di poter visitare lo showroom di Gino Bogoni, un luogo magico di Verona, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare, nel luogo in cui sono state create, le sculture e opere su carta dell’artista veronese. La gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni trasmette tutta la passione per le opere e offre ai visitatori spunti e illuminanti aneddoti. Gli spazi sono pieni di oggetti d’arte, ma si riesce ad arrivare quasi ovunque anche in carrozzina.

  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
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  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
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  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico di Verona, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
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  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico di Verona, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico di Verona, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
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  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico di Verona, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico di Verona, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico di Verona, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico di Verona, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
  • 20121001 P1080441Un luogo magico di Verona, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni
  • L'atelier di Gino Bogoni a VeronaUn luogo magico di Verona, mantenuto intatto negli anni, dove ammirare le sculture e opere su carta dell'artista veronese Gino Bogoni, e conoscere la vita e l'opera di Bogoni con la gentilissima curatrice Patrizia Arduini Bogoni

Sito Web ufficiale: www.ginobogoni.com Continue Reading


Mostra fotografica Reddito di Base e Diritto alla Vita – Segnali dalla Namibia, Immagini di un’utopia concreta


  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.
  • Mostra fotografica La mostra fotografica "Diritto alla Vita e Reddito di Base – Segnali dalla Namibia, Immagini di un'utopia concreta", rappresenta la testimonianza per immagini di alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero - Omitara (Namibia). Perché particolari? Perché in questa piccola comunità ai bordi della savana namibiana è stata sperimentata una misura di lotta alla povertà, il cui principio si fonda sull'emancipazione dell'essere umano attraverso la sua responsabilizzazione e promozione. Dignità ed eguaglianza come motori di responsabilità personale e collettiva. Per due anni, tutti i mesi, ogni cittadino namibiano di questa provincia (più di un migliaio di persone) ha ricevuto 100$ namibiani come diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. Una partecipazione diretta alla ricchezza prodotta dalla nazione. I soldi delle persone al di sopra di una certa soglia di reddito vengono recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo e, molti altri fondi per finanziare una misura di questo tipo potrebbero arrivare dalle royalties sui beni comuni non durevoli (risorse minerarie, idrocarburi e foreste). Nell'arco di due anni di sperimentazione, il tasso di scolarità provinciale ha raggiunto il 100% delle frequenze, il tasso di occupazione è cresciuto più del 15 %, le condizioni igienico-sanitarie e gli accessi poli-ambulatoriali di base sono migliorati esponenzialmente. Tra i numerosi risultati positivi, anche i legami comunitari e di cittadinanza si sono ramificati e rafforzati. Dal 2009 al 2012 la coalizione di forze della società civile, promotrice del progetto, ha continuato a corrispondere la misura ai cittadini che ne avevano beneficiato. Tuttavia, dopo il cambio di governo in Namibia, anche le promesse istituzionali per l'estensione a livello nazionale del Reddito di Base sono state dimenticate, nonostante i risultati siano stati molto positivi, sia in termini sociali che di sostenibilità economica. Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi (in Occidente) da questa esperienza, alla luce dell'attuale crisi economica e dei sistemi di welfare state? Per una dettagliata visione dei rapporti di ricerca e dei risultati socio-economici di questa sperimentazione di Reddito di Base o avere ulteriori informazioni, scrivere a simonemichelangelo.muzzioli@univr.it o visitare il sito (in inglese) www.bignam.org. La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni (8.15-23.45) tutti i giorni dal 4 al 29 aprile.

(ringrazio Alessia Parolotto per la gentile concessioni delle foto, che si possono ammirare anche nell’album flickr della Biblioteca Frinzi)

La mostra fotografica Reddito di Base e Diritto alla Vita – Segnali dalla Namibia, Immagini di un’utopia concreta, rappresenta la testimonianza della sperimentazione biennale di un reddito di base universale ed incondizionato e fotografa alcuni particolari attimi di vita della comunità Otjivero – Omitara (Namibia).

Per due anni, ogni mese, ogni cittadino namibiano di questa provincia ha ricevuto 80$ namibiani (meno di 7 euro) come suo diritto di cittadinanza, senza riguardo al suo status economico, nessun test dei mezzi o altre condizioni. I soldi delle persone al di sopra di una soglia di reddito sono stati recuperati attraverso un sistema fiscale progressivo.

Nonostante questa misura di protezione sociale universale ed incondizionata sia stata implementata in un paese in via di sviluppo, la questione fondamentale che ci dobbiamo porre è: Cosa possiamo imparare noi da questa esperienza, alla luce dell’attuale crisi economica e del welfare state?

La mostra è stata promossa dal Dottorato di Ricerca in Sociologia e Ricerca Sociale del 27° ciclo.

La mostra sarà inaugurata il 4 Aprile alle ore 17.30, con una breve presentazione del progetto e dei suoi esiti; e rimarrà visibile dal 4 Aprile al 29 Aprile.  (Biblioteca Frinzi – secondo piano – vedi scheda accessibilità)
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