Mostra “GOCCE DI COLORE SUI QUARTIERI DI VERONA” dal 21 al 30 giugno 2013 Sala Birolli
Sarà inaugurata venerdì 21 giugno alle 17, in Sala Birolli, la mostra “Gocce di colore sui Quartieri di Verona”, promossa dal Comune in collaborazione con il Circolo Artisti Grezzana, in programma fino al 30 giugno.
L’iniziativa è stata presentata oggi a Palazzo Barbieri dall’assessore al Decentramento Antonio Lella. Presenti il presidente del Circolo Artisti Grezzana Luigi Ederle e alcuni espositori. Continue Reading →
I Concerti del Chiostro 2013
dal 21 giugno al 30 luglio una rassegna di concerti gratuiti e accessibili all’auditorium e al chiostro del Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” Continue Reading →
Photo gallery e video della seconda serata di Rumors Festival
[learn_more caption=”Eivind Aarset”]Eivind Aarset (born 23 March 1961 in Kolbotn, Oppegård, Norway) is a Norwegian guitarist who has worked with artists such as Ray Charles, Dee Dee Bridgewater, Ute Lemper, Ketil Bjørnstad, Mike Mainieri, Arild Andersen, Abraham Laboriel, Dhafer Youssef and Django Bates and trumpeter Nils Petter Molvaer.[1][2]
His style is often associated with that of nu jazz. His performing, improvising and albums feature a strong 21st century electronic influence.[3] He is considered to be one of the unique re-interpretations of what the role and sound of the electric guitarist can be.[/learn_more]
[learn_more caption=”Paolo Fresu”]
Paolo Fresu
Paolo Fresu (Berchidda, 10 febbraio 1961) è un compositore, trombettista e flicornista italiano.
Jazzista di fama internazionale, vive tra Pianoro (Bologna), Parigi e Berchidda.
È fondatore di Time in Jazz, festival che si tiene ogni anno a Berchidda.
Biografia
Inizia lo studio dello strumento all’età di undici anni nella banda musicale Bernardo De Muro di Berchidda, suo paese natale. Dopo varie esperienze di musica leggera, condotte in Sardegna, scopre il jazz nel 1980, quasi per caso, ed inizia l’attività professionale nel 1982 frequentando dapprima i seminari senesi e registrando quindi per la RAIsotto la direzione di Bruno Tommaso. Sua è anche la sigla del TG3 nel 1999-2000.
Nel 1984 si diploma in Tromba presso il Conservatorio di Cagliari con il maestro Enzo Morandini e frequenta successivamente la facoltà universitaria del DAMS (sezione Musica) presso l’Università di Bologna.
Inizia intanto una straordinaria carriera da jazzista, che lo porta negli anni a registrare oltre 300 dischi e più di 2500 concerti, con centinaia di collaborazioni. Fresu è oggi uno dei più apprezzati jazzisti europei, e il suo suono è stato più volte paragonato a quello di due leggende come Miles Davis e Chet Baker.
Dal 12 giugno al 31 luglio 2011, per festeggiare i suoi cinquant’anni di età Paolo Fresu ha realizzato il tour “!50 anni suonati” con 50 concerti in altrettanti angoli della Sardegna, affiancato in ogni tappa da artisti diversi, tra i quali Ludovico Einaudi, Lella Costa, Flavio Soriga, Gianmaria Testa, Uri Caine, Omar Sosa, Stefano Benni, Paolo Rossi, Danilo Rea, Paola Turci, Enrico Rava.
« Penso che nella mia memoria non ci sia volutamente la Sardegna, ma mi rendo conto che il mio modo di essere e di stare sul palco ha a che fare con la terra, perché è da lì che vengo. »
(Paolo Fresu[1])
Formazioni
La formazione storica di Fresu è il Paolo Fresu Quintet, nato nel 1984 e ancora attivo con gli stessi componenti (record assoluto per il jazz italiano): oltre a Fresu, lo compongono Tino Tracanna, Roberto Cipelli, Attilio Zanchi ed Ettore Fioravanti. Il quintetto ha all’attivo decine di dischi, a cominciare da “Ostinato” (1985), sino a una serie di cinque dischi consecutivi composti e registrati per la Emi Italia negli ultimi anni, ciascuno scritto da uno dei membri del quintetto (anche questo fatto unico nella storia del jazz tricolore): “Kosmopolites” (2005, con musiche di Roberto Cipelli), “Parte” (2005, con musiche di Attilio Zanchi), “Incantamento” (2006, con musiche di Tino Tracanna), “Thinking” (2006, con musiche di Ettore Fioravanti), 7/8 – Sette Ottavi (2006, EMI-Blue Note, colonna sonora del film omonimo) e “Rosso, verde, giallo e blu” (2007, con musiche dello stesso Fresu). In passato il quintetto è stato a volte ampliato a sestetto con la presenza di Gianluigi Trovesi o del belga Erwin Vann.
Altro gruppo storico di Paolo Fresu è l’Angel Quartet, nato nel 1994, una straordinaria formazione composta da Furio di Castri al contrabbasso, Nguyên Lê alla chitarra elettrica e Roberto Gatto alla batteria. Tra gli album più significativi di questo progetto, nel quale Fresu e gli altri componenti facevano largo uso di effetti e di sperimentazioni elettroniche, vanno menzionati Angel (RCA/Victor-BMG, 1998) con Ornella Vanoni, e Metamorfosi (RCA/Victor-BMG, 1999) con Antonello Salis. L’Angel Quartet si è sciolto nel 2002, e dalle sue ceneri è nato nel 2003 un nuovo progetto di Paolo Fresu, il Devil Quartet, che comprende Paolino dalla Porta al contrabbasso, Bebo Ferra alla chitarra elettrica e Stefano Bagnoli alla batteria. Questa nuova formazione, che aveva all’attivo un solo album, “Stanley Music!” (Emi/Blue Note, 2007), rappresenta una delle novità più interessanti del jazz italiano degli ultimi anni, con all’attivo numerose e prolungate tournée in tutta Italia e in Francia. Il 29 gennaio 2013 il Devil Quartet ha pubblicato il nuovo lavoro “Desertico” (Tǔk Music/Bonsaï Music).
Altre formazioni
Il duo con Furio Di Castri.
Il Trio P.A.F. (Paolo Fresu – Antonello Salis – Furio Di Castri).
Heartland assieme a David Linx e Diederik Wissels.
Il duo con Dhafer Youssef (spesso trio con il norvegese Eivind Aarset).
Il duo con Uri Caine ed alcuni altre formazioni in duo con pianisti vari come Nico Morelli, Alain Jean-Marie, Roberto Cipelli, Danilo Rea e Bojan Zulfikarpacic.
Il progetto Fresu & Quartetto Alborada, Kind of Porgy and Bess (con Nguyên Lê, Antonello Salis, Dhafer Youssef, Morten Lund e Furio Di Castri).
Porgy and Bess assieme all’Orchestra Jazz della Sardegna (Blue Note Orchestra).
La Italian Trumpet Summit con i trombettisti Franco Ambrosetti, Flavio Boltro, Marco Tamburini e Fabrizio Bosso.
Inoltre svariati progetti legati alla musica tradizionale della Sardegna:
Sonos ‘e memoria (con Elena Ledda, Luigi Lai, il coro Su Cuncordu ‘e su Rosariu di Santu Lussurgiu, Antonello Salis, Federico Sanesi ed altri).
Ethnografie (con Dhafer Youssef, Elena Ledda, David Linx, Diederik Wissels, Eivind Aarset, Joëll Allouche, l’Orchestra da camera Gli Arconauti ed altri) del 2003.
Il Rito e la Memoria con le tre Confraternite sarde di Castelsardo, Orosei e Santu Lussurgiu oltre al Quartetto Alborada nel 2004 su commissione del festival Musica dei Cieli di Milano.
Ha collaborato con le cantanti Alice nei dischi Mezzogiorno sulle Alpi Charade e Viaggio in Italia e, con Beppe Quirici, ha prodotto l’album Argilla di Ornella Vanoni, accompagnandola nei suoi concerti.
Dal 1988 è ideatore e organizzatore del festival Time In Jazz, che si svolge ad agosto a Berchidda.
Nel 2009 ha suonato nell’ultimo disco di Claudio Baglioni “Q.P.G.A.”, nella canzone “Pensione Stella”.
Paolo Fresu ha l’abitudine di suonare seduto e con il corpo piegato su sé stesso, quasi per convogliare più energia possibile sullo strumento. Molto spesso, per avere un maggior senso di libertà, si esibisce a piedi nudi.
Riconoscimenti
Dalla metà degli anni ottanta è sempre stato presente ai vertici delle classifiche del Top Jazz della rivista Musica Jazz sia come miglior musicista che come leader di gruppi o con proprie produzioni discografiche.
1984 Miglior nuovo talento del jazz italiano (Musica Jazz).
1984 Premio RadioUno jazz (RAI).
1985 Premio Radio Corriere TV.
1985 Premio Città di Alassio.
1990 Miglior musicista italiano, miglior gruppo (Paolo Fresu Quintet) e miglior disco Live in Montpellier (Musica Jazz).
1991 Riconoscimento Presidente Giunta Regionale Sardegna per l’attività artistica svolta.
1995 Premio Bobby Jaspar della Académie du jazz francese.
1995 Premio Concorso Golfo degli Angeli/Lyons di Cagliari.
1995 Premio Choc des choc di Jazzman per il Cd Night on the City (Francia).
1996 Premio Django d’Or francese come miglior musicista di jazz.
1996 Premio Città di Ozieri.
1996 Premio Accademia Mozart di Taranto.
2000 Premio Arrigo Polillo (Musica Jazz) come miglior disco italiano con Shades of Chet.
2000 Nomination per il Django d’Or francese come miglior musicista internazionale insieme a Keith Jarrett e Charlie Haden.
2000 Premio Choc des choc di Jazzman per il Cd Mélos (Francia).
2000 Cittadinanza onoraria della Città di Nuoro.
2001 Premio Django d’Or francese come miglior musicista internazionale per il Cd Mélos (Francia).
2002 Premio Django d’Or italiano come miglior musicista.
2002 Premio Roma c’è.
2003 Premio Banari Arte.
2003 Cittadinanza onoraria della Città di Junas (Francia).
2003 Nomination per i Nastri d’Argento per le musiche del film Il più crudele dei giorni di Ferdinando Vicentini Orgnani.
2004 Premio Nastri d’Argento per le musiche del film L’Isola di Costanza Quatriglio.
2005 Premio Porto Rotondo alla carriera.
2005 Nomination per il Latin Grammy Awards 2005, Santa Monica, California.
2005 Premio Mamuthones ad Honorem della città di Mamoiada.
2007 Premio Blue Note, Milano
2007 Premio alla carriera artistica, Othaca
2007 Premio Navicella d’argento, Castelsardo
2007 Italian Jazz Awards – Luca Flores: Nomination come Best Jazz Act
2008 Italian Jazz Awards – Luca Flores: Nomination come Best Jazz Album per “Stanley Music”, con il suo Devil Quartet
2010 Premio Maria Carta
2013 Laurea Honoris Causa in Psicologia dei Processi Sociali, Decisionali e dei Comportamenti Economici: Università degli Studi di Milano-Bicocca
Discografia
La sua attività discografica vanta oltre 260 dischi e quella concertistica oltre 2.500 concerti.
Paolo Fresu
Scores! (CamJazz, 2003).
Ethno Grafie (Isre/Time in jazz, 2004).
Paolo Fresu Quintet
Ostinato (Splasc(h), 1985).
Inner Voices (Splasc(h), 1986) con David Liebman.
Mämût (Splasc(h), 1987).
Qvarto (Splasc(h), 1988).
Live in Montpellier (Splasc(h), 1990).
Ossi di Seppia (Splasc(h), 1991) con Gianluigi Trovesi.
Ballads (Splasc(h), 1992).
Live in Lugano (Blue jazz, 1992).
Ensalada Mistica (Splasc(h), 1994) con Gianluigi Trovesi.
Night on the City (Owl-Emi, 1995).
6 X 30 (Onyx, 1996) con Gianluigi Trovesi, Orchestra Utopia e Bruno Tommaso.
Wanderlust (RCA/Victor-BMG, 1997) con Erwin Vann.
Mélos (RCA/Victor-BMG, 2000).
Live in Studio – MI 06.12.2001 (JazzIt, 2004).
Kosmopolites (EMI-Blue Note, 2005).
Incantamento (EMI Italy, 2006).
7/8 (EMI-Blue Note, colonna sonora 2006).
The Platinum Collection (EMI Italy, 2008).
Paolo Fresu e Furio Di Castri
Opale (Phrases, 1989) con Francesco Tattara.
Evening Song (Owl/Universal, 1991).
Urlo (Yvp, 1994).
Contos (Egea, 1995) con John Taylor.
Mythscapes (Soul Note, 1995) con Jon Balke e Pierre Favre.
Fellini (Audion, 2000).
Angel Quartet
Angel (RCA/Victor-BMG, 1998) con Ornella Vanoni.
Metamorfosi (RCA/Victor-BMG, 1999) con Antonello Salis.
Devil Quartet
“Stanley Music!” (Emi/Blue Note, 2007)
“Desertico” (Tǔk Music/Bonsaï Music) 2013
P.A.F.
The Hands” (Amiata Media, 1996) con Flavio Piras.
Live in Capodistria (Splasc(h), 1998).
Morph” (Label Bleu, 2004).
Palatino
Palatino (Label Bleu, 1996).
Tempo (Label Bleu, 1998).
Palatino – Chap. 3 (Universal, 2001).
Paolo Fresu e Uri Caine
Things (Blue Note, 2006).
Think (Blue Note, 2009).
con Paolo Damiani
Flashback (Splasc(h) HP 07, 1987).
Poor Memory (Ismez Polis Music IP 260002, 1983).
con Roberto Ottaviano
Ascpects (Tactus 0010, 1983). Prima registrazione in studio di Paolo Fresu
Varie
Paolo Fresu/Joan Minguell/Patrizia Vicinelli – Maiakowski, il 13° Apostolo (Lab. 2029, 1991).
Le radici della musica di Dhafer Youssef affondano nella tradizione Sufi e nella musica mistica, tuttavia egli è sempre stato aperto alla musica di altre culture e al jazz. Dhafer Yussef costituisce una delle espressioni più importanti sulla scena musicale attraverso il suono dell’oud, il liuto arabo dal quale riesce a trarre composizioni complesse improntate alla tradizione araba. Il suo primo album Malakincorpora il lirismo arabo, la potenza ritmica, la forza della visione e l’improvvisazione contaminata da influenze multiculturale e jazzistiche; in questo modo Dhafer Youssef ha aperto la strada ad una nuova modalità di apprezzare le contaminazioni Oriente-Occidente.
I lavori di Dhafer Youssef hanno avuto nomine per importanti premi. Con il suo gruppo ha registrato quattro album. È stato artista ospite del musicista jazz norvegeseBugge Wesseltoft nell’album FiLM iNG.
Nel cuore medievale di Verona un tripudio di profumi e sapori accoglierà quanti vorranno scoprire e conoscere le eccellenze dell’agro alimentare veronese. E’ Verona Gustosa, un nuovo appuntamento cittadino che abbinerà il vino Bardolino ai gusti e ai sapori veronesi avvicinando il grande pubblico all’enogastronomia di qualità. Continue Reading →
Il concerto del Teatro degli orrori (Pierpaolo Capovilla, Gionata Mirai, Francesco -Franz- Valente, Tommaso Mantelli, e Nicola Manzan) ieri sera, nella prima serata di Rumors Festivalal Teatro Romano di Verona.
IL TEATRO DEGLI ORRORI, si riuniscono inizialmente in una sconquassata sala prove in Via dell’ Elettricità, a Marghera, dove erano di casa gli One Dimensional Man. Era l’Aprile del 2005. Pierpaolo Capovilla, Gionata Mirai, e Francesco -Franz- Valente, dopo un breve periodo di prove nella formazione a “trio”, con Pierpaolo al basso e voce, Gionata alla chitarra, e Francesco alla batteria, decidono di chiedere a Giulio Ragno Favero, già chitarrista e produttore artistico di One Dimensional Man, di entrare a far parte del gruppo in qualità di bassista.
Nel 2007, esce il loro primo album, Dell’ Impero delle Tenebre, per La Tempesta Dischi. È l’ inizio di una lunga avventura. Il successo di critica è immediato ed unanime. Forte è la sorpresa per l’ uso della lingua italiana nelle canzoni del disco. È banale, ma pochi si aspettavano un cambio di rotta tale nelle produzioni di Pierpaolo, che con One Dimensional Man aveva sempre cantato in inglese.Nel 2008 Il Teatro degli Orrori realizzano uno “split” in vinile (corredato dal suo equivalente in CD) con i romani ZU, contenente le canzoni Fallo! e Nostalgia. Il disco viene realizzato in sole 666 copie numerate per La Tempesta Dischi.
Il Teatro degli Orrori si impegna in un tour massacrante di un centinaio di date, prima di rinchiudersi nuovamente in sala prove, questa volta dalle parti di Padova, dove c’è lo studio di Giulio, il Blocco A, per elaborare le nuove canzoni che faranno parte del secondo LP, A Sangue Freddo, che verrà dato alle stampe sempre per La Tempesta Dischi, nel 2009.
Il successo dell’album questa volta non riguarda unicamente la critica, nuovamente entusiasta di musiche e contenuti narrativi, ma investe anche il pubblico. Giovani e meno giovani, si accorgono dell’esistenza di qualcosa di nuovo e dirompente nel rock italiano, e premiano gli sforzi della band riempiendo le sale di tutta l’Italia. È la consacrazione de Il Teatro degli Orrori nel concerto dei grandi gruppi italiani.
Sempre nel 2009, esce Raro EP, sei brani in download gratuito per i tipi di XL, il mensile di musica e cultura de La Repubblica. È la registrazione di un concerto elettro-acustico tenutosi all’ Auditorium di Sant’ Umiltà di Faenza in chiusura del Meeting delle Etichette Indipendenti, e contenente anche due brani già editi in versione alternativa (Direzioni Diverse e Compagna Teresa). In Il Paese È Reale, progetto compilazione degli Afterhours in occasione della loro apparizione a San Remo, Il Teatro degli Orrori pubblica Refusenik, canzone dedicata ai militari israeliani che si rifiutano di combattere nei territori occupati della Palestina.
Dopo una dozzina di show del tour di A Sangue Freddo, Giulio Ragno Favero, per motivi personalissimi, lascia il gruppo. Viene sostituito da due nuovi membri: Tommaso Mantelli, proveniente da Captain Mantell, al basso, e Nicola Manzan, deus ex machina di Bologna Violenta, alla chitarra, tastiere e violino.
La tournée, da questo momento in poi, “impazzisce”. Il contributo performativo e scenico di Tommy e Nicola è sostanziale, l’ attorialità di Pierpaolo si fa più incisiva, e spesso i locali dove il gruppo suona si riempiono a tal punto da non aver spazio per tutti. Si fanno date doppie nei club meno capienti.
È un periodo emozionante nella storia della band. Successo di pubblico, apprezzamenti unanimi, concerti devastanti nel più pieno stile rock ‘à la Jesus Lizard’.
Il riavvicinamento di Giulio -con il quale Pierpaolo ha stretto da tempo un vero sodalizio artistico- alle sorti de Il Teatro degli Orrori, e l’esclusione di Tommy e Nicola, provocano pungenti e spesso malevole polemiche nel web, naturale luogo di discussione di amanti e detrattori di una delle avventure rock più avvincenti degli ultimi anni. Per un breve periodo, persino Franz sembra andarsene, ma invece è sempre lui che al Traffic Festival di Torino, l’ 8 Luglio 2011, in una Piazza San Carlo gremita all’inverosimile, siede sicuro ed esperto dietro la batteria.
Nel frattempo, Giulio e Pierpaolo riuniscono, anche se solo per un breve periodo, il loro combo di sempre, ONE DIMENSIONAL MAN, con l’apporto del nuovo e talentuoso batterista napoletano Luca Bottigliero, proveniente dai Mesmerico. Esce A Better Man, quinto lavoro del trio, preceduto e succeduto da due tour che riscontrano un discreto successo di pubblico e critica. Gionata scrive, registra e performa dal vivo il suo primo album solista, Allusioni, entrambi per la ormai fidatissima La Tempesta Dischi (alla festa dell’etichetta, tenutasi il 3 Dicembre nei locali del Rivolta, forse il più grande centro sociale italiano, Gionata Mirai sbalordisce un pubblico gremito ed entusiasta, con una suite per sola chitarra acustica che rimarrà in mente a lungo).
Pierpaolo alla voce narrante, Giulio alle tastiere, campionamenti e chitarra elettrica, Richard Tiso (storico collaboratore de Il Teatro degli Orrori) al contrabbasso, e Kole Laca, dei Two Pigeons, al pianoforte, danno vita al progetto ERESIA, reading in due atti del poeta e drammaturgo russo Vladimir Majakovskij, che viene recitato in teatri, piccoli club, e centri sociali. Lo spettacolo viene registrato in occasione del M.E.I. di Faenza del 2010, e pubblicato in DVD per Auditorium Edizioni.
Con il rientro di Giulio, Il Teatro degli Orrori si reca a Lari, magnifico borgo medievale nelle colline pisane -è un luogo incantevole, così adatto ad astrarsi dal caos metropolitano, ed abitato da una comunità coesa ed accogliente- a registrare Il Mondo Nuovo, terza fatica full-lenght.
Nel S.A.M Recording Studio di Mirco Mencacci, Giulio, Gionata, e Franz iniziano le riprese delle sedici tracce del nuovo disco, tutte già sostanzialmente ideate da Giulio, ma che vengono implementate collettivamente ed insostituibilmente dal trio, con il successivo contributo di numerosi artisti, fra i quali anche Michele Salvemini, alias Caparezza (l’elenco completo è nella nota di presentazione dell’ album).
Pierpaolo si chiude in casa a Venezia, dove risiede, scrive i testi in un paio di mesi, e raggiunge la band in registrazione. I mixaggi avvengono subito dopo, sempre al S.A.M.Le parti di batteria vengono successivamente affinate dallo stesso Franz presso La Sauna Studio di Andrea Cajelli, in provincia di Varese, studio in cui verrà anche effettuata la post-produzione finale, ad eccezione di un brano, Nicolaj, mixato alle Officine Meccaniche di Mauro Pagani, a Milano.
Il mastering finale viene affidato a Matt Colton, nell’ Air Studio di Londra, il 7 e 8 Dicembre.
Preceduto dalla ristampa in vinile di Dell’Impero delle Tenebre (La Tempesta Dischi / Tannen Records), in uscita il 24 Dicembre 2011, Il Mondo Nuovo verrà pubblicato il 31 Gennaio 2012 da La Tempesta Dischi, distribuzione Universal. La versione in vinile sarà contemporaneamente pubblicata da La Tempesta Dischi / Tannen Records, con distribuzione Venus.
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Dal 2 al 27 luglio 2013 sono in programma otto spettacoli in Corte Mercato Vecchio: quattro di danza e quattro di prosa. Tutte proposte (per un totale di diciassette serate) per un pubblico più contenuto e che necessitano di un contesto più intimista.
[learn_more caption=”Programma completo”] Prosa
2 – 3 luglio 2013, ore 21.15 Il piccolo principe
Fondazione Aida, regia Rita Riboni – prima nazionale
4 – 5 luglio 2013, ore 21.15 L’acqua e il mistero di Maripura
Fondazione Aida – Css, regia Nicoletta Vicentini – prima nazionale
16 – 17 – 18 – 19 luglio 2013, ore 21.15 Improvisation – parte prima
Punto in Movimento / Shiftingpoint, regia Roberto Totola – prima nazionale
23 – 24 – 25 – 26 luglio 2013, ore 21.15 La commedia dell’arte
Teatro Scientifico – Teatro/Laboratorio, regia di Jana Balkan e Isabella Caserta – prima nazionale
Tornano le serate estive in compagnia di “Unifestival 2013. Infinitamente Cinema”, il tradizionale appuntamento che l’Università di Verona dedica agli studenti, alla comunità accademica e alla cittadinanza per augurare buone vacanze.
La rassegna cinematografica, in programma dal 24 al 28 giugno alle 21.30 di ogni sera, nell’accogliente cornice del giardino del Polo Zanotto, quest’anno è dedicata all’ “Attrazione” tema centrale dell’edizione 2013 del Festival di scienze e arti “Infinitamente”. La rassegna ad ingresso libero, accessibile a chi si sposta in carrozzina, ha una particolare attenzione per il genere fantascientifico e si contraddistingue per la proposta particolarmente accurata ed elegante: i film sono proiettati in pellicola con la presenza del proiezionista e vengono preceduti da una presentazione affidata a docenti e critici: Giancarlo Beltrame, Alberto Scandola, Alessandro Tedeschi Turco.
In programma lunedì 24 “The Host” di Andrew Niccol, martedì 25 “Nella casa” di Francois Ozon. La rassegna prosegue mercoledì 26 con la proiezione di “Cosmopolis” di David Cronenerg e il 27 con il film “The Words” di Brian Klugman per chiudersi venerdì 28 con la proiezione di “Treno di Notte per Lisbona” del regista Bile August.
[learn_more caption=”Tutti i film in programma”]
lunedì 24 giugno
The Host
Un film di Andrew Niccol. Con Saoirse Ronan, Emily Browning, Jake Abel e William Hurt. Titolo originale: The Host. Durata 125 min. USA 2013.
Introduce: Giancarlo Beltrame
Il film è basato sul romanzo di Stephenie Meyer “L’ospite”, edito da Rizzoli (collana 24/7) nel 2008.
Il nostro pianeta è stato invaso da una razza aliena di Anime che hanno preso definitivamente possesso dei corpi dei terrestri. Il mondo è diventato pacifico, pulito, sono scomparse le malattie e i crimini, ma anche la quasi totalità degli esseri umani. I sopravvissuti vivono in clandestinità nel deserto. La giovane Melanie sta per raggiungerli, quando viene catturata da una “cercatrice”. Nel suo corpo prende posto un’anima chiamata Wanderer. L’amore di Melanie per il fidanzato Jared e per il fratellino Ian, però, è talmente forte che la sua voce non si lascia mettere a tacere e resiste nella mente di Wanderer, spingendola ad unirsi ai ribelli.
“Questo è un buon film di fantascienza che può vivere tranquillamente di luce propria, facendo anzi impallidire (è il caso di dirlo) la saga con i “parenti vampiri” (l’autrice è la medesima) (…) Un thriller futuribile che mette tensione”. (Maurizio Acerbi, Il Giornale)
martedì 25 giugno
Nella casa
Un film di François Ozon. Con Fabrice Luchini, Ernst Umhauer, Kristin Scott Thomas, Emmanuelle Seigner e Denis Menochet. Titolo originale: Dand la maison. Durata 105 min. Francia 2012.
Introduce: Alberto Scandola
Il film si ispira alla pièce teatrale “Il ragazzo dell’ultimo banco” del drammaturgo spagnolo Juan Mayorga
Un ragazzo di 16 anni si insinua nella casa di un suo compagno di classe per trovare ispirazione per i suoi componimenti scolastici. Colpito dal talento e dall’indole insolita dello studente, il suo professore di francese ritrova il gusto dell’insegnamento, ma l’intrusione scatenerà una serie di eventi incontrollabili.
“Nella casa è una specie di puzzle sul tema della creazione, vista volta a volta come condivisione, voyeurismo, compensazione, invidia, sogno (e anche qui, chi più ne ha più ne metta) ma è soprattutto una nuova variazione sul tema dell’apparenze e della realtà (…)”. (Paolo Mereghetti, Il Corriere della Sera)
mercoledì 26 giugno
Cosmopolis
Un film di David Cronenberg. Con Robert Pattinson, Samantha Morton, Jay Baruchel, Paul Giamatti, Kevin Durand e Juliette Binoche. Titolo originale: Cosmopolis. Durata 105 min. Canada, Francia, Italia, Portogallo – 2012.
Introduce: Alberto Scandola
Il film è stato presentato in concorso al 65esimo Festival di Cannes; è basato sul romanzo di Don DeLillo “Cosmopolis”, edito da Einaudi (collana Supercoralli) nel 2003.
Erick Packer è un brillante giovane che controlla gli oscuri meccanismi dell’alta finanza. Tutto è a sua disposizione, a partire da una limousine bianca con tanto di autista e guardia del corpo. È una giornata difficile per Manhattan. C’è il Presidente degli Stati Uniti in visita e la viabilità è stata rivoluzionata. Ma Erick ha un obiettivo preciso: vuole raggiungere il suo parrucchiere di fiducia che sta all’altro capo della città. Per fare ciò è disposto ad affrontare le sommosse contro la situazione economica che stanno mettendo a ferro e fuoco New York. È pronto anche a trovarsi dinanzi colui che, secondo più di un segnale attendibile, vuole ucciderlo.
“Apocalittico e disintegrato. È il mondo d’oggi che sta lasciandosi trasportare verso la distruzione e la morte. Un futuro da incubo che è già cominciato.(…) David Cronenberg in “Cosmopolis” non nasconde affatto la propria convinzione beffardamente “marxista” sul capitalismo, sconvolto dalla sua stessa e mascherata identità che si chiama crisi globale. Muovendo la macchina da presa quasi unicamente dentro una limousine bianca, e possedendo come bussola gli straordinari dialoghi del romanzo di Don De Lillo, scritto quando l’orizzonte non era ancora così plumbeo, Cronenberg riassume nel giovane pescecane di Wall Street, Erick Packer, interpretato da Robert Pattinson, l’insensata religione di una società sbranata dalla finanza e dai suoi riti assurdi e cinici”. (Natalino Bruzzone, Il Secolo XIX)
giovedì 27 giugno
The Words
Un film di Brian Klugman, Lee Sternthal. Con Bradley Cooper, Jeremy Irons, Dennis Quaid, Olivia Wilde e Zoe Saldana. Durata 97 min. USA 2012.
Introduce: Alessandro Tedeschi Turco
Il film è stato presentato (première internazionale) al Sundance Film Festival
Film d’esordio degli sceneggiatori Brian Klugman e Lee Sternthal, è un dramma intrigante intorno al tema della narrazione, una riflessione sull’arte di raccontare storie, o più propriamente sul bisogno di farlo. Al punto di rubare un manoscritto per farsi scorrere tra le dita il piacere delle parole o di ripudiare la propria consorte per averle perdute. Storia dentro un’altra Storia che diventa Storia, The Words è affollato di personaggi col vizio della scrittura: chi lo fa per mestiere, chi ha un romanzo nel cassetto, chi ha perduto il libro della vita insieme alla propria vita. Tutti registrano un’urgenza di comunicare, di esplorare e di esplorarsi, di dare uno sfogo alla tristezza e una forma alla vita, di ritrovare quello che si è sprecato, di scoprire quello che non si è mai avuto. La cornice del film è un reading letterario, letteralmente narrante, dove non è nemmeno sempre chiaro cosa è vero e cosa no, chi è chi, chi ha scritto cosa, chi ha inventato chi.
“Cinque attori si rubano la scena in questo bizzarro film d’autore americano sul furto artistico (…) Attori magnifici. Specialmente un Jeremy Irons barbuto e pungente”. (Francesco Alò, Il Messaggero)
venerdì 28 giugno
Treno di notte per Lisbona
Un film di Bile August. Con Jeremy Irons, Mélanie Laurent, Jack Huston, Martina Gedeck e Tom Courtenay. Durata 111 min. Svizzera, Portogallo, Germania 2013. Titolo originale: Night train to Lisbon.
Introduce: Alessandro Tedeschi Turco
Il film è basato sul romanzo di Pascal Mercier “Treno di notte per Lisbona”, edito da Mondadori nel 2006.
Ogni mattina, il professor Raimund Gregorius si reca nella scuola di Berna dove insegna. Ma una mattina riscrive per sempre il suo percorso: una ragazza disperata è in procinto di buttarsi da un ponte ed è proprio Raimund a fermarla prima che sia troppo tardi. La ragazza scappa, ma lascia dietro di sé un libro e un biglietto ferroviario per Lisbona. Raimund, spinto dal bisogno di cambiamento e da un’improvvisa sete di avventura, sale sul treno e, una volta in Portogallo, si mette sulle tracce dell’autore del libro.
Nordico ramingo e regista in bella calligrafia, Bille August ci conduce in un thriller gestito dal pensieroso Irons che, cambiando di botto la propria vita, indaga su uno scrittore partigiano contro il regime Salazar. Elegante denuncia al tè, con tanti camei d’autore, Rampling e Ganz, ma la migliore è Mèlanie Laurent. (Maurizio Porro, Il Corriere della Sera)[/learn_more]
Occhi puntati al cielo nella notte del 23 giugno in occasione della luna piena. Il nostro satellite raggiungerà infatti il perigeo, cioè il punto della sua orbita intorno alla Terra, nel quale si trova più vicina al nostro pianeta.
La maggiore vicinanza ci permetterà di ammirarla con una dimensione maggioree con un colore tendente al rosa. Normalmente la distanza media che separa la Terra dalla Luna è di circa 382.900 chilometri, ma in alcune occasioni si trova più vicina, ed il 23 giugno la distanza sarà di 356.991 chilometri. Il dato non è però il record assoluto, dato che nel mese di marzo del 2011 toccò la distanza di 356.577 chilometri. Continue Reading →