Bolle domenica pomeriggio al Teatro Laboratorio di Verona
BOLLE
tratto dal racconto “Bolle d’infanzia” di Elisa Faccio
Teatro Laboratorio ex Arsenale asburgico (entrata accessibile da via Todeschini)
20 gennaio ore 16.30
biglietteria aperta dalle ore 15.30
persona disabile+accompagnatore pagano un solo biglietto (per sicurezza contattare il Teatro Laboratorio chiedendo venga tenuto aperto il cancello di via Todeschini)
www.teatroscientifico.com
Tel. 045 8031321 – 346639280
BOLLE con Anna Zago
TITOLO: BOLLE
TESTO: Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese
FONTI: Tratto dal racconto “Bolle d’infanzia” di Elisa Faccio
GENERE: Monologo teatrale
CAST: Anna Zago
MUSICHE ORIGINALI: Federico Pelle
VIDEO: Daniele Mastrotto
ASSISTENTE DI SCENA: Alessandra Bonotto
REGIA: Piergiorgio Piccoli
Un segmento di lavorazione dello spettacolo è stato presentato all’interno del Festival “Sguardi 2011 Festa vetrina del teatro contemporaneo veneto”
Questo lavoro vuole essere un inno alla vita, una gustosa ricetta fatta di leggerezza e sostanza, di forza e fragilità, di ricordi e realtà.
La coraggiosa protagonista ricorda la sua infanzia proprio nel momento in cui, dentro di sé, è costretta a nascondere un segreto difficile da esternare e impossibile da accettare. Lo può solo celare nel luogo dove ha raccolto i ricordi più belli, quelli legati all’infanzia, un’epoca della vita che a volte riemerge nella nostra memoria, timidamente, con difficoltà, spesso solo a sprazzi. Nasconde il presente difficile in un passato luminoso, quasi a voler rischiarare con esso le ombre che incombono anche sul domani. Le bolle d’infanzia sono proprio quello scrigno evanescente dove lei ha custodito alcuni dei momenti più belli e significativi della propria vita e che in questo momento diventano indispensabili per rompere il filo che la lega ad una realtà che si è rivelata più difficile del previsto.
Lei scopre quindi che per mettere in ordine l’attuale stagione della vita deve accettare e comprendere l’avvicendarsi di tutte le stagioni, deve interagire con la “se stessa” di un tempo, come una novella Krapp, gustando (o odiando) i suoi giorni, probabilmente pochi, preziosi e unici. Il presente si intreccia con tutti questi ricordi in una sequenza di immagini, colori, profumi, odori, sapori, sensazioni e nostalgie che, a loro volta, si mescolano tra loro in un delicato intreccio di considerazioni e domande, a volte profonde, a volte puerili, ma con la freschezza di linguaggio e di logica tipica del mondo infantile.
Il tempo che passa è sconfitto per sancire il trionfo della poesia (a volte della crudezza) dell’essere uomini e bambini allo stesso tempo, uno stato di grazia a cui solo il primo approccio con il mondo e la vita, recuperato nella sua essenza, sa dare concretezza e verità.
Ecco le “Bolle” che si materializzano in una singolare rappresentazione ricca di sentimento, spontaneità, immediatezza, e poiché “il bambino è l’eroe che rinnova se stesso”, la vita della nostra protagonista, una volta epurata dai condizionamenti dell’età adulta, riacquista la sua profondità umana. Lei diventa così un’insolita eroina, portavoce di vitalità e rinascita, facendo sì che alla fine la vita trionfi con tutta la sua sublime ineluttabilità.
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