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Bracciale Novembre di Daniela Cavallo


L’architetto Daniela Cavallo ha disegnato una serie di oggetti partendo dai manoscritti antichi di Luigi Trezza (1752-1823) conservati alla Biblioteca Civica di Verona.
Venerdì 9 novembre alle 17.30, in Sala Farinati della Biblioteca, verrà presentato il bracciale Novembre della linea Trezza Design.

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L’architettura del Settecento che diventa design

ARTE. Daniela Cavallo si ispira a un manoscritto del primo restauratore dell’Arena per reinterpretare in chiave moderna le sue invenzioni
Le geometrie di Luigi Trezza riproposte per tappeti, tessuti e gioielli

di Maria Teresa Ferrari

I disegni dell’architetto veronese Luigi Trezza (1752-1823) ispirano il design contemporaneo. A riscoprire un patrimonio dimenticato di invenzioni geometriche e a intuirne l’attualità è stata Daniela Cavallo, architetto. Le sue ricerche in Biblioteca Civica l’hanno portata a un manoscritto del Trezza, datato 1797, con disegni preparatori per pavimenti multicolori di marmo. «Ho pensato di trasformare queste bellissime fantasie geometriche in tappeti, tessuti e ora in gioielli. Oggetti tra il design contemporaneo e la memoria del passato, in cui si supera l’idea di architettura come costruzione, per farla ritornare decorazione».
Il Trezza pensava ai suoi scherzi geometrici, verrebbe da dire «futuristi», per realizzare l’impiantito di grandi saloni in dimore aristocratiche. Ma gli elementi decorativi, isolati e reinterpretati da Daniela Cavallo, funzionano benissimo anche come puro design. «La decorazione», spiega l’architetto, «ha il ruolo primario di tenere insieme i diversi livelli della misura: l’universale, il grande, il piccolo. La decorazione è l’intimo carattere tridimensionale della forma. Nel Settecento Luigi Trezza ha avuto idee che hanno anticipato il futuro e che ora io faccio vivere ed evolvere». Gli oggetti progettati da Daniela Cavallo sui disegni del Trezza si possono definire vere e proprie architetture, ispirate sempre in qualche modo al «genius loci» del Veronese, anche se i materiali non sono più i marmi policromi dei pavimenti a cui pensava l’architetto settecentesco.
Gli ultimi nati sono i gioielli ora in mostra alla gioielleria Scandola di vicolo Stella, sei pezzi unici d’arte contemporanea, dalle linee pulite ed essenziali: architettura da indossare. Luigi Trezza compì il rilievo degli edifici di Michele Sammicheli e di Giulio Romano prima ancora di diventare ingegnere, a 19 anni. Nel 1795 fece un viaggio per l’Italia, le cui mete principali furono Roma, Napoli, la Toscana e la Romagna: durante il viaggio annotò tutto ciò che poteva aiutarlo nella sua professione, in particolare schizzi e disegni di rilievi di edifici rinascimentali e romani. Nel 1805 gli venne commissionata la riparazione dei danni all’Arena, in cui in seguito compì scavi archeologici. Portava sempre con sé, addosso, gli strumenti del mestiere. Quando morì, il 24 dicembre 1823, li lasciò per testamento al più povero degli studenti d’architettura, mentre libri, disegni e manoscritti furono donati alla Biblioteca Civica. Per tornare ora a nuova vita, ispirando il design.

 


1 commento on Bracciale Novembre di Daniela Cavallo

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