VeronaAgenda 2013



Amore ai tempi dello stage


Oggi pomeriggio alla Feltrinelli di via Quattro Spade alle ore 18.30 per la presentazione di “Amore ai tempi dello stage“, di Alessia Bottone.
Moderatori dell’incontro Francesco Fontana e Oriana Rodella di VeronaOltre, con l’intervento del Segretario Generale di FELSA CISL Emiliano Galati.

[learn_more caption=”Rassegna stampa”]

AMORE AI TEMPI DELLO STAGE

Cosmopolitan, 30 Maggio 2013

di GABRIELLA GRASSO

La segnalazione del giorno: Amore ai tempi dello stage di Alessia Bottone (Galassia Arte, € 9). Divertenti riflessioni sulla precarietà dei sentimenti.

Il sottotitolo di quello divertente librino (104 pagine) è Manuale di sopravvivenza per coppie di precari.

E non è un caso: l’autrice ha 28 anni e si definisce precaria. Da un punto di vista lavorativo, sì. Ma questo, lo sappiamo, significa anche esistenziale.

Le è venuto naturale, quindi, riflettere su come la mancanza di certezze sul futuro abbia delle ricadute sui rapporti tra uomo e donna.

Certo, a complicare le cose non è solo la precarietà: ci sono Facebook, e Skype e, diciamolo, anche tutta una serie di caratteristiche maschili che rendono l’incontro tra “noi” e “loro” più faticoso della maratona di NY.

Ecco un esempio del tono (ironico, ma non superficiale) delle riflessioni di Alessia:
«Se la donna è triste, abbattuta, con l’autostima sotto i piedi, e comincia a comprare abiti di qualsiasi genere, adducendo un “ma non ho niente da mettermi”, l’uomo invece nei momenti di autostima sotto zero cammina con fare circospetto, si guarda a destra e a sinistra per identificare la preda, semina testosterone inutilizzato, distribuendo occhiate ammiccanti per poi arrivare a trionfali entrate nei bar alla Fonzie.
Ha bisogno di sapere che è ancora vivo e lotta insieme a noi tramite il lancio dell’esca verso un numero non definito di prede per ottenere consensi e qualche standing ovation per poi tornare nella tana, lanciarsi in un selvaggio letargo meglio noto come “Ho bisogno dei miei spazi”».

Be’… come non essere d’accordo?

Un pomeriggio con Alessia Bottone

24 maggio 2013
by Cinzia Inguanta

Aspettando il 6 giugno, quando Alessia Bottone, la paladina dei precari italiani, finalmente presenterà nella sua Verona il suo divertentissimo Amore ai tempi dello stage, alla Feltrinelli di via 4 Spade, abbiamo trascorso un pomeriggio insieme. Chiacchiere tra donne di generazioni diverse che condividono svariati tipi di precariato da quello lavorativo a quello sentimentale.
Un bel pomeriggio del quale Veronainblog darà conto quanto prima.
Alessia è nata a Verona il 21 luglio del 1985. È laureata in scienze politiche. Dopo aver svolto, tra le altre cose, uno stage presso l’Onu, non trovando occupazioni a livello delle sue competenze si è risolta a lavorare anche come cameriera, sempre con contratti precari. Per questo, ha scritto una lettera aperta al ministro Fornero, per sensibilizzare la classe politica sulla situazione di grave precariato che i giovani italiani debbono subire, diventando immediatamente un grande caso mediatico e ricevendo inviti a partecipare in molte trasmissioni televisive. Ospite fissa in qualità di opinionista e blogger del programma “Tutta la vita davanti” di Arianna Ciampoli in onda su LA7. Curatrice della rubrica “Le storie di Alessia” in collaborazione con l’Agenzia di stampa Dire di Roma, è curatrice e fondatrice del seguitissimo blog Da Nord a Sud – Sogni a tempo (in)determinato.

[/learn_more]


Rinnovarsi in segni… erranti


Presentazione del libro “RINNOVERSI IN SEGNI…ERRANTI” di Hamid Barole Abdu

Libreria Ninive – Vicolo Pomodoro 10 – 37121 – Verona
A piano terra, senza barriere architettoniche

Giovedì 13 giugno alle ore 18.00

Poetria-Movimento Clandestino di Resistenza è lieto di presentare “Rinnoversi in Segni…Erranti “, l’ultimo libro del poeta eritreo Hamid Barole Abdu, scrittore, poeta e attivista dei diritti umani, nato ad Asmara nel 1953 e emigrato in Italia nel 1974 dove vive esiliato lontano dalla sua terra per il timore di ritorsione da parte del governo del suo paese.
Ha vissuto al suo arrivo in Italia a Verona. Attualmente vive a Reggio Emilia.
Presenterà il libro la mediatrice interculturale dott.ssa Eden G.D. Zeriun.
Hamid durante la serata ci regalerà la lettura delle sue poesie, lette anche da alcuni membri di Poetria.
Il tutto accompagnato dalle musiche di Hamza Laouabdia Sellami (liuto) e Tommaso Castiglioni (percussioni).
Seguirà un buffet, a cura di Saba Osman, di pietanze tipiche dell’Eritrea e dell’Etiopia.


Visualizzazione ingrandita della mappa


Emilio Salgari Short Stories, i finalisti


Proclamazione dei racconti finalisti al concorso Emilio Salgari Short Stories

Varato nello scorso ottobre nell’ambito di LibrarVerona, il concorso Emilio Salgari Short Stories per racconti d’avventura e di genere, si alterna negli anni dispari al più famoso Premio per romanzi d’avventura. Dopo una prima fase di raccolta dei racconti partecipanti e dopo lo scrupoloso vaglio dei gruppi di lettori (Il Circolo dei Lettori di Verona, Le Accanite Lettrici e Preferisco leggere) è ora il momento di proclamare la rosa di racconti finalisti che daranno vita all’antologia “Il vascello fantasma” (Delmiglio Editore).
La cerimonia avverrà alle ore 10 di sabato 8 giugno nella Sala Farinati della Biblioteca Civica di Verona. Saranno presenti Agostino Contò, responsabile della Biblioteca Civica di Verona, Marco Ambrosini, per la Provincia di Verona, Antonia Pavesi, per il Comune di Verona, Claudio Gallo, direttore della rivista Ilcorsaronero, l’editore Emanuele Delmiglio e Margherita Forestan, membro della giuria.
L’attore Tiziano Gelmetti leggerà alcuni estratti dai racconti selezionati.Ingresso libero fino a esaurimento posti.


Tutto parla di te di Alina Marazzi: donne e maternità


Tutto parla di te

di Alina Marazzi (la regista sarà ospite in sala)
con Charlotte Rampling, Elena Radonicich, Valerio Binasco, Maria Grazia Mandruzzato

Cinema Kappadue, martedì 4 giugno 2013, ore 20.30

foto di alina marazzi, regista del film tutto parla di te con charlotte rampling

La regista Alina Marazzi

Introduce Tiziana Valpiana, fondatrice e presidente onoraria de Il Melograno
Intervengono:
Olivia Guaraldo, docente di Filosofia politica, Università di Verona
Marzia Bisognin, douala, allieva del Master in Arte del Maternage de Il Melograno
Alberto Scandola, docente di Storia del cinema, Unversità di Verona

[learn_more caption=”La maternità”]Di che cosa parliamo quando parliamo i maternità? Certo di un evento felice, dolce, a volte troppo idealizzato, da cui fragilità, sofferenze, fatiche e conflitti rimangono nascoste, inconfessate e inconfessabili. In una società in cui sul tempi della vita e della morte sono prevalenti gli approcci medicalizzati, della maternità rimangono sottaciuti altri aspetti, legati alle emozioni, ai vissuti, alle contraddizioni, alle paure. Si preferisce volgere lo sguardo altrove. Si lascia la madre sola a svolgere un compito eminentemente sociale, nessuno sembra curarsi della sua fatica o osa scrutare dietro il velo dell’apparente “normalità”. E di è persa la competenza di concreti e semplici gesti che comunicano sostegno personale e sociale: “non sei sola nel grande compito di staccare una parte di te e lasciare che diventi persona”.[/learn_more]

[learn_more caption=”Trama del film”]auline (Charlotte Rampling) torna a Torino – sua città natale – per la prima volta dopo molti anni e riprende contatto con Angela (Maria Grazia Mandruzzato), conosciuta all’estero tempo prima, e che ora dirige un Centro per la maternità. Qui Pauline intraprende una ricerca sulle esperienze e i problemi delle mamme di oggi, a partire da testimonianze, video, fotografie raccolti da Angela.

Tra le mamme che frequentano il Centro c’è Emma (Elena Radonicich), una giovane danzatrice, bella e sfuggente, in crisi profonda: non sa come affrontare le responsabilità cui la maternità la costringe, vede la sua vita a un punto fermo, si sente sola e incapace.

Tra le due donne si sviluppa un rapporto di complicità che in un gioco di rispecchiamento porterà Pauline a fare i conti con il proprio tragico passato e permetterà a Emma di ritrovare un senso di sé anche nella sua nuova identità di madre.[/learn_more] Continue Reading